giovedì 15 agosto 2024

La Dormizione (Assunzione) della Beata Vergine Maria

 

La Dormizione della Beata Vergine Maria

di Yaryna Moroz Sarno

La Dormizione del XII-XIII secolo, scuola di Kyiv

 
 
Nella Tua Dormizione non hai abbandonato il mondo, 
o Madre di Dio. Sei passata alla vita, Tu, madre della Vita, 
e con le Tue preghiere liberi dalla morte le nostre anime.
La tomba e la morte non prevalsero sulla Madre di Dio 
che prega incessantemente per noi e 
resta ferma speranza di intercessione. 
Infatti Colui che abitò un seno sempre vergine
ha assunto alla vita colei che è la Madre della Vita.

Kondakion della Dormizione di san Cosma, vescovo di Maiuma


     La festa della Dormizione della Beata Vergine Maria (Dormitio Virginis; Κοίμησις τῆς παναγίας) è una delle più antiche feste mariane ed è il loro coronamento. La solennità è di origine gerosolimitana ed era collegata con luogo della sepolcro di Maria nella del Cedron confinante con la valle di Giosafat (nella parte orientale di Gerusalemme). La festa si celebrava nella chiesa Kathisma nelle vicinanze di Gerusalemme (del riposo della Madre di Dio) e nella chiesa nella valle del Cedron, che presso Getsemani, era anche seguita dalla processione. La solennità non ha I fondamenti biblici, ma si basa sul culto popolare e gli apocrifi. 
   L'imperatore Flavio Teodosio (379-395) costruì la chiesa sul sepolcro della Madonna. Dopo il I Consiglio di Efeso del 431 la venerazione della tomba e festa della Dormizione si sono affermati. Nel 590 l'imperatore Maurizio vi eresse una chiesa distrutta nel 614 dai persiani. I crociati costruirono su questo posto la basilica.
   La festa è stata già menzionata negli scritti di San Girolamo, di Sant'Agostino e di Gregorio, vescovo di Tours. Nel IV secolo la festa già è stata ampiamente celebrata a Bisanzio. Fu celebrata nel 431 a Gerusalemme, poco dopo il Concilio di Efeso. Nello stesso tempo dal patriarca di Costantinopoli Anatolio furono scritte le stichera per la festa della Dormizione.
 Attraverso il papa Teodoro I, proveniente dal clero di Gerusalemme, giunse nell'Occidente. A Roma la festa è stata introdotta dal papa Sergio I (687-701) che era accompagnata, come descrive il Liber Pontificalis (LP, I, 376, 381), dalla processione dalla chiesa di Sant'Adriano al Foro fino a basilica Santa Maria Maggiore, uno dei più solenni riti del Medioevo a Roma. Ben presto la processione per la festa viene con una fiaccolata notturna. Il popolo portava icona achiropita della cappella Santa Sanctorum verso il Foro e dopo verso Santa Maria Maggiore con l' icona Salus populi romani. Secondo la descrizione di Liber Pontificalis Papa Adriano I (771-795) offrì le due tovaglie per l'altare della basilica, una di quali con la rappresentazione dell'Assunzione: "Unam ex auro purissimo atque, gemmis, habentem assumptionem Sanctae Dei genitricis", (Sacramentario Hadrianum, 770). 
 La presenza dell'icona nella processione è stata descritta oltre nella vita di Leone IV (847-855) del Liber Pontificalis, anche nel Panvinio, Andrea Fulvio, il Pontificale di Cassino dell' inizio dell'XI secolo, Benedetto Canonico nel Liber Politicus della metà del XII secolo. 
