sabato 15 luglio 2023

San Volodymyr, sovrano che battezzò lo stato di Rus'-Ucraina


San Volodymyr,
il sovrano che battezzò lo stato di Rus'-Ucraina



  San Volodymyr Svyatoslavovych, Vasyliy (956 ca - 15 luglio 1015, Vyzhgorod, vicino a Kyiv) è stato un santo sovrano di Rus'-Ucraina, gran principe di Kyiv della dinastia Riuryk, il più piccolo dei tre figli del principe Svyatoslav Igorovych di Kyiv (il Coraggioso), e, quindi, il nipote di Sant'Olga Saggia. Fu allevato dal suo zio, fratello di sua madre Malusha (presunta figlia del capo di tribù drevliany Mala), Dobrynya. Nel 972 divenne il principe Volodymyr governatore di Novgorod. Nel 977 scoppiò una lotta tra i figli di Sviatoslav. Yaropolk I, che allora era il gran principe di Kyiv, conquistò la terra drevliana e Novgorod, costringendo così Volodymyr a fuggire in Scandinavia. Nel 980 Volodymyr tornò in Rus' con un esercito variago, espulse i governatori di Yaropolk da Novgorod e prese Polotsk. Nello stesso anno (980), al culmine della guerra tra i fratelli, Volodymyr andò a Kyiv, dove regnava suo fratello maggiore Yaropolk, lo sconfisse con l'esercito variago e iniziò a governare a Kyiv, allargando lo spazio della capitale della Rus'-Ucraina Kyiv; fondò le varie città, iniziò a coniare la propria moneta d'oro. Egli ampliò il territorio dello stato di Rus'-Ucraina e lo trasformò in uno degli stati più potenti dell'Europa orientale.
  Volodymyr iniziò a governare Kyiv con le riforme, attuò una riforma amministrativa che assicurò l'unità territoriale del paese, riformò la legislazione, integrando e sviluppando la vecchia "legge di Rus'" secondo le esigenze dell'epoca, introducendo il nuovo codice legale, anch'esso orale, è stato chiamato "Legge fondiaria". 

Le monete con il ritratto di San Volodymyr 

   Gli ambasciatori di diversi stati vennero da lui, ognuno presentando al principe la sua fede. Ma nessuna fede interessò il principe quanto la fede degli ambasciatori greci da Costantinopoli. 

Volodymyr il Grande ascolta racconto sulla fede cristiana 

  Volodymyr andò in guerra contro i greci e catturò Chersoneso, e da lì inviò gli ambasciatori a Costantinopoli presso gli imperatori Basilio e Costantino con la richiesta della mano della loro sorella, la principessa Anna. 

L'esercito di Volodymyr nella battaglia per Chersoneso, 
miniatura nella Cronaca di Razdivil, XV secolo

Volodymyr manda i suoi ambasciatori agli imperatori bizantini 

Gli ambasciatori di Volodymyr il Grande durante la Santa Liturgia a Costantinopoli

L'imperatore bizantino Basilio II e Costantino mandano gli ambasciatori di Volodymyr con i doni

    Gli risposero che la principessa poteva essere solo la moglie del re cristiano. Allora annunciò che voleva convertirsi al cristianesimo, ma prima che la sposa arrivò a Chersoneso, fu colpito dalla cecità. In questo stato, come l'apostolo Paolo, imparò la sua infermità spirituale e si preparò al grande mistero della rinascita. 

La principessa bizantina Anna manda la lettera a Volodymyr

L'incontro della principessa Anna con Volodymyr 

  La principessa, che arrivò a Chersoneso, gli consigliò di affrettarsi con il battesimo. Egli fu battezzato (988) e fu chiamato Basilio. Uscendo dal fonte battesimale, vide attraverso i suoi occhi pieni di anima e carnali ed esclamò con abbondanza di gioia: "Ora sono giunto a conoscere il vero Dio!"   

Le miniature della Cronaca di Radzivil, XV secolo 

Il battesimo di Volodymyr

Il battesimo dell'esercito di Volodymyr 

    Come racconta Cronaca degli anni passati, Volodymyr tornò a Kyiv da Korsun con la principessa Anna, le reliquie di San Clemente accompagnato da metropolita Anastasio e dai sacerdoti greci. Nel giorno stabilito, gli abitanti di Kyiv si riunirono sulla riva del Dnipro. Volodymyr stesso e sacerdoti cristiani apparvero qui e tutto il popolo di Kyiv entrò nel fiume, chi fino al collo, chi fino al petto; gli adulti tenevano i bambini in braccio; i sacerdoti sulla riva leggevano le preghiere, e San Volodymyr pregava, lodando Dio e affidando Gli se stesso e il suo popolo. La cristianizzazione ufficiale facilitò l'unificazione delle varie tribù della Rus'-Ucraina. 

Petro Andrusiv, Il Battesimo di Rus'-Ucraina, tela, 1980. 

  Già Tertulliano (ca 160 - ca 240) e Sant'Atanasio scrivevano sulla diffusione del cristianesimo sulle terre degli sciti (attuale l'Ucraina). San Geronimo scriveva: "Scythiae frigora fervent calore fidei". 
  Nei documenti del patriarca Fozio si menzionava l'istituzione della diocesi e vescovato in Rus'-Ucraina negli anni 858–867, 877–886. Il papa Giovanni XIII nel 967, su richiesta dell'imperatore Ottone I, fondò l'arcidiocesi di Magdeburgo per gli slavi con l'arcivescovo Adalberto, che, sulla richiesta di Sant'Olga già nel 961 fu inviato in Rus'-Ucraina. Cronista Cosma di Praga scrisse dopo lo scisma del 1054, che la Chiesa della Rus' aveva già più di cento anni.  
  Il principe-variago di Kyiv (860-882), fondatore del principato di Kyiv (anni di regno 830 - 882) Askold (scan. Haskuldr, Höskuldr; m. 882), secondo fonti bizantine, fu battezzato intorno all'867 con un certo numero di compagni-militari. Secondo la tradizione, prese il nome di Nicola. Sul battesimo di Ascold e Dir insieme all'esercito e la corte testimoniavano il patriarca Fozio e Costantino VII Flavio, detto il Porfirogenito. Simili testimonianze sul primo battesimo di Rus' nel IX secolo si trovano anche in altri autori bizantini, in particolare nella Cronaca di Giorgio Cedreno, Giovanni Scilitze, Giovanni Zonara, Leone Grammatico, storico Michele Glica ed altri. Inoltre, troviamo anche prove simili sulla marcia dei Rus' a Costantinopoli e sull'adozione del cristianesimo in un certo numero di fonti interne, tra cui la Cronica degli anni passatiLe fonti bizantine riportano non l'informazione sul battesimo di Rus'-Ucraina e del principe nel IX secolo, ma anche la nomina di un vescovo separato da Bisanzio alla Rus', in particolare, le notizie del patriarca Fozio (858-867 e 878-886) e dell'imperatore Costantino VII  (911-959). 
  Volodymyr era uno dei sovrani più famosi della Rus'-Ucraina che rinforzò la fede cristiana, battezzando nel 988 lo stato di Rus'-Ucraina e rendendo la religione cristiana ufficiale; istituì la metropoli di Kyiv, costruì la chiesa della Decima (Desiatynna), menzionata nella Cronaca degli anni passati nel 996. Nella stessa Cronaca era scritto che Volodymyr costruì le chiese "su ogni luogo". Durante il suo regno è stata costruita la città di Volodymyr. 

La consacrazione della chiesa Desiatynna (dell'Assunzione della Vergine Maria) a Kyiv,
la miniatura della cronaca di Radzyvil, fine del XIV secolo

Preghiera di San Volodymyr nella chiesa delle Decime
Miniatura dalla cronaca di Radzivilov, fol. 69 v, XV secolo

San Volodymyr di fronte della chiesa della Trasfigurazione a Vasyliv da lui costruita
  
