San Giovanni Paolo II muore alle ore 21. 37 di sabato 2 aprile 2005 nel suo alloggio nella Città del Vaticano. I solenni funerali in Piazza San Pietro e la sepoltura nelle Grotte Vaticane si sono svolti l'8 aprile accogliendo l'appello a gran voce dalle centinaia di migliaia di persone: «Subito santo!»
La gioventù del Papa capitò durante la seconda guerra mondiale, egli è stato membro del Movimento di Resistenza.
San Giovanni Paolo II è stato il capo della Chiesa cattolica per ventisei anni e mezzo, il secondo pontificato più longevo dopo papa Pio IX, che stava in carica per 32 anni. Durante questo periodo il pontefice fece 250 viaggi pastorali, visitò 1022 città in tutti cinque continenti.
Giovanni Paolo II fu il primo papa slavo della storia, nonché il primo papa non italiano dopo l'olandese Adriano VI (dal 1522 al 1523). Era un poeta, drammaturgo e l'attore, filosofo-fenomenologo, poliglotta. San Giovanni Paolo II era autore di oltre 120 opere filosofiche e teologiche, cinque libri, l'ultimo con il titolo "Memoria e identità". Il suo libro "Varcare la soglia della speranza" (1995), pubblicato in 20 milioni di copie è diventato bestseller è Ma il principale "bestseller" papale è stato il libro "Varcare la soglia della speranza" (1995), pubblicato in quasi 20 milioni di copie. Pubblicò 14 encicliche, diede alla Chiesa Cattolica il Catechismo aggiornato. Nella Lettera di Giovanni Paolo II alle donne nel nome di Gesù chiede perdono per le ingiustizie compiute verso le donne, sottolineando gli "enormi condizionamenti che, in tutti i tempi e in ogni latitudine, hanno reso difficile il cammino della donna, misconosciuta nella sua dignità, travisata nelle sue prerogative, non di rado emarginata e persino ridotta in servitù".
TESTAMENTO DEL SANTO PADRE Nel Nome della Santissima Trinità. Amen. «Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà» (cfr Mt 24, 42) — queste parole mi ricordano l'ultima chiamata, che avverrà nel momento in cui il Signore vorrà. Desidero seguirLo e desidero che tutto ciò che fa parte della mia vita terrena mi prepari a questo momento. Non so quando esso verrà, ma come tutto, anche questo momento depongo nelle mani della Madre del mio Maestro: Totus Tuus. Nelle stesse mani materne lascio tutto e tutti coloro con i quali mi ha collegato la mia vita e la mia vocazione. In queste Mani lascio soprattutto la Chiesa, e anche la mia Nazione e tutta l'umanità. Ringrazio tutti. A tutti chiedo perdono. Chiedo anche la preghiera, affinché la Misericordia di Dio si mostri più grande della mia debolezza e indegnità. Durante gli esercizi spirituali ho riletto il testamento del Santo Padre Paolo VI. Questa lettura mi ha spinto a scrivere il presente testamento. Non lascio dietro di me alcuna proprietà di cui sia necessario disporre. Quanto alle cose di uso quotidiano che mi servivano, chiedo di distribuirle come apparirà opportuno. Gli appunti personali siano bruciati. Chiedo che su questo vigili don Stanislao, che ringrazio per la collaborazione e l'aiuto così prolungato negli anni e così comprensivo. Tutti gli altri ringraziamenti, invece, li lascio nel cuore davanti a Dio stesso, perché è difficile esprimerli. Per quanto riguarda il funerale, ripeto le stesse disposizioni, che ha dato il Santo Padre Paolo VI. (qui nota al margine: il sepolcro nella terra, non in un sarcofago, 13. 3. 92). Del luogo decidano il Collegio Cardinalizio e i Connazionali. «apud Dominum misericordia Giovanni Paolo PP. II |
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