    Le alcuni affermazione degli apocrifi greci e siriaci di Transitus Virginis risalgono al III secolo. Un racconto sulla morte e l' Assunzione della Madre di Dio nello scritto dello Pseudo Melito risale al IV secolo. Sulla base della tradizione, il patriarca di Gerusalemme Giovenale affermò davanti all'imperatore Marciano (450-457) l'attendibilità delle leggende allora diffuse sulla miracolosa ascesa della Madre di Dio dalla carne al cielo e mandò anche a Costantinopoli il sudario sepolcrale della Madre di Dio, che la regina Pulcheria mise nella chiesa della Madre di Dio a Blacherne da lei costruita all'inizio del regno di Marciano. Questa leggenda è stata registrata sotto il 2 luglio del menologio di Basilio (X secolo), il cui autore conosceva le fonti sul sudario funerario nella chiesa delle Blacherne. Lo storico bizantino del XIV secolo Niceforo Callisto ne parla dettagliatamente. Da ciò si evince che a Costantinopoli, sotto Marciano e Pulcheria, si celebrava la festa della Dormizione della Madre di Dio, che era chiaramente indicata dal suo lenzuolo funerario.  
  L'imperatore bizantino Flavio Maurizio (ca 439-602), sconfiggendo i persiani il 15 agosto, che costruì la chiesa dedicata all'Assunzione, fece diventare il giorno dell'Assunzione di Nostra Signora dal 595 festa ufficiale della chiesa, estendendo a tutto l'impero. Dal VII secolo la solennità diviene la più importante tra le feste mariane. L'imperatore bizantino Andronico (1282-1328) stabilì una quaresime precedente alla festa dal 1 al 14 agosto e dedicò intero mese agosto alla Madre di Dio e al mistero dell' Assunzione. 
   Gli inni della festa sono stati composti nel V - VIII secolo. Nel V secolo, il patriarca di Costantinopoli Sant'Anatolio (+458) scrisse stichera per la festa dell'Assunzione  e nell'VIII secolo fu scritta l'ufficatura dal patriarca di Costantinopoli Germano I, da Sant'Andrea di Creta e Giovanni di Damasceno. Cosma di Maium compose due canoni.
    All'inizio nella celebrazione della memoria della Dormizione nella Chiesa orientale si sottolineava principalmente i privilegi della Vergine Maria. Solo dal VI secolo la festa prende il nome attuale. Secondo la tradizione orientale, alla festa precedeva un rigoroso digiuno. 
  L'elogio di Teodoro al monaco Teodosio il Grande (circa 530) racconta che la memoria della Madre di Dio si celebrava con grande solennità ogni anno nei monasteri palestinesi con grande solennità. Secondo la testimonianza di Niceforo Callisto nella Storia della Chiesa, la festa fu istituita dall'imperatore bizantino Maurizio con un decreto dell'anno 582 che fissava la data del 15 agosto in segno di gratitudine per la vittoria sui persiani. Successivamente intorno all’anno 600, venne estesa all’intero impero bizantino. 
   Il 15 agosto era già segnalato nel lezionario gerosolimitano del VII - l'inizio dell'VIII secolo: “Nel Getsemani nell'edificio dell'imperatore Maurizio, la memoria della Madre di Dio”. Le usanze liturgiche della celebrazione di festa sono stati noti nella chiesa costruita dall' imperatrice Eudocia (m. 460) sul luogo indicato come sepoltura della Madre di Dio a Gerusalemme. 
   Le notizie sull'evento provengono dagli apocrifi e dagli scritti dei Padri della Chiesa. Sant'Epifanio di Salamina (IV secolo) spiegava il silenzio della Scrittura come una precisa volontà di Dio “per non suscitare un eccessivo stupore nell'animo degli uomini”. Nei Vangeli apocrifi, nei racconti sulla Dormitio Mariae, si descrivono i dettagli sulla morte della Madre di Dio, sulla sua sepoltura e sul trasferimento del suo corpo nei cieli (ad esempio, nel libro dello Pseudo-Giovanni evangelista, nel Libro dello