mercoledì 29 gennaio 2025

La Sinassi dei Tre Santi Gerarchi (30 gennaio)

                                                                              

La Sinassi dei Tre Santi Gerarchi
I Padri Cappadoci  Basilio il Grande, Gregorio il Teologo e Giovanni Crisostomo

30 gennaio 
  Yaryna Moroz Sarno



L'icona ucraina della prima metà del XVII secolo, villaggio Lypcie, 
Museo Storico di Sanok

  Nella Chiesa Orientale i santi Giovanni Сrisostomo, Basilio Magno e Gregorio Teologo che vissero nel IV secolo sono tra i più venerati Padri della Chiesa per il loro contributo allo sviluppo della teologia, in particolare l'istituzione del dogma della Santissima Trinità, il culto eucaristico, l'organizzazione della Chiesa. I Santi Padri Cappadoci furono uniti nello zelo apostolico per la purità della fede e la salvezza delle anime. Inoltre sono considerati gli autori delle tre liturgie più popolari. 
   La celebrazione della festa della Sinassi dei Padri Cappadoci: Basilio il Grande, Gregorio il Teologo e Giovanni Crisostomo (Μνήμη τῶν ἐν Ἁγίοις Πατέρων ἡμῶν καὶΟἰκουμενικῶν Διδασκάλων Βασιλείου τοῦ Μεγάλου, Γρηγορίου τοῦ Θεολόγου καὶ Ἰωάννου τοῦ Χρυσοστόμου) si iniziò ai tempi dell’imperatore bizantino Alessio Comneno (1081 - 1118), quando a Costantinopoli sorse una disputa che provocò la divisione tra le persone, che celebravano di più San Basilio il Grande, caratterizzandolo come un genio e dal grande carattere e considerandolo superiore, ed altri che collocavano più in alto il santo Crisostomo, superiore a Basilio Magno e a Gregorio e quelli che reputavano Gregorio il Teologo più venerabile di Basilio e di Crisostomo. Ma, secondo la tradizione, nel 1084 i tre santi apparirono, uno alla volta e dopo tutti e tre assieme, a Giovanni Mauropo, metropolita di Eucaita, dicendo: “Noi, come vedi, siamo una sola cosa presso Dio e tra di noi non c’è alcuna opposizione o inimicizia, ciascuno a suo tempo, essendo determinato dallo Spirito Santo, così abbiamo imparato. Non c’è tra di noi uno che sia primo e l’altro il secondo e se invocherai uno, verranno anche gli altri due. Per questo alzati ed ordina che nessuno disputi per noi. Che questo è stato il nostro scopo sia quando eravamo vivi sia dopo che siamo morti. Raccoglici in un solo giorno e festeggiaci. Farlo sapere anche ai successori che noi siamo una sola cosa in Dio e di’ loro che li aiuteremo nella salvezza di coloro che ci ricorderanno; perché ci sembra d’avere un certo coraggio presso di Dio”. Allora, il vescovo pose fine alla disputa e si impegnò nella riconciliazione delle diverse parti della lotta, raccomandò la celebrazione del 30 gennaio e scrisse e l'officiatura comune per i tre Grandi Padri, le lode e due canoni. Nei secoli successivi in Bisanzio gli scrittori ecclesiastici di spicco molto spesso si riferivano ai Tre Gerarchi: nel XIII secolo Teodoro Metochite, patriarca di Costantinopoli Niceforo, Germano II, patriarca di Costantinopoli e nel XIV secolo il patriarca di Costantinopoli Filoteo, Matteo Kamariot, vescovo di Selymvria Filoteo, Nicola Cabasilas, Niceforo Callista.
   La festa della Sinassi di Basilio Magno, Gregorio il Teologo e Giovanni Crisostomo (in gr. Οι Τρεις Ιεράρχες) istituita nel 1084 simbolizza visibilmente non soltanto l'uguaglianza dei grandi Padri della Chiesa, ma anche l'unità della Chiesa. La memoria dei Tre Gerarchi è stata inclusa degli antichi libri liturgici: Minea, Sinassario, Tipikon. All'ufficiatura della festa nei libri liturgici greci è stata preservata dalla prima metà del XII secolo: il primo esempio è nel manoscritto del 1136 dal monastero di Pantocratore a Costantinopoli.    



