martedì 30 gennaio 2024

La Sinassi dei Tre Santi Gerarchi

                                                                              

La Sinassi dei Tre Santi Gerarchi
I Padri Cappadoci  Basilio il Grande, Gregorio il Teologo e Giovanni Crisostomo
30 gennaio 
  Yaryna Moroz Sarno



L'icona ucraina della prima metà del XVII secolo, villaggio Lypcie, 
Museo Storico di Sanok

  Nella Chiesa Orientale i santi Giovanni Сrisostomo, Basilio Magno e Gregorio Teologo che vissero nel IV secolo sono tra i più venerati Padri della Chiesa per il loro contributo allo sviluppo della teologia, in particolare l'istituzione del dogma della Santissima Trinità, il culto eucaristico, l'organizzazione della Chiesa. I Santi Padri Cappadoci furono uniti nello zelo apostolico per la purità della fede e la salvezza delle anime. Inoltre sono considerati gli autori delle tre liturgie più popolari. 
   La celebrazione della festa della Sinassi dei Padri Cappadoci: Basilio il Grande, Gregorio il Teologo e Giovanni Crisostomo (Μνήμη τῶν ἐν Ἁγίοις Πατέρων ἡμῶν καὶΟἰκουμενικῶν Διδασκάλων Βασιλείου τοῦ Μεγάλου, Γρηγορίου τοῦ Θεολόγου καὶ Ἰωάννου τοῦ Χρυσοστόμου) si iniziò ai tempi dell’imperatore bizantino Alessio Comneno (1081 - 1118), quando a Costantinopoli sorse una disputa che provocò la divisione tra le persone, che celebravano di più San Basilio il Grande, caratterizzandolo come un genio e dal grande carattere e considerandolo superiore, ed altri che collocavano più in alto il santo Crisostomo, superiore a Basilio Magno e a Gregorio e quelli che reputavano Gregorio il Teologo più venerabile di Basilio e di Crisostomo. Ma, secondo la tradizione, nel 1084 i tre santi apparirono, uno alla volta e dopo tutti e tre assieme, a Giovanni Mauropo, metropolita di Eucaita, dicendo: “Noi, come vedi, siamo una sola cosa presso Dio e tra di noi non c’è alcuna opposizione o inimicizia, ciascuno a suo tempo, essendo determinato dallo Spirito Santo, così abbiamo imparato. Non c’è tra di noi uno che sia primo e l’altro il secondo e se invocherai uno, verranno anche gli altri due. Per questo alzati ed ordina che nessuno disputi per noi. Che questo è stato il nostro scopo sia quando eravamo vivi sia dopo che siamo morti. Raccoglici in un solo giorno e festeggiaci. Farlo sapere anche ai successori che noi siamo una sola cosa in Dio e di’ loro che li aiuteremo nella salvezza di coloro che ci ricorderanno; perché ci sembra d’avere un certo coraggio presso di Dio”. Allora, il vescovo pose fine alla disputa e si impegnò nella riconciliazione delle diverse parti della lotta, raccomandò la celebrazione del 30 gennaio (12 febbraio) e scrisse e l'officiatura comune per i tre Grandi Padri, le lode e due canoni. Nei secoli successivi in Bisanzio gli scrittori ecclesiastici di spicco molto spesso si riferivano ai Tre Gerarchi: nel XIII secolo Teodoro Metochite, patriarca di Costantinopoli Niceforo, Germano II, patriarca di Costantinopoli e nel XIV secolo il patriarca di Costantinopoli Filoteo, Matteo Kamariot, vescovo di Selymvria Filoteo, Nicola Cabasilas, Niceforo Callista.
   La festa della Sinassi di Basilio Magno, Gregorio il Teologo e Giovanni Crisostomo (in gr. Οι Τρεις Ιεράρχες) istituita nel 1084 simbolizza visibilmente non soltanto l'uguaglianza dei grandi Padri della Chiesa, ma anche l'unità della Chiesa. La memoria dei Tre Gerarchi è stata inclusa degli antichi libri liturgici: Minea, Sinassario, Tipikon. All'ufficiatura della festa nei libri liturgici greci è stata preservata dalla prima metà del XII secolo: il primo esempio è nel manoscritto del 1136 dal monastero di Pantocratore a Costantinopoli.    
   San Basilio Magno (ca 329-379), San Gregorio Nazianzeno (ca 329-390) e San Giovanni Crisostomo (344/354 -407) appartengono al gruppo dei Padri cappadoci, che si distinsero per la capacità di trasmettere la fede, dimostrando la perfetta conciliabilità tra il cristianesimo e la filosofia. 
