L'Immacolata Concezione
La Concezione di Sant'Anna
8 dicembre
8 dicembre
di Yaryna Moroz Sarno

Kondakion di Giuseppe Studita (m. 832):
L'universo festeggia oggi la concezione di Anna,
avvenuta per opera di Dio: essa concepì oltre ogni parola
Colei che doveva concepire il Verbo.
Troparion, voce 4:
Oggi i vincoli della sterilità sono sciolti,
Gioacchino e Anna, dopo aver sentito,
Dio contro la speranza promette chiaramente,
che daranno alla luce la Vergine, da cui è nato l'indescrivibile,
che, diventando uomo, l'angelo le ha comandato di cantare:
Rallegrati , grazioso, il Signore è con te.
Gioacchino e Anna, dopo aver sentito,
Dio contro la speranza promette chiaramente,
che daranno alla luce la Vergine, da cui è nato l'indescrivibile,
che, diventando uomo, l'angelo le ha comandato di cantare:
Rallegrati , grazioso, il Signore è con te.
Come un dogma l'Immacolata Concezione della Vergine Maria è stata promulgata molto tardi, solamente l'8 dicembre del 1854 con la bolla Ineffabilis Deus da papa Pio IX che conferma che la Madonna è stata preservata dal peccato originale dal momento del concepimento: "Dichiariamo, affermiamo e stabiliamo che è stato rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria, nel primo instante della sua concezione per una grazia ed un previlegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genero umano, è stata preservata da ogni macchia del peccato originale; pertanto questa dottrina dev'essere oggetto di fede certa ed immutabile per tutti i fedeli". Nella lettera enciclica Ubi Primum dal 2 febbraio del 1849 scritta a tutti i vescovi Pio IX espresse la definizione del dogma. La proclamazione dell'Immacolato concepimento è stata preceduta dall'apparizione del 1830 a Santa Caterine Labouré nel monastero delle figlie della carità di San Vincenzo de' Paoli di Rue du Bac a Parigi.
La festa si celebrava molto solennemente verso il 1330 ad Avignone nella chiesa dei Carmelitani. Papa Giovanni XXII la celebrava nella propria cappella. Nel XV secolo la festa divenne praticamente comune. Per decreto del Concilio di Basilea (17 settembre 1439) la festa venne ulteriormente ampliata.
I teologi francescani del Medioevo, in particolare il beato Giovanni Duns Scoto (1265-1308) “il Dottor Sottile “, difesero il privilegio della Vergine Maria, d'essere preservata dal peccato originale per i meriti del suo Figlio Gesù Cristo. Il papa francescano Sisto IV (1471 -1484) con la Costituzione apostolica del 27 febbraio 1477, prescrisse la festa e l’Ufficio per Roma. L'Ufficio e messa è stata commissionato a Leonardo Nogarolo. Un altro “Officium Conceptionis Virginis “ Mariae scritto da Bernardino Busti nel 1492. Per l'ordine di papa Pio V nel 1570 la festa della Concezione fu inserita nel Breviario e nel Messale romano. Il papa Alessandro VII nel 1661 inserì la festa nell'anno liturgico con la bolla Sollicitudo omnium ecclesiarum. Papa Clemente XI nel 1708 estese alla Chiesa universale la festa dell'Immacolata, già celebrata a Roma ed in altri luoghi della comunità cristiana.
La lunga storia prima della dichiarazione definitiva ebbe il suo inizio in Oriente. Nel pensiero teologico dell'epoca patristica già esistevano le idee sulla purezza e l'essere immacolata. Per l'Oriente la Vergine Maria era sempre la "tutta santa" (in gr. la Παναγία, Panaghía), achrantos ("senza macchia", "immacolata"), panamometos ("irreprensibile").
La miniatura del Salterio di Kyiv del 1397
Monaco Beniamino, icona miracolosa della Madre di Dio di Zhydachiv, 1406
chiesa dell'Ascensione, villaggio di Zarudtsi.
L'icona della metà del XVII secolo, chiesa della Natività della Vergine a Krółowa Góra. Museo dell'architettura popolare, Sianyk, Polonia.
Frammento dell'iconostasi, scuola di Zhovkva, seconda metà del XVII secolo,
chiesa d. San Michele Arcangelo, villaggio di Volya Vysotska.
Ivan Rutkovych, l'iconostasi degli anni 1688-1689, chiesa di San Michele Arcangelo.
villaggio Volya Vysotska.
Giobbe Kondzelevych, frammento dell'iconostasi dello Skita Manyavskij, 1698-1705,
Museo Nazional a Leopoli.