   San Basilio Magno (ca 329-379), San Gregorio Nazianzeno (ca 329-390) e San Giovanni Crisostomo (344/354 -407) appartengono al gruppo dei Padri cappadoci, che si distinsero per la capacità di trasmettere la fede, dimostrando la perfetta conciliabilità tra il cristianesimo e la filosofia. 
   San Basilio, il vescovo di Cesarea in Cappadocia, detto Magno, (in gr. Βασίλειος ὁ Μέγας) (329/30, Cesarea di Cappadocia (adesso Kayseri a Turchia) - 379, Cesarea di Cappadocia), regolatore e consolidatore della vita monastica in Oriente, si distinse come brillante predicatore e scrittore, uno dei più importanti protettori dell'ortodossia della fede cristiana contro l'arianesimo. Istruì i fedeli con insigni scritti e rifulse per la cura pastorale dei poveri e dei malati, fondò e diresse l'assistenza ai bisognosi, che era l'origine dei moderni ospedali. San Basilio il Grande ha il titolo di confessore e Dottore della Chiesa, è considerato il primo dei Padri Cappadoci.  
  Il suo stretto amico, San Gregorio Nazianzeno (in gr. Γρηγόριος ὁ Θεολόγος, ὁ Ναζιανζηνός, 325-330, Cappadocia - 389-390, Cappadocia), illustre teologo e difensore della fede, che con grande ardore protesse la divinità del Verbo, perciò fu chiamato il Teologo. Fu il vescovo di Sásima, eletto nel 381 al patriarcato di Costantinopoli e infine governò la chiesa di Nazianzo. Il suo insegnamento sulla Santissima Trinità si formò durante le polemiche con il tardo arianesimo.  
  San Giovanni Crisostomo, o Giovanni d'Antiochia per il raro talento nella predicazione e l'eloquenza riceve un soprannome Crisostomo (in gr. Χρυσορρήμων, Χρυσορρόας, e dalla metà del VI secolo Ἰωάννης ὁ Χρυσόστομος, chrysóstomos, letteralmente "bocca d'oro"). Nacque nel 350 ca ad Antiochia, dopo la vita dell'eremita divene sacerdote ed vescovo, nel 398 fu nominato patriarca di Costantinopoli. Per il suo zelo e il suo rigore subì le forti opposizioni e l'esilio in Armenia e nel Ponto sul mar Nero. Al suo patrimonio spirituale appartengono quasi novecento opere che sono state tradotte nel V secolo in latino e più tardi nelle lingue orientali. La liturgia attribuita a Giovanni Crisostomo si usa nella Chiesa Orientale dal periodo post-iconoclastico fino ai giorni nostri.
   Le opere dei Santi Padri Cappadoci erano popolari nell'antica Rus'-Ucraina. I codici del principe di Kyiv Sviatoslav dell'anno 1073 e del 1076 già contenevano gli estratti delle opere di Basilio il Grande, Gregorio il Teologo e San Giovanni Crisostomo. Le "Domande e risposte di Gregorio il Teologo e Basilio il Grande", sono state incluse nel codice del principe Sviatoslav (l'Izbornyk di Sviatoslav) nel 1073.  In modo particolare nella Rus'-Ucraina erano diffuse le raccolte degli estratti delle opere di San Giovanni Crisostomo ("Zlatostruy", "Izmaragd", Margaryt (Μαργαρίται)" ecc.). La traduzione della raccolta dei venti sermoni di San Giovanni Crisostomo includeva un manoscritto di Supral dell'XI secolo. I sermoni del santo sono nei manoscritti delle Cetia-Minea del XII secolo. Secondo la ricerca di E. Golubovsky, nella tradizione letteraria della Rus'-Ucraina esistevano circa duecento tre sermoni di San Giovanni Crisostomo tradotti dal greco a Kyiv durante XI -XIII secolo.  
  Nell'antica letteratura ucraina era molto diffusa “La Conversazione dei Tre Gerarchi”, composta dalle domande e risposte scritte a nome di Basilio Magno, Gregorio il Teologo e Giovanni Crisostomo. La sua più antica copia risale ai secoli XII-XIII. La prima copia preservata della raccolta delle "Parole di Basilio Magno, Gregorio il Teologo e Giovanni Crisostomo” risale al XV secolo.
    Le immagini dei Tre Gerarchi insieme sono note nell'abside dell'altare dell'epoca dell'imperatore bizantino Costantino Monomaco (1042-1055): ad esempio, nella cattedrale di Santa Sofia di Ocrida a Macedonia (1040-1050). Tra le prime raffigurazioni dei Santi Padri di Cappadocia sono i Tre Gerarchi rappresentati nell'abside della cattedrale di Santa Sofia a Kyiv (XI secolo). 
   Nell'arte bizantina sono raffigurati nella miniatura del Salterio del monastero di Studian a Costantinopoli nel 1066 (adesso nella collezione del British Museum), nella miniatura della seconda metà dell'XI secolo di un Lezionario (libro di letture bibliche) del monastero di San Dionisio sul Monte Athos, in cui i Tre Gerarchi tra una schiera dei santi. I Santi Padri di Cappadocia sono rappresentati anche nella Cappella Palatina a Palermo (1143-1154). 

