O Madre di Dio di Mariupol',
salva la Tua città e tutte le città e villaggi ucraini con loro abitanti!
L'icona miracolosa della Madre di Dio di Mariupol
L'icona di Mariupol' (di Bakhchysaray) della Madre di Dio, secondo la leggenda, apparve in Crimea (Ucraina) vicino alla città di Bakhchysaray. Oltre al nome citato, l'icona aveva anche altro nome, in particolare: Panagia, l'icona di Crimea della Madre di Dio. In precedenza, questa icona si trovava nello skita (dal gr. σκήτες, skete) dell'Assunzione che era situato nella roccia della di montagna, alla periferia della città di Bakhchysaray a Marianopolis o villaggio di Maria. In considerazione del fatto che l'apparizione dell'immagine seguì il 15 agosto, questo tempio fu consacrato in onore dell'Assunzione della Vergine Maria.
Secondo la leggenda, l'icona apparve vicino a Bakhchysaray in Crimea come la risposta alle preghiere degli abitanti alla Madre di Dio per la liberazione dal serpente che divorava le persone e gli animali. Un giorno gli abitanti videro una candela accesa in un luogo dove era impossibile arrampicarsi, perché la montagna era ripida; perciò scolpirono dei gradini nella pietra, salirono dove ardeva la candela e trovarono l'immagine della Santa Madre di Dio con una candela accesa davanti ad essa. Nelle vicinanze è stato trovato un serpente sconfitto e a pezzi.
Successivamente i greci, e soprattutto i genovesi, che abitavano nella città di Feodosia, iniziarono a visitare questo luogo per adorare l'icona santa della Vergine. L'icona di Bakhchysaray era venerata dai cristiani, greci e genovesi e tartari musulmani. Spesso, dopo campagne di successo, anche i khan di Crimea facevano offerte all'icona.
L'icona di Mariupol' (Bakhchysaray) apparteneva alle icone in tecnica d'encaustica (gr. ἐγκαυστική), che conferma la sua antica origine bizantina. L'epoca della sua stesura, secondo varie opinioni, è cangiante dall'XI (secondo D. Ainalov) al XIV secolo (N. Kondakov).
L'ubicazione dell'icona mariana nella chiesa della Madre di Dio a Mariupol' è stata documentata fin dal XVII secolo. Le diverse vesti furono create per decorare l'icona. Una di queste, realizzata in Crimea, aveva un'iscrizione in greco: "Δεήσις πάντων τών ευσεβών χριστιάνων σια ώνδραμινς καὶ επιστασος τών έν τη χώρα Μαριεν κατα κονντων 1774 απριλιον 20" ("La preghiera di tutti i pii cristiani con l'assistenza e lo zelo degli abitanti della città di Maria, il 20 aprile del 1774"). Successivamente, questa veste (ryza) adornava la copia dell'icona. La veste dell'icona era addobbata con le pietre preziose, diamanti e perle.
Secondo altri dati, nel 1778 durante i tempi dell'ultimo metropolita di Gotha, Sant'Ignazio Gazadini (Γεζεδινος), i greci della Crimea furono esiliati dalla zarina e trasferirono l'icona nella nuova città di Mariupol, dove dal 1780 si trovava in una chiesa in legno appositamente costruita per essa in onore della Dormizione della Madre di Dio.
Nel 1848, l'icona della Madre di Dio di Mariupol' (Bakhchysaray) divenne famosa per i suoi miracoli durante l'epidemia di colera. Dal 1887 l'icona fu trasferita nella chiesa di pietra della Dormizione, dove era collocata in un'apposita custodia per l'icone sul lato sinistro dell'altare.
Ma la protezione della Madonna rimenava sul luogo dell'apparizione dell'icona. Grazie agli sforzi dell'arcivescovo di Kherson Innocenzio, nel 1850 è stato completato la ricostruzione del monastero di Bakhchysaray con 16 celle nelle grotte. Il 15 agosto nel giorno dell'Assunzione e della riapertura del complesso monastico, la gente veniva qui per onorare la copia dell'icona miracolosa della Madre di Dio. In questo giorno, per la festa della chiesa dell'Assunzione, molti pellegrini si accalcano ogni anno per adorare l'elenco dell'immagine della Madre di Dio qui rivelata.
Nel 1936 la chiesa era distrutta dalle autorità sovietiche e su questo luogo era costruita una scuola. L'icona scomparve e la sua ubicazione è sconosciuta fino ad ora. Oggi a Mariupol rimangono solo copie di questa icona, nella cattedrale di San Nicola e nella chiesa di Cheryomushki.
15/03/22
Nessun commento:
Posta un commento