Il messaggio di Sua Beatitudine Sviatoslav del 27 giugno 2022, "O Dio, dacci questo frutto dello Spirito Santo! Dacci l'opportunità di credere in Te, di credere nella vittoria dell'Ucraina"
Sia lodato Gesù Cristo!
Cari fratelli e sorelle in Cristo!
Oggi è lunedì del 27 giugno 2022 e la nostra Patria sta già vivendo il 124° giorno di un'invasione militare su vasta scala della Russia nel territorio del nostro stato sovrano. Centoventiquattro giorni di spargimenti di sangue, grandi battaglie, pianti, sofferenze di innocenti...
L'ultimo fine settimana, in particolare l'ultimo giorno, è stato segnato da grandi tragedie in Ucraina. Come apprendiamo dai rapporti dei nostri militari, i combattimenti più intensi al fronte sono nelle regioni di Lughansk e Doneck. Sempre ieri, l'Ucraina ha subito forse il più grande attacco missilistico della sua storia da parte della Russia. I missili da crociera russi sono volati a Kyiv, nelle regioni di Chernighiv, Cherkasy, Odessa e Mykolayiv. La città di Kharkiv e la regione di Sumy sono state prese di mira. In effetti, probabilmente non esiste una città e una regione dell'Ucraina del genere che non sarebbero state ferite da questa guerra spietata.
Ma l'Ucraina resiste. L'Ucraina sta lottando. L'Ucraina sta pregando. E ringraziamo il Signore e le Forze Armate che siamo sopravvissute fino a questa mattina e possiamo vedere la luce del giorno.
Oggi vorrei riflettere sull'altro importante frutto dell'azione dello Spirito Santo nell'uomo. È un segno che mostra la spiritualità del popolo ucraino e della nostra santa Chiesa, che oggi rievoca la memoria dei nuovi martiri ucraini, martiri del comunismo, portati sui troni della Chiesa ecumenica da Papa Giovanni Paolo II durante la sua visita in Ucraina. Questo frutto dello Spirito Santo è la fede. Spesso sentiamo e parliamo della fede come virtù teologale, che è l'inizio della vita cristiana, perché per comunicare con Dio dobbiamo credere in Lui, cioè dobbiamo fidarci di Lui, aprirgli il nostro cuore, la nostro mente, la nostra volontà - la nostra vita. Il credente non percorre da solo le strade di questa vita terrena, tiene la mano del suo Dio amorevole e misericordioso.
La fede come frutto dello Spirito Santo mostra la particolare maturità del credente e consiste nel fatto che questa persona diventa partecipe della conoscenza divina. Lo Spirito Santo rivela all'uomo i misteri divini, e il suo frutto - la fede - dà all'uomo la sensazione che Dio non ha più segreti davanti a sé, lo introduce alla grandezza, all'incomprensibilità della sua divinità. L'Apostolo delle genti in 1 Corinzi descrive questo frutto speciale dell'azione dello Spirito Santo nell'uomo: "Poiché lo Spirito scruta ogni cosa, anche la profondità di Dio. Perché alcune persone sanno cosa c'è in un uomo, se non lo spirito umano che è in lui. Allo stesso modo, nessuno sa cosa c'è in Dio se non lo Spirito di Dio. Non abbiamo ricevuto lo Spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio, per conoscere ciò che Dio ci ha dato".
Così lo Spirito Santo, come Consolatore, ci rende partecipi della conoscenza che Dio ha di se stesso, e così ci dona una capacità speciale: il credente può vedere nello Spirito Santo il mondo e gli altri attraverso gli occhi di Dio, cioè, guardare se stesso, il prossimo, con tali occhi e da tale altezza come ci vede il nostro Dio Creatore e Salvatore.
Questo è un dono speciale che talvolta si manifesta nella Chiesa come un dono di preveggenza. Questi sono padri spirituali che, cercando di servire i loro figli spirituali, ricevono da Dio il dono della conoscenza del cuore. Anche prima che una persona apra bocca, il padre spirituale, vedendo il suo cuore, sa tutto di lui. Un tale dono di previdenza è ricevuto nella Chiesa da un credente, può vedere tutti gli eventi attuali attraverso gli occhi di Dio e anche nelle circostanze disperate può vedere un raggio di speranza.
Oggi, vivendo in circostanze drammatiche in Ucraina, chiediamo al Signore la fede con cui hanno brillato i nuovi martiri della Chiesa ucraina, che hanno portato la Parola di Dio fino ai confini della terra, in Siberia, in Kazakistan e sulla costa dell'Oceano Pacifico. Oggi chiediamo al Signore che questi martiri che hanno potuto vedere il futuro del popolo in carcere, vivere e lottare per futuro, aprano gli orizzonti per la nostra esistenza ucraina. Oggi chiediamo al Signore di questo dono di vedere l'Ucraina dopo la guerra e di costruirla nella nostra coscienza e nei nostri cuori oggi.
Il nemico viene per portarci via il futuro, per dirci a noi, gli ucraini, che non abbiamo il diritto d'esistere come il popolo, come lo stato. Ma attraverso il frutto dello Spirito Santo, che è la fede, vediamo che il Signore non solo vede l'Ucraina e l'ha nel Suo progetto originario, ma ha preparato per noi una missione speciale nel mondo contemporaneo, nella Chiesa contemporanea, per l'uomo nel terzo millennio.
Oggi chiediamo: O Dio, dacci questo frutto dello Spirito Santo! Dacci la forza di credere in Te, di credere nella vittoria dell'Ucraina, di credere nella persona che consideri buona, di credere nelle nostre forze, che con l'aiuto della Tua forza e grazia, Signore, saremo in grado di orientare verso il bene! O Dio, benedici tutti coloro che oggi sostengono l'Ucraina e vedono il suo futuro attraverso il prisma della fede in Te, nostro Dio, Creatore e Salvatore! O Dio, benedici l'Ucraina!
La benedizione del Signore sia su di voi, con la Sua grazia e il Suo amore per l'uomo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.
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