L'appello di Sua Beatitudine Sviatoslav del 16 novembre 2022: "Oggi il Signore tocca le nostre ferite non solo attraverso le mani dei sacerdoti, ma anche attraverso le mani dei nostri operatori sanitari."
Sia lodato Gesù Cristo!
Cari fratelli e sorelle in Cristo!
Oggi è mercoledì del 16 novembre 2022 e in Ucraina è già il 266° giorno della grande guerra, terribile e sanguinosa. Ieri l'Ucraina, l'Europa e il mondo intero sono rimasti sconvolti da un altro massiccio attacco che la Russia ha effettuato contro le città e i villaggi pacifici dell'Ucraina, lanciando quasi un centinaio di missili in un giorno. In quasi tutte le parti del Paese sono state colpite le infrastrutture che garantivano la fornitura dell'energia elettrica. Ci sono morti e feriti di nuovo. Anche le zone di confine della nostra vicina e fraterna Polonia sono state colpite. È stato commesso un altro atto terribile di terrorismo.
Oggi, in nome di Dio, vorrei condannare questo crimine, che è un crimine contro l'umanità, un crimine di guerra, una violazione del diritto internazionale umanitario, delle regole e dei costