martedì 30 gennaio 2024

La Sinassi dei Tre Santi Gerarchi

                                                                              

La Sinassi dei Tre Santi Gerarchi
I Padri Cappadoci  Basilio il Grande, Gregorio il Teologo e Giovanni Crisostomo
30 gennaio 
  Yaryna Moroz Sarno



L'icona ucraina della prima metà del XVII secolo, villaggio Lypcie, 
Museo Storico di Sanok

  Nella Chiesa Orientale i santi Giovanni Сrisostomo, Basilio Magno e Gregorio Teologo che vissero nel IV secolo sono tra i più venerati Padri della Chiesa per il loro contributo allo sviluppo della teologia, in particolare l'istituzione del dogma della Santissima Trinità, il culto eucaristico, l'organizzazione della Chiesa. I Santi Padri Cappadoci furono uniti nello zelo apostolico per la purità della fede e la salvezza delle anime. Inoltre sono considerati gli autori delle tre liturgie più popolari. 
   La celebrazione della festa della Sinassi dei Padri Cappadoci: Basilio il Grande, Gregorio il Teologo e Giovanni Crisostomo (Μνήμη τῶν ἐν Ἁγίοις Πατέρων ἡμῶν καὶΟἰκουμενικῶν Διδασκάλων Βασιλείου τοῦ Μεγάλου, Γρηγορίου τοῦ Θεολόγου καὶ Ἰωάννου τοῦ Χρυσοστόμου) si iniziò ai tempi dell’imperatore bizantino Alessio Comneno (1081 - 1118), quando a Costantinopoli sorse una disputa che provocò la divisione tra le persone, che celebravano di più San Basilio il Grande, caratterizzandolo come un genio e dal grande carattere e considerandolo superiore, ed altri che collocavano più in alto il santo Crisostomo, superiore a Basilio Magno e a Gregorio e quelli che reputavano Gregorio il Teologo più venerabile di Basilio e di Crisostomo. Ma, secondo la tradizione, nel 1084 i tre santi apparirono, uno alla volta e dopo tutti e tre assieme, a Giovanni Mauropo, metropolita di Eucaita, dicendo: “Noi, come vedi, siamo una sola cosa presso Dio e tra di noi non c’è alcuna opposizione o inimicizia, ciascuno a suo tempo, essendo determinato dallo Spirito Santo, così abbiamo imparato. Non c’è tra di noi uno che sia primo e l’altro il secondo e se invocherai uno, verranno anche gli altri due. Per questo alzati ed ordina che nessuno disputi per noi. Che questo è stato il nostro scopo sia quando eravamo vivi sia dopo che siamo morti. Raccoglici in un solo giorno e festeggiaci. Farlo sapere anche ai successori che noi siamo una sola cosa in Dio e di’ loro che li aiuteremo nella salvezza di coloro che ci ricorderanno; perché ci sembra d’avere un certo coraggio presso di Dio”. Allora, il vescovo pose fine alla disputa e si impegnò nella riconciliazione delle diverse parti della lotta, raccomandò la celebrazione del 30 gennaio (12 febbraio) e scrisse e l'officiatura comune per i tre Grandi Padri, le lode e due canoni. Nei secoli successivi in Bisanzio gli scrittori ecclesiastici di spicco molto spesso si riferivano ai Tre Gerarchi: nel XIII secolo Teodoro Metochite, patriarca di Costantinopoli Niceforo, Germano II, patriarca di Costantinopoli e nel XIV secolo il patriarca di Costantinopoli Filoteo, Matteo Kamariot, vescovo di Selymvria Filoteo, Nicola Cabasilas, Niceforo Callista.
   La festa della Sinassi di Basilio Magno, Gregorio il Teologo e Giovanni Crisostomo (in gr. Οι Τρεις Ιεράρχες) istituita nel 1084 simbolizza visibilmente non soltanto l'uguaglianza dei grandi Padri della Chiesa, ma anche l'unità della Chiesa. La memoria dei Tre Gerarchi è stata inclusa degli antichi libri liturgici: Minea, Sinassario, Tipikon. All'ufficiatura della festa nei libri liturgici greci è stata preservata dalla prima metà del XII secolo: il primo esempio è nel manoscritto del 1136 dal monastero di Pantocratore a Costantinopoli.    
   San Basilio Magno (ca 329-379), San Gregorio Nazianzeno (ca 329-390) e San Giovanni Crisostomo (344/354 -407) appartengono al gruppo dei Padri cappadoci, che si distinsero per la capacità di trasmettere la fede, dimostrando la perfetta conciliabilità tra il cristianesimo e la filosofia. 