Pseudo-Melitone di Sardi, del Transito Romano, o di quello del Transito Siriaco). Tra loro il più autorevole sembra sia stato lo Pseudo Dionigi Areopagita che influenzò i suoi successori, particolarmente le omelie dei secoli VIII - IX. Nel terzo capitolo del De Divinis Nominibus, attribuito allo Pseudo-Dionigi (500 ca), in una lettera a Timoteo si descrive la Dormizione di Maria con la scena della riunione degli apostoli e con un posto speciale di Pietro: "la maggior parte dei nostri santi fratelli vennero a contemplare questo corpo vivificante e che accoglie Dio, era il fratello del Signore Giacomo e il capo supremo Pietro; ed era desiderabile che tutti i capi dei santi (cioè i 12 apostoli), ciascuno secondo le proprie forze, lodassero l'infinita bontà e la divina misericordia".
   In reazione alle definizioni conciliari di Calcedonia (425) e di Efeso (431), la Chiesa Orientale considera la Dormizione o il Transito o l’Assunzione gloriosa di Maria ai cieli come la festa più grande e della verità sicura. 
 Nell'omiletica medievale della Dormizione sono state importanti le opere di San Germano di Costantinopoli, di Sant'Andrea di Creta, di Teodoro Studita e Giorgio di Nicomedia, ecc. Nel V secolo furono scritte le omelie per questa festa di Sant'Anatolio, patriarca di Costantinopoli (V secolo). Il sermone sulla Dormizione della Beata Vergine Maria lo scrisse il patriarca di Gerusalemme del VII secolo Modesto (PG 86, 3277-3312). 
  San Teodoro Studita scriveva (759-826), "e un mistero insolito e sublime, che trascende tutte le nostre idee. Non trovo niente altro di simile, cui possa paragonarsi, onde offrirne subito un saggio dalle cose che capitano, ma solo dalle cose che sono sopra di noi". Ti sei addormentata, si, ma non per morire; assunta, ma non lasci di proteggere il genere umano". 
   Le omelie sull'assunzione corporea scritti da Modesto di Gerusalemme, Giovanni di Tessalonica, Cosma il Melode, Teodoro Studita, Basilio di Seleucia, Giorgio di Nicomedia affermavano la fede nel mistero. Nell'VIII secolo sono stati composti tre omelie sulla Dormizione di Andrea di Creta (+740), tre omelie di San Giovanni Damasceno (+749), tre omelie per la Dormizione del patriarca di Costantinopoli San Germano (PG 98, 383). Le omelie dedicate alla Dormizione scritte da San Teofano, metropolita di Nicea (IX secolo). La Legenda aurea di Iacopo da Varazze, che si ispirò in modo sostanziale all’iconografia  medievale, le cita continuamente. Un mistico bizantino del XIV secolo Nichola Cabasila scrisse "Omelia sulla venerabile e gloriosa Dormizione della Santissima e Purissima Signora di Nostra Madre di Dio".
   Sant'Andrea di Creta nel suo Sermone I sulla Dormizione di Maria scrisse: "Il corpo Vergine è una terra che Dio seminò, le primizie della materia adamica divinizzata da Cristo, l'immagine che rassomiglia alla bellezza primitiva, l'argilla modellata dalle mani dell'artigiano". 
