domenica 4 febbraio 2024

La domenica del Giudizio Universale: la memoria della seconda Parousia



La domenica del Giudizio Universale:
la memoria della seconda Parousia

a cura di Yaryna Moroz Sarno 

 
La miniatura del Salterio di Kyiv, 1397, fol. 180

"Il giorno sta arrivando, il Giudice è già alle porte,
attenti, anima, dove si riuniscono re e principi, ricchi e poveri,
e ognuno riceverà ciò che merita per le sue azioni"

(Quarto canto)

   Nel proseguimento della preparazione alla Grande Quaresima la Chiesa orientale introduce con la domenica del Giudizio Universale (in gr. Κυριακὴ τῆς ᾿Απόκρεω), quando durante la liturgia si legge il testo evangelico sulla Seconda Venuta del Signore (Mt 25, 31-46). Le fonti liturgiche della Domenida del Guidizio che comfermano l'esistenza di questa domenica risalgono al VI secolo. 
   Per lo sforzo quaresimale, la Chiesa prepara gradualmente, conoscendo la fragilità umana e la debolezza spirituale. Così, nella settimana che segue è previsto l’astensione dalla carne. Lo storico bizantino Teofane il Confessore († 818) nella "Cronografia" composta sulla base della cronaca di Giovanni Malala, sotto l'anno 19° del regno di Giustiniano scrisse  "quest'anno [nel 546] vi fu un disaccordo sulla festa di S. Pasqua. Il popolo svuotò la carne il 4 febbraio, ma l'imperatore ordinò che la carne fosse venduta per un'altra settimana. I macellai si procuravano la carne e la vendevano, ma nessuno la comprava o la mangiava. La Pasqua era, come comandava l'imperatore, e così il popolo digiunava una settimana in più".  
    La Chiesa con la memoria del Giudizio Universale, che nella dottrina costituisce la conclusione della storia umana, chiama tutti al pentimento. Già nel Vecchio Testamento, in modo particolare nel libro di Daniele, sono presenti le descrizioni dell'Ultimo Giudizio. Si rivela la fine dei tempi nel Nuovo Testamento (Mt 25, 31-46; Mc 13, 24-37; Lc 21, 25 -38) e nell'Apocalisse di Gi0vanni Teologo. 
   Davanti al tribunale supremo del Signore non può sfuggire nessuno, perciò si recita durante i vespri: “Si apriranno libri, si sveleranno le azioni umane davanti al tribunale intollerabile, tutti i peccatori condannati al tormento eterno del Tuo giusto giudizio, e al pianto invano. Perciò ti supplichiamo, o Santo, di avere pietà di noi che glorifichiamo Te, l'unico misericordioso". Negli inni della domenica del Giudizio si presenta molto dettagliato  lo svolgimento del Giudizio Finale. Nel canone scritto da Teodoro lo Studita, si mostra lo stato d'anima umana davanti al giudizio di Dio nel giorno della Seconda venuta di Cristo Signore. 
   Dai tempi antichi le immagini del Giudizio Universale si trasmettevano con i mezzi visivi. Il Signore stesso descrisse la Sua seconda Venuta nelle immagini molto vivide: il sole sbiadirà e la luna non darà la sua luce e le stelle cadranno dal cielo e i poteri del cielo saranno scossi; allora il segno del Figlio dell'Uomo apparirà in cielo; e poi tutte le tribù della terra piangeranno e vedranno il Figlio dell'Uomo venire tra le nuvole del cielo con grande potenza e gloria; e manderà i suoi angeli con una forte tromba, e raccoglieranno i suoi eletti dai quattro venti, dalla fine del cielo alla loro fine (Mt 24, 29–31). Nei canti vesprini si amplifica l'immagine: "Suoneranno le trombe, i sepolcri saranno frantumati e tutta l'umanità si alzerà tremante. Coloro che hanno fatto del bene si rallegrano nella gioia, aspettando di ricevere la ricompensa. Ma i peccatori tremano e piangono amaramente, perché sono tormentati e separati dagli eletti. Signore della gloria, abbi pietà di noi e abbi pietà di noi, come il Buono, e rendici degni di condividere con coloro che ti hanno amato". 
  Le origini dell'iconografia del Giudizio Universale risalgono al IV secolo, agli  affreschi delle catacombe. Nell'arte paleocristiana sugli affreschi dei cimiteri di Ciriaco, Callisto, Domitilla ed alt. si rappresenta Cristo con i santi che accoglie le anime giuste. Il Giudizio finale di Dio fu inizialmente rappresentato nelle trame della separazione delle pecore dalle capre (sul sarcofago romano del IV secolo, sul mosaico in Sant'Apollinare Nuovo a Ravenna) e nella parabola delle dieci vergini (nei mosaici della chiesa di Sant'Apollinare Nuovo a Ravenna, VI secolo). Nel V - VI secolo compaiono le parti separate del Giudizio Universale. 