  
Il mosaico absicale nella Cattedrale di Santa Sofia di Kyiv dell'XI secolo



La miniatura del Salterio di Kyiv del 1397

 
L'icona del XVI secolo, chiesa della Sinassi Gioacchino e Anna, villaggio Stanylia, 
Museo Nazionale a Leopoli  

L'icona della seconda metà del XVII secolo dal villaggio Bugryn, regione di Rivne.

Frammento della icona della scuola di Sudova Vyschnia, villaggio Rikshychi, XVII secolo 


L'icona seconda metà del XVII secolo, distretto di Nadvirna, 
regione di Ivano-Frankivsk

L'icona del XVII secolo 

L'icona della prima metà del XVIII secolo, Museo dell'etmanato

L'icona popolare ucraina della metà del  XVII secolo

L'icona della prima XVII secolo, villaggio Lypie, Museo storico a Sianok


L'icona della metà del  XVII secolo, villaggio Nyzhnie Synovydne, regione di Leopoli, 
Museo Nazionale a Leopoli 

L'affresco della scuola di Rybotychi, dalla chiesa di Santa Parasceva, villaggio Ustyjaniv, 1698
Museo dell'architettura popolare a Sianok 
Польща.

L'icona ucraina del XVIII secolo 

L'affresco ucraina del XVIII secolo nella chiesa di San Michele a Leopoli   

L'icona ucraina dalla chiesa dell'Ascensione, villaggio Berezna, regione di Chernighiv, gli anni 1740',
Museo Nazionale dell'Arte dell'Ucraina 


 Dal canto liturgico:  

    Quanti siamo innamorati dei loro discorsi, conveniamo tutti insieme per onorare con inni ai tre sommi astri della Divinità trisolare, che con i raggi delle loro divine dottrine fanno brillare tutta la terra; i fiumi di sapienza fluenti miele che irrigano tutto il creato con i rivi della conoscenza di Dio, il grande Basilio e il teologo Gregorio, insieme all’illustre Giovanni dall’aurea eloquenza: essi sempre per noi intercedono presso la Trinità.


La cappella dei Tre Gerarchi presso la chiesa dell'Assunzione della Beata Vergine a Leopoli (1578-91), 
costruita secondo progetto di Andriy Pidlisnyj con la partecipazione dei maestri italiani

Il gonfalone del XIX secolo 

Khorugva del XIX secolo 


L'icona ucraina del XIX secolo


La Chiesa dei Tre Santi Gerarchi nel villaggio di Lemeshi (regione di Chernihiv), 
costruita nello stile del barocco cosacco nel 1755 secondo il progetto dell'architetto Ivan Grygorovych-Barsky 
sulla tomba del cosacco Grigoriy Rozum (padre del marito della regina Elisabetta Olexiy Razumovsky).


