ALA GORSKA
(Алла Госька)
l'artista monumentalista, pittrice ucraina
(18 settembre 1929 -
28 novembre 1970)
a cura di Yaryna Moroz Sarno
Ala Gorska (Алла Горська) nacque il 18 settembre del 1929 a Yalta nella famiglia del famoso regista Oleksandr Gorsky, che collaborava con Oleksandr Dovzhenko, uno degli organizzatori della produzione cinematografica sovietica e nazionale, appartenente alla nomenclatura sovietica. Suo padre era a capo di tutti i principali studi cinematografici dell'URSS: prima in Yalta, poi a Mosca ("Vostokfilm"), a Leningrado, dopo in Alma-Ata, dieci anni dello studio cinematografico a nome Oleksandr Dovzhenko a Kyiv ed otto anni in Odessa.
Nel 1932 visse a Mosca con la famiglia dove il padre era il capo dello studio cinematografico "Vostok" e poi si trasferì a Leningrado, dove Ala Gorska insieme a sua madre restarono due inverni bloccati nel 1941-1943 durante la guerra. Nel 1943 la famiglia si trasferì a Kyiv dove Ala dal 1946 al 1948 studiò alla Scuola dell'Arte intitolata a Taras Shevchenko che finì con la medaglia d'oro. Cresciuta nella famiglia russificata, consapevolmente iniziò a parlare in lingua ucraina.
Si è laureata in pittura all'Istituto d'arte di Kyiv nel 1954. Nell'estate del 1952 si sposò con lo studente dell'Accademia dell'Arte (Istituto) Viktor Zarecky.
Ala iniziò a disegnare presto. Le sue ricerche creative si sviluppano agli inizi degli anni 60. Lei creò una serie di ritratti (di Taras Shevchenko, Olexandr Dovzhenko, Borys Antonenko-Davydovych, Vasyl Symonenko, di Ivan Drac, Ivan Svitlycnyj, Eugen Sverstiuk). Nel 1964, in collaborazione con Opanas Zalyvakha, Liuda Semykina, Galia Sevruk e Galia Zubchenko, Gorska ha creato una vetrata dedicata a Shevchenko "Madre". La vetrata è stata distrutta dall'amministrazione universitaria. Una commissione convocata in seguito lo ha descritto come ideologicamente ostile. Alla Gorska e Liudmyla Semykina furono espulsi dall'Associazione degli artisti, se anche un anno dopo furono reintegrati. Dal 1965 al 1970 è stata coautrice di numerosi mosaici monumentali nelle città di Kyiv, Donetsk, Mariupol' e Krasnodon. Le opere sono segnate dalle influenze di Anna Sobachko-Shostak, dal barocco ucraino e dal monumentalismo messicano.
Ala Gorska è stata tra gli organizzatori del Club della Gioventù Creativa a Kyiv "Contemporaneo" (1959-1964), (i suoi membri erano Ivan Drach, Ivan Svitlycnyj, Yevhen Sverstiuk, Iryna Zhylenko, Mykhailyna Kociubynska, Mykola Vingranovsky, Les Tanyuk, Ivan Dziuba e molti altri). Fu partecipante molto attiva nel movimento culturale nazionale dell'intellighenzia ucraina degli anni 60'. Infatti, negli anni '60 questa donna energica era conosciuta da tutte le persone dell'intellighenzia e tutti la ammiravano, era tra i promotori del dissenso ucraino. Insieme a Vasyl' Symonenko e Les' Taniuk scoprono luoghi di sepoltura dei fucilati dal NKVD nei cimiteri Lukyanivsky e Vasylkivsky, a Bykivna (1962 - 1963), che hanno dichiarato al Consiglio comunale di Kyiv ("Memorandum G2").
Il 1965, quando molti amici di Gorska furono arrestati, segna l'inizio della sua partecipazione attiva al Movimento Dissidente. Infatti, dal 1965 l'artista si è impegnata nella tutela dei diritti umani dei suoi amici e colleghi. Il 16 dicembre 1965, Gorska ha inviato una dichiarazione al procuratore contro gli arresti di M. e B. Goryn', V. Moroz, O. Zalyvakha, S. Karavanskyj, M. Zvarychevska. Per aver partecipato ad azioni di protesta (1965-1968) contro i massacri dei difensori dei diritti umani ucraini è stata nuovamente espulsa dalla'Assoiazione degli Artisti ed è stata perseguitata dalle agenzie di sicurezza sovietiche.
Ha sostenuto moralmente e finanziariamente i prigionieri e le loro famiglie. Ha scritto proteste contro l'arresto e l'ingiusto processo di Vyacheslav Chornovil nel 1967 a Leopoli. Insieme a Lina Kostenko ed altri dissidenti, ha firmato le lettere aperte al quotidiano "L'Ucraina letteraria", protestando contro gli articoli diffamatori contro gli scrittori.
Tutto questo tempo Ala Gorska è stata costantemente convocata dal KGB per gli avvertimenti ed anche minacciata. Nel 1970 la sua vita termina tragicamente come la conseguenza della sua posizione politica. Il suo nome è diventato un simbolo della lotta contro la repressione politica e la sua morte è un mistero non ancora risolto.
La foto del 1945
Cosacco Mamay, 1960
"Il girasole" (ritratto di Ivan Drach)
La composizione, Profilo, 1964
La mappa dell'Ucraina
Schizzo di scena per opera di Mykhailo Stelmakh "Verità e Trasgressione", 1963,
carta, guazzo, inchiostro, matita
Schizzo per mosaico
Mosaici di A. Gorska distrutti dall'esercito russo, Mariupol' 2022
Il mosaico "L'Albero della vita", Mariupol'
Frammento del mosaico
I mosaici a Mariupol'
Mosaico distrutto dagli occupanti russi nel 2022
Bozzetto per mosaico
Schizzo per il mosaico "L'Ucraina fiorisce", carta ed acquarello
Mosaico a Mariupol'
Ala Gorska, Viktor Zareckyj, Il pannello a mosaico "Uccello" sulla facciata del ristorante, 1970
Il lago dei cigni, gli anni 1960-i
Ala Goska con altri artisti monumentalismi nel 1965 a Donetsk
Il progetto della vetrata per l'Università di Kyiv "Shevchenko. La madre" (1964)
Il ritratto del padre (1961)
"Il girasole" (Il ritratto di Yevgen Sverstiuk), 1963
Il ritratto di Ivan Svitlychnyi, 1963
Il ritratto di Ivan Svitlycnyj, carta e guazzo, 1965
Il ritratto di Vasyl Symonenko, lineografia, 1964
Il ritratto di Vasyl Symonenko, 1963
Taras Shevchenko, 1960
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