giovedì 31 agosto 2023

L'inizio dell'Anno liturgico nella Chiesa Orientale


L'inizio dell'Anno liturgico nella Chiesa Orientale   


A tutte le creature del Creatore, 
che con il Suo potere stabilì i tempi e anni, 
benedici la corona della Tua bontà, o Signore, 
preservando il tuo popolo e la tua città nel mondo, 
con le preghiere della Madre di Dio e salvaci.

Troparion della festa

L'icona ucraina del XVI secolo, 
villaggio Liskovate, Museo delle icone di Volyn'


  Il 1 ° (14) settembre la Chiesa Orientale celebra l'inizio, la "nominazione", del nuovo ciclo dell'anno liturgico. L'inizio del nuovo anno liturgico con la data del 1 (14) settembre fu scelto al Primo Concilio Ecumenico nel 325 a Nicea "in memoria della fine ufficiale della persecuzione di tre secoli della Chiesa cristiana da parte del re Costantino il Grande pari agli apostoli". Le chiese orientali vivono secondo questo decreto ancor adesso. La cronologia di Costantinopoli iniziò il 1 settembre 312, quando l'impertore bizantino Costantino I fece il riferimento all'anno dell'indicazioe obbligatorio (indictio Constantinopolitana). 
   In questo giorno si celebrava la memoria della vittoria dell'imperatore Costantino sull'imperatore romano Massenzio autoproclamato nel 312, dopo la quale Costantino diede ai cristiani la libertà di religione. E nel 312, dopo la vittoria su Massenzio e la conquista di Verona, l'imperatore Costantino emanò un decreto entrato in vigore il 1 settembre. I Padri della Chiesa adottarono questa data come l'inizio del nuovo anno liturgico durante I Concilio di Nicea (325) in segno della gratitudine per la legalizzazione del cristianesimo. 
  Il primo giorno del calendario ecclesiastico si inzia con la parola indicto che significa "proclamazione". Nell'anno liturgico si celebra la storia della salvezza, il mistero del Signore. Tutti i giorni, a partire dal 1 ° settembre e fino al 31 agosto, sono dedicati agli eventi della vita di Cristo e della Vergine o ai santi. L'anno liturgico include le dodici grandi feste, come l'albero paradisiaco che dà i frutti dodici volte nell'anno.  
   Durante tutto l'anno la Chiesa venera in modo speciale anche la Madre di Dio. Pertanto, la prima festa del nuovo anno è la Natività della Beata Vergine e l'ultima grande festa dell'anno liturgico della chiesa orientale è l'Assunzione della Vergine. 
   L'anno liturgico allude brano dell'Apocalisse di San Giovanni Evangelista dove si dice "dell'albero della vita, che porta dodici frutti, ogni mese dà i suoi frutti, e le foglie dell'albero sono per la guarigione delle genti" (Ap 22, 2). 
  La formazione della struttura dell'anno cristiano ha richiesto diversi secoli. Le diverse tradizioni liturgiche abbiano sviluppato i propri feste e digiuni. Nel medioevo in molti le tradizioni stabilivano varie opzioni per classificare le festività in base al grado di significato. 
    L'anno liturgico cominciò a prendere la sua forma già nei primi anni del III secoli, quando in diverse regioni di diffusione del cristianesimo, l'eredità dell'Antico Testamento venne adattata alle condizioni locali della vita ecclesiale. Tra i cristiani gentili iniziò il rifiuto di partecipare alle feste ebraiche, sancito dal Consiglio Apostolico di Gerusalemme (Att 15, 6-29).
   La costituzione dell'anno liturgico iniziò con lo spostamento della festa principale nel ciclo di 7 giorni, che era il sabato nell'Antico Testamento (la questione dell'atteggiamento della Chiesa primitiva nei confronti del sabato rimane discutibile), il giorno successivo (nell'era del Nuovo Testamento ricevette il nome del giorno del Signore o "l'ottavo giorno", e in seguito divenne il più delle volte chiamato domenica). La celebrazione settimanale divenne subito la distinzione più importante di Cristo. il sistema delle feste da quello pagano - ne è testimonianza, ad esempio, Tertulliano (l'inizio III secolo) (Tertullian, De idololatr. 14). Nella domenica si ricorda la Risurrezione di Cristo e la sua Ascensione; perciò questo giorno è stato percepito come l'inizio della creazione (cfr. Gen 1, 5), così come l'inizio dell'eternità, del mondo nuovo. Già dal III secolo è stata espressa opinione che per i cristiani ogni giorno dovrebbe essere giorno del Signore (cioè, consacrato a Dio) e festoso (Origene, In Is. 5, 2; In Gen. hom. 10, 3). 
    L'anno liturgico ha un andamento ciclico con un ciclo minore (settimanale) e il ciclo maggiore (annuale). La circolarità si esprime anche nel ciclo delle feste mobili che si costituisce dalla Pasqua e le feste che ruotano attorno alla Pasqua, e nel ciclo delle feste che ricorrono alle date fisse. 