   San Basilio, il vescovo di Cesarea in Cappadocia, detto Magno, (in gr. Βασίλειος ὁ Μέγας) (329/30, Cesarea di Cappadocia (adesso Kayseri a Turchia) - 379, Cesarea di Cappadocia), regolatore e consolidatore della vita monastica in Oriente, si distinse come brillante predicatore e scrittore, uno dei più importanti protettori dell'ortodossia della fede cristiana contro l'arianesimo. Istruì i fedeli con insigni scritti e rifulse per la cura pastorale dei poveri e dei malati, fondò e diresse l'assistenza ai bisognosi, che era l'origine dei moderni ospedali. San Basilio il Grande ha il titolo di confessore e Dottore della Chiesa, è considerato il primo dei Padri Cappadoci.  
  Il suo stretto amico, San Gregorio Nazianzeno (in gr. Γρηγόριος ὁ Θεολόγος, ὁ Ναζιανζηνός, 325-330, Cappadocia - 389-390, Cappadocia), illustre teologo e difensore della fede, che con grande ardore protesse la divinità del Verbo, perciò fu chiamato il Teologo. Fu il vescovo di Sásima, eletto nel 381 al patriarcato di Costantinopoli e infine governò la chiesa di Nazianzo. Il suo insegnamento sulla Santissima Trinità si formò durante le polemiche con il tardo arianesimo.  
  San Giovanni Crisostomo, o Giovanni d'Antiochia per il raro talento nella predicazione e l'eloquenza riceve un soprannome Crisostomo (in gr. Χρυσορρήμων, Χρυσορρόας, e dalla metà del VI secolo Ἰωάννης ὁ Χρυσόστομος, chrysóstomos, letteralmente "bocca d'oro"). Nacque nel 350 ca ad Antiochia, dopo la vita dell'eremita divene sacerdote ed vescovo, nel 398 fu nominato patriarca di Costantinopoli. Per il suo zelo e il suo rigore subì le forti opposizioni e l'esilio in Armenia e nel Ponto sul mar Nero. Al suo patrimonio spirituale appartengono quasi novecento opere che sono statate tradotte nel V secolo in latino e più tardi nelle lingue orientali. La liturgia attribuita a Giovanni Crisostomo si usa nella Chiesa Orientale dal periodo post-iconoclastico fino ai giorni nostri.
   Le opere dei Santi Padri Cappadoci erano popolari nell'antica Rus'-Ucraina. I codici del principe di Kyiv Sviatoslav dell'anno 1073 e del 1076 già contenevano gli estratti delle opere di Basilio il Grande, Gregorio il Teologo e San Giovanni Crisostomo. Le "Domande e risposte di Gregorio il Teologo e Basilio il Grande", sono state incluse nel codice del principe Sviatoslav (l'Izbornyk di Sviatoslav) nel 1073.  In modo particolare nella Rus'-Ucraina erano diffuse le raccolte degli estratti delle opere di San Giovanni Crisostomo ("Zlatostruy", "Izmaragd", Margaryt (Μαργαρίται)" ecc.). La traduzione della raccolta dei venti sermoni di San Giovanni Crisostomo includeva un manoscritto di Supral dell'XI secolo. I sermoni del santo sono nei manoscritti delle Cetia-Minea del XII secolo. Secondo la ricerca di E. Golubovsky, nella tradizione letterarea della Rus'-Ucraina esistevanp circa duecentotre sermoni di San Giovanni Crisostomo tradotti dal greco a Kyiv durante XI -XIII secolo.  
  Nell'antica letteratura ucraina era molto diffusa “La Conversazione dei Tre Gerarchi”, composta dalle domande e risposte scritte a nome di Basilio Magno, Gregorio il Teologo e Giovanni Crisostomo. La sua più antica copia risale ai secoli XII-XIII. La prima copia preservata della raccolta delle "Parole di Basilio Magno, Gregorio il Teologo e Giovanni Crisostomo” risale al XV secolo.
    Le immagini dei Tre Gerarchi insieme sono note nell'abside dell'altare dell'epoca dell'imperatore bizantino Costantino Monomaco (1042-1055): ad esempio, nella cattedrale di Santa Sofia di Ocrida a Macedonia (1040-1050). Tra le prime raffigurazioni dei Santi Padri di Cappadocia sono i Tre Gerarchi rappresentati nell'abside della cattedrale di Santa Sofia a Kyiv (XI secolo). 
   Nell'arte bizantina sono raffigurati nella miniatura del Salterio del monastero di Studian a Costantinopoli nel 1066 (adesso nella collezione del British Museum), nella miniatura della seconda metà dell'XI secolo di un Lezionario (libro di letture bibliche) del monastero di San Dionisio sul Monte Athos, in cui i Tre Gerarchi tra una schiera dei santi. I Santi Padri di Cappadocia sono rappresentati anche nella Cappella Palatina a Palermo (1143-1154). 