   Giovanni Damasceno descrive: "...dal tempo dell'addormentarsi glorioso della beata Vergine, tutti i santi apostoli che percorrevano la terra per la salvezza delle genti, in un'attimo trasportati per aria, si trovavano uniti a Gerusalemme, dove li apparve una visione angelica e udirono una salmodia della celeste Podestà. Così la Vergine rese la sua santa anima nelle mani di Dio. Il suo corpo, che in un modo inesprimibile aveva portato in sé Dio, trasportato con canto di inni dagli apostoli e dagli angeli, fu deposto nel Getsemani. Lì fu udito per tre giorni in seguito il canto degli angeli. Dopo tre giorni ....gli apostoli che ancora erano rimasti, aprirono il tumolo, ma non potevano ritrovare il corpo che aveva ospitato Signore. ... Meravigliati per questo misterioso fatto, questo solo essi poterono pensare, che colui il quale, essendo Dio, Verbo e Signore della gloria, si compiacque di divenire uomo, nascere e prendere la carne da Maria Vergine, colui che dopo il parto aveva conservato intatta la sua verginità, si compiacque pure, dopo che essa passò di questa vita, onorare col trasporto quel corpo immacolato e conservato incorrotto" (Giovanni Damasceno, Oratio secunda del Dormitione Deiparae, PG 96, 749).
    "La comunità degli apostoli portando sulle spalle te, vera arca del Signore Iddio, come un tempo i sacerdoti l'arca simbolica, ti deposero nella tomba; per questa, come per il Giordano, ti condussero alla vera terra promessa, cioè la Gerusalemme di lassù, madre di tutti i credenti, il cui architetto e costruttore è Dio. La tua anima non è discesa nell'Ade, ma neppure la tua carne ha visto la corruzione. Non fu abbandonato nella terra il tuo corpo integro e incontaminato, ma fosti trasferita nelle dimore regali dei cieli, tu la regina, la sovrana, la signora, la Madre di Dio, che da te veramente è stato generato", scriveva Giovanni Damasceno nella sua omelia. Come scrisse Giovanni di Tessalonica (m. 630), "Ella, la Madre dei viventi, è trasferita alla Gerusalemme di lassù. Colei che ha concepito come suo primogenito ed unigenito il primogenito di tutta la creazione, l'Unigenito del Padre, prende dimora nella chiesa dei primogeniti". 
    San Giovanni Damasceno che è chiamato il Dottore dell'Assunzione, scriveva anche: "In questo giorno l'arca sacra e ricolma di vita del Dio vivente, colei che concepì il suo Creatore nel suo grembo, riposa nel tempio del Signore che non è fatto da mani. Davide, suo antenato, salta, e con lui gli angeli conducono la danza". 
   Nel "Synaxarion" del IX - X secolo della Grande chiesa di Costantinopoli sotto il 15 agosto è collocata la leggenda sulla Dormizione. Niceforo Callisto (XIV secolo) nella sua Storia ecclesiastica (II, 21-23) presenta la versione più ampia. 
    L'omelia sulla Dormizione della Beata Vergine Maria scrisse anche metropolita di Kyiv e famoso omelista Gregorio Tsamblak (1365 ca - 1420 ca (?)). 
     La festa dell' Assunzione era sempre molto importante in Ucraina dal tempi antichi. Nella Cronaca degli Anni passati sotto  l' anno 996 troviamo una descrizione della festa da parte di Volodymyr il Grande: "e tornò a Kyiv per la Dormizione della Madre di Dio. Efece qua di nuovo una festa luminosa, chiamando numerosissima gente. E vede, che la gente è cristiana e si allegrava con l' anima E così fece tutti anni". Dall'antichità alla Dormizione della Vergine Maria sono stati dedicati numerosi monasteri e chiese:  la prima chiesa Desiatynna (della Decima) fontana da San Volodymyr era dedicata alla Dormizione; la chiesa cattedrale dell'XI secolo del monastero delle Grotte a Kyiv, descritta nel Paterikon; chiesa cattedrale del XIІ secolo costruita sull'esempio quella di Kyiv a Chernigiv, menzionata nelle cronache chiesa cattedrale nel XII secolo della diocesi di Galych a Krylos (vicino Galych). All' Assunzione sono dedicati anche Lavra di Univ (regione di Leopoli) e Lavra di Pochajiv (regione di Ternopil). 