Signore, sei venuto sulla terra  
per annunziare la felicità ai poveri, il conforto ai tristi 
 per annunziare la liberazione ai prigionieri, la liberazione agli oppressi  
Benedici la Tua santa Chiesa per queste fatiche  
Signore, gloria a Te!

La Tua Chiesa, o Cristo, Ti chiama: 
Benedici per iniziare con fede questo nuovo anno liturgico  
per compiere con la speranza e con l'amore ciò che le hai affidato 
 nella Tua divina provvidenza per la salvezza di tutti  
Gloria a Te !

Il Verbo senza inizio e Figlio di Dio 
 consustanziale al Padre e allo Spirito Santo  
che ha creato tutte le cose visibili e invisibili, e tutte le ordina,  
Benedici l'inizio di questo nuovo anno nella vita della Tua Chiesa  
nell'amore e nell'armonia! 
Proteggi tutte le sue comunità  
e guidaci tutti alla salvezza e alla vita eterna 
- attraverso le preghiere della Madre di Dio e di tutti i Tuoi santi.

(Stychire del giorno) 


Data di prima pubblicazione
14/09/20 


Mosaico "La creaziomìne del mondo" nella basilica ucraina di Santa Sofia a Roma 


Deposizione della cintura della Santissima Madre di Dio (31 agosto)


Deposizione della Cintura
della Santissima Madre di Dio

a cura di Yaryna Moroz Sarno


   Nell'ultimo giorno dell'anno liturgico, il 31 agosto (13 settembre) si celebra la festa della Deposizione della Cintura della Santissima Madre di Dio (in gr. Μνήμη τῆς καταθέσεως τῆς τιμίας Ζώνης τῆς ὑπεραγίας Θεοτόκου). Il ciclo liturgico annuale delle Chiesa orientale si inizia e si chiude con le celebrazioni dedicate alla Santissima Vergine Maria, dopo aver fatto il percorso dalla sua Natività - attraverso l'Intercessione, l'Introduzione nel Tempio, l'Annunciazione, fino alla Dormizione e all'ultimo giorno dell'anno liturgico. 
  Questa festa, in realtà, è una continuazione della festa dell'Assunzione della Santissima Madre di Dio: non è solo dedicata alla Madre di Dio, ma l'evento stesso della donazione della cintura all'apostolo San Tomasso era in connessione con l'Assunzione. Secondo la tradizione, la cintura era tessuta da pelo di cammello dalla stessa Madre di Dio. Al termine della sua vita terrena, lo diede all'apostolo Tommaso che non riusciva a credere nella sua verginità. 
    La Cintura della Santissima Madre di Dio (Ζώνη τῆς ὑπεραγίας Θεοτόκου) era una delle tre principali reliquie di Costantinopoli, associata alla vita terrena della Madre di Dio; oltre alla Cintura, erano custoditi a Costantinopoli la Veste (più precisamente il maforium) della Vergine Maria e l'icona della Madre di Dio Odigitria, scritta, secondo la leggenda, dall'evangelista Luca. Nella Chiesa Orientale in onore della reliquia è stata istituita una celebrazione - "La Deposizione dell'onesta cintura della Santissima Madre di Dio" (gr. μνήμη τῆς καταθέσεως τῆς τνης ῆπεραγίας θεοτός) nella chiesa delle Blacherne di Costantinopoli accadde durante il regno dell'imperatore Arcadio (395-408). 
   Secondo la tradizione che è stata descritta nel Menologio di Basilio II (X secolo; cfr. PG 117, col. 613), la cintura e la veste della Madre di Dio, poco prima dell'Assunzione, furono donate a due pie vedove di Gerusalemme e poi tramandata di generazione in generazione. Sotto l'imperatore bizantino Arcadio (imperatore dal 395; morto nel 408), la cintura della Santissima Vergine Maria fu consegnata a Costantinopoli e riposta in un bellissimo scrigno, che trovò posto in una delle tre principali Madre di Dio chiese di Costantinopoli (nella chiesa di Chalkopratia, o secondo alcune fonti nella chiesa delle Blacherne - questa è probabilmente una conseguenza della confusione - la chiesa delle Blacherne era il luogo dove veniva conservata la Veste della Madre di Dio; è del tutto possibile, tuttavia, che le reliquie potevano essere spostate da una chiesa ad altra). 
    Nel IV secolo Arcadio, figlio dell'imperatore bizantino Teodosio il Grande, portò la cintura a Costantinopoli. In onore di questo evento è stata istituita una festa in chiesa. Inoltre, la figlia di Arcadio Pulcheria, che in seguito divenne lei stessa l'imperatrice, secondo lo storico Niceforo Callisto Xantopulus, decise "di eseguire lì preghiere notturne e una processione ogni mercoledì", e lei stessa guidava sempre la processione con una lampada accesa nella sua mano. Nel VI secolo, il patriarca Timoteo I completò il canone con la processione - il venerdì - dalla chiesa della Blacherne, dove era custodita la veste della Madre di Dio, alla chiesa di Chalkopratia, dove giaceva la sua cintura. Alcuni, per questo, furono completamente confusi e decisero che entrambi i santuari fossero tenuti insieme - a Blacherne: Sant'Andrea di Creta e il patriarca Eutimio, e molti pellegrini russi lo menzionano.  
   Per secoli, lo scrigno con la cintura della Madre di Dio non è stato aperto, ma cinque secoli dopo la deposizione della cintura avvenne che la moglie dell'imperatore bizantino Leone IV il Saggio (866-912), l'imperatrice Zoe Carbonopsina (in gr. Ζωή Καρϐωνοψίνα) (880 ca -920) si ammalò.  Sua moglie ebbe una visione che lei si sarebbe liberata della sua malattia se le venisse posta la Cintura della Santissima Vergine Maria. L'imperatore aprì lo scrigno e trovò la cintura sana e salva. Prima la cintura era sigillata con un crisovulo d'oro dell'imperatore Arcadio, su cui erano indicati l'anno della deposizione della cintura a Costantinopoli, nonché la data esatta di questo evento: il 31 agosto.
     L'imperatrice Zoe fu guarita dalla cintura della Vergine Maria ed in segno della sua gratitudine alla Madre di Dio, ricamò l'intera cintura con filo d'oro.
    La reliquia nel X secolo è stata divisa in più parti e finirono in B
ulgaria, Georgia (a Zugdidi) e Cipro (nel monastero di Trooditissa). La reliquia era portata in Georgia nel 1028, insieme ad altre dote, dalla nipote dell'imperatore Romano III Argir, che la sposò con il re georgiano Bagrat IV Bagration (1027-1072). I frammenti più grandi sono conservati nel monastero di Vatopedi sull'Athos, nel monastero di Treviri e in Georgia. Anche oggi attraverso le preghiere alla Madre di Dio da questa reliquia continuano a ricevere le guarigioni coloro che soffrono.


