sabato 26 marzo 2022

Messaggio di Sua Beatitudine Sviatoslav del 26 marzo 2022

 


Messaggio di Sua Beatitudine Sviatoslav del 26 marzo 2022


      Sia lodato Gesù Cristo!
     Cari fratelli e sorelle in Cristo! Oggi è sabato il 26 marzo 2022 e l'Ucraina sta già vivendo il 31° giorno di questa guerra brutale e ingiusta.
  Proprio durante questa notte l'Ucraina era di nuovo in fiamme. Le battaglie feroci sono state combattute nelle regioni di Kyiv e Sumy. Kharkiv, Mariupol ed altre città e villaggi dell'Ucraina hanno subito i bombardamenti russi. Il sangue umano continua a scorrere in Ucraina. Ma l'Ucraina si unisce nel desiderio di vivere come uno stato libero e indipendente. E l'Ucraina sta pregando. 
   Ieri abbiamo vissuto un giorno speciale che passerà alla storia come un giorno di unità universale e nazionale. Eravamo tutti uniti nella preghiera ieri. A questa preghiera siamo stati chiamati dal Santo Padre Papa Francesco, che è segno e servitore dell'unità universale della Chiesa di Cristo. Siamo stati uniti a Lui nella preghiera e nel compimento dell'Atto di dedicazione speciale dell'Ucraina e della Russia al Cuore Immacolato di Maria. E in quella preghiera ci siamo davvero uniti. Qui in Ucraina la nostra gloriosa Zarvanytsia, il nostro centro mariano nazionale, è diventata il centro dell'unità. Qui si sono riuniti i vescovi del Sinodo dei Vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina. Si sono uniti a noi i vescovi della nostra Chiesa degli insediamenti dell'Europa centrale e occidentale, del Nord e del Sud America e dell'Australia: il nostro clero, i monaci e tutto il nostro popolo di Dio. Gli ucraini in Ucraina e nel mondo si inivano. Tutti i vescovi della Chiesa cattolica si sono uniti ieri e hanno pregato con noi per la vittoria dell'Ucraina, per la vittoria del bene sul male, per la fine della guerra, affinché la verità di Dio e la pace di Dio vincano veramente la guerra, il diavolo e i suoi servi che provocano questa guerra.
  Un momento speciale dell'unità della nostra Chiesa prima della preghiera di questa consacrazione è stata la sessione straordinaria del Sinodo dei Vescovi dell'Ucraina. Ci siamo riuniti per coordinare le nostre azioni, per pensare insieme a come servire al meglio il nostro popolo, il nostro esercito e il nostro stato. Ci siamo ascoltati. Abbiamo cercato di capire quali sono i bisogni più urgenti, e la nostra Chiesa è con il suo popolo nella preghiera, nel lavoro, nell'instancabile opera sociale a tutti coloro che oggi hanno bisogno di questo aiuto. E questa unità nella preghiera, unità di tutta la Chiesa, unità nell'attività, unità nel servizio è la fonte della nostra speranza, perché solo insieme possiamo resistere, solo insieme possiamo vincere.
  Abbiamo cercato di capire come servire gli sfollati interni, coloro che hanno lasciato la propria casa con i figli, i genitori e le madri che hanno intrapreso un percorso sconosciuto. Ma la Chiesa di Cristo apre le braccia e accoglie tutti. Dà a tutti una casa, una notte, e per noi si avverano le parole che Cristo ha detto a Pietro: "Chi segue me e lascia suo padre, sua madre, genitori, sorelle riceverà genitori, fratelli, sorelle, case, campi e inoltre il Regno dei Cieli". Pertanto, l'unità ecclesiastica, la solidarietà e il servizio di tutta la Chiesa sono mostrati come fonte di speranza e fondamento della nostra vittoria. 
  Che possa la Madre di Dio essere glorificata qui nella sua icona di Zarvanytsia, la Madre di Dio a cui ieri abbiamo dedicato il nostro popolo, "si affretterà ad aiutarci" come ha detto ieri il Santo Padre.
  O Madre di Dio, salva l'Ucraina, Madre di Dio, benedici i Tuoi figli, Madre di Dio, concedi a tutti noi la vittoria!


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