Giobbe Kondzelevych, l'iconostasi dello Skite Manyavskyj, 1698-1705,
Museo Nazionale a Leopoli.
Sant'Ireneo, Efrem il Siro, Teodoro d’Ancira dichiaravano la Vergine sine macula. Proclo di Costantinopoli (+ 447), l'amico e discepolo di San Giovanni Crisostomo, descrisse Maria come "il santuario dell'impeccabilità, il tempio santificato di Dio" e "il paradiso verdeggiante e incorruttibile" (Proclo di Costantinopoli, Omelia 6, PG 65, 753-757). Negli scritti di Teotecno di Livia (VI-VII secolo) troviamo la descrizione della Vergine Maria: "tutta bella, pura e senza macchia" che "nasce come i cherubini colei che è fatta di argilla pura e immacolata". E poi: "Così il corpo immacolato della santissima e la sua anima amata da Dio e pura furono assunti al cielo tutti e due insieme, scortati dagli angeli. Se infatti Maria fu nutrita dagli angeli nel tempio, quand'era ancora bambina, con maggior ragione è sostenuta dalle potenze celesti, una volta diventata il tempio del Signore" (Teotecno di Livia, "Omelia sull'Assunzione della santa Madre di Dio", AA.VV., Testi mariani del primo millenniovo, II, Roma 1989, 82-83). Sant’Andrea di Creta scrisse: "... da genitori sterili e aridi è germogliata tuttavia a noi la Vergine del tutto immacolata, come un frutto splendente" (Omelie mariane, I).
L'icona della seconda metà del XVII secolo dalla chiesa di San Nicola di Kamianka-Buzka Museo Nazionale a Leopoli.
L'icona della metà del XVIII secolo, dal villaggio di Komarno.
Museo di Architettura e Vita Popolare di Leopoli intitolato a K. Sheptytsky.
L'incisione dall'Anologion, Kyiv, tipografia della Lavra, 1619.
L'incisione da Tridion , Leopoli, tipografia di Mykhailo Slozka, 1642
La festa della Concezione fu ispirata al Protovangelo di Giacomo (II secolo) che descrive la storia dei suoi santi genitori e la nascita straordinaria della Vergine Maria. San Gioacchino, figlio di Varpafir, uomo ricco e virtuoso, era un discendente del re Davide, al quale Dio promise che il Salvatore del mondo sarebbe nato dalla sua discendenza. Sant'Anna era la figlia del sacerdote Mathan, che era della tribù di Levi e la sua madre della tribù di Giuda, discendente dalla stirpe davidica. La coppia viveva a Nazareth di Galilea. Non ebbero figli fino a tarda età e ne piansero tutta la vita. Dovevano sopportare il disprezzo, poiché a quel tempo l'assenza di figli era considerata una vergogna. Ma non si sono mai lamentati e hanno solo pregato Dio con fervore, confidando umilmente nel Signore. E la loro preghiera fu esaudita: l'Angelo annunciò entrambi sulla nascita di una figlia, nella quale si benedirà l'intero genere umano. I santi sposi Gioacchino e Anna si incontrarono a Gerusalemme, dove, secondo la promessa di Dio, nacque la loro figlia di nome Maria.
L'icona del XIX, Ucraina del riva sinistra
Della natività della Vergine Maria raccontano anche i vangeli apocrifi dello Pseudo-Matteo, Vangelo dell’infanzia armeno, il Libro sulla natività di Maria, che riferiscono che suo padre Gioacchino, dimorava a Gerusalemme con sua moglie Anna, ma era originario di Nazareth di Galilea, oppure di Sefforis, la città-capitale vicino a Nazareth.
Il riferimento alla festa che fosse celebrata nel patriarcato di Gerusalemme nel V secolo trovano nel "Typikon" di San Saba del V secolo. Nell’Oriente cristiano nel VI secolo si manifestavano le prove liturgiche rilevanti della celebrazione della Concezione. La festa della maternità di Sant'Anna era più esattamente il 9 settembre e, secondo il calendario bizantino, il 9 dicembre è stata assegnata storicamente la commemorazione della madre della Tutta santa Madre di Dio. Nei libri liturgici greci è stata intitolata come Syllipsis (o Concezione) di Anna, madre della Theotokos con il 9 dicembre come giorno della festa.