martedì 29 agosto 2023

La Decapitazione di Giovanni Battista, il 29 agosto


La Decapitazione di Giovanni Battista 

a cura di Yaryna Moroz 


Усікновення голови Іоанна Предтечі (ікона) — Вікіпедія

L'icona del XV secolo, Museo Nazionale delle arti a Kyiv 

   Il Precursore (che annunciava la venuta del Salvatore) del Signore dimostrò la forza nel combattimento, subì il carcere e le catene, morì come il martire, testimoniando il nostro Redentore, perché doveva prepararne la strada. Il martirio avvenuto fra il 31 e il 32. San Giovanni è stato il cugino di Gesù, concepito tardivamente dai discendenti di famiglie sacerdotali: Zaccaria ed Elisabetta. Giovanni, detto il Battista, il grande asceta, che visse lungo nel deserto vestito di pelle i cammello con la cintura di cuoio, cominciò la sua missione, battezzando nel Giordano e morì a causa della sua predicazione fra il 29 e il 32, confermando con il martirio la testimonianza per il Signore. Secondo i racconti dei Vangeli sinottici (Matt. 14:1-12; Mc 6:14-29), egli condannò pubblicamente la condotta di Erode Agrippa, che conviveva con la cognata Erodiade, divorziata da Filippo. Il re lo fece prima imprigionare, poi, per compiacere la figlia di Erodiade, Salomè, che aveva ballato a un banchetto, lo fece decapitare (Mt 14, 10; Mc 6, 16-29; Lc 9, 9). La data della morte, invece, avvenuta fra il 31 e il 32, si fa risalire alla dedicazione di una piccola basilica risalente al V secolo nel luogo del suo sepolcro, Sebaste di Samaria. Le vicende della morte di San Giovanni sono narrate nei Vangeli (Mt 14, 3-12; Mc 6, 17-29; Lc 3, 19-20; 9, 7-9; Gv 3, 24) e da Giuseppe Flavio (Le Antichità Giudaiche 18, 5, 2). 

