mercoledì 6 dicembre 2023

San Nicola, celeste protettore dell'Ucraina

   
San Nicola, 
celeste protettore dell'Ucraina 

 di Yaryna Moroz Sarno 

 
L'icona ucraina del XIV secolo, villaggio Radruzh, Museo Nazionale a Leopoli 

 San Nicola il Taumaturgo (gr. Άγιος Νικόλαος, Νικόλαος ὁ Θαυματουργός), vescovo di Mira, la capitale della Licia (Asia Minore) d'allora, pastore esemplare dello zelo religioso che compì numerosissimi prodigi, è tra i più amati santi cristiani. Nacque a Patara di Licia (adesso Turchia) verso il 255. San Nicola di Mira (di Bari), visse ai tempi di Costantino. Il figlio unico di una ricca famiglia, la sua ricca eredità la distribuì tra i poveri e bisognosi e divenne un grande benefattore dei poveri, padre degli orfani, sostegno delle vedove, patrono dei sovrani, viaggiatori e navigatori. Nella Vita del santo Simeone Metafraste lo descrisse così: "L'antica tradizione che ci è pervenuta presenta Nicola come un vecchio dal volto angelico, pieno di santità e di grazia di Dio, aggiungendo quanto segue: se qualcuno lo incontrasse, appena guardando il santo, migliorò e migliorò, e chiunque, la cui anima era appesantita da una sorta di sofferenza o dolore, a uno sguardo su di lui trovava consolazione. Da lui emanava una specie di radiosità brillante, e il suo viso brillava più di Mosè".
  Fu prodigiosamente eletto a vescovo di Mira in Licia. Ai tempi delle persecuzioni emanate da Diocleziano nel 305 fu imprigionato ed esiliato, e solo nel 313 fu liberato da Costantino I, riprendendo l'attività apostolica. Secondo le testimonianze di Sant'Andrea di Creta e del monaco Giovanni del monastero Studita a Costantinopoli, San Nicola partecipò al I Concilio Ecumenico del 325 a Nicea, dove si oppose all’eretico Ario e predicò contro l’arianesimo. Secondo i racconti leggendari, Nicola schiaffeggiò l’eretico e per questo fu imprigionato e gli furono tolti i segni dell’autorità vescovile. Simone Matefraste (X secolo), nella vita di San Nicola dice che da non ci sono le prove dello schiaffo ad Ario, ma afferma che San Nicola fu al Concilio di Nicea e "si ribellò risolutamente contro l'eresia ariana". La descrizione dello schiaffo appare probabilmente alla fine del XVII secolo nella raccolta delle Vite dei Santi, scritta dal metropolita Dmytro Tuptalo. 
   Il santo morì il 6 dicembre tra il 343 e il 352. Il suo corpo subito dopo la morte cominciò a trasudare una mira profumata e divenne oggetto di pellegrinaggio. Nel VI secolo sulla sua tomba fu costruita una basilica dove le sue spoglie si conservavano con grande devozione. La sua festa che ricorre il 6 (19) dicembre è stata stabilita durante i tempi dell’imperatore Manuele I Comneno (1123 ca – 1180).
    Nel 1087, quando Mira fu presa dai musulmani, le reliquie furono trasportate a Bari, dove fu appositamente costruita la basilica a suo nome. Il 1 ottobre 1089 papa Urbano II collocò le reliquie sotto l’altare della cripta, creando la festa della traslazione a Bari 9 (22) maggio. Il suo sepolcro divenne meta di pellegrinaggi. La descrizione molto dettagliata di questo evento si trova nel Tractatus de translatione sancti Nicolai confessoris et episcopi, scritto da un chierico benedettino di origine barese Nicefore nel 1087 e nella Translatio sancti Nicolai episcopi ex Myra di Giovanni Arcidiacono. Una fonte anonima veneziana (manoscritto risalente al 1101) narrava anche del trasferimento delle reliquie da Mira a Venezia, dei miracoli compiuti presso le reliquie del santo.  
 