L'icona dell'avorio, Koimesis, Costantinopoli, la fine degli anni 900,
Hessisches Landesmuseum Darmstadt, Germania

L'avorio, X secolo, Costantinopoli, Parigi, Museo del Medioevo (Musée de Cluny)

La Dormizione , l'icona bizantina in avorio, Costantinopoli, X secolo;
New York, Metropolitan Museum

        Il mosaico nella chiesa Santa Maria dell'Ammiraglio (Martorana) a Palermo

          L'icona del XIII secolo, monastero di Santa Caterina, Sinai 


             Gli affreschi del XII- XIV secolo, 
Staro Narodychine, Macedonia

Dormizione della Vergine, l'affresco del 1265, Gracanica, Serbia

L'affresco del 1295, monastero della Vergine Maria di Peribleptos, Ocrida, Macedonia 


Frammento dell'affresco

                Il mosaico nella basilica Santa                     Maria Maggiore a Roma, 1296

Mosaico della chiesa San Salvatore Chora, Costantinopoli, 1315-21 

   
   L'iconografia bizantina si basava sulle fonti apocrife, nonché sugli insegnamenti dei santi padri della chiesa, Omelie di Giovanni Damasceno, panegirico di Teodoro Studita, gli inni di Romano il Melode, l'omelia di pseudo Giovanni Teologo, Vita di Madre di Dio scritta da Epifanio Callistrato. Grande influsso sull'iconografia ebbe l'apocrifo del V secolo "Il racconto sulla Dormizione della Santa Madre di Dio" di San Giovanni il Teologo.  
   Nella sua forma canonica lo schema iconografico si è formata alla fine del X secolo e rappresenta la Vergine Maria sul letto funebre, circondata dagli apostoli, giunti da tutte le parti del mondo con i due vescovi Dionigi l'Areopagita ed Ieroteo vescovo di Atene. Sull'asse verticale al centro della composizione nella mandorla azzurra (o verde) circondato dagli angeli è rappresentato il Cristo che regge la sua anima come una bambina neonata in fasce. 
   L'iconografia della Dormizione era conosciuta a Bisanzio già dal X secolo, per esempio gli affreschi delle chiesa Nuova Tokali Kilise (969 ca). 
  Dall'XI secolo si crea la versione più ampliata dell'iconografia della Dormizione con gli apostoli portati sulle nuvole c.d. "nuvolosa" (come, per esempio, l'affresco nella cattedrale di Santa Sofia a Ocrida, Macedonia, la metà dell'XI secolo, miniatura del rotolo liturgico di Gerusalemme, più tardi Sopocani, 1263 ca, Madre di Dio Periuleptos, Ocrida, 1295, Zuci, (1309-1316), Studenica (1315), Staro Nagorichine (1316-1318), Grecanica (1320), che raffigura gli apostoli che volano  con le nube al letto della morte della Madre di Dio (secondo profeta Isaia, "Chi sono qua che come nubi volano? "(Is 60, 8). Angeli che volano nelle scene dell'Assunzione di Cristo con le mani coperte, come per ricevere doni santi, come se servissero alla liturgia come diaconi. Probabile, che questo tipo iconografico era negli affreschi del monastero delle Grotte a Kyiv (secondo d'iscrizione di Pavlo Alepskyj del 1653). Quest' iconografia troviamo nella chiesa di San Cirillo d'Alessandria a Kyiv (XII secolo), sull'icona della scuola kyivena dell' inizio del XIII secolo.  Gli apostoli volando sulle nuvole portati dagli angeli verso Gerusalemme dove era letto di morte della Madre di Dio. 
  Secondo l'apocrifo attribuito a Giovanni il Teologo, gli apostoli che la Beata Vergine voleva vedere prima di morire furono miracolosamente avvisati  dagli angeli e dai diversi paesi sono stati portati a Gerusalemme, con gli apostoli Andrea, Filippo, Luca e Simone Taddeo risvegliati dalle loro tombe. La versione della Dormizione con le nuvole si diffuse e si sparge ampiamente dal XIII secolo. In alcune rappresentazioni l'apostolo Pietro è raffigurato con un incensiere in mano. Spesso nella scena della Dormizione intorno alla Vergine Maria sono raffigurati insieme agli apostoli due o quattro vescovi: i santi Dionigi l'Areopagita, Ierofeo, Timoteo di Efeso e Giacomo, fratello del Signore, che, secondo la tradizione, erano presenti alla Dormizione della Beata Vergine, simboleggiano la comunione dei sacerdoti nel sacramento dell'Eucaristia. Sul primo piano sono due principi degli apostoli Pietro e Paolo accompagnati dai vescovi. Avvolte oltre Timoteo, primo vescovo di Efesa, Dionigi Areopagita, discepolo di San Paolo convertito durante la sua missione nell'Areopago come si ricorda negli Atti degli apostoli (Att 17, 34), Ieroteo, vescovo di Atene troviamo anche  Giovanni Damasceno. 
   Secondo l'apocrifo Transitus Mariae, la Vergine Maria dice al suo Figlio: "Ti benedico, grande Cherubino della Luce, che hai preso dimora nel mio seno". Spesso nell'arte iconica cherubino e stato rappresentato nel centro dell'aureola attorno della figura di Gesù.   "Ecco, giunge la divina Fanciulla e Regina dell' Universo! Sollevate le porte ed accogliete, nel mondo che supera il mondo, la Madre della Luce non esposta al tramonto. Attraverso di lei si è compiuta la salvezza di tutti gli uomini; lei, che non abbiamo la forza di guardare, alla quale siamo incapaci di tributare le lode in misura dovuta, perché la sua dignità supera tutto quanto si possa concepire". 