La decapitazione di S. Giovanni Battista.
Miniatura dal Vangelo del VI secolo (Parigi. Supll. Gr. 1286. Fol. 10v)

   Venerato da tutte le Chiese cristiane e considerato santo da tutte quelle che ammettono il culto dei santi, Giovanni è una delle più importante personalità evangelica. La memoria di Giovanni Battista occupa un posto speciale nella tradizione liturgica orientale: durante l'anno liturgico la Chiesa Orientale celebra sei festività in onore del santo: la festa della Concezione di San Giovanni il Precursore (6 ottobre (23 settembre), Natale (7 luglio (24 giugno)), Decapitazione Presidente (11 settembre (29 agosto )), il Primo e il Secondo ritrovamento della testa di Giovanni Battista (9 settembre (24 febbraio), il Terzo ritrovamento del capo di Giovanni Battista (7 giugno (25 maggio)) e la Sinassi di San Giovanni Battista dopo la festa dell'Epifania (20 gennaio (7 gennaio)). San Giovanni è l'unico santo dopo la Madonna che ha la sua festa della Concezione e la festa della Natività.
   La commemorazione liturgica della Decapitazione di San Giovanni Battista nella Chiesa Orientale si celebra l'11 settembre (29 agosto) e prevede digiuno rigoroso con l'astinenza da carne e latticini e cibi contenenti carne o latticino. Le menzioni sulla festa della decapitazione si trovano sin dal V secolo nel messale di papa Gelasio. San Teodoro lo Studita creò l'omelia per la Decapitazione di Giovanni Battista. Il canone della festa della Decapitazione di Giovanni Battista, che contengono anche i libri liturgici moderni, è stato scritto da Andrea di Creta (m. 740), l'autore anche del celebre Gran Canone penitenziale. Il metropolita di Kyiv Gregorio Tsamblak (1365 ca -1420 ca (?)) scrisse l'omelia per la Decollazione di Giovanni Battista. Dmytro Tuptalo nei Chetei-Minei narrava sulla primo e secondo ritrovamento  della testa di San Giovanni Profeta e Precursore.
    La testa di Giovanni Precursore  è la parte più venerata delle reliquie del santo. Secondo il testo evangelico, finì nelle mani di Erodiate (Mt 14, 11), che mise la testa nela vaso e la seppellì segretamente in uno dei possedimenti di Erode, non volendo che il corpo e la testa del santo fossero sepolti insieme. C'erano varie leggende sul luogo di sepoltura del capo di San Giovanni. Secondo una di esse, era a Gerusalemme, sul Monte degli Ulivi, tuttavia, nel Racconto di Giovanni Foca, la città di Sevastia è chiamata il luogo del primo ritrovamento della testa e, di conseguenza, sua sepoltura da parte di Erodiate. 

11 вересня – Усікновення Глави Іоанна Предтечі (Головосік): традиції,  прикмети та головні заборони | То є Львів.
Gli affreschi del XVI secolo, Monastero di Dionysiou, Athos


   L'iconografia della Decapitazione di Giovanni Battista risale all'inizio dell'era bizantina. La miniatura del Vangelo Sinopi risale VI secolo (Parigi, Supll. Gr. 1286, fol. 10 v),  della Cronaca alessandrina e gli affreschi della chiesa di San Giovanni Battista a Chavushino in Cappadocia alla metà - seconda metà del VII secolo. Già nel Medioevo esistevano diversi tipi di immagini della decapitazione, che differivano per la posizione della figura del santo: in ginocchio, a tutta altezza e con le mani legate davanti. A volte Salomè e i guerrieri si incontravano nell'immagine, a volte l'esecuzione avveniva sullo sfondo di una grotta o sullo sfondo dell'architettura. Nei secoli XI-XIV ci sono le rappresentazioni, con il Precursore raffigurato le due volte: prima e dopo l'esecuzione della Decapitazione.

  

Maestro Fedusko, frammento dell'icone del XVI secolo "San Giovanni Battista con le scene della vita"
Museo Nazionale a Peremyshl'

Frammneto dell'icona di San Giovanni Battista con le scene della vita, XVI secolo, 
Museo Nazionale a Leopoli  



Frammento dell'icona del XVI secolo 

Fedir, l'incisione del Vangelo del 1697, Kyiv

L'icona del XVII secolo 

Il frammento dell'icona di San Giovanni del XVII secolo,
villaggio Gorihove, Museo storico di Sianok

L'icona ucraina del XVII secolo, villaggio Yatviagy, Museo dell'archittetura popolare a Leopoli 