   San Basilio, il vescovo di Cesarea in Cappadocia, detto Magno, (in gr. Βασίλειος ὁ Μέγας) (329/30, Cesarea di Cappadocia (adesso Kayseri a Turchia) - 379, Cesarea di Cappadocia), regolatore e consolidatore della vita monastica in Oriente, si distinse come brillante predicatore e scrittore, uno dei più importanti protettori dell'ortodossia della fede cristiana contro l'arianesimo. Istruì i fedeli con insigni scritti e rifulse per la cura pastorale dei poveri e dei malati, fondò e diresse l'assistenza ai bisognosi, che era l'origine dei moderni ospedali. San Basilio il Grande ha il titolo di confessore e Dottore della Chiesa, è considerato il primo dei Padri Cappadoci.  
  Il suo stretto amico, San Gregorio Nazianzeno (in gr. Γρηγόριος ὁ Θεολόγος, ὁ Ναζιανζηνός, 325-330, Cappadocia - 389-390, Cappadocia), illustre teologo e difensore della fede, che con grande ardore protesse la divinità del Verbo, perciò fu chiamato il Teologo. Fu il vescovo di Sásima, eletto nel 381 al patriarcato di Costantinopoli e infine governò la chiesa di Nazianzo. Il suo insegnamento sulla Santissima Trinità si formò durante le polemiche con il tardo arianesimo.  
  San Giovanni Crisostomo, o Giovanni d'Antiochia per il raro talento nella predicazione e l'eloquenza riceve un soprannome Crisostomo (in gr. Χρυσορρήμων, Χρυσορρόας, e dalla metà del VI secolo Ἰωάννης ὁ Χρυσόστομος, chrysóstomos, letteralmente "bocca d'oro"). Nacque nel 350 ca ad Antiochia, dopo la vita dell'eremita divene sacerdote ed vescovo, nel 398 fu nominato patriarca di Costantinopoli. Per il suo zelo e il suo rigore subì le forti opposizioni e l'esilio in Armenia e nel Ponto sul mar Nero. Al suo patrimonio spirituale appartengono quasi novecento opere che sono statate tradotte nel V secolo in latino e più tardi nelle lingue orientali. La liturgia attribuita a Giovanni Crisostomo si usa nella Chiesa Orientale dal periodo post-iconoclastico fino ai giorni nostri.
   Le opere dei Santi Padri Cappadoci erano popolari nell'antica Rus'-Ucraina. I codici del principe di Kyiv Sviatoslav dell'anno 1073 e del 1076 già contenevano gli estratti delle opere di Basilio il Grande, Gregorio il Teologo e San Giovanni Crisostomo. Le "Domande e risposte di Gregorio il Teologo e Basilio il Grande", sono state incluse nel codice del principe Sviatoslav (l'Izbornyk di Sviatoslav) nel 1073.  In modo particolare nella Rus'-Ucraina erano diffuse le raccolte degli estratti delle opere di San Giovanni Crisostomo ("Zlatostruy", "Izmaragd", Margaryt (Μαργαρίται)" ecc.). La traduzione della raccolta dei venti sermoni di San Giovanni Crisostomo includeva un manoscritto di Supral dell'XI secolo. I sermoni del santo sono nei manoscritti delle Cetia-Minea del XII secolo. Secondo la ricerca di E. Golubovsky, nella tradizione letterarea della Rus'-Ucraina esistevanp circa duecentotre sermoni di San Giovanni Crisostomo tradotti dal greco a Kyiv durante XI -XIII secolo.  
  Nell'antica letteratura ucraina era molto diffusa “La Conversazione dei Tre Gerarchi”, composta dalle domande e risposte scritte a nome di Basilio Magno, Gregorio il Teologo e Giovanni Crisostomo. La sua più antica copia risale ai secoli XII-XIII. La prima copia preservata della raccolta delle "Parole di Basilio Magno, Gregorio il Teologo e Giovanni Crisostomo” risale al XV secolo.
    Le immagini dei Tre Gerarchi insieme sono note nell'abside dell'altare dell'epoca dell'imperatore bizantino Costantino Monomaco (1042-1055): ad esempio, nella cattedrale di Santa Sofia di Ocrida a Macedonia (1040-1050). Tra le prime raffigurazioni dei Santi Padri di Cappadocia sono i Tre Gerarchi rappresentati nell'abside della cattedrale di Santa Sofia a Kyiv (XI secolo). 
   Nell'arte bizantina sono raffigurati nella miniatura del Salterio del monastero di Studian a Costantinopoli nel 1066 (adesso nella collezione del British Museum), nella miniatura della seconda metà dell'XI secolo di un Lezionario (libro di letture bibliche) del monastero di San Dionisio sul Monte Athos, in cui i Tre Gerarchi tra una schiera dei santi. I Santi Padri di Cappadocia sono rappresentati anche nella Cappella Palatina a Palermo (1143-1154). 