La celebrazione della festa della Concezione di Sant'Anna (Σύλληψις τῆς Ἁγίας Ἄννης) nell'impero bizantino era legata a Costantinopoli, dove nel VII secolo erano traslate le reliquie di Sant'Anna. Nei monasteri palestinesi Concezione di Sant'Anna si celebrava almeno fin dal VII secolo. La testimonianza dell'esistenza della festa la troviamo negli scritti di Sant'Andrea da Creta (S. Andrea de Creta, In Conceptione Sanctae ac Dei aviae Annae, PG 97, 1305-1316), nell'omelia preservata di Giovanni di Eubea (+ ca 744) (Sermo in conceptionem Sanctae, PG 96. Col. 1459-1499), nell'omelia alla Dormizione di San Giovanni Damasceno (Giovanni Damasceno, In dormitione II, 8, PG 96, 733), dai quattro sermoni di Giorgio di Nicomedia della fine IX secolo, dall'omelia di Sant'Eutimio di Costantinopoli († 917) e di Pietro di Argo († ca. 922), dal Menologio di Basilio II († 1025); in particolare la testimonianza della Costituzione di Manuele Comneno (1166).
Durante l'VIII - IX secolo è stata creata l'ufficiatura: i due canoni della festa cantati nel Mattutino attribuiti ad Andrea di Creta (+ 740) e Giorgio Innografo di Nicodemia (IX secolo). La prima omelia conosciuta è attribuita a Giovanni di Eubea (+ 750 ca). La festa è stata inserita nel "Nomocanone di Fozio" dell'883. Nel secolo X, l'imperatore Leone VI il Saggio (+ 912), l'autore dell'Omelia sulla Concezione, la estendeva a tutto l'impero bizantino. Nel 1166, l'imperatore Emmanuele Comneno l'annoverava tra le feste da celebrare astenendosi dal lavoro.
Mosaico del monastero di Dahni, IX secolo
L'affresco della cattedrale di Santa Sofia a Kyiv, l'XI secolo.
Frammento del mosaico nella chiesa del Salvatore del monastero di Chora a Costantinopoli,
XIV secolo
M. Petrachnovych-Morokhovskyj. Il frammento dell'iconostasi nella chiesa di Santi Cosma e Damiano, Velyki Grybovyci, regione di Lviv, 1637-1638
La solennità è stata stabilita relativamente alla festa della nascita della Vergine Maria per completare il ciclo mariano dell'anno liturgico. La festa fu istituita per venerare la madre che concepisce e la figlia concepita.
Maestro Fedsko di Sambor. Scene dell'icona dei Santi Gioacchino e Anna, seconda metà del XVI secolo. dalla chiesa di Sinassi di Gioacchino e Anna, villaggio di Stanyli. Museo Nazionale di Leopoli.
L'icona della devozione popolare degli anni 1648-50
L'incisione del XVII secolo
Annunciazione ai Santi Gioacchino e Anna, XVII secolo. Museo "Tesori Spirituali dell'Ucraina", Kyiv
L'icona del XVII secolo, dalla chiesa dell'Intercessione della Vergine Maria,
città di Pereyaslav
Maestro Tomasz Mychalskyj, l'icona, XVII secolo, villaggio Novosilka, Volyn' ,
Museo delle icone di Volyn', Luck

L'icona ucraina della devozione popolare del XVII secolo, scuola pittorica di Rybotychi,
Museo della storia delle religioni a Leopoli
Gli affreschi della fine del XVII secolo, chiesa dell'Assunzione della Madre di Dio,
villaggio di Novoselytsia, Transcarpazia
L'icona del XVII secolo, villaggio di Minkivtsi, nel distretto di Dubno, Volyn'.
Museo della storia delle religioni a Leopoli
Jan Kwiatkowskyj, anni '40 del Settecento, dal villaggio di Ugolna.
Museo "Drohobychchynna", Drohobych.
L'icona ucraina della devozione popolare del XVIII secolo, scuola pittorica di Rybotychi,
villaggio di Babychi, Museo Nazionale delle terre di Peremyshl
Concezione della Santa Madre di Dio. Prima metà del XVIII secolo, dalla chiesa di San Nicola nel villaggio Zanzariere. Museo "Drohobychchyna", Drohobych
L'icona della seconda metà del XVII secolo, distretto di Yavoriv, scuola di pittura di icone di Rybotytsky.
L'icona del XVII secolo
Scuola pittorica di Rybotychi, I terzo secolo del XVIII secolo,
chiesa della Dormizione della Vergine nel villaggio di Tysovets.
Yov Konzhylevych, dall'iconostasi del 1722, villaggio Voloshchatyn, Volyn',
Museo Nazionale a Leopoli
Museo Nazionale d'Arte di Kyiv

La vetrata nella chiesa a Leopoli




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