L'icona ucraina del XVII secolo, scuola pittorica delle icone di Sudova Vyshnia


L'icona ucraina del XVII secolo, Weremien, Museo Storico a Sianok 

L'icona del XVII secolo, villaggio Balychi, Museo Nazionale a Leopoli 

Gli affreschi dell'inizio del XX secolo nella chiesa armena a Leopoli


Per consultare le icone ucraine vedi:

giovedì 24 agosto 2023

La festa del rinnovo dell'Indipendenza dell'Ucraina


La festa del rinnovo
dell'Indipendenza dell'Ucraina

З Днем віднови української Незалежності! 

a cura di Yaryna Moroz Sarno

    
  Il 24 agosto 1991 l’Ucraina ha proclamato il rinnovo dell’indipendenza, ritrovandosi nella tradizione dello stato di Rus'-Ucraina conosciuto dal IX secolo.
  Secondo grande storico ucrano e primo presidente dell'Ucraina Mykhailo Grushevskyi, la nascita della prima statualità ucraina iniziò con il Regno delle Ante. M. Grushevskyi lo chiamava l'antico stato ucraino, e suoi abitanti - gli antichi ucraini. Lo stato di Ante esistiva per quasi tre secoli, dall'inizio del IV all'inizio del VII secolo d. C. ed è stato menzionato nelle vari fonti estere.
  Gli inizi della statualità ucraina nel VI secolo diedero i principi fondatori Kyj, Shchek e Khoryv, capi della dinastia e i suoi primi sovrani. L'ulteriore sviluppo della "terra di Rus'" portò alla formazione di un potente stato ucraino altomedievale - Kyivan Rus', la cui base erano le terre etniche ucraine. Lo stato ucraino medievale con il suo centro a Kyiv era chiamato Rus' divenne la base su cui emerse l'Ucraina moderna. 
     Il significato politico-militare dell'antico stato della Rus'-Ucraina si vede anche dal fatto che alla metà del IX secolo i suoi ambasciatori firmarono un trattato con il potente impero bizantino. Bisanzio si impegnò a pagare un tributo annuale alla Rus'-Ucraina, in cambio la Rus'-Ucraina forniva gli aiuti militari all'impero. La conclusione dell'accordo di pace tra Bisanzio e la Rus'-Ucraina è stata citata dai cronografi e diversi autori bizantini tra cui l'imperatore Costantino VII Porfirogenito. Il trattato noto agli storici tra Rus'-Ucraina e Bisanzio fu concluso nel 911 tra il principe Oleg di Kyiv e l'imperatore Leone VI e il suo co-reggente Alessandro. Fu preceduto dall'accordo concluso nel 907 dopo la vittoriosa campagna del principe Oleg su Costantinopoli, che delineò brevemente le principali disposizioni delle relazioni pacifiche tra i due paesi. 
  Nei secoli successivi, la Rus'-Ucraina divenne un soggetto importante dello spazio politico europeo, mantenendo legami politici, economici e culturali con la maggior parte degli stati europei dell'epoca, dall'Impero bizantino al Regno di Francia. Così, dal IX secolo fino agli anni '30 del XIII secolo lo stato di Kyiv era uno degli stati più grandi e potenti d'Europa. 


   La decadenza dell'antico stato di Kyiv portò al rafforzamento dei principati regionali. Di fatto, nel XII - all'inizio del XIII secolo loro divennero stati indipendenti. Nelle terre occidentali della Rus'-Ucraina emerge lo stato della Galizia-Volyn dove continuavano a svilupparsi tradizioni della statualità ucraina. 
   Nelle condizioni dell'invasione mongola e della disintegrazione delle strutture statali nella regione del Dnipro, i principi galiziani-Volyn nel XIII-XIV secolo svilupparono l'istituzione dello stato su una parte significativa delle terre ucraine. Quindi è stato possibile non solo preservare, ma anche rafforzare lo sviluppo europeo, per entrare a far parte degli sforzi congiunti nella lotta contro l'invasione mongola. La manifestazione di ciò fu l'incoronazione di Danylo Galytskyi a Dorogychyna nel 1253 con una corona inviata da papa Innocenzo IV. Nella seconda metà del XIV secolo lo stato Galizia-Volyn cessò di esistere. 
    Fu durante quei tempi che la tradizione dell'autogoverno cittadino - la legge di Magdeburgo - apparve sulle terre ucraine. Tuttavia, il suo pieno sviluppo è associato alla prossima era.  
   Nel XIV secolo gli eventi storici si sono sviluppati in modo sfavorevole per l'Ucraina. A metà del XIV secolo, le terre ucraine divennero parte del Regno di Polonia e del Granducato di Lituania. Il Granducato di Lituania - uno degli stati più grandi d'Europa dell'epoca - divenne di fatto il successore delle tradizioni della Rus'-Ucraina. Economicamente e culturalmente, le terre di Rus' erano molto più sviluppate di quelle lituane e le élite di Rus' formavano il volto dello stato lituano. Sono state apprese molte norme del diritto dello stato della Rus'-Ucraina, titoli di posizioni, proprietà, sistema di amministrazione, ecc. L'antica lingua ucraina divenne la lingua ufficiale del Granducato di Lituania, usata per i documenti commerciali. 
   La metà del XVII secolo portò all'emergere dell'autonomia statale-politica ucraina (come parte dello stato polacco-lituano) e successivamente allo stato cosacco ucraino indipendente. Fu la seconda fase del processo storico di formazione della statualità ucraina, dopo la Rus' di Kyiv e il regno di Galizia-Volyn. Il fondamento della sua rinascita fu il sistema amministrativo-militare che si sviluppò a Zaporizska Sich. Il fulcro della rivoluzione di liberazione, il creatore dell'indipendenza dell'Ucraina furono i cosacchi ucraini (principalmente contadini ucraini, rappresentanti della popolazione urbana, ecc.). Durante la lotta di liberazione nazionale nacque l'ideologia della statualità nazionale ucraina, che fu accettata non solo dalla nobiltà dei cosacchi, ma anche dalle masse. 