  
Il mosaico absicale nella Cattedrale di Santa Sofia di Kyiv dell'XI secolo



La miniatura del Salterio di Kyiv del 1397

L'icona ucraina della seconda metà del XVII secolo, distretto di Nadvirna

Frammento della icona della scuola di Sudova Vyschnia, villaggio Rikshyci, XVII secolo 

L'icona popolare ucraina della metà del  XVII secolo

L'icona della metà del  XVII secolo, villaggio Nyzhnie Synovydne, regione di Leopoli, 
Museo Nazionale a Leopoli 

L'affresco della scuola di Rybotyci, 1698

L'icona ucraina del XVIII secolo 

L'affresco ucraina del XVIII secolo nella chiesa di San Michele a Leopoli   

L'icona ucraina del villaggio Berezna, reggione di Cernigiv, XVIII secolo 


 Dal canto liturgico:  

    Quanti siamo innamorati dei loro discorsi, conveniamo tutti insieme per onorare con inni ai tre sommi astri della Divinità trisolare, che con i raggi delle loro divine dottrine fanno brillare tutta la terra; i fiumi di sapienza fluenti miele che irrigano tutto il creato con i rivi della conoscenza di Dio, il grande Basilio e il teologo Gregorio, insieme all’illustre Giovanni dall’aurea eloquenza: essi sempre per noi intercedono presso la Trinità.


La cappella dei Tre Gerarchi presso la chiesa dell'Assunzione della Beata Vergine a Leopoli (1578-91), 
costruita secondo progetto di Andriy Pidlisnyj con la partecipazione dei maestri italiani

Il gonfalone del XIX secolo 

L'icona ucraina del XIX secolo


La Chiesa dei Tre Santi Gerarchi nel villaggio di Lemeshi (regione di Chernihiv), 
costruita nello stile del barocco cosacco nel 1755 secondo il progetto dell'architetto Ivan Grygorovych-Barsky 
sulla tomba del cosacco Grigoriy Rozum (padre del marito della regina Elisabetta Olexiy Razumovsky).