L'affresco "Miracolo con Demetrio" nella basilica di San Nicola a Mira 
(adesso Turchia)

   Al Santo sono attribuiti innumerevoli miracoli. Il suo culto si diffuse dapprima in Asia Minore e poi in tutto l’impero bizantino e si accresce dal periodo dell’imperatore Giustiniano I (527-565). Nel VI secolo a Costantinopoli già esistevano le chiese a lui dedicate non più tardi della fine del V secolo, poiché lo storico bizantino Procopio menzionò che l'imperatore Giustiniano il Grande (527-565) rinnovò una chiesa con la dedica a San Nicola nella capitale bizantina, apparentemente costruita in precedenza. Al VI secolo risale anche la prima testimonianza scritta degli atti di San Nicola che si trova nelle opere di Eustrazio, presbitero di Costantinopoli e il testo più antico sulla vita di San Nicola di Mira sono gli "Atti sugli Stratilati" verosimilmente della metà del VI secolo, che si sono preservati in cinque edizioni. La parola di lode a San Nicola di Proclo, patriarca di Costantinopoli (m. 446) è considerata come pseudoepigrafe. Durante regno dell'imperatore bizantino Manuele Comneo (1143 -1181) dalla legge statale fu prescritto di celebrare il giorno di San Nicola il 6 dicembre.
   Le antiche versioni della Vita di San Nicola sono state scritte dal monaco Giovanni di Costantinopoli (V secolo), da Sant’Andrea di Creta, da Michele Archimandrita (l'VIII secolo), dal patriarca di Costantinopoli Metodio, da Simeone Metafraste. All'inizio dell'VIII secolo era pronunciata la parola di lode a San Nicola da Sant'Andrea di Creta nella chiesa cattedrale della città di Mira. La prima vita completa di San Nicola fu scritta probabilmente sulla base dei miracoli raccontati nella chiesa a Mira, il luogo di sepoltura di Nicola alla fine dell'VIII - inizi del IX secolo dall'Archimandrita Michele. Poi sono state create la parola lodevole di Metodio, Patriarca di Costantinopoli (la metà del IX secolo), la lode a San Nicola di Giovanni, diacono della Chiesa di Napoli (l'860 ca) e la lode a San Nicola, scritta dall'imperatore bizantino Leone il Saggio alla fine del IX secolo. Già nel IX secolo la vita di San Nicola si diffuse e subì varie revisioni.
 Per ordine dell'imperatore bizantino Costantino Porfirogenito Simeone Metafraste all'inizio del X secolo compilò dalle fonti che lo precedettero la vita completa di San Nicola. Nel X secolo alcuni elementi della vita dell'abate del Monastero di Sion Nicola, che visse in Licia nel VI secolo, furono aggiunti alla vita di San Nikola, vescovo di Mira per arricchirla. Questo costituì la base delle vite del X secolo, inclusa la vita scritta da Simeone Metafraste, che in seguito divenne il principale della tradizione greca.
   Al santo erano dedicati numerosi inni (soprattutto molti canoni gli furono scritti nel IX secolo da Giuseppe Innografo), le chiese e cappelle, le immagini iconografiche. Nella tradizione popolare è venerato come patrono dei marinai, pescatori, sarti, tessitori, macellai, mercanti, mugnai, muratori, birrai, farmacisti, profumieri, avvocati, scolari, ragazze, viaggiatori.

Miniatura del Menologio di Basilio II 

    Tutta la vita di San Nicola il Taumaturgo fu piena di amore verso il prossimo. Anche la morte non ha fermato le sue nobili azioni e i suoi miracoli che si compiono a fino oggi ed appare sempre rapidamente dove c'era bisogno di aiuto. Il santo aiutava gli annegati, liberò i prigionieri, salvava gli innocenti dalla pena di morte, guariva i malati: restituiva la vista, aiutava ad uscire dalla povertà, dava da mangiare agli affamati. 


