L
(Kyiv, 30 maggio 1887- New York, 25 febbraio 1964)
di Yaryna Moroz Sarno
"L'arte non è questo che vediamo,
ma solo quello che abbiamo dentro di noi".
O. Archypenko
Oleksandr Archypenko (in ucraino: Олександр Порфирович Архипенко, Olexandr Arkhypenko, Alessandro Arcipenko (Kyiv, 30 maggio 1887 – New York, 25 febbraio 1964) è stato un illustre scultore ucraino, lo scultore più famoso del XX secolo che introdusse policromia, concavità e spazio vuoto come elementi espressivi
della scultura, creò strutture mobili tridimensionali sintetiche. Fu
Arkhypenko che per la prima volta "compose" una singola forma da varie
forme non equivalenti, introducendo vetro, legno, metallo, celluloide
nella composizione. La plasticità, il dinamismo del movimento,
la costruzione rivelata, la costruttività, il lirismo sono le caratteristiche principali delle sue opere, che sono state molto apprezzate dai contemporanei - G. Apollinaire, P.
Picasso, F. Leger, M. Duchamp, R. e S. Delaunay, A. Rodchenko, P.
Kovzhun e suoi seguaci. Blaise Cendrars dedicava le poesie alle opere di Archypenko.
Olexander Arkhypenko è nato a Kyiv il 30 maggio (11 giugno) del 1887 ed era il figlio più giovane del professore di fisica dell'Università di Kyiv Porphyriy Arkhypenko, il responsabile dei laboratori universitari, l'autore di molte invenzioni facilmente realizzabili, che costantemente migliorava vari meccanismi complessi. Fin dall'infanzia, Oleksandr sentì un'attrazione per l'arte, influenzato anche dal suo nonno artista Anton Arkhypenko che dipingeva le icone, decise fermamente di dedicarsi all'arte. Nel 1902 Olexandr entrò alla Scuola dell'Arte a Kyiv, dove fino al 1905 studiò pittura e scultura e dal quale fu espulso per la partecipazione allo sciopero studentesco. Nello stesso tempo nella Scuola studiavano Alexandr Bogomazov, Abram Manevych, Vadym Meller, Alexandra Ekster. Nel 1905 insieme ad Alexander Bogomazov organizzò la prima mostra a Kyiv, partecipava anche alle mostre collettive. Nel 1906, Alexander continuò i suoi studi con il pittore paesaggista ucraino Sergiy Svitoslavsky.
Olexander Arkhypenko è nato a Kyiv il 30 maggio (11 giugno) del 1887 ed era il figlio più giovane del professore di fisica dell'Università di Kyiv Porphyriy Arkhypenko, il responsabile dei laboratori universitari, l'autore di molte invenzioni facilmente realizzabili, che costantemente migliorava vari meccanismi complessi. Fin dall'infanzia, Oleksandr sentì un'attrazione per l'arte, influenzato anche dal suo nonno artista Anton Arkhypenko che dipingeva le icone, decise fermamente di dedicarsi all'arte. Nel 1902 Olexandr entrò alla Scuola dell'Arte a Kyiv, dove fino al 1905 studiò pittura e scultura e dal quale fu espulso per la partecipazione allo sciopero studentesco. Nello stesso tempo nella Scuola studiavano Alexandr Bogomazov, Abram Manevych, Vadym Meller, Alexandra Ekster. Nel 1905 insieme ad Alexander Bogomazov organizzò la prima mostra a Kyiv, partecipava anche alle mostre collettive. Nel 1906, Alexander continuò i suoi studi con il pittore paesaggista ucraino Sergiy Svitoslavsky.
Nel 1908 andò a Parigi e studiò brevemente presso l'Ecole des Beaux-Arts (la Scuola dell'Arte di Parigi), si stabilì nella
cerchia internazionale degli artisti a Montparnasse (La Ruche), dove conobbe gli
artisti parigini come A. Modigliani, Godier-Brjosco, nonché
Fernand Leger e Guillaume Apollinaire. Insieme ad Amadeo Modigliani studiò la scultura antica della Grecia, Egitto, Assiria, America al Louvre.
Già nel 1910, mentre era ancora un artista molto giovane, Arckhypenko organizzò le mostre personali a Berlino. Nel 1910 ebbe luogo la sua prima mostra a Parigi nel Salon des Indépendants insieme ai cubisti, includendo Delaunay, Marcel Duchamp con il suo fratello Raymond Duchamp-Villon, Henri Le Fauconnier,
Albert Gleizes, Fernand Léger, Lhote e Metzinger. Espose le due opere al Salone degli Indipendenti e al Salone d'Autunno assieme ad Oleksandra Ekster, Kazymyr Malevych, Vadym Meller, Sonia Delaunay-Terk, georges Braque, André Derain, ed altri. Partecipò alle mostre del Salone
degli Indipendenti (Salon des Indépendants) negli anni 1911, 1912, 1913, 1914 e 1920 insieme a K. Malevych, P. Picasso, G. Braque, Deren e altri.
Negli anni 1911-1913 e 1919 espose le sue opere al Salone d'Autunno a Parigi.
Dal 1912
Arkhypenko si allontanava dai cubisti, sentendo i limiti del cubismo e fondò la sua prima scuola Montparnasse a Parigi. Nel suo studio lo visitò nel 1912 l'esponente del futurismo italiano Umberto Boccioni (1882-1916). Nello stesso anno partecipò alle mostre a Parigi (Salon des Indépendants e Salon d’Automne, La Section d'Or, Galerie La Boétie) e fece la mostra personale nel Museo Folkwang, Hagen a Germania, il cui catalogo introdusse Apollinaire, che pubblicò anche brochure ed articolo sullo scultore (Guillaime Apollianire, "Alexander Archipenko", in 1913-1914 siebzehnute Ausstellung: Alexander Archipenko, Berlin 1913; ID., "Alexander Archipenko", Der Sturm 4.200-201 (1 Maggio, 1914)). L'artista "cerca soprattutto la purezza delle forme. Vuole trovare le forme più astratte, più simboliche, più nuove e vuole essere in grado di modellarle a suo piacimento", scriveva Apollinaire. Ed anche affermò: "Le audaci costruzioni di Archypenko proclamano fermamente la singolarità di questa nuova arte [...] che unisce la struttura interna in plastica al fascino supremo di una superficie sensualmente bella. Gli archi, le forme complementari, la differenziazione di piani, cavità e rilievi, mai bruscamente contrastati, si trasforma in pietra viva che il tocco appassionato dello scalpello ha dotato di espressione scultorea".
Dal 1912 al 1914 insegnò nella sua scuola d'arte da lui stesso organizzata a Parigi. Il famoso poeta francese Guillaume Appolinaire scrisse: "La novità del temperamento di Arkhypenko, a prima vista, sta nel rifiuto della possibilità di influenzare l'artista contemporaneo dell'arte primitiva. Tuttavia, ha preso tutto ciò che poteva da quest'arte; ed è sicuro di poterlo superare in assoluto".
Nel 1913 partecipò alla mostra "Armory Show" (New York) ed espose le sue opere (la mostra personale) nella Galerie Der Sturm a Berlino con la pubblicazione del catalogo “17. Ausstellung: Alexander Archipenko,” con l'introduzione di Guillaume Apollinaire.
Nel prossimo anno egli partecipò nella mostra dei cubisti alla Mánes dell'Associazione delle Belle Arti di Praga, insieme a Brancusi e Duchamp-Villon. Nel 1914 fece anche la mostra personale a Halle, Germania, organizzata da Der Sturm, partecipa alle mostre dell'Esposizione Libera Futurista Internazionale a Roma, espose qualche sue opere al Salon des Artistes
Indépendents. Nel 1914 Archypenko si trasferì a Nizza. Nel 1920 partecipò alla dodicesima Biennale Internazionale, dove ebbe luogo la sua mostra personale.
Arkhypenko dal 1919 al 1921 fece un grande viaggio con la mostra delle sue opere
nei principali centri d'arte europei - in Italia, Svezia, Francia,
Germania, e altri paesi europei - che è stato un vero trionfo
dell'artista ucraino, che ha attratto tutta l'Europa con la sua
creatività e le ricerche audaci. Nel 1920 e 1921 le sue opere erano esposte alle mostre La Section d'Or a Parigi, a Bruxelles,
Ginevra, Roma ed alle diverse città dell'Olanda.
Nel 1921 si trasferì a Berlino, dove fondò la nuova propria scuola d'arte, radunando attorno a sé molti studenti e conservando il suo studio a Parigi. Nella sua bottega, tra il 1922 e il 1923, lavora il pittore da Ucraina Alfred Aberdam. Nel 1922 egli partecipò alla prima mostra d'arte russa nella galleria van Diemen di Berlino assieme ad Aleksandra Ekster, Kazymyr Malevych, El Lissitskyj ed altri.
Oleksandr Arkhypenko con i suoi allievi
Oleksandr ed Angelica Archypenko nel viaggio a New York, 1923
Negli Stati Uniti, durante quarant'anni sono state organizzate oltre centocinquanta le sue mostre personali. L'artista aprì il suo studio a New York e lo dirigerà fino al 1964, insegnò nei suoi studi privati a Woodstock (1924-28, 1940), Los Angeles (1935), Chicago (fine 1930), all'Università di Washington a Seattle (1935-36, 1952), New Bauhaus (1937), presso il Drawing Institute di Chicago (1946), l'Università di Kansas City (1950), viaggiando per svolgere le sue lezioni nelle città degli Stati Uniti e Canada.
Nel
1934 decorò il padiglione dell'Ucraina in una mostra a Chicago. Nel
1950 il professor Arkhypenko divenne il Membro onorario dell'Associazione
degli Artisti Ucraini in America. Negli ultimi anni, la sua arte ha
raggiunto una grande pregnanza, determinazione, grandi forme. E' morto a New
York il 25 febbraio 1964.
Oleksandr Arkhypenko è stato uno dei geni del XX secolo. Fu uno dei primi scultori che utilizzò lo "spazio vuoto": i vuoti all'interno della scultura, un sostenitore dell'arte attiva, che costruì le nuove forme, seguendo gli impulsi interiori. L'artista lavorò in diversi stili, dal realismo all'astrattismo. Oltre alla scultura, Archipenko fu pittore, così come il produttore degli oggetti cinetici con un motore elettrico incorporato, che chiamò "arkhypentura".
Oleksandr Arkhypenko è stato uno dei geni del XX secolo. Fu uno dei primi scultori che utilizzò lo "spazio vuoto": i vuoti all'interno della scultura, un sostenitore dell'arte attiva, che costruì le nuove forme, seguendo gli impulsi interiori. L'artista lavorò in diversi stili, dal realismo all'astrattismo. Oltre alla scultura, Archipenko fu pittore, così come il produttore degli oggetti cinetici con un motore elettrico incorporato, che chiamò "arkhypentura".
"L'Archipentura" , 1924
Achypenko sta lavorando sul torso nello spazio, 1935
Cleopatra, 1957
Mykhailo Moroz, Sviatoslav Hordynsky, Oleksandr Arkkhypenko, Mykola Hryshchenko
a New York, 1961
Arkhypenko con il presidente dell'Istituto Ucraino in America William Giuz
La Regina, 1961
Taras Shevchenko, il busto di bronzo
Archypenko vicino al suo monumento di Taras Shevchenko, granito e bronzo, 1957
Il monumento di Taras Shevchenko, 1940
Il busto di Ivan Franko
Il busto di Taras Shevchenko
----------------------------------------------------------------
http://www.archipenko.org/life-and-work.html
http://www.archipenko.org/life-and-work.html
http://www.encyclopediaofukraine.com/display.asp?linkpath=pages%5CA%5CR%5CArchipenkoAlexander.htm
https://www.theartstory.org/artist/archipenko-alexander/life-and-legacy/#nav
http://uartlib.org/ukrayinski-hudozhniki/arhipenko-oleksandr/
https://fineartglobe.com/artists/alexander-archipenkos-cubist-sculptures-an-interplay-of-space-and-light/
https://www.husj.harvard.edu/articles/the-swiss-secrets-of-alexander-archipenko
https://www.wikiart.org/en/olexandr-archipenko
https://www.lavocedinewyork.com/arts/arte-e-design/2015/08/20/sulle-tracce-di-alexander-archipenko-da-parigi-a-new-york/
https://fineartglobe.com/artists/alexander-archipenkos-cubist-sculptures-an-interplay-of-space-and-light/
https://www.husj.harvard.edu/articles/the-swiss-secrets-of-alexander-archipenko
https://www.wikiart.org/en/olexandr-archipenko
https://www.lavocedinewyork.com/arts/arte-e-design/2015/08/20/sulle-tracce-di-alexander-archipenko-da-parigi-a-new-york/
https://zbruc.eu/node/52186
https://www.radiosvoboda.org/a/964570.html
http://1576.ua/people/4148
https://tyzhden.ua/Publication/3660
https://tyzhden.ua/Publication/3660
https://ukrainiannationalmuseum.org/
Alexander Archipenko, Fifty creative years 1908-1958, New York 1960Goll, I. Archipenko – Album, Potsdam 1921
Holubets', M. ‘Arkhypenko,’ Ukraïns'ke mystetstvo, Lviv 1922
Hildebrandt, H. Alexander Archipenko (Berlin 1923; editions in English, German, French, Ukrainian, and later, Spanish)
Raynal, M. A. Archipenko, Rome 1923
Wiese, E. Alexander Archipenko, Leipzig 1923
Schacht, R. Alexander Archipenko. Sturm Bilderbücher, Berlin 1924
Hildebrandt, H. Alexander Archipenko (Berlin 1923; editions in English, German, French, Ukrainian, and later, Spanish)
Raynal, M. A. Archipenko, Rome 1923
Wiese, E. Alexander Archipenko, Leipzig 1923
Schacht, R. Alexander Archipenko. Sturm Bilderbücher, Berlin 1924
Archipenko. Catalogue of Exhibition and Description of Archipentura. New York, The Anderson Galleries, 1928.
Hordynsky, S. ‘The Art World of Archipenko,’ The Ukrainian Quarterly 11, no. 3 (1955)
Karshan, D.H. (ed). Archipenko, International Visionary, Washington, DC 1969
Karshan, D.H. (ed). Archipenko, International Visionary, Washington, DC 1969
Karshan, D. Archipenko, The Sculpture and Graphic Art,
Tübingen 1974
Michaelsen, K.J. Archipenko: A Study of the Early Works, 1908–1920, New York 1977.
Karshan D., Archipenko. Drawings and Prints 1908-1963, Danville 1985
Michaelsen, K.J. Archipenko: A Study of the Early Works, 1908–1920, New York 1977.
Karshan D., Archipenko. Drawings and Prints 1908-1963, Danville 1985
A. Heilmann - Helga Schmoll gen Eisenwerth, Alexander Archipenko, Saarbrücken 1986
Michaelsen, K.J. and N. Guralnik. Alexander Archipenko: A Centennial Tribute (Washington, D.C.–Tel Aviv–New York 1986
Maslovs’ka, L.I. (ed). Oleksandr Arkhypenko: Al’bom (Kyiv 1989)
Barth, A. Alexander Archipenkos plastisches Oeuvre, 2 vols. Frankfurt–New York 1997
Barth, A. Alexander Archipenkos plastisches Oeuvre, 2 vols. Frankfurt–New York 1997
Archipenko: fifty creative years, 1908-1958. New York 1960.
Kuh K. Alexander Archipenko. A Memorial Exhibition 1967-1969. The UCLA Art Galleries, 1969.
Karshan D. H. Archipenko: the sculpture and graphic art. Boulder, Westview Press, 1975.
Alexander Archipenko, 1887-1964: the late experimental years. New York 1979.
Nagy Ildiko. Archipenko. Corvina Kiado, 1980.
Karshan D.H. Archipenko: sculpture, drawings, and prints, 1908-1964. Danville-Bloomington 1985.
Alexander Archipenko, a centennial tribute. Washington: National Gallery of Art; Tel Aviv 1986.
Barth A., Alexander Archipenkos plastisches Oeuvre, Frankfurt, 1997
Олександр Архипенко. Альбом. Київ, Мистецтво, 1989.
Синько О. Р. Олександр Архипенко. Перші кроки. Київ, 1994.
Олександр Архипенко. Олекса Грищенко. Каталог виставки. Український Музей, 1998.
Олександр Архипенко. Каталог виставка в НХМУ. Київ, 2001.
Олександр
Архипенко. Збережено в Україні. Конференція “О. Архипенко і світова
культура ХХ століття”. Київ, Національний художній музей України, 2001.
Творчість Олександра Архипенка у контексті світової культури: матеріали круглого столу 23 січня 2004 року. Київ 2005.
Горинь Б. Олександр Архипенко. Київ, Атлант ЮЕмСі, 2007.
Горинь Б. Олександр Архипенко. Київ, Атлант ЮЕмСі, 2007.
Архипенко
в західноукраїнському мистецькому дискурсі (публікації та репродукції
20–30-х років ХХ ст. : хрестоматія). Львів 2019.
30/05/20 11:10
Nessun commento:
Posta un commento