La chiesa dei Tre Santi Gerarchi a Cernivci (1864-78), il patrimonio l'UNESCO


Panorama della chiesa dei Tre Santi Gerarchia a Cernivci

La chiesa dei Tre Santi Gerarchia a Kharkiv, 1915







Per consultare le icone ucraine vedi anche: 


Ripubblicato e aggiornato, la prima pubblicazione dal gennaio 2020. 

lunedì 29 gennaio 2024

29 gennaio, il Giorno della memoria degli eroi di Kruty, l'anniversario della battaglia alla stazione di Kruty vicino a Kyiv

 

29 gennaio 1918, la memoria degli eroi di Kruty, 

l'anniversario della battaglia alla stazione di Kruty vicino a Kyiv 
per l'indipendenza dell'Ucraina


  
   Per il popolo ucraino il 29 gennaio, quando si celebra il Giorno della memoria dei caduti nella battaglia di Kruty, è la data speciale del combattimento per l'indipendenza dell'Ucraina.  La battaglia di Kruty è una pagina tragica ed allo stesso tempo eroica della storia ucraina, che è diventata un simbolo della resistenza, del patriottismo eroico e del sacrificio di sé delle giovani generazioni nella lotta per la libertà della Patria e per la sua indipendenza. 
  C'erano circa 600 studenti dei corsi junior dell'Università di Kiev di San Volodymyr, a cui si sono uniti gli studenti delle scuole superiori del ginnasio di Santi Cirillo e Metodio che proteggevano la Patria che dichiarò l'indipendenza. Nella battaglia i combattenti ucraini contro l'esercito bolscevico, che prevalse dieci volte alla stazione di Kruty, trattennero il nemico per quattro giorni. Il distaccamento di Muraviov di circa 6 -7 mile persone proveniva dalla Russia, principalmente c'erano guardie rosse e marinai di Mosca e Pietrogrado.
   Gli studenti ucraini a costo della propria vita hanno fermato per diversi giorni l'esercito bolscevico sulla piattaforma ferroviaria di Kruty, a 130 km dalla capitale ucraina. Il loro coraggio e sacrificio li hanno resi esempio per le future generazioni di difensori dell'Ucraina. 
  27 studenti che sorvegliavano la stazione e due ufficiali sono stati catturati. Il comandante Yegor Popov, infuriato per le perdite significative delle truppe sovietiche (circa 300 persone), ordinò di fucilare i prigionieri.
  La battaglia del 29 gennaio 1918 che durò diverse ore si concluse con pesanti perdite per i bolscevichi. I soldati ucraini riuscirono a fermare l'avanzata delle truppe nemiche a Kyiv per diversi giorni e Symon Petliura ebbe il tempo di sopprimere la rivolta bolscevica nello stabilimento dell'Arsenale. Così, hanno mantenuto la capitale per il tempo necessario a concludere la pace di Brest-Litovsk, che di fatto significava il riconoscimento internazionale dell'indipendenza ucraina.
  Il 19 marzo 1918, dopo la liberazione di Kyiv, si svolse il funerale solenne per i caduti nella battaglia di Kruty sulla tomba di Askold. 


   In questa occasione nel 1918 giovanne Pavlo Tycyna scrisse le poesie "Alla mamoria dei trenta" e Fuori dal villaggio" dedicati agli Eroi di Kruty: 

Sulla tomba di Askold 
li hanno sepolti -
Trenta martiri ucraini, 
gloriosi, giovani ...

Sulla tomba di Askold 
la fioritura ucraina! 
Sulla strada insanguinata 
andiamo nel mondo.

Contro di chi ha osata alzarsi 
una mano infida?
Il sole fiorisce, il vento gioca
e il fiume Dnipro ..

Contro di chi si è solevato Caino?
Oh Dio, punisci!
Soprattutto, amavano 
la loro cara patria.

Morirono nel Nuovo Testamento
con la gloria dei santi -
Sulla tomba di Askold 
sono sepolti.

****** 

Fuori dal villaggio,
sono stati tutti fucilati,
tutti sono stati spogliati,
sono stati ridicolizzati dai morti,
sono stati picchiati in fronte.
.....




Grafica di Mykola Bytynskyj, 1935


Oleksandr Oles'
"Rossi sono diventati i papaveri vicino a Kruty" 

I papaveri sono diventati rossi vicino a Kruty...
Sbocciati nella neve fredda...
Sono andati a morire per Kiev,
Ma nel mio cuore ho amato la primavera...

Fiori sfavillanti di papaveri...
Come quei sogni nei giovani cuori...
Ed erano quasi ancora bambini...
E amavano così tanto la vita!!!…

I papaveri sono fioriti vicino a Kruty...
Le candele dei loro destini si sono spente...
Non avevano paura... Camminavano come soldati
Sotto la grandine di proiettili, sotto il fuoco infernale...

Trecento stelle brillavano nel cielo...
Trecento sogni sono andati per sempre...
Trecento caddero nei cumuli di neve rossa...
Trecento di loro sono andati all'eterno...
....
I papaveri sono diventati rossi vicino a Kruty...
Il vento chiese piano al cielo,
Che stelle brillavano all'improvviso?
Perché la neve si è illuminata di cremisi qui?

20 gennaio 1923

    Nell'epoca sovietica le tombe dei caduti vicino a Kruty furono distrutte e per decenni la storia della battaglia è stata messa a tacere. Il 29 gennaio 1991 sull'iniziativa del Movimento Popolare dell'Ucraina diretto da Vyacheslav Chornovil, insieme all'Unione studentesca, alla Società di lingua ucraina e altre organizzazioni democratiche nazionali, fu installata una croce a Kruty e si svolse la prima manifestazione pubblica a memoria degli studenti eroi caduti per la Patria.

La tomba degli Eroi di Krut a Kyiv

sabato 27 gennaio 2024

Jakiv GNIZDOVSKYJ (27 gennaio 1915 - 8 novembre 1985, New York), grafico ucraino di fama mondiale, considerato uno dei grafici più abili del mondo

   
Jakiv GNIZDOVSKY  
(27 gennaio 1915 - 8 novembre 1985)
                                                         di Yaryna Moroz 

                                                                      
Jakiv Gnizdovsky, Jacques Hnizdovsky (Яків Гніздовський), artista della diaspora ucraina di fama mondiale, grafico, ceramista, critico d'arte, è nato il 27 gennaio 1915 nel pittoresco villaggio di Plylypce nella provincia di Borshchiv (regione di Ternopil'). Il suo padre era diacono nella locale parrocchia. 



  Yakiv si è laureato presso la scuola di Chortkiv. La sua passione per il disegno era già evidente durante i suoi studi quando faceva i piccoli schizzi di persone, paesaggi e animali domestici. Dal 1933 studiò al Seminario teologico di Leopoli, dove è stato coinvolto nella dinamica vita artistica della città di Leopoli, unendosi all'Associazione degli artisti ucraini indipendenti. Edward Kozak lo coinvolse nell'illustrazione del giornale "Il tempo nuovo" ("Novyj Cas") e della rivista umoristica "Zanzara" ("Komar"). 
   Prima Yakiv studiò presso la Scuola delle Arti applicate a Leopoli. Ma il talento del giovane artista è stato apprezzato dal grande esperto e mecenate d'arte metropolita Andrea Sheptytsky, che gli ha dato la borsa di studio per continuare la sua educazione artistica presso l'Accademia delle Arti di Varsavia, dove ha studiato pittura e grafica dal 1938. Dal 1939 Gnizdovsky ha studiato all'Accademia delle Arti di Zagabria (Croazia). Mentre studiava a Zagabria, era principalmente impegnato nella pittura, ma allo stesso tempo la sua attenzione attirò la xilografia. Jakiv trasse le ispirazione dalle incisioni di Albrecht Durer. Si concentrava sulla forma singolare della natura. 