La chiesa dei Tre Santi Gerarchi a Cernivci (1864-78), il patrimonio l'UNESCO


Panorama della chiesa dei Tre Santi Gerarchia a Cernivci

La chiesa dei Tre Santi Gerarchia a Kharkiv, 1915







Per consultare le icone ucraine vedi anche: 


Ripubblicato e aggiornato, la prima pubblicazione dal gennaio 2020. 

29 gennaio, il Giorno della memoria degli eroi di Kruty, l'anniversario della battaglia di Kruty vicino a Kyiv

 

29 gennaio 1918
la memoria degli eroi di Kruty
giovani caduti nella battaglia alla stazione di Kruty vicino a Kyiv 
per l'indipendenza dell'Ucraina


  
   Per il popolo ucraino il 29 gennaio, quando si celebra il Giorno della memoria dei caduti nella battaglia di Kruty, è la data speciale del combattimento per l'indipendenza dell'Ucraina.  La battaglia di Kruty è una pagina tragica ed allo stesso tempo eroica della storia ucraina, che è diventata un simbolo della resistenza, del patriottismo eroico e del sacrificio di sé delle giovani generazioni nella lotta per la libertà della Patria e per la sua indipendenza. 
    La giovane Repubblica Popolare Ucraina dovette affrontare sfide difficili. Il suo governo, guidato da Mykhailo Grushevsky, cercò di stabilire uno stato, ma l'instabilità interna e la minaccia esterna complicarono questo processo. Alla fine di dicembre 1917, le autorità bolsceviche della Russia sovietica iniziarono un'aperta aggressione contro la Repubblica Popolare Ucraina. Gli eventi dell'inizio del 1918 furono estremamente drammatici per l'Ucraina. Dopo la dichiarazione dell'indipendenza dell'Ucraina, Mosca creò un "governo rosso ucraino" separato a Kharkiv, che dichiarò guerra alla parte indipendente dello stato. 
  Il comando militare dell'Ucraina aspettava l'offensiva dei bolscevichi dalla direzione di Poltava e vi inviò unità fresche e più pronte al combattimento. Tuttavia, l'attacco iniziò dall'altra parte. Le truppe sotto il comando di Mikhail Muravyov si stavano muovendo verso Kyiv, cercando di catturare la capitale e distruggere le autorità ucraine. Distaccamenti di volontari furono formati per difendere Kyiv. Uno dei luoghi chiave dello scontro è stato il piccolo villaggio di Kruty, situato a 130 chilometri a nord-est della capitale.    
     L'esercito ucraino prese la difesa vicino alla stazione Kruty. C'erano circa 400 persone degli studenti dei corsi junior dell'Università di Kyiv di San Volodymyr, a cui si sono uniti gli studenti delle scuole superiori del ginnasio di Santi Cirillo e Metodio, cadetti delle scuole militari e volontari, che proteggevano la Patria che dichiarò l'indipendenza. Contro di loro si trovava un esercito di migliaia di bolscevichi, molto meglio armati e più esperti. La mattina del 29 gennaio 1918 iniziò un'offensiva contro le posizioni ucraine di un distaccamento di 6 - 7 mila soldati bolscevichi principalmente delle guardie rosse e marinai di Pietrogrado e Mosca guidate da P. Egorov. Nonostante la superiorità numerica del nemico, i giovani ucraini entrarono in battaglia. Questa battaglia impari durò tutto il giorno, fino a sera, diversi attacchi furono respinti. I combattenti ucraini alla stazione di Kruty trattennero l'esercito bolscevico per quattro giorni.
    La battaglia nei pressi della stazione di Kruty è passata alla storia come esempio dell'eroismo dei giovani che diedero la vita per la libertà della loro Patria. Tuttavia, l'eroica resistenza si concluse in una tragedia. Le perdite in combattimento ammontarono a 300 tra morti, feriti e prigionieri. I difensori ucraini morirono nella battaglia e 27 studenti e due ufficiali  che sorvegliavano la stazione furono catturati e giustiziati dai bolscevichi. 
  Il comandante Yegor Popov, infuriato per le perdite significative delle truppe sovietiche (circa 300 persone), ordinò di fucilare i prigionieri.  Si conoscono soltanto venti nomi degli studenti universitari e degli studenti delle scuole superiori uccisi. Si tratta degli studenti dell'Università popolare: Oleksandr Sherstyuk, Isidor Kuryk, Borozenko-Kononchuk, Golovaschuk, Chyzhov, Kyryk, Omelchenko (senior); studenti dell'Università San Volodymyr a Kyiv: Oleksandr Popovych, Volodymyr Shulgin, Mykola Lyzogub, Bozhko-Bozhynskyi, Dmytrenko, Andriiv; studenti delle scuole superiori del 2° Ginnasio dei Santi Cirillo e Metodio: Andriy Sokolovskyi, Yevhen Ternavskyi, Volodymyr Hnatkevych (dal 6° anno), Grygir Pynskyi (dalla Galizia), Ivan Sorokevych (scolaro del 7° anno), Pavlo Kolchenko (guardiamarina), Mykola Gankevych ( della terza media). La loro morte è diventata un simbolo di sacrificio per la libertà dell'Ucraina. 