L'icona musiva dell'XII- XIII secolo, Museo di Bogdan e Barbara Khanenko, Kyiv 

  Il culto del santo nella Rus’-Ucraina era assai diffuso e risale perlomeno al IX secolo. Secondo la testimonianza della Cronica dei tempi passati, nel 882 sulla tomba dei principi cristiani Askold e Dir a Kyiv c’era eretta la chiesa di San Nicola. Esiste l’ipotesi che Askold aveva come nome di battessimo Nicola. È possibile che la chiesa fu costruita dallo stesso Askold. Per la diffusione della devozione al santo contribuì molto San Volodymyr il Grande. I centri del culto divennero la chiesa Desiatynna e la cattedrale di Santa Sofia a Kyiv. 
Nella seconda metà dell'XI secolo da un nobile (boiardo) Olma fu costruita sulla tomba di Askold a Kyiv la chiesa di San Nicola
   Il culto di San Nicola nell’XI secolo già aveva carattere nazionale. Come testimonia la vita del santo scritta nel XI secolo nella Rus’-Ucraina, non c’era nessuna città della Rus’ dove non si moltiplicavano i numerosi miracoli di San Nicola ("Vieni in Rus' e vedi che non c'è città e villaggio, in cui non ci sarebbero miracoli di San Nicola, di cui è impossibile scriverne il numero" come possiamo intendere, attraverso le sue icone e le chiese a lui dedicate). 
  La venerazione del santo si sviluppò con il principe di Kyiv Yaroslav il Saggio (1019-1054) che costruì il monastero dedicato a San Nicola (secondo il racconto del Pateryk della Lavra (il monastero delle grotte a Kyiv). Il culmine della devozione medievale avvenne ai tempi del principe di Kyiv Vsevolod, il figlio di Yaroslav (1078-1093). 
   Il re di Galizia Daniele coronato dal papa era molto devoto a San Nicola, anche la chiesa presso il suo palazzo reale a Leopoli era dedicata a San Nicola. Nella Cronaca di Ipatiy ("Il Racconto degli Anni passati") sotto il 1227 è scritto che il re Daniel di Volyn' e Galizia venne al monastero di San Nikola a Zhydychyn vicino a Luck "per adorare e pregare San Nicola". Nella stessa cronaca si racconta sul miracolo di salvataggio della città di Luck nel 1259 per l'intercessione del santo dall'attacco dei mongoli e tartari e da allora, San Nicola è stato considerato il santo patrono di Luck.
  Il culto divenne particolarmente popolare dopo l’istituzione della festa della traslazione delle reliquie di San Nicola a Bari il 9 (22) maggio (che avvenne a Kyiv verso il 1091, festa che non esisteva nella chiesa greca). Nella tradizione manoscritta ucraina, ci sono conservati gli Uffici a San Nicola. Il più antico l'Ufficio dedicato alla sua memoria il 6 dicembre è stato tradotto dal greco. Questo Ufficio divenne la base per l'intero ciclo innografico dedicato a San Nicola e, soprattutto, per l'Ufficio del Trasferimento delle reliquie di San Nicola da Mira in Licia a Bari, avvenuto il 9 maggio 1087. Il testo liturgico “L’ufficio con canone per la traslazione delle reliquie di San Nicola alla città di Bari” è stato creato già nell'XI secolo (probabilmente da Efrem, il vescovo di Pereyaslav). La scena della traslazione è stata anche introdotta nell’iconografia ucraina di San Nicola. 
    Nell’agiografia ucraina medievale del santo sono stati inseriti i nuovi miracoli. Per esempio, nella vita del santo è stato aggiunto il miracolo sul salvataggio del ragazzo che annegò durante viaggio da Vyzhgorod a Kyiv sul fiume Dnipro. Con le preghiere dei genitori il bambino fu ritrovato dai genitori sotto l’icona di San Nicola dell’altare dedicato al santo nella cattedrale di Santa Sofia a Kyiv, dopo di che l’icona si chiamava di Nicola Bagnato. Per questo miracolo l'icona divenne famosa. Il racconto è stato molto diffuso nella tradizione  letteraria (risalente al l'XI secolo) ed iconografica ucraina. 
  “Il miracolo con il tappeto”, che narrava sulla vendita del tappetto per la festa di San Nicola, conosciuto soltanto dai testi agiografici ucraini dell’XI secolo, spesso è rappresentato sulle icone ucraine, ma non era noto nell’iconografia bizantina. L'origine ucraina ha anche "Il miracolo sul cumano" (poloveze, polovciano), che apparve nella tradizione manoscritta dell'XI secolo. Il miracolo del "Ritorno di Basilio, figlio di Agrico, dalla cattività saracena ai genitori” racconta della riconsegna del figlio rapito dai saraceni è fissato nella versione slava della vita del santo e racconta sul fanciullo rapito dai saraceni che miracolosamente apparve ai suoi devoti a San Nicola genitori.  
  I motivi dell’iconografia ucraina che si basavano sui miracoli “L’apparizione di San Nicola all’imperatore Costantino nel sogno”, “La consolazione degli imprigionati innocenti” (tre generali ingiustamente condannati per le false testimonianze), “Il salvataggio di Demetrio dal fondo del mare”, “Il salvataggio un prete dalla spada”, “La riconsegna del figlio di Agrico rapito dai saraceni" rispecchiavano la bontà, la misericordia e la protezione del santo in ogni situazione difficile della vita.
   In Ucraina San Nicola Taumaturgo è stato sempre il più amato patrono ed intercessore di tutti coloro che con fede e preghiera cercavano il suo aiuto. Il suo culto come protettore e adiutore nelle difficoltà fu molto popolare nei diversi tagli sociali. 
  La prima immagine conservata del Santo è sul trittico del VII - l'VIII secolo dal monastero di Santa Caterina sul monte Sinai. San Nicola è raffigurato come un anziano in paramenti sacri con lunga barba appuntita, con un libro chiuso del Vangelo nelle sue mani. Tra le più antiche sue immagine c'è l'affresco nella chiesa di Santa Maria Antiqua a Roma che risale all'VIII secolo.
  L'immagine di San Nicola fu più diffusa sia nell'arte bizantina che nella Rus'-Ucraina. I principali tipi iconografici della rappresentazione di San Nicola si formarono nell'arte bizantina durante l'XI-XIII secolo. A causa della crescente popolarità del culto di San Nicola le sue raffigurazioni ricevano non solo una posizione nella decorazione delle chiese (mosaico nella cattedrale Santa Sofia a Costantinopoli, Daphni, l'Hosios Lucas), ma si diffondono nelle icone. Oltre alle immagini a figura intera, sempre più spesso si trova il tipo iconografico a mezzo busto con il Vangelo chiuso. 
   Nell'arte anica ucraina le prime immagini sopravvissute del santo sono il mosaico absidale e due affreschi nella cattedrale di Santa Sofia a Kyiv della prima metà dell'XI secolo ed un affresco della cattedrale dell'Arcangelo Michele dalle cupole d'Oro a Kyiv (tra il 1108 e il 1113). La più antica icona miracolosa ucraina conosciuta di San Nicola Bagnato, la prima icona miracolosa della Rus'-Ucraina, collocata anticamente e venerata di Santa Sofia di Kyiv prima della sua scomparsa durante la II guerra mondiale. 
   Le icone del santo con le scene di agiografie sono apparse non più tardi dell'XI secolo (icona dal trittico del monastero di Santa Caterina sul Sinai). Lo schema iconografico con grande immagine centrale del santo con le scene della vita circostante si formò alla fine del XII secolo nella pittura iconografica bizantina e  nella pittura monumentale. 
   Nelle antiche icone ucraine San Nicola si raffigurava in paramenti episcopali: un felonio, con una barba bianca tagliata corta, una fronte alta aperta, che indica la straordinaria saggezza del santo e con un gesto di benedizione della mano destra. Un attributo integrale delle icone di San Nicola era un omophorion (una lunga e larga striscia di tessuto con immagini di croci, posta sulle spalle sopra tutti i paramenti) e il Vangelo nella mano sinistra -  un simbolo di appartenenza alla dignità episcopale. Nell’iconostasi delle chiese orientali è sempre presente una grande icona di San Nicola insieme alle icone di Gesù e della Madre di Dio, che sottolinea il ruolo del santo nella liturgia. 
  In suo onore sono costruiti in Ucraina le numerosissime chiese ed è stata eretta una città ucraina di Mykolayiv
 