 
  
La preghiera, 1944 

Bambino che prega, 1947               
                                                                                                  
Il ritratto del vecchio, 1944


   Nel 1942 Jakiv Gnizdovsky si è laureò con una medaglia d'oro e rimase a Zagabria per altri due anni, guadagnandosi il pane illustrando per le case editrici croate. Lasciato Zagabria nel 1944, si ritrovò in un campo di sfollamento vicino a Monaco (Bavaria), dove rimase per cinque anni fino al 1949. Durante questo periodo difficile in cui Gnizdovskyj visse nel campo, riuscì a creare solo poche incisioni in legno. In seguito è stato attivamente coinvolto nella grafica, lavorando come caporedattore del mensile letterario e artistico ucraino "Arka" e anche illustrando l'edizione popolare tra la diaspora ucraina "Grani". Inoltre, l'artista ha lavorato su poster, illustrazioni dei libri, pubblicità, copertine di libri ammirati. Dopo la II guerra mondiale Gnizdovskyj espose le sue opere in mostre ucraine in Germania. Gnizdovskyj era un membro dell'Unione ucraina degli artisti visivi, lavorava come redattore artistico del mensile letterario e artistico ucraino "Arka" (1947-1948) a Monaco (sotto la direzione di Yuriy Sherekh-Sheveliov), dove si pubblicavano anche i suoi articoli dedicati all'arte.


La copertina del libro di Bairon "Mazepa" 1959, eseguita da Y. Gnizdovsky

La copertina per il libro di Bogdan-Igor Antonyc

La copertina del libro "L'albero solitareo" di Ostan Tarnavsky, New York, 1960

 Nel 1949 si trasferì negli Stati Uniti, stabilendosi nella città di Saint Paul, in Minnesota, ottenendo un lavoro come designer in un'azienda pubblicitaria. Nel 1950  partecipò in una mostra di grafica al Minneapolis Institute of Arts e la giuria gli assegnò il secondo premio in grafica per l'intaglio "Il cespuglio" che era acquistato dalla Library of Congress a Washington. 

 
"Il cespuglio", 1944

   Un altro premio gli è stato assegnato alcune settimane dopo ad una fiera del Minnesota per il suo dipinto "L'uovo". 
Il successo di debutto convinse Jakiv  a dedicarsi esclusivamente all'arte e spinse a trasferirsi a New York, la città in cui si stabilì nel 1950 e dove si svolsero i momenti più importanti della sua crescita creativa. 


  Nel 1954 ebbe luogo la sua prima mostra personale negli Stati Uniti. Il riconoscimento dell'abilità di Gnizdovsky negli Stati Uniti arrivò quando la Galleria dell'American Artists Association di New York acquistò 220 stampe della sua serie di xilografie dei pini.   
   Negli 1956-1958 l'artista perfezionò la sua maestria a Parigi. Lì, il 16 febbraio 1957, sposò Stefania Kuzan, figlia degli immigrati ucraini. Per due anni a Parigi, Gnizdovsky ha tenuto tre mostre di successo. Lì, per la prima volta, espose i dipinti ad olio, le ceramiche e le sculture di piccole forme. 




   Dopo il 1960 Gnizdovsky ottenne il riconoscimento internazionale. Le sue opere sono state ampiamente esposte in paesi d'Africa e Medio Oriente, Regno Unito, Germania, Republica Ceca, Slovacchia, Giappone. Le sue incisioni sono diventate l'argomento di un film documentario "Sheep in the Wood", che ha vinto il premio al New York Film Festival. Peter Wick, curatore della grafica presso la Biblioteca dell'Università di Harvard, ha sottolineato che la xilografia di Jakiv Gnizdowsky è uno dei fenomeni più ricchi e originali nell'arte grafica americana degli ultimi trent'anni. 
Jakiv Gnizdovsky era un membro del comitato editoriale della British Exlibris Magazine e un membro della American Society of Book Lovers and Creators. Le mostre itineranti con le sue opere sono state organizzate negli Stati Uniti nel 1967 e in Canada nel 1973. 
   J. Gnizdovsky è stato anche autore degli articoli sull'arte. Le sue osservazioni e i suoi pensieri furono pubblicati nel 1967 a New York in un libro separato "The Awakened Princess" (La principessa risvegliata). 


