mercoledì 27 marzo 2024

L'Ultima Cena


L'Ultima Cena
Il Grande e Santo Giovedì

Il mosaico del XII secolo dalla cattedrale di San Michele dalle Cupole d'Oro a Kyiv

   Il Giovedì Santo (gr. ῾Η ἁγία καὶ μεγάλη πέμπτη; lat. In Cena Domini, De Natale Calicis), richiamando l’evento dell’Ultima Cena, pone al centro il segno dell’amore gratuito, totale e definitivo. Questo è il giorno dell’istituzione dell’Eucaristia in memoria della nuova ed eterna alleanza e dell’istituzione del sacerdozio ministeriale e il servizio fraterno della carità. Il sacerdozio e carità sono strettamente collegati con il sacramento dell’Eucaristia, creando la comunione fraterna e indicano nel dono di sé e nei servizio il cammino della Chiesa. 
    Nel sacramento dell’amore, - Eucaristia, Gesù donò se stesso come il cibo della vita eterna e portò a compimento la liberazione dell'uomo. Il calice riempito e il pane preparato diventano l'Eucaristia, quando nella notte in cui fu tradito, "il Signore Gesù prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: Prendete e mangiate: questo è il mio corpo. Poi prese il calice e disse: Prendete e bevete: questo è il mio sangue"
    Il pane e il vino sono stati dati all'uomo e, ricevendo la parola di Dio, diventano il corpo e il sangue di Cristo nella presenza reale del Signore morto e risuscitato. Come diceva San Giovanni Crisostomo: «Noi offriamo sempre il medesimo Agnello, e non oggi uno e domani un altro, ma sempre lo stesso. Per questa ragione il sacrificio è sempre uno solo. [...] L’offerta è la stessa, chiunque sia colui che offre, sia Paolo, sia Pietro; è la stessa di quella che Cristo diede ai discepoli e quella che ora fanno i sacerdoti: questa non è per nulla inferiore a quella, perché non sono gli uomini a santificarla, ma è lo stesso che santificò quella. Infatti, come le parole che Dio disse un giorno sono le stesse di quelle che dice ora il sacerdote, così l’offerta è la stessa...» (San Giovanni Crisostomo, In Epist. II ad Timotheum 1, in PG 62, 612)
   Il sacerdozio nasce dall’Eucaristia come un dono per l’unità. La Chiesa rende attuale il mistero di salvezza mediante la Parola, il Sacrificio, i Sacramenti per la forza dello Spirito Santo.
   "Nessuno, o fedeli, non iniziato alla Cena del Signore, nessuno assolutamente si accosti come Giuda alla Mensa con cuore falso. Egli, ricevuto il boccone, insorse contro il Pane e, pur apparendo discepolo, in realtà era omicida, rallegrandosi con i giudei e vivendo con gli Apostoli. Odiando baciava, baciando vendeva il Dio e Salvatore delle anime nostre. che ci ha riscattati dalla maledizione" (III Stichira dell'Aposticha).
   La più antica rappresentazione dell'Ultima Cena come il banchetto sacro (agape) si trova nelle catacombe di Priscilla (la prima metà del III secolo), simile a quella nella catacomba di San Callisto. L'iconografia dell'Ultima Cena del mosaico di Sant'Apollinare Nuovo (l'inizio del VI secolo) e nel Codice Purpureo di Rossano (secolo VI) è ispirata agli schemi bizantini. 


Fractio panis, la catacombe di Priscilla, Roma, la prima metà del III secolo

L'affresco nella catacomba di San Callisto, III secolo   

 
Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro, affresco del IV secolo

Il rilievo sulla copertina del Vangelo, V secolo, Museo del Tesoro di Duomo di Milano

Web Gallery of Art, searchable fine arts image database
Il Codex Purpureus Rossanensis, VI secolo

Rossano Gospels | Toward Beauty
Il Vangelo Rosanno (il Codex Purpureus Rossanensis) del VI secolo 

I mosaici della chiesa di Sant'Apollinario Nuovo a Ravvena, VI secolo

  

Il disco d'argento con la doratura, VI secolo

L'avorio dell'XI secolo, frammento dell'altare della cattedrale di Salerno, 
Museo diocesano del Duomo di Salerno  

Miniatura del Vangelo dell'XI secolo (Paris, gr. 74, fol. 156 v) 

L'icona del monastero Vatoped, Athos, XIII secolo


Il mosaico nella cattedrale di Santa Sofia a Kyiv, l'XI secolo 


L'Eucarestia degli Apostoli, frammento del mosaico della chiesa di San Michele delle Cupole d'Oro, Kyiv, XII secolo 

     

 
  L'affresco del XII secolo rappresentante l'Eucaristia, 
chiesa di San Cirillo d'Alessandria, Kyiv

L'affresco del XIII secolo, Goriany (Uzhgorod) 

Il salterio di Kyiv del 1397

La miniatura del Salterio di Kyiv del 1397 



Maestro Andriy con i discepoli, f'affresco della cappella della Santissima Trinità, 1416, Lublin

Dall'iconostasi di Stara Skvariava, Scuola pittorica di Peremyshl', XVI secolo

Maestro Fedusco, frammento dell'icona della Passione di Cristo, Sambir, la metà del XVI secolo

L'arco della Porta Santa, XVI secolo, Museo della storia locale
 

Frammneto con la scena dell'Eucaretia degli Apostoli, 
La Porta Santa, Museo di Rivne, XVI secolo 

L'icona della metà del XVI secolo, villaggio Bila




Ivan Rutkovyc, dall'iconostasi di Zhovkva, XVII secolo

Yov Kondzelevyc, dall'iconostasi di Skyt Maniavsky del XVII secolo 

L'icona del XVIII secolo 

L'icona del XVII secolo, Museo Nazionale dell'Arte a Kyiv


"Cristo è la vera vite", l'icona ucraina del 1747, argentata, chiesa della Ss. Trinità,
villaggio Luchytsa, regione di Lutsk, Museo delle Icone di Volun'


Data della prima pubblicazione
16/04/20 09:43

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