Il mosaico absidale dell'XI secolo, Santa Sofia a Kyiv 

Il frammento del mosaico absidale della cattedrale di Santa Sofia a Kyiv 
 
 
  L'affresco della cattedrale di Santa Sofia a Kyiv, l'XI secolo

L'affresco del XII secolo (1108-1113) dalla chiesa di San Michele dalle Cupole d'Oro a Kyiv

L'icona della scuola di Kyiv, XI- l'XII secolo


Troparion, voce 4: 
Come regola di fede ed esempio di mansuetudine, maestro di autocontrollo, 
la verità ti ha mostrato al tuo gregge di tutte le cose. 
Per amore di questo, hai acquisito l'alto con l'umiltà, 
il ricco con la povertà, padre, santo superiore Nicola. 
Prega Cristo Dio affinché le nostre anime possano essere salvate.

Kondak, voce 3:
 A Mira, oh santo, ti sei mostrato come sacerdote, 
perché, avendo adempiuto il vangelo di Cristo, reverendo, 
hai deposto la tua anima per il tuo popolo e 
hai salvato gli innocenti dalla morte. 
Per questo ti sei santificato come grande mistero della grazia di Dio.


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 L'icona ucraina, XV secolo, villaggio Gorlytsia, Museo Nazionale a Leopoli  

L'icona dal villagio Zhogatyn, XV secolo, Museo storico di Sanok  

 
 
 L'icona ucraina del XV secolo, Museo Nazionale a Leopoli    

L'icona della fine del XV secolo

Frammento dell'icona  con la scena "Salvataggio del naufragio" 
 
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 L'icona ucraina del XV secolo, villaggio di Vanivka, Museo Nazionale a Leopoli  


L'icona del XV secolo dal Deisis dell'iconostasi 
della chiesa dell'Esaltazione della Santa Croce a Drogobych

L'icona della seconda metà del XV secolo, villaggio Owchary, 
Museo Storico a Sianok 
 
  L'icona ucraina della fine del XV secolo, villaggio Zdvyzhen', 
Museo Nazionale a Leopoli   
  
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L'icona ucraina del XV secolo, Museo a Nowy Sącz (Polonia)

  L'icona ucraina della prima metà del XVI secolo

L'icona ucraina della fine del XV - della prima metà del XVI secolo,
Museo Nazionale a Leopoli 


   L'icona ucraina della fine del XV  - della prima metà del XVI secolo, Museo Nazionale a Leopoli

  L'icona ucraina la prima metà del XVI secolo, Museo Nazionale della terra di Peremyshl'

Святий Миколай має свій тип обличчя» | Газета «День»
  L'icona ucraina della devozione popolare, prima metà del XVI secolo, Museo Nazionale a Leopoli  

L'icona dell'inizio del XVI secolo, villaggio Velyka Sushycia, provincia Staryj Sambir

L'icona della devozione popolare, prima metà del XVI secolo, 
villaggio Lopushanka Khomyna, provincia Staryj Sambir

L'icona ucraina della seconda metà del XVI secolo 

L'icona della metà del XVI secolo, villaggio Liskovate, Museo Nazionale a Leopoli 

L'icona ucraina del XVI secolo, Museo a Castello di Lancut (Polonia)
 
L'icona ucraina del XVI secolo (1550-80), villaggio Dubova
L'icona dalla chiesa di San Demetrio a Rivne, 1540-1560, Museo Svidnyk    

L'icona ucraina della prima metà del XVI secolo, Museo Nazionale a Leopoli  

L'icona del XVI secolo, Museo di Malopolska 

L'icona della seconda metà del XVI secolo 

L'icona della devozione popolare ucraina del XVII secolo, villaggio Yasyn, 
Museo storico di Sianok

L'icona di San Nicola con le scene della vita, della devozione popolare, XVII secolo,
 villaggio Yabluniv, regione di Turka, Museo Nazionale a Leopoli 

L'icona del XVII secolo, Museo distrettuale di Nowy Sącz

L'icona del XVII secolo, Museo della provincia di Drogobych

L'icona del XVII secolo dal monastero di Lubny, 
Ucraina orientale (Slobozhanschyna), Museo Nazionale delle Arti d'Ucraina a Kyiv

L'icona dell'inizio del XVII secolo della chiesa di San Nicola Naberezhnyj (quartiere Podil) a Kyiv 

L'icona miracolosa del monsatero basiliano di San Nicola a Krehiv

L'icona dalla cattedrale di Santa Sofia a Kyiv, 1642, Museo Nazionale dell'arte ucraina a Kyiv 