  L'artista era anche pittore e dipinse con colori ad olio e tempera, vari coloranti solidi, incisi su assi di legno e metallo, a volte impegnati nella scultura di piccole forme. Gnizdovsky eseguì lo stemma del seminario ucraino del Harvard College, parte del quale divenne il logo dell'Istituto di studi ucraini di Harvard. Il fulcro del logo è un'immagine stilizzata dell'antico edificio dell'Accademia di Mohyla a Kyiv dopo la sua ricostruzione nel XVIII secolo.
     Insieme ad una mostra di grafica americana contemporanea, le sue opere sono state esposte in America Latina, Giappone e India. Nel novembre del 1975 la mostra personale di Gnizdovsky a Tokyo visita il figlio dell'imperatore giapponese Hirohito. Tutte le opere sono state acquistate dalla più grande galleria di Tokyo "Yoseido".  
   Le sue mostre personali sono state esposte nelle principali gallerie di New York, New Orleans, Parigi e Londra. Con le sue xilografie Gnizdovsky partecipò nelle mostre collettive della Society of American Graphic Artists e una serie di mostre in Europa, Asia, Sud America e Africa sponsorizzate dall'Agenzia d'Informazione degli Stati Uniti. 
    La sua eredità è di centinaia di dipinti, oltre a 370 incisioni (xilografie, incisioni realizzati con una rara tecnica di intaglio su una sezione longitudinale di un albero). Le opere di Gnizdovsky sono conservate in collezioni private e musei, tra cui la Library of Congress, il Boston Museum of Fine Arts, il Virginia Museum of Fine Arts di Richmond, l'Università del Delaware, l'Università di Washington, il Butler Institute, la Woodward Foundation, il Philadelphia Museum of Art e la Edison Gallery of American Art d'Andover, nella collezione privata Nelson Rockefeller Collection e woodworth negli Stati Uniti, National Museum of American Art di Washington, Eddison Gallery, al Bilbao Museum of Modern Art, anche nei musei del Giappone  e ad altri musei e gallerie d'arte di fama mondiale. Le sue opere sono nelle mostre permanenti dei musei d'arte (Boston, Cleveland, Philadelphia), musei, gallerie (Winnipeg, Addison), università (Duke, Delaware) e biblioteche (New York Public Library, Library of Congress). Alcune delle sue opere si trovano nei musei ucraini e nell'Accademia di Kyiv-Mohyla. 
  Jakiv Gnizdovsky eseguì l'ex libris dell'Harvard College, parte del quale è diventato il logotipo dell'Istituto degli studi ucraini di Harvard. Il posto centrale del logotipo occupa l'immagine stilizzata dell'edificio antico dell'Accademia Kyiv-Mohyla dopo la sua ricostruzione nel XVIII secolo, sopra la quale sono posti tre libri aperti con lo slogan dell'Università di Harvard "Veritas" ("verità").  

Il lamento della principessa Yaroslavna,
l'illustrazione di "Slovo o polku Igorevim", 1951

Ex Libris della Libera Accademia Ucraina, 1947

Exlibris di Harvard College Library. Teodor Balko memorial book, 1980

Exlibris del Collegio Ucraino dell'Università Harvard, 1972  

Exlibris di William Elliot Butler, 1985 

  Jakiv Gnizdovsky era notoriamente considerato uno dei grafici più abili del mondo. Le sue opere ("Paesaggio invernale" e "Girasole") hanno onorato l'ufficio del presidente John Kennedy alla Casa Bianca e sono l'orgoglio di una collezione della Biblioteca del Congresso, dei musei di Boston e di Filadelfia, dell'Università del Delaware e di Washington, del Butler Institute e dei musei di altre parti del mondo. J. Gnizdovsky era anche l'autore degli articoli sull'arte. Le sue osservazioni e pensieri furono pubblicati in un libro "La principessa risvegliata" nel 1967 a New York.  
    