Mosaico della basilica di Sant'Apoclinario Nuovo a Ravenna, VI secolo   
 
   Lo schema iconografico bizantino dell'Ultimo Giudizio con vari registri appare per la prima volta nel manoscritto greco di Cosma Indicopleuste (gr. Kοσμᾶς ὁ ᾿Ινδικοπλεύστης) del VI secolo conservato nella biblioteca Vaticana. Dall'VIII secolo a Bisanzio apparve la composizione più completa. Il canone iconografico del Giudizio Universale che durò per almeno sette secoli si formò a cavallo del primo e secondo millennio. 
   All'XI - XII secolo risalgono le immagini significative del Giudizio Universale. I più famosi sono i dipinti della Chiesa di Panagia Chalkeon a Salonicco (1028), gli affreschi di Sant'Angelo in Formis dell'XI secolo, due icone raffiguranti il ​​Giudizio Universale del Monastero di Santa Caterina sul Sinai, secoli l'XI - XII, due miniature del Vangelo parigino (Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi, grec. 74), miniatura dell'XI secolo nella biblioteca Vaticana (Roma, BAV, grec. 394, fol. 12 r), un piatto d'avorio del Victoria and Albert Museum a Londra, il grandioso mosaico della Basilica di Torcello a Venezia del XII secolo, gli affreschi della Chiesa di Mavriotissa a Kastoria, del monsatero di Backovo in Bulgaria ed i giganteschi mosaici del pavimento della cattedrale di Otranto, 1163, gli affreschi nel monastero di Studenicia del XIII secolo. La prima immagine del Giudizio Universale nell'arte ucraina risale all'XI-XII secolo negli affreschi della chiesa dell'Assunzione della Madre di Dio (Yelecky) a Cernigiv e di San Cirillo a Kyiv.
   L'iconografia del Giudizio Universale nell'arte bizantina e ucraina si formò sulla base delle profezie di Ezechiele, di Daniele, l'Apocalisse e delle loro interpretazioni. Nella forma sviluppata, l'iconografia del Giudizio Universale si basa sui testi del Vangelo, dell'Apocalisse, i canti liturgici, nonché su creazioni patristiche: le Parole di Efrem il Siriaco, "Le Parole della Secona Venuta" di Palladio Monaco, "Parola della fine del mondo" attribuita ad Ippolita di Roma, la Vita di Andrea Stolto in Cristo, la Vita di Basilio il Nuovo del X secoloche molto influenzò l'iconografia del Giudizio Universale, la Rivelazione di Metodio, ed altre opere della letteratura bizantina e ucraina antica, i testi del Triodion quaresimale, nonché i versi spirituali popolari che si rispecchiano nei dettagli iconografici del Giudizio.    
  La letteratura apocalittica passò molto presto da Bisanzio nella lingua paleoslava. La diffusione delle idee dell'aldilà ha contribuito alla popolarità delle vite escatologiche. Le omelie sul Giudizio Universale di Sant'Efrem il Siro sono stati conosciuti nella Rus' di Kyiv dall'XI secolo. Importante per l'iconografia orientale fu il commento di Andrea di Cesarea (IV secolo), dal quale dipendeva in gran parte la comprensione del testo, basata sulle profezie di Enoch la vita di Basilio il Nuovo, integrata dalle tormenti di Santa Teodora (conosciuta in Ucraina non più tardi dell'XI secolo). La nuova edizione della vita di Basilio il Nuovo, che è stata riscritta con le numerose copie nell'Ucraina, ha avuto un impatto significativo sia sulla scrittura che sull'iconografia.    