   L'interesse per la figura del principe Volodymyr si manifestò già nelle più antiche cronache europee e saghe scandinave, che completano o confermano i dati biografici delle fonti nazionali (ad esempio, Thietramarus Merseburgensis, "La più antica testimonianza dell'Ungheria, 1000-1131", "Saga scandinava su Emund" et altr.).   
  Volodymyr creò le  relazioni dinastiche, politiche, culturali, religiose e commerciali con l'estero, in particolare con Bisanzio, la Bulgaria e la Germania. Volodymyr aveva come moglie la principessa bizantina Anna Porfirogenita, sorella dell'imperatore bizantino Basilio II, e lui stesso portava la corona reale. Le sue figlie Agata e Maria Dobroniga furono date in sposa ai re inglese e polacco. La figlia di Volodymyr e principessa bizantina Anna, Agata è stata chiamata in onore della sua zia materna, la principessa Agata. Per la prima volta il nome Agata apparve nella storia dinastica dell'Europa occidentale perché Agata divenne la moglie di Edoardo l'Esiliato, l'erede al trono inglese e la madre del re inglese Edgar e della regina scozzese Santa Margherita. Il figlio di Volodymyr, Sviatopolk I, sposò la figlia del re polacco Boleslao I il Coraggioso nel 992. 
  San Volodymyr aveva relazioni diplomatiche con la Santa Sede, ricevendo gli ambasciatori papali negli anni 986, 988, 991, 992 e 1000 ed inviando i propri nel 993 e nel 1001 a Roma. 
    

Volodymyr il Grande manda figlio Borys contro i pecheneghi
e la sepoltura di San Volodymyr, 
miniature del codice di Sylvestr 

    San Volodymyr il Grande morì il 15 luglio 1015 nella sua residenza a Berestiv e fu sepolto nella chiesa della Decima presso la tomba di sua moglie Anna (m. ca 1011). I suoi resti si trovarono qui fino al 1635, quando il metropolita Petro Mohyla li trasferì nella cattedrale di Santa Sofia di Kyiv. Il capo di San Volodymyr riposò nella cattedrale dell'Assunzione del monastero delle Grotte di Kyiv, piccole particelle di reliquie sacre - in luoghi diversi. Nella seconda metà del XIX secolo, a Kyiv era costruita la chiesa in onore del santo principe Volodymyr, uguale agli apostoli  e nel 1853 era eretto il monumento.


Il  funerale di San Volodymyr, 
la miniatura della cronaca di Radzyvil, fine del XIV secolo
  

   La venerazione ecclesiastica di San Volodymyr emerge tra l'XI e l'inizio del XII secolo, tempo a cui attribuiscono il primo Ufficio liturgico (stichera e canone), che è stato più volte modificato: sono state aggiunte nuove stichera e troparia. Nella pratica liturgica moderna vengono utilizzati l'antico troparion e kontakion al santo principe Volodymyr. I primi esemplari conservati degli Uffici dedicati ai San Volodymyr (stichera e canon) risalgono alla metà del XIV secolo. Ma dal XIV - inizio XV secolo si sono conservate così tante varianti da far supporre che siano apparse non nella seconda metà del XIII secolo, ma nei secoli XI-XII.
   Il metropolita Ilarion nel suo "Discorso sulla Legge e sulla Grazia e la lode a San Volodymyr" (1037-50) sottolineava l'idea dell'uguaglianza della Rus'-Ucraina tra gli altri paesi cristiani, unisce la storia sacra mondiale con quella locale, che si trasforma in lode di Volodymyr, il battezzatore della Rus'-Ucraina. 
  La più antica opera agiografica totalmente dedicata al principe Volodymyr Svyatoslavych "La Memoria e lode al principe Volodymyr",  che  è pervenuta in una forma modificata e nelle copie  relativamente tardive, fu scritta da Yakiv Mnikh (cioè monaco) negli anni 70 dell'XI secolo. Il Monaco Yakiv (Giacomo) glorifica Volodymyr come uguale agli apostoli e trovava un parallelo storico con l'imperatore Costantino il Grande, uguale agli apostoli, che affermò la fede cristiana “per tutto l'universo”: così come lui e sua madre, Elena, uguale agli apostoli, “trovano nella croce, ogni salvezza del mondo... e portano a Dio, mediante il santo battesimo, una moltitudine innumerevole... così il beato principe Volodymyr con la sua nonna Olga", la prima sovrana cristiana nella storia ucraina, che ispirò con il suo esempio il battesimo del principe Volodymyr.
  Nell'antica Cronaca degli anni passati dell'inizio del XII secolo troviamo le note della tradizione agiografiche sul principe.   
  Poco dopo la sua morte, iniziarono i primi tentativi di canonizzazione del Gran Principe di Kyiv Volodymyr, con l'attivo sostegno dei suoi discendenti. Già il metropolita Ilarion nel suo "Discorso sulla legge e sulla grazianella metà dell'XI secolo dimostrava che "il cristianesimo è stato adottato in Rus' grazie alla saggezza e all'intelligenza di Volodymyr Svyatoslavovych, e non sotto l'influenza e la pressione esterna". L'autore nella sua "Lode al Kagan Volodymyr", chiamava Volodymyr "uguale agli apostoli", "benedetto" e ritieneva necessario aggiungerlo alla schiera dei santi.  
   Il principe Volodymyr che diede al cristianesimo lo status di unica religione dello stato di Rus'-Ucraina, lasciò certamente un segno nella coscienza ecclesiastica dei credenti del metropolita di Kyiv, ma nelle circostanze storiche della sua vita e la posizione di Costantinopoli, esclusivamente come sovrano laico, che fece l'atto storico e religioso. Per esempio, San Kyryllo Turovsky, menzioni il principe Volodymyr, non lo chiama "santo" o "uguale apostolo". Il manoscritto del XII secolo dell'origine di Kyiv contiene sotto il 24 luglio la biografia del principe Volodymyr, ma le parole "pio", "uguale apostolo" o "santo" non sono in essa.
 La sua memoria è per sempre inclusa nel calendario liturgica della metropoli ortodossa di Kyiv nei XVI-XVII secoli, ciò è confermato da antiche stampe del XVII secolo (Anfologion, Kyiv, 1619; Chasoslov, Kyiv, 1612, ecc.). Non sarà superfluo notare la presenza di questa data nelle irmoloy ucraine e bielorusse dei secoli XVI-XVIII. 