  
L'icona di San Nicola del XVII secolo, la città di Oster 

 L'icona ucraina della prima metà del XVІI secolo, villaggio Chornijiv,
 provincia Turijsk, Museo delle Icone di Volyn' a Luck

L'icona ucraina (1640 ca) dalla Cattedrale della Beata Vergine Maria,
villaggio Mykulychi, nel distretto di Volodymyr Volynskyj, Museo delle Icone di Volyn' a Luck

L'icona ucraina del 1689, Charna

L'icona del XVII secolo, Museo di Rivne 



XVII secolo, Ostrog

 L'icona ucraina della fina del XVII, Museo Nazionale dell'architettura e della tradizione popolare, Pyrogovo (vicino Kyiv)

L'icona degli anni 1680, dall'iconostasi della chiesa di Santa Parasceve, Ustia Gotska 

San Nicola con le scene della vita, l'icona del 1671, Balychi, regione di Mostyska  

San Nicola con le scene della vita, l'icona della fine del XVII secolo, Korchyn, regione di Skole 

L'icona ucraina della fine del XVII - dell'inizio del XVIII secolo, intorni di Peremysl, 
Museo di Peremysl' 

Yov Kondzelevyc, il frammento dell'iconostasi, Skyt Manivskyj, 1698-1705,
Museo Nazionale a Leopoli

L'icona datata, 1736, villaggio Horodyny, distretto di Rozhyshche,  
Museo delle Icone di Volyn' a Luck
  
L'icona ucraina del XVIII secolo, Museo storico di Sianok  

Volodymyr Borovykovskyj, regione di Poltava, 1784, Museo nazionale delle arti ucraini a Kyiv


 L'icona ucraina della fine del XVIII, regione di Chernighiv 

L'cona dell'XVIII secolo, dalla chiesa di San Nicola del villaggio Babaykivka, 
Museo dell'arte a Dripro  

L'icona da Volyn', XVIII secolo, Museo delle icone di Volyn' a Luck 

L'icona dall'iconostasi della chiesa in legno dello Spirito Santo, 
villaggio Guklyvyj, 1784, Tasncarpazi 


L'icona ucraina, Luck, Museo delle icone di Volynia



L'incisione ucraina del 1778, bottega di Yakiv Serbyna

L'icona ucraina del XVIII secolo, Museo di Sumy 

L'icona ucraina del XVIII - XIX secolo, regione di Chernigiv 

L'icona ucraina 1846-1881, Museo di Sumy

L'icona del 1851, Museo di Sumy

L'icona ucraina di San Nicola con le scene della sua vita, XIX secolo, Museo di Sumy 

L'icona ucraina della metà del XIX secolo, Museo di Sumy 

L'icona ucraina del XIX secolo, Museo "Rodomysl"

L'icona ucraina del XIX secolo 

L'icona del 1880, Museo di Sumy 

Il disegno di Oleksa Novakiskyj (dalla collezione di Ivan Matkovskyj) 


Vedi anche https://ucrainistica.blogspot.com/2019/08/icona-di-san-nicola-nellagiografia.html

G. Cioffari, S. Nicola nella critica storica, Bari 1988.
L. G. Paludet, Ricognizione delle reliquie di S. Nicola, Vicenza 1994.
E. Bellomo, The First Crusade and the Latin east as seen from Venice: the account of the Translatio sancti Nicolai, Early Medieval Europe, vol. 47 (2009), 420-443.

Le immagini sono tratte da siti: 
http://icon.org.ua/gallery/mikolay-chudotvorets/
https://www.dnipro.libr.dp.ua/ikona_cvyatiy_Mikolay
https://www.religion.in.ua/main/history/16393-populyarnist-kultu-sv-mikolaya-mirlikijskogo-
v-posvyatax-ukrayinskix-xramiv.html
https://leonardo-studio.livejournal.com/30578.html
https://risu.ua/ukrajinski-ikoni-svyatogo-mikolaya-chudotvorcya_n101807
http://hram.lviv.ua/3246-konografiya-svyatogo-mikolaya-chudotvorcya.html


Ripubblicato e aggiornato, la prima pubblicazione 19. XII. 2020.

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