"Girasole", esposto a Casa Bianca, Washigton


  J. Gnizdovsky è morto a New York nel 1985. Nel 1990 la vedova dell'artista Stefania ha donato le sue diverse opere ai musei di Kyiv, Leopoli, Ternopil', Ivano-Frankivsk e Cernivtsi. Alla scuola nel villaggio nativo di Gnizdovsky funziona un museo dell'artista, dove recentemente sono esposti molti dei suoi lavori grafici, foto originali e gli oggetti personali. 
   Nel 2005 il suo corpo è stato trasferito al cimitero di Lycakiv a Leopoli. 
    

"Il giardino nell'inverno", esposto a Casa Bianca, Washington

Il paesaggio invernale, 1965


Il pino



Il ramo del pino, 1961 

L'albero invernale, 1964 











"La foresta", 1944


La foresta in primavera, 1980

L'albero spoglio, 1965 


 Salto indietro delle montagne, 1980


Il faggio, 1985
                                                            


Vecchio albero, 1977                             






Il tronco dell'albero, 1971

Quercia, 1974

L'albero che cammina, 1981 

Quercia vivente campione della Louisiana, 1977

L'albero, 1958 

Sotto l'albero di ginkgo, 1984

Foglie autunnali di ginkgo, 1984


"Salice piangente", 1964


"Melo", 1964

"Tulipano", 1972



Pavone, 1980

  Pavone blu, 1980
 
"I gigli", 1980





 
Iris in fioritura, 1973

 


L'autoritratto 




          
Hnizdovsky Annunication.jpg
L'Annunciazione

L'iconostasi con le icone dipinti da Gnizdovsky nella chiesa della Santissima Trinità, 
Kerhonkson, New York, 1984 

Sant'Olga, 1984  
 
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  1. Гніздовський Я. Малюнки, графіка, кераміка, статті. Нью-Йорк: Пролог., 1967.
  2. Певний Б. Щоб вітер не завіяв слідів // Сучасність. – 1990. – № 5.
  3. Гніздовський : Роки шукань, 1950—1960, 22 верес. — 22 листоп. 1978, 
  4. Український Інститут Модерного Мистецтва : [Каталог виставки]. Чикаго, 1978. 15 с.
  5. Гніздовський Я. Яків Гніздовський : Інформації й інтерв’ю / [підготувала О. Колянківська] // Ми і Світ. — Ніагара-Фолс, 1981. — Ч. 223. — С. 34—41.
  6. Jacques Hnizdovsky : Woodcuts and Etchings / compiled by Abe M. Tahir, jr. foreword by Peter A. Wick. — Gretna : Pelican Publishing Company, 1987. — 261 p.



La foto dello scultore con il suo autoritratto scultoreo 



https://zbruc.eu/node/92190
http://kredit.be-inart.com/post/view/1065
http://art.lviv-online.com/yakiv-hnizdovskyj/
https://persha.kr.ua/news/50667-ukrainski-ovechki-shho-pidkorili-svit/
https://photo-lviv.in.ua/svit-ochyma-yakova-hnizdovskoho-vid-nevdach-do-kartyn-u-bilomu-domi/
 http://uartlib.org/ukrayinski-hudozhniki/gnizdovskiy-yakiv/
http://www.dojo.net.ua/iakiv-hnizdovskyj-vydatnyj-amerykan/
https://korali.info/ukrainci-svitovoi-slavi/grafika-yakova-gnizdovskogo.html
http://info.library.te.ua/2015/02/blog-post_23.html
http://teren.in.ua/2016/07/23/ukrayinska-diaspora-u-ssha-zgadala-vsesvitnovidomogo-grafika-z-ternopilshhyny-foto/
https://ua-typography.livejournal.com/410730.html
http://docplayer.net/69410182-Yakiv-gnizdovskiy-zhittya-lyudini-tilki-nedoskonaliy-vidblisk-yiyi-vlasnoyi-mriyi.html
http://incognita.day.kyiv.ua/yakiv-gnizdovskij.html
 

Il monumento in onore di Jakiv Gnizdovky a Cortkiv


Ripubblicato, la prima pubblicazione  dell'ottobre 2019 

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