Mapa dell'Ucraina, Parigi 1580

Magni Ducatus Lithuaniae Caeterarumque Regionum Illi Adjacentium Anno 1613, Hessel Gerittzs/Willem Blaeu (Amsterdam, 1613, 1640) 



La mappa italiana con la scritta "Ucraina o Paese de Cosacchi", 1641

 Giovanni Jansonius, Mappa dell'Ucraina, "Typus Generalis Ukraniæ Palatinatuum Podoliæ, Kioviensis et Braczylaviensis terras nova delineacione exhibens", 1647



Wilhelm de Beauplan, Mappa dell'Ucraina del 1648, con lo scritto: 
"Delineatio Generalis Camporum Desertorum vulgo Ukraina: cum adjacentibus provinciis/
bono publico erecta per Guilhelmum le Vasseur de Beauplan, S. R. M'tis architectum militarem et capitaneum ; sculpt. Guilhelmus Hondius fecit, Gedani, 1648"



Tabula nova totius Regni Poloniae in quo sunt Ducatus et provinciae Prussia, Cujavia, Mazovia, Russia Nigra &c. Ducatus Lithuania, Ukrania, &c. in qua Volhynia, et Podolia, cum suis Palatinatibus ac Confinys, Parigi 1655 

Wilhelm de Beauplan, La mappa di Volyn', 1660 ca

Wilhelm de Beauplan, La mappa di Podillia, 1660 ca

Wilhelm de Beauplan, Descrizione dell'Ucraina 

Nicholas Sanson, Mappa con Ucraina ("Ukraine Pays des Cosaques")
Tartarie Europeenne ou Petite Tartari ou sont Les Tartares, 
Du Crim, ou de Perecop; De Nogais), Paris 1665

Nicholas Sanson, Haute Volhynie, ou Palatinat de Lusuc; tire de la Grande Carte d'Ukrain, 1665.

Mappa di Pierre Du Val, Parigi 1666

Guillaume le Vasseur de Beauplan, Mappa dell'Ucraina della parte destra dal fiume Dnipro,
(“Ukrainæ pars, qvæ Braclavia Palatinatus Vulgo dictur per guil ...”), Amsterdam ca 1670


Guillaume Sanson, Mappa dell'Ucraina (la parte di Volyn') con i paesi confinanti, Parigi 1674

Frederick De Witt, Regni Poloniae et Ducatus Lithuaniae Voliniae, Podoliae Ucraniae Prussiae,  Amsterdam, 1675 (1680)

Moses Pitt, Typus Generalis Ukrainae sive Palatinatuum Podoliae, Kioviensis et Braczlaviensis terras nova delineatione exhibens, ca 1685


La discrizione della mappa

Giacomo Cantelli, Mappa dove è segniata due volte l'Ucraina, terra dei cosacci, Roma 1684

Visscher Nicolas, Tabula nova totius regni Poloniae, Ucraina, Amsterdam 1690

Wilhelm Pfann, Mappa dell'Ucraina conservata nella Biblioteca Nazionale di Fracia a Parigi, 
XVII secolo 

“Carte des Estats de Suede, de Dannemarq, et de Pologne; sur la Mer Baltique”, 1700

Frammento della mappa

Mappa dell'Ucraina, Amsterdam 1705(?)