L'icona dei Santi Volodymyr, Borys e Glib, XVII secolo, 
dalla chiesa di Sant'Elia, Ratne, regione di Volyn, Museo delle icone di Volyn'.

L'incisione dall'Anfologion, Leopoli 1638 

"La stirpe dei giusti sarà benedetta". Frammento di un'incisione 
dal libro dell'arcivescovo Lazar (Baranovych) "Spada spirituale" Kyiv, 1666. 

Volodymyr schiaccia gli idoli. L'incisione dal libro dell'arcivescovo 
Lazar (Baranovych) "Le opere per i giorni festivi", Kyiv 1674.

Ivan Rutkovych, l'icona con la rappresentazione di San Volodymyr, 1696-99

Il principe Volodymyr con un modello della chiesa della Decima e sua moglie principessa Anna 
 Dal disegno di A. van Westerfeld nel 1651.

  San Giovanni Paolo II disse sul principe Volodymyr il Grande in "Magnum Baptismi Donum" ("Il grande dono del battesimo"): "Pertanto, in tempi [988], quando c'era ancora completa unità tra la Chiesa romana e Costantinopoli, la Chiesa di Kyiv è nata nel contesto dell'unità spirituale con quelle Chiese e con le vicine Chiese europee, Creare un'unica Chiesa di Cristo con loro. Volodymyr ha incluso Kyiv nel ricco edificio della Chiesa universale, preservando la tradizione dell'Oriente e il senso della propria identità del suo popolo".

Il monumento di San Volodymyr il Grande a Kyiv, scultore P. Klodt, 1853



Jiulian Bucmaniuk, l'affresco della chiesa di Sacro Cuore di Gesù, Zhovkva

La tela di Petro Kholodny

Petro Kholodny. Петро Іванович Холодний (1876-1930)

La vetrata di Petro Kholodny nella chiesa dell'Assunzione a Leopoli

Modesto Sosenko, Santi Volodymyr e Olga, Santi Antoniy e Teodosiy Pechersky
Frammenti dell'iconostasi della chiesa S. Nicola a Zhovkva, 1911


Mosaico della cattedrale di San Pietro a Vaticano, 1988

Leo Mol, Il monumento di San Volodymyr, sovrano dell'Ucraina (980-1015) a Londra 

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