             L'affresco del XII secolo, rinnovato nel XIX secolo da M. Brubel, 
           chiesa di San Cirillo d'Alessandria, Kyiv   

        L'affresco dell'Assunzione della Vergine nella Cappella della Santissima Trinità, Lublino. Maestro Andrea con i suoi alunni, 1418.

L'icona ucraina dell'inizio del XV secolo, Minsk-Mazovesky nei pressi di Lublino

 L'icona ucraina della prima metà del XV secolo, Zhukotyn, 
Museo Storico di Sianok (Polonia)

L'icona ucraina del XVI secolo, villaggio Andrijivka

          L'icona dall'Ucraina occidentale, XVI secolo 

L'icona ucraina della seconda metà del XVI secolo, regione di Skole, Museo Nazionale a Leopoli

 

Maestro Oleksiy Goroshovych, 1547, villaggio Smilnyk, Museo Nazionale a Leopoli


              L'icona del XVI secolo, 
  Maestro Fedusko, 
         dall'iconostasi della chiesa di Dormizione della Madre di Dio, 
villaggio Nakonechne, 
Museo Nazionale a Leopoli 

       L'affresco nella chiesa dello Spirito Santo, Potelych 

L'icona del XVI secolo, villaggio Nakonecne, Museo Nazionale a Leopoli 



L'icona della fine del XVI secolo, Kalush, regione di Leopoli, Museo Nazionale a Leopoli

             L'icona ucraina del XVI secolo 
 
  
L'icona ucraina del XVI secolo, Museo Nazionale a Cracovia 

 L'icona della devozione popolare della fine del XVII secolo, 
Museo Nazionale a Cracovia  


            L'icona ucraina del XVI secolo, villaggio Vola Kyvecka, Museo Storico di Peremyshl
  
L'icona dell'inizio del XVII secolo, Yavoriv, Museo Nazionale a Leopoli 

L'icona del 1608, Maestro Fedir Vyshenskyj, Borotyn, Museo del Castello di Olesk 

  

  L'icona della Dormizione nella chiesa di Santa Parasceve a Busk, 1630 ca

 Українська) Богородична Паска – Ostrog Castle

 L'icona ucraina del XVII secolo, Volyn'


 L'icona dell'iconostasi del 1638, Velyki Grybovyci, dintorni di Leopoli 

L'icona dall'iconostasi della chiesa di Santa Parasceve a Leopoli, XVII secolo

 L'icona ucraina del XVII secolo, Museo Nazionale a Leopoli 

L'icona del XVII secolo, Museo arcidiocesano di Peremysl'