Pier van Der, Mappa dell'Ucraina confinante con la Polonia, Moscovia, Bulgaria, Valachia, 1710

 Johann Baptist Homann, mappa dell'Ucraina, 1716 con la scritta: "Ukrania, que et Terra Cosaccorum cum vicinis Walachiae, Moldaviae, Minoris Tartariae provinciis exibita a Joh. Baptista Homanno. Noribergae. Cum privilegio Sac. Caes. Majest."

"Vkrania que terra Cosaccorvm..."

Christoph Weigel, Ukrania seu Cosacorum Regio, Walachia item Moldavia et Tartary minor
Johann Ernst Adelbulner, Nuremberg, 1718

    Lo stato cosacco ucraino di quest'epoca - con le sue autorità centrali e locali, l'amministrazione, i tribunali e l'esercito, con il suo territorio (che però non aveva confini ben definiti, perché a volte cambiavano a seconda della situazione politica estera) — secondo la forma di governo, era, crediamo, una repubblica democratica con a capo un etman eletto, unitaria, con un regime politico democratico.
   Lo stato cosacco-etmano ucraino esisteva per più di cento anni, dalla metà del XVII secolo alla fine del XVIII secolo e continuava a conservare a lungo tutti i segni della statualità: territorio, autorità pubbliche, esercito, sistema giudiziario, diritto. In Ucraina c'era una forma di governo repubblicana con un capo di stato eletto - un'etman. L'apice del pensiero politico e giuridico dell'etmanato fu la stesura della Costituzione da parte di Pylyp Orlyk nel 1710 come contratto tra l'etman dell'esercito zaporozhiano e i cosacchi. Fu una delle prime costituzioni europee dell'era moderna.

 Matthäus Seutter, Amplissima Ucraniae Regio Palatinatus Kioviensem et Braclaviensem, 
Augsburg 1742

Lotter Tobias Condrad, La mappa dell'Ucraina con la scritta: “Amplissima Ukraniae Regio, Palatinatus Kioviensem et Braclaviensem complectens cum adjacetibus provincus juxta recentissimam delignationem aeri incisa arte et fiuntibus Tobiae Conradi Lotteri geographie, Augustae Vindel. Cum Gratia et Privil. S. R. I. Vicariatus, in partibg. Rheni, Sveviae et Juris Franconici", 1740

Mappa con lo scritto Ucraina, terra dei cosacci, Amsterdam, 1740-45

Robert et Didier de Vaugondy, 
"Carte des environs de la Mer-Noire où se trouvent l’Ukrayne, la Petite Tartarie […]”, Paris 1769 


Rizzi Zanoni, Mappa del Sud Ucraina, Roma 1780


   Successivamente, l'eleggibilità di tutti gli organi di governo e di gestione in Ucraina è stata abolita: in realtà sono stati nominati dalle autorità russe. Lo zar Piotr I nel 1721 prende il nome di Rus da Kyiv per lo stato moscovita. Nel 1764, l'etmanato fu finalmente liquidato, nel 1775 — Zaporizska Sich. Nel 1783 fu liquidato il precedente sistema amministrativo-territoriale dell'Ucraina, il suo diritto, allo stesso tempo, furono consolidati i contadini. A quel punto, l'impero russo si era rafforzato a tal punto che non aveva più bisogno né di un'Ucraina separata né di un esercito cosacco e Zaporizhzhya. 
   Nel XX secolo il popolo ucraino ha intrapreso la strada della rinascita nazionale. Nonostante i cataclismi storici e milioni di vittime, gli ucraini hanno ripetutamente scelto l'indipendenza. 

Mappa etnografica dell'Ucraina, Vienna 1916

L'Ucraina sulla mappa dell'Europa, Ginevra 1916 

Mappa delle terre dell'Ucraina 1917 

Mappa dell'Ucraina del 1918

Mappa dell'Ucraina del 1918

Prof. Ditrich Shefer, mappa dei paesi e popolazione dell'Europa, 1918, Germania


Mappa etnografica dell'Europa,1918


Mappa pubblicata a Svizzera, 1919  

Mappa etnografica dell'Ucraina

Mappa etnografica dell'Europa centrale ed orientale, 1920 

Mappa del mondo con territorio dell'Ucraina, Vienna 1920 


Mappa delle terre ucraine, Leopoli 1928 

Mappa della Repubblica Ucraina, Parigi 1919 

Mappa dell'Ucraina per la Conferenza di Pace a Parigi, 1919

Mappa etnografica del popolo ucraino, l'inizio del XX secolo (1922), 
(secondo i materiali dell'Accademia delle science di Peterburgo, 1914)


   La rivoluzione nazionale ucraina del 1917-1921 ebbe un significato storico epocale. Dopo un lungo periodo storico di russificazione, asservimento nazionale e sociale all'inizio del XX secolo il popolo ucraino ha restaurato il proprio stato indipendente. A quel tempo, l'Ucraina ha sperimentato varie forme di statualità nazionale: la Repubblica popolare ucraina sotto la Rada centrale, lo Stato ucraino - l'etmanato di P. Skoropadskyi, la Repubblica popolare ucraina sotto il Direttorio e la Repubblica popolare ucraina occidentale, ma non poteva mantenere l'indipendenza dello Stato.



   Dal momento della sua creazione nel marzo 1917, la Rada Centrale ha cercato di garantire le basi legislative democratiche della costruzione dello stato: ha approvato i principi del sistema giudiziario, la legge sulle elezioni, ha formato il governo, ha avviato la formazione dell'esercito, ecc. Questi principi furono attuati nella Repubblica popolare ucraina, proclamata il 20 novembre 1917. Il 22 gennaio 1918, la Quarta Assemblea Universale della Rada centrale ucraina proclamò l'indipendenza e la sovranità della Repubblica Popolare Ucraina. Durante il periodo della Repubblica popolare ucraina nel 1918, fu approvato uno stemma, il cui elemento principale era un tridente: lo stemma di Volodymyr il Grande. Allo stesso tempo, la canzone di Pavlo Chubynskyi "L'Ucraina non è ancora morta" sulla musica di Mykhailo Verbytskyi è stata approvata come inno nazionale. La bandiera blu-gialla divenne bandiera nazionale. Lo Stato ucraino dell'etman Pavlo Skoropadskyi è la seconda entità statale della Rivoluzione ucraina, la cui forma - l'etmanato - ha origine dall'era cosacca.


Mappa etnografica dell'Ucraina, V. Kybijovych - M Kulytsky, 1934 

Mappa etnografica, 1941 

  Nelle condizioni della seconda guerra mondiale, il 30 giugno 1941, a Leopoli, durante la riunione dell'Assemblea nazionale, fu adottata la legge sulla restaurazione dello Stato ucraino e fu istituito il governo. L'atto era basato sulle tradizioni della Repubblica Popolare Ucraina e Repubblica Popolare dell'Ucraina Occidentale. Dopo Leopoli, la legge è stata promulgata in molte città dell'Ucraina occidentale e centrale.
  Per il rinnovamento dell'Indipendenza ucraina era molto importante il Movimento degli anni Sessanta, le personalità (c. d. Shistdesiatnyky) come Viacheslav Chornovil, Vasyl Stus, Igor ed Iryna Kalynets, Mykhailo Goryn, Myroslava Zvarychevska, Lina Kostenko, Opanas Zalyvakha, Valentyn Moroz e tanti altri.  
   Con la Dichiarazione della sovranità statale dell'Ucraina il 16 luglio 1990 e l'Atto di proclamazione dell'indipendenza dell'Ucraina il 24 agosto 1991 l'Ucraina ha ripristinato la sua indipendenza e la sovranità statale. 

Leader nazionale Viacheslav Chornovil, 1991 







   L'Ucraina è il paese più esteso d'Europa (sul territorio di 603.700 ca chilometri quadrati). L’Ucraina è situata al centro del continente europeo. Ancor oggi esiste un monumento vicino al confine con la Slovacchia che ha un’epigrafe in latino che la Società Geografica di Vienna fece apporre nel 1911: "In questo punto è stato fissato il centro dell’Europa". 
   In Ucraina si trova uno tra più antichi (circa un milione di anni fa) e più grandi (oltre mille mq) luoghi paleologici dell'Europa centrale (su una collina alta 120 m sopra il fiume Tibisco nel villaggio di Korolevo, distretto di Vynohradiv, Transcarpazia), dove sono stati ritrovati gli strumenti in pietra dell'uomo primitivo. La presenza della specie homo sapiens quì risale più di 40-35 mille anni fa (come emerge dai ritrovamenti sui Monti della Crimea).
  Molto importante per la storia ucraina è la cultura di Trypillia - una cultura archeologica del neolitico, il cui nome deriva dal nome del villaggio di Trypillia nella regione di Kyiv. La civiltà di Trypillia fu una delle principali culture antiche dell'età della pietra e del rame che si sviluppò nel IV - IV millennio a. C.; aveva le proto-città enormi per quel tempo (10-15 mila abitanti) con edifici a due piani, i forni per la ceramica. Trypillia è nota per i suoi dipinti originali su ceramica, piccole statuette di persone e animali, modelli in ceramica di edifici, slitte, troni ed asce. Dopo il declino della cultura di Trypillia che fu segnato dal consolidamento dei pastori emerge Jamna cultura (2800-2300 a. C), in cui gli studiosi vedono l'origine dei proto-indoeuropei.  

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