  
Il mosaico absicale nella Cattedrale di Santa Sofia di Kyiv dell'XI secolo



La miniatura del Salterio di Kyiv del 1397

L'icona ucraina della seconda metà del XVII secolo, distretto di Nadvirna

Frammento della icona della scuola di Sudova Vyschnia, villaggio Rikshyci, XVII secolo 

L'icona popolare ucraina della metà del  XVII secolo

L'icona della metà del  XVII secolo, villaggio Nyzhnie Synovydne, regione di Leopoli, 
Museo Nazionale a Leopoli 

L'affresco della scuola di Rybotyci, 1698

L'icona ucraina del XVIII secolo 

L'affresco ucraina del XVIII secolo nella chiesa di San Michele a Leopoli   

L'icona ucraina del villaggio Berezna, reggione di Cernigiv, XVIII secolo 


 Dal canto liturgico:  

    Quanti siamo innamorati dei loro discorsi, conveniamo tutti insieme per onorare con inni ai tre sommi astri della Divinità trisolare, che con i raggi delle loro divine dottrine fanno brillare tutta la terra; i fiumi di sapienza fluenti miele che irrigano tutto il creato con i rivi della conoscenza di Dio, il grande Basilio e il teologo Gregorio, insieme all’illustre Giovanni dall’aurea eloquenza: essi sempre per noi intercedono presso la Trinità.


La cappella dei Tre Gerarchi presso la chiesa dell'Assunzione della Beata Vergine a Leopoli (1578-91), 
costruita secondo progetto di Andriy Pidlisnyj con la partecipazione dei maestri italiani

Il gonfalone del XIX secolo 

L'icona ucraina del XIX secolo


La Chiesa dei Tre Santi Gerarchi nel villaggio di Lemeshi (regione di Chernihiv), 
costruita nello stile del barocco cosacco nel 1755 secondo il progetto dell'architetto Ivan Grygorovych-Barsky 
sulla tomba del cosacco Grigoriy Rozum (padre del marito della regina Elisabetta Olexiy Razumovsky).


La chiesa dei Tre Santi Gerarchi a Cernivci (1864-78), il patrimonio l'UNESCO


Panorama della chiesa dei Tre Santi Gerarchia a Cernivci

La chiesa dei Tre Santi Gerarchia a Kharkiv, 1915







Per consultare le icone ucraine vedi anche: 


Ripubblicato e aggiornato, la prima pubblicazione dal gennaio 2020. 

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