    Gli studenti ucraini a costo della propria vita hanno fermato per diversi giorni l'esercito bolscevico. Il loro coraggio e sacrificio li hanno resi esempio per le future generazioni dei difensori dell'Ucraina.
    La battaglia del 29 gennaio 1918 che durò diverse ore si concluse con pesanti perdite per i bolscevichi. I soldati ucraini riuscirono a fermare l'avanzata delle truppe nemiche a Kyiv per diversi giorni e Symon Petliura ebbe il tempo di sopprimere la rivolta bolscevica nello stabilimento dell'Arsenale. I volontari ucraini sono stati in grado di ritardare l'offensiva nemica sulla piattaforma ferroviaria di Kruty, a 130 km dalla capitale ucraina, distruggendo i binari ferroviari. Questo ha permesso al governo della Repubblica Popolare di guadagnare alcuni giorni, mantenendo la capitale per il tempo necessario a concludere la pace di Brest-Lytovsk, che di fatto significava il riconoscimento internazionale dell'indipendenza dell'Ucraina. 
     Il 19 marzo 1918, dopo la liberazione di Kyiv, si svolse il funerale solenne per i caduti nella battaglia di Kruty sulla tomba di Askold. L'idea di commemorare gli eroi di Kruty è appartenuta personalmente a Mykhailo Grushevskyj. Dopo aver incontrato le bare con i giovani morti alla stazione ferroviaria di Kyiv, un'enorme processione, alla quale hanno preso parte i parenti dei combattenti, il clero e i membri del Consiglio centrale, si è trasferita alla cattedrale di San Volodymyr. Da lì, la gente si recò alla tomba di Askold vicino alla discesa del Dnipro, dove seppellirono gli studenti.
    Ancor prima della cerimonia della loro sepoltura, il 16 marzo 1918, il quotidiano "Nova Rada" pubblicò l'articolo "La tragedia dei Kruty", firmato da S. Sh. (ovviamente stiamo parlando di Serhiy Shemet, che criticò la Rada Centrale e nell'aprile 1918 divenne uno dei promotori della convocazione del Congresso dei contadini, nel quale Pavlo Skoropadskyi fu proclamato Hetman dell'Ucraina). La tragica storia della morte del giovane, che ha subito acquisito risonanza, è diventata un argomento nella lotta politica tra i sostenitori della Rada Centrale e i loro oppositori. 
    L'enfasi sugli studenti di Kruty si è fissata nella coscienza degli ucraini attraverso una serie di articoli apparsi sulla stampa dell'epoca: "Pianto per i bambini" di Volodymyr Durdukivskyi, "Ad un prezzo tropo elevato" di Sergiy Yefremov, "In Memoria dei giovani eroi assassinati vicino a Kruty" Lyudmila Starytska-Chernyakhivska, ecc. Pavlo Tychyna ha dedicato a questa occasione la poesia "In memoria dei trenta". La battaglia di Kruty non è solo una tragica pagina della storia ucraina, ma riflette anche l'incrollabile lotta degli ucraini per l'indipendenza dello stato.



