domenica 5 giugno 2022

Il messaggio di Sua Beatitudine del 5 giugno 2022




  
Il messaggio di Sua Beatitudine del 5 giugno 2022, "Oggi ringrazio tutte quelle persone di buona volontà che stanno vivendo il tormento, il dolore, la sofferenza dell'Ucraina come propri, perché questo è la manifestazione dello Spirito Santo."


     Sia lodato Gesù Cristo!
     Cari fratelli e sorelle in Cristo!
     Oggi è domenica del 5 giugno 2022 e l'Ucraina sta già vivendo il 102° giorno della grande guerra che la Russia ha portato sulle terre ucraine e che le truppe russe stanno conducendo nel corpo del popolo ucraino.
    Nella regione di Lughansk, che sta diventando il nucleo di un grande confronto, si stanno nuovamente svolgendo i combattimenti aspri. Il nemico concentra le sue più grandi forze per assaltare le città eroiche di Siverodoneck e Lysychansk. Tuttavia, non ha successo: il nostro esercito, i difensori dell'Ucraina stanno proteggendo coraggiosamente la Patria. L'intera linea del fronte da nord a sud è in fiamme. Il nemico continua a sparare contro le regioni di Mykolayiv, Odessa, Sumy e Chernighiv. Le battaglie forti si stanno svolgendo nella regione di Kharkiv. Questa mattina il nemico ha lanciato ancora una volta i missili contro la nostra Kyiv, la nostra capitale.
   Ma l'Ucraina resiste. L'Ucraina sta lottando. L'Ucraina, guardando alla sapienza di Dio, al piano di Dio per il nostro popolo, il nostro popolo di Dio, trova la forza interiore per combattere il male e proteggere la sua terra nativa e il suo popolo. 
  Oggi, questa domenica, commemoriamo secondo il calendario giuliano la memoria dei Padri del Primo Concilio di Nicea e celebriamo il terzo giorno della Decade della Missione, in attesa della venuta dello Spirito Santo, la terza persona di Dio. Nella lettura evangelica di oggi ascoltiamo la preghiera Sacerdote  di Gesù Cristo, che Egli, il nostro Altissimo Sacerdote, ha rivolto al Padre Suo nell'Ultima Cena, pregando per i Suoi discepoli. In questa preghiera, Cristo rivela prima ai Suoi discepoli che Egli e il Padre sono uno. Il Figlio dice al Padre: "Padre, tutto ciò che è Mio è Tuo e il il Tuo è Mio" (Gv 17, 10). Pregando per i Suoi discepoli, chiede l'unità tra loro, dicendo: "Io prego per loro ... per coloro che tu mi hai dato, perché sono Tuoi.... perché siano una cosa sola, come noi siamo una cosa sola" (Gv 17, 9;  17, 22). Questa Preghiera Sacerdotale di Gesù, questa speciale Parola di Dio rivolta a noi, mostra che lo Spirito Santo è lo Spirito dell'unità, lo Spirito della comunione, lo Spirito che dona e crea l'unità tra gli uomini. È lo Spirito Santo che trasforma i cuori umani chiusi, trasforma le diverse congregazioni delle persone, come un collettivo o una società, in una comunità, le rende una sola, una Chiesa che ha "un solo cuore e una sola anima", come leggiamo della prima comunità cristiana.
   Lo Spirito Santo sana le ferite dei rapporti umani. Sappiamo che la cultura moderna con il suo estremo individualismo spesso separa l'uomo dall'uomo e porta solitudine. Invece, lo Spirito Santo, che introduce il credente nella comunità, vince questa solitudine. Diciamo che essere cristiano significa essere membro della comunità, della Chiesa come unità creata dallo Spirito Santo.
   Abbiamo sentito spesso le parole "Io sono Tuo", "Tu sei mio". Questo sentimento, l'esperienza dell'appartenenza ad un'altra persona ci rivela il segreto della nostra  identità. Durante la guerra, perdiamo così tanto di ciò che è "nostro". Milioni di persone stanno perdendo la casa, questo che hanno guadagnato durante la loro vita, stanno perdendo i loro parenti e amici... E in questo momento lo Spirito Santo ci rivela il senso del ministero della Chiesa.
   Alcune persone prendono coscienza di essere ucraini, cristiani e membri della Chiesa solo quando si trovano all'estero o condividono il destino di un emigrante o di un rifugiato. È quindi importante per loro trovare la propria identità. Sono rimasto molto colpito dalla frase di una donna, una rifugiata del Donbass, che mi ha detto: "Cerco prima la mia Chiesa in un luogo straniero". In questo modo una persona trova il suo, e quindi tutto ciò di cui ha bisogno per fuggire, sopravvivere, ritrovarsi in quelle tragiche circostanze della guerra.
    È lo Spirito Santo che ci fa soffrire gli uni per gli altri. L'apostolo Paolo dice: "Se un membro soffre, anche soffre tutto il corpo".
  Oggi ringrazio tutte quelle persone di buona volontà che stanno vivendo il tormento, il dolore, la sofferenza dell'Ucraina come propri, perché questo è la manifestazione dello Spirito Santo. Grazie a coloro che aiutano l'Ucraina come se il dolore, la sciagura, la guerra fossero arrivati ​​nella loro casa, nella loro terra. Ancora una volta vorrei ringraziare la Congregazione per le Chiese Orientali, in particolare il suo prefetto, il cardinale Leonardo Sandri, che, mentre in questi giorni si trovava in Romania per visitare i profughi ucraini, ha attraversato il confine con l'Ucraina per mostrare solidarietà cristiana universale alle vittime della guerra.
   Quelle parole sui "suoi" si stanno ora realizzando nel destino del popolo ucraino, per il quale la Chiesa di Cristo è propria. E la nostra Chiesa ha definito le parole "La tua Chiesa è sempre e dovunque con te" come slogan della pastorale.
   Oh Dio, benedici l'Ucraina! Dio, sii uno con noi, perché la Tua Chiesa è il Tuo corpo e Tu sei il capo di questo corpo! Tu soffri oggi nella sofferenza del Tuo popolo. Oh Dio, benedici i bambini dell'Ucraina, non importa dove si trovino ora! Oh Dio, benedici l'Ucraina con la Tua pace e che la grazia del Tuo Spirito Santo scenda su di noi!
  La benedizione del Signore sia su di voi, con la Sua grazia e il Suo amore per l'uomo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

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