Maestro Ivan Girovskyj, l'icone della chiesa di San Michele, villaggio Peregrymka, 1660 

L'icona ucraina del XVII secolo

Ivan Rutkovych, l'icona della fine del XVII secolo 

Успіння Богородиці, 1697 - 1699 - Іван Руткович

Ivan Rutkovych, 1697-1699, Zhovkva, adesso a Museo Nazionale a Leopoli    

Київ м Мазепи вул. 1661 р. Ілюстрація до книги «Патерик Печерський»

L'incisione da "Pateryk di Kyiv-Pechersk", 1661

Gli Akatisti, Kyjiv, Tipografia del monatero delle Grotte, 1674

Maestro Marco, L'incisione del libro dei Canoni, Topografia del monastero delle Grotte a Kyiv 1676

Y. Zavodovsky, L'incisione dal libro dell'Apostolo, Tipografia della Fraternità di Leopoli, 1696


L'incisione nel Vangelo, Leopoli, Topografia della Frternità, 1703-04


Gli Akatisti, Topografia del monastero delle Grotte a Kyiv, 1709 

L'incisore Nykodym Zubrytsky, 1721 

       L'incisione del libro Nuovo Testamento,  Topografia del monastero delle Grotte, 1753

    

 L'icona della devozione popolare del XVII secolo dalla chiesa di San Michele Arcangelo,
villaggio Pilganiv, regione di Lutsk, Museo delle icone di Volyn'.
 

 

L'icona della Dormizione, la cappella nel villaggio Ialynkuvate, provincia Skole, regione di Lviv 


 La Dormizione della Beata Vergine, la scuola dell'iconografia della Lavra di Kyiv (Monastero delle Grotte), la seconda metà del XVII secolo   

 Yov Kondzelevych, L'icona della Dormizione della Vergine, Museo Nazionale a Leopoli

Yov Kondzelevych, La Dormizione della Vergine dall'iconostasi del monastero Manyavsky, 
prima del 1702, Museo Nazionale a Leopoli


La Dormizione della Beata Vergine, la bottega iconografica del monastero delle Grotte a Kyiv,
la prima metà del XVIII secolo, Museo delle Arti d'Ucraina, Kyiv.

Il ricamo con la rappresentazione dell'Assunzione della Vergine, Monastero delle Grotte a Kyiv, la seconda metà del XVIII secolo.
 

 

 L'icona della chiesa dell'Assunzione del monastero delle Grotte a Kyiv

L'icona dall'iconostasi della chiesa di Sant'Onofrio a Leopoli, l'inizio del XX secolo 


Nella Tua maternità sei rimasta vergine
e nella Tua dormizione non hai abbandonatoo il mondo, 
o Madre di Dio, sei passata alla Vita, Tu; madre della Vita, 
e con le Tue preghiere liberi dalla morte le nostre anime 
(l'apolytikon della festa) 


  ***
 
G. PASSARELLI, La Dormizione della Dio, in ID., Icone delle dodici grandi feste bizantine, Milano 1998,249-268. 
F. TASSO, Dormitio Virginis, in Iconografia e arte cristiana, vol. I, Cinisello Balsamo (Milano) 2004, 609-610

Le fonti iconografiche:  
http://hram.lviv.ua/3179-konografiya-uspinnya-presvyatoyi-bogorodici.html
http://yovkondzelevych.com/icon/uspinnya/
https://news.church.ua/2019/07/26/5-chudotvornix-ikon-kijevo-pecherska-uspinnya-presvyatoji-bogorodici/
http://arkhiv.pravoslaviavolyni.org.ua/gazeta/stattja/?newsid=5240&ncategory=volyn_ikony
 

Як митрополит Шептицький створив музей і подарував мистецьку колекцію |  Католицький Оглядач 
Julian Butsmaniuk, gli affreschi della chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Zhovkva, 
negli anni 1910


Data di prima pubblicazione
27/08/20 18:30

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