La processione funebre durante traslazione dei corpi dei caduti nella battaglia di Kruty


   In questa occasione nel 1918 il giovane Pavlo Tycyna scrisse le poesie: "In memoria dei trenta" e "Fuori dal villaggio" dedicati agli Eroi di Kruty: 

Sulla tomba di Askold 
li hanno sepolti -
Trenta martiri ucraini, 
gloriosi, giovani ...

Sulla tomba di Askold 
la fioritura ucraina! 
Sulla strada insanguinata 
dobbiamo andare nel mondo.

Contro di chi ha osato alzarsi 
una mano infida?
Il sole fiorisce, il vento gioca
e il fiume Dnipro ..

Contro di chi si è sollevato Caino?
Oh Dio, punisci!
Soprattutto, amavano 
la loro cara patria.

Morirono nel Nuovo Testamento
con la gloria dei santi -
Sulla tomba di Askold 
sono sepolti.

****** 

Fuori dal villaggio,
sono stati tutti fucilati,
tutti sono stati spogliati,
sono stati ridicolizzati dai morti,
sono stati picchiati in fronte.
.....

Sviatoslav Gordynskyj,
dal poema "Sette anni", 1918
Le bandiere sventolano: marcia,
le campane ondeggiano lievi,
le scintille dagli stivali calzati
La lava si schiaccia dietro la panchina,
Kyiv si alza in punta di piedi:
le zhupan blu stanno arrivando,
da migliaia di labbra entusiaste tuona
"Non è morta ancora" e tuona "Gloria!"

Le campane dondolano,
Al vento, ciuffi e shlyki,
I cosacchi risorti dalle loro tombe,
Sciabole assetate scintillano,
Come era vicino Korsun e Konotop;
I cavalieri in selle nuovi:
dagli atri, agli aratri, ai crogioli,
asciugati gli occhi tuoi,
e guardi, oh Europa stordita!

Le campagne per gli stranieri sono finite,
Per loro andare da solo adesso,
Appoggiandosi ai ruscelli,
sdraiandosi nelle trincee paludose,
prendere una pallottola nel petto
Non per un moscovita e un tedesco,
Ma per la sua terra,
Per la sua terra e il suo stemma.

Cadono le nevicate di gennaio,
L'orda arriva da Kruty,
Sulle piattaforme sono i cannoni,
Sopra la città sonaglio delle schegge,
Di nuovo munizioni nelle mani,
Il vetro sta cadendo sul selciato —
Da questa parte e dall'altra parte del Dnipro
Dopo l'itinerario nuovo itinerario

Stazione nella steppa,
Dietro la finestra un telegrafista:
Un nastro sottile nella mano,
Una candela lampeggia debolmente,
L'apparato ticchetta,
Un fischio lontano di una locomotiva:
I combattenti stanno andando in prima linea
Per te, lo Stato!



Uliana Kravchenko, Vicino a Kruty (1918) 

Rallegrati, terra nera, forte.
Tu prendi la comunione del corpo e del sangue...
Il tuo grembo intriso di sangue darà
alla luce un Titano, un
gigante di vendetta
per la loro morte prematura.

* * *
Centinaia dei figli...
Le file dei guerrieri caddero...
Lo spirito non cadde...
Il loro spirito vive!
La fiamma tutta lucente,
l'hanno data alla tomba...
Volevano acquistare il sole,
la santa libertà.
O Terra-sepolcro!
In te questa gloria non perirà...
La bellezza del coraggio non perirà!
Coloro che caddero in battaglia vicino a Kruty,
trovarono una tomba;
ma la tomba diventerà una culla...
Nascerà un Profeta della libertà e un Eroe!

***
Chi è costui? Chi osa dire:
La cattività per sempre
La libertà attende il sacrificio...
Soltanto... per il sacrificio dell'atto eroico,
la libertà rialza la Bandiera!


***
Rallegrati, terra!
Un lusso della libertà
con il sacrificio coraggioso - acquisterai...
I giorni più felici... sono prossimi
i giorni che arriveranno, questa è la nostra Primavera!
La Festa gioiosa della Fioritura!
La luce dell'eternità è la Vita!!!



Oleksandr Oles'
"Rossi sono diventati i papaveri vicino a Kruty" 

I papaveri sono diventati rossi vicino a Kruty...
Sbocciati nella neve fredda...
Sono andati a morire per Kiev,
Ma nel mio cuore ho amato la primavera...

Fiori sfavillanti di papaveri...
Come quei sogni nei giovani cuori...
Ed erano quasi ancora bambini...
E amavano così tanto la vita!!!…

I papaveri sono fioriti vicino a Kruty...
Le candele dei loro destini si sono spente...
Non avevano paura... Camminavano come soldati
Sotto la grandine di proiettili, sotto il fuoco infernale...

Trecento stelle brillavano nel cielo...
Trecento sogni sono andati per sempre...
Trecento caddero nei cumuli di neve rossa...
Trecento di loro sono andati all'eterno...
....
I papaveri sono diventati rossi vicino a Kruty...
Il vento chiese piano al cielo,
Che stelle brillavano all'improvviso?
Perché la neve si è illuminata di cremisi qui?

20 gennaio 1923



Bogdan-Igor Antonych 
Canto di Kruty 


Ricordiamo nel canto la gloria di Kruty,
la più sacra delle nostre battaglie!
Kruty! Kruty! - torcia verso il futuro.
Innalziamo le nostre anime in alto!

Kruty! Kruty! Questo per la patria diventi un muro, una fortificazione  
delle anime e dei corpi.
Kruty! Kruty! Con coraggio, insieme
per andare verso la meta più sacra.

Kruty! Kruty! Il tempo della resa dei conti è vicino,
già il nemico rosso  attende la punizione.
Kruty! Kruty! Un'eterna battaglia
per il futuro, per un giorno più luminoso.

Kruty! Kruty! Coraggio e dedizione,
lealtà che è più forte della morte.
Kruty! Kruty! Un canto fiero e zelante 
chiama e porta avanti!
1937 


Yar Slavutych, Krutiantsi
Giacciono, per sempre giovani,
maestosi e allegri, con un sorriso felice,
pronti a sentire la chiamata, come allora,
quando andavano nella battaglia con canti allegri.
Padri tristi e madri in lutto,
Passando la tomba di Askold,
Osservano silenziosamente come 
nel tempo della sofferenza 
La tristezza fa addormentare il salice piangente piegato.
Venti malvagi, scuotono la cima  
Un testimone vivente dei guerrieri combattenti!
Ma non disturbare la radice, non piegarla
Alberi sacri che conoscevano i reclutati.
Senza barba, giovani, per sempre giovani,
Avete messo la vostra vita per la Kyiv nativa,
Rinforzando il cammino verso la affermazione statale,
Scrivendo l'impresa eroica nell'espressione della libertà.



Grafica di Mykola Bytynskyj, 1935




Copertina del libro di J. Malaniuk "Kruty", grafica di M. Mykhajlevych, Praga 1941 


Jevgen Malaniuk, La preghiera 

Ha sbucato ruta, ruta -
Veleno della nostra libertà.
T. Shevchenko

Fai di me il  flagello Tuo
Un colpo, uno sparo, una pallottola,
Da lasciare perlomeno fumo nero
Nel corso dell'epoca irrepetibile.

Che gli occhi spudorati irrita 
Coloro che vivono senza lacrime ed onore,
Chi ha gettato via l'amore e la rabbia,
Perché era impossibile da trasportare.

Chi tutti sospirava: si addormenta, scappa,
Nasconditi dietro Mazepa e Kruty,
Quando la tempesta passò - secoli! —
Sopra il campo di ruta e veleno.

Fai da me la frusta Tua
Per bagnare le anime,
Per scuotere e spostare ancora
Il fascino mortale del selvaggio!

20 novembre 1933



Mykola Lukiv 

Ancora così giovani, ancora quasi bambini,
E tutto intorno morte e sangue.
"Polverizzare, uccidere!" —
Va su Kyiv Muraviov .
I suoi reggimenti non si possono fermare,
Ma i carnefici si rallegrano troppo presto:
Quando i bambini prendono le armi,
Questo popolo non sarà sconfitto!

    Nell'epoca sovietica le tombe dei caduti vicino a Kruty furono distrutte e per decenni la storia della battaglia è stata messa a tacere. Il 29 gennaio 1991 sull'iniziativa del Movimento Popolare dell'Ucraina diretto da Vyacheslav Chornovil, insieme all'Unione studentesca, alla Società di lingua ucraina e altre organizzazioni democratiche nazionali, fu installata una croce a Kruty e si svolse la prima manifestazione pubblica a memoria degli studenti eroi caduti per la Patria.
   Il Giorno della Memoria degli Eroi di Kruty si celebra ufficialmente dopo il Decreto "Sull'onorare la memoria degli Eroi di Kruty" firmato dal Presidente dell'Ucraina Viktor Yushchenko il 15 gennaio 2007.

La tomba degli Eroi di Krut a Kyiv


Бабій Олесь. Під Крутами (поезія). — Літопис «Червоної Калини». — Львів, 1931. — Ч. 2. — С. 2.
Бій під Крутами в національній пам'яті: Збірник документів і матеріалів / Упорядники: О. М. Любовець та ін. — К. : ДП НВЦ «Пріоритети», 2013. — 288 с.
Герої Крут. Лицарський подвиг юних українців 29 січня 1918 року / [упоряд., підгот. текстів, вступ. ст. і прим. І. Ільєнка]. – Дрогобич: Відродження, 1995. – 347, [1] c. : іл.
Герої Крут: трагічні події 29 січня 1918 року та вшанування пам'яті (до 91-ї річниці подій): документи, фотодокументи та публікації преси / упоряд. та авт. передм. Г. Папакін. – Київ: Український ін-т нац. пам'яті, 2009. – [280] c.
Героїка трагедії Крут — Київ: ПП Сергійчук М. І., 2008. — 488 с.
Гнатюк Назар. Герой з-під Крутів. — ЛНВ. — Львів, 1928. — Кн. IX. — С. 17—19.
Дорошенко Дмитро. Пам’яті тих, що полягли під Крутами. — Гл.: Давний Роман. Про Січових Стрільців. — Народня Бібліотека «Чорногора». — Відень, 1921. — Ч. 1. — С. 73—79.
З останніх днів большевицького панування у Києві й перших днів по визволенню. — Вісник СВУ. — Відень, 1918. — Ч. 14. — С. 206
Зарицький В. Крутянська подія / В. Зарицький. – Чикаго: [б.в.], 1972. – 58, [1] c. : іл.
Збаразький С. Крути: У 40-річчя 29-го січня, Мюнхен - Ню-Йорк, 1958
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Михайло Ковальчук. Бій під Крутами: відомі й невідомі сторінки // Історична правда. — 29.01.2014. https://www.istpravda.com.ua/research/2014/01/29/141189/
"Перед розстрілом полонені співали гімн: історичні факти про бій під Крутами". Інтерв'ю з істориком Ярославом Файзуліним. https://uinp.gov.ua/pres-centr/novyny/pered-rozstrilom-poloneni-spivaly-gimn-istorychni-fakty-pro-biy-pid-krutamy
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