 уникальные фрески 12-го века встречают всех своих прихожан в притворе Кирилловского собора
 Gli affreschi del XII secolo, la chiesa di San Cirillo a Kyiv


L'affresco del XII secolo, la chiesa di San Cirillo di Alessandria a Kyiv 

M.G. on Twitter: "Київський Псалтир, написаний в Києві в 1397. У 18 ст.  вивезений в СПб. #РосіяЦеКрадій #ПовернутиВкрадене https://t.co/VC0bC4G0m6"
 Il frammento della miniatura del Salterio di Kyiv, 1397


La miniatura del Salterio di Kyiv, 1397
   
   Nell'iconografia ucraina la rappresentazione del Giudizio Universale con i registri sovrapposti si stabilì verso il XV secolo nel clima delle aspettative escatologiche, che si rispecchiano anche nei libri ecllesiastici dei secoli XIV - XV. Così, nel suo messaggio il metropolita di Kyiv Cipriano (+1416) scrive della risurrezione dei morti. In appendice alla sua lettera spirituale si dice: "I decimi dieci muoiono, e il settimo ottavo del futuro immagina la crescita", "i tempi e i giorni stanno per finire e si prepara il Giudizio Universale". 
  Nelle icone del Giudizio Universale al centro della composizione del Giudizio è raffigurato Gesù in Maestà nella mandorla con cherubini (Ez 1, 4-6; 13-16; 22-28) - il Giudice del mondo. Il Signore è vittorioso sul Trono della della Gloria con le forze  celeste  (Ap 3, 21, anche Is 6, 1; Dan 7, 9; Ap 4, 2; 20, 4). 
   Ai lati sono rappresentati in Deesis la Madre di Dio e San Giovanni Battista - gli intercessori per l'umanità, affiancati dagli angeli guidati dagli arcangeli: Michele, Gabriele, Raffaele e Uriele, che sono menzionati per la prima volta insieme nel libro apocrifo di Enoch. Secondo questo apocrifo, loro devono chiamare tutti i morti con una tromba al Giudizio Universale ed anche proteggere la Chiesa e ogni credente dal potere delle tenebre. Nel primo registro dell'alta parte delle icone sono anche gli apostoli. Nell'angolo in alto sul sfondo vediamo l'immagine della Gerusalemme Celeste spesso con le figure  degli eremiti alati.

Frammento dell'icona del XV secolo, villaggio Vanivka, Museo Nazionale di Leopoli 

Frammento dell'icona del XV secolo, 
villagio Mshanec', Museo Nazionale a Leopoli 


   Davanti all'Etmasìa (dal gr. ἑτοιμασία, hetoimasía τοῦ ϑρόνου, toû thrónou, trono della preparazione), che è un segno della presenza invisibile e la sovranità del Signore (Salmo 9, 8; 88, 14 e Sal 102, 19), sono inginocchiati Adamo ed Eva. Il trono vuoto indica l’attesa del ritorno glorioso di Gesù Cristo. 

L'etimasia sull'arco tronfale a Santa Maria Maggiore a Roma 

Mosaico del Battistero Neoniano a Ravenna, V secolo  

Mosaico del Battestero degli Ariani a Ravenna, VI secolo 

   
Nell'iconografia compare sul rilievo bronzeo della porta centrale di Santa Sofia a Costantinopoli (360 ca), mosaico sull'arco trionfale di Santa Maria Maggiore a Roma (432-440), della chiesa di Santa Pudenziana a Roma, del battistero degli Ariani a Ravenna (493-526). Sul trono è esposto un libro aperto dei giudizi del Signore, con gli scritti che citato kondak dei vespri nella vigilia della domenica del Giudizio Universale annunzia: "I libri si aprano e si rivelano le cose nascoste". Spesso sul trono sono anche gli altri attributi: il mantello (riferito al Giudice del Giudizio Universale), gli strumenti della Passione: la Croce, la corona di spine, la lancia, la spugna.
   Sotto il trono è raffigurata la mano destra del Signore con le anime dei giusti, su due dita pende la misura dei giusti, dove si pesano le azioni umane sulla bilancia. Questo elemento è caratteristico delle immagini occidentali e orientali del Giudizio Universale (lo vediamo per la prima volta nel mosaico di Torcello). Il simbolo della bilancia è noto nei testi della Santa Scrittura (Gv 21, 6; Dan 5, 27; Ap 6, 5), e in antichi scrittori cristiani (Gregorio il Teologo, Agostino, la vita di Basilio il Nuovo).

Frammento dell'icona del XV secolo, villagio Mshanec', Museo Nazionale a Leopoli 

   Nella parte inferiore della composizione di solito ci sono le scene della terra e il mare che ricostituiscono i morti, la visione di Daniele e le immagini del paradiso e dell'inferno. Sono rappresentate le allegorie del Paradiso Gerusalemme Celeste e il Seno di Abramo con tre patriarchi, dove i giusti si collocano, e il fiume di fuoco che scorre dal trono del Salvatore all'inferno con Satana, tormentando le anime dei malvagi. Il buon ladrone sta in piedi con la sua croce nel Giardino Paradisiaco (Vertograd) o nell'ingesso della porta della Città di Dio.   
   Dal trono del Signore scende il fiume. Come si canta nel stychyra (canto liturgico): "Quando verrai per fare un giusto giudizio, Giudice Giusto,  seduto sul trono della tua gloria, e un terribile fiume di fuoco porterà tutti davanti al tuo giudizio, per giudicare le persone con timore davanti ai cori celesti, perché quanto hanno fatto tutti, allora Cristo, abbi pietà di noi, e consideraci buoni tra coloro che saranno salvati, Te ne supplichiamo". Nel libro della profeta Isaia si dice: "Il Signore verrà nel fuoco, ei suoi carri come un turbine" (Is 66, 15). Daniele vede così questa venuta: "Un fiume di fuoco scendeva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti"(Dan 7, 10). 
   Il fiume ardente è descritto nell'apocrifo mariano più popolare nell'antica Rus'-Ucraina "L'Apocalisse della Beata Vergine sulla punizione" (o "Il cammino della Madre di Dio sui tormenti dei peccatori all'inferno‎", in ucr. "Ходіння по муках"), conosciuto nella letteratura antica ucraina dal XII secolo: "in questo fiume ci sono molti uomini e donne; alcuni sono immersi fino alla vita, altri al petto, e solo il terzo al collo ", a seconda la loro colpa. L'immagine del fiume di fuoco, che sgorga dai piedi del trono del Signore, è nota anche dalla vita di Andrea Stolto di Cristo, nella Parola di Ippolito sull'Anticristo. Palladio Monaco nella Parola della Seconda Venuta scrisse: “Secondo il comando del Signore, un fiume di fuoco uscirà da oriente... e comincerà a biuscare la terra e le pietre, e il legno, e gli animali e gli uccelli, e prosciugherà il mare... le donne giuste saranno prese tra le nuvole, verdeggianti come il sole; ma i peccatori hanno pietre roventi, un fiume di fuoco inestinguibile". Nell'antica mitologia slava, il fiume era interpretato come il confine tra la vita e la morte. 
  Alle immagini dell'inferno nelle scene del Giudizio Universale si presta una particolare attenzione. Così, nell'inferno raffigurato come una Geenna infuocata (Mt 5, 22; 5, 29-30; 10, 28; 22, Mc 9, 43-47; Lc 12, 5) dove sulla terribile bestia si siede Satana con l'anima di Giuda nelle sue mani. Lì bruciano nel fuoco i peccatori, sottoposti a vari tormenti. Dalla bocca infuocata della bestia infernale fino ai piedi di Adamo sale un lungo serpente che con la testa morde il tallone di Adamo. Sul corpo del serpente sono i tormenti dei peccatori "mytarstva" (митарства) che nelle icone è anche un elemento compositivo.    
  Secondo la visione del profeta (Dan 7, 1-17), sono raffigurato le bestie che simboleggiano i regni ingiusti - babilonese sotto forma di orso, macedone in forma di grifone, persiano in forma di leone, romano o l'Anticristo - sotto forma di bestia cornuta. Nelle raffigurazioni del Giudizio Universale sono presenti mare e terra che restituiscono i morti (Ap 20, 13).
   Tra le scene del paradiso e dell'inferno, è raffigurato un uomo nudo incatenato al palo - "un misericordioso fornicatore", a cui "per amore dell'elemosina è risparmiato il tormento eterno, e per amore della fornicazione è privato del regno del Paradiso." Questo personaggio descitto nella "Parola su un fornicatore, che fa l'elemosina, ma non lascia la fornicazione" è incluso nel Prologo, un libro di uso liturgico ampiamente diffuso nella letteratura antica della Rus'-Ucraina. 
  La tavola dell'Ultimo Giudizio presenta il trionfo del Signore e la Sua gloria e sintetizza tutta la storia della salvezza dell'uomo. 
   
Михайло Скоп - Страшний суд Сюжет ілюструє пророцтво про... | Orthodox  icons, Alchemy art, Ukrainian art

L'icona del XV secolo, villaggio Vanivka, Museo Nazionale di Leopoli 

Il Giudizio Universale, l'icona ucraina del XV secolo, Museo Nazionale a Cracovia 

Астрономічні таємниці українського іконопису • Фотографії старого Львова

L'icona ucaina del XV secolo, villagio Mshanec, Museo Nazionale di Leopoli 

   

 L'icona della seconda metà del XVI secolo, villaggio Vovche, Museo Nazionale di Leopoli

L'icona della seconda metà del XVI secolo, villaggio Bagnovate, Museo Nazionale a Leopoli


L'icona del XVI secolo, villaggio Vilshanytsia

  

L'icona del XVI secolo, villaggio Radelychi, regione di Leopoli,
Museo Nazionale a Leopoli 
 

 

 

 L'icona ucraina del Giudizio Universale, XVI secolo, Museo a Peremyshl'. 

 https://risu.ua/php_uploads/files/articles/ArticleFiles_46936_7.jpg

L'icona ucraina della seconda metà del  XVI secolo, villaggio Vovche

 

L'icona del XVI secolo (ca 1560), Dolyna, regione di Ivano-Frankivsk, 
Museo Nazionale a Leopoli

 L'icona della metà del XVI secolo, villaggio Ruska Bystra, 
Museo della cultura ucraina, Svydnyk, Slovacchia   
 
 
 L'icona ucraina del XVI secolo, Stanylia
 

The Last Judgement (Icon), unknown
 L'icona ucraina del XVI secolo, Museo Nazionale a Cracovia


 
 

 L'icona ucraina della fine del XVI secolo, villaggio Mala Gorozhanka, Museo Castello di Oles'k 

L'icona dell'inizio del XVII, dalla chiesa di San Michele delle Cupole d'Oro, 
Museo Nazionale delle Arti a Kyiv

Gli affreschi nella chiesa di San Giorgio a Drogobyc







Gli affreschi nella chiesa di San Giorgio a Drogobyc

  ARTUR FRYSZTACKI: Ikona Sądu Ostatecznego
 
 

L'icona ucraina della metà del XVII secolo, villaggio Lypiv, Museo Etnografico a Zheshiv

 
 
 L'icona della chiesa di San Giacomo Minore (1623) di Pavlo Rodzhynskyj, villaggio Powroznik
 
 
 L'icona del 1662, villaggio Medenychi nei pressi di Drogobyc, 
Museo Nazionale a Leopoli 

L'icona ucraina del 1670, villaggio Torka

L'icona del XVII secolo, Museo della Religione a Leopoli 

 
 
 
 Стінопис церкви Успіння Прсв. Богородиці в Новоселиці. «Страшний Суд» <a href="https://parafia.org.ua/UCA/church/10540/">Джерело ілюстрації</a>
Gli affreschi nella chiesa della Dormizione, villaggio Novosilky, 1662-163  



Gli affreschi nella chiesa della Dormizione, villaggio Novosilky, 1662-163  
  
 File:Icons from Šariš Museum Bardejov 08.jpg
L'icona dalla chiesa dell'Ascensione del Signore nel villaggio di Vyšný Orlík, 
1660-1680, Museo di Bardejów

L'icona del 1685, Drogobyc

Страшний Суд 1720 р., с. Молдавсько, Марко Шестакович
L'icona del 1720, Marco Shestakovych, villaggio Moldavsko, provincia di Turka, regione di Leopoli, 
Museo Nazionale di Leopoli
  
 
Per consultare le immagini ucraine del Giudizio Universale vedi: 
 http://icon.org.ua/gallery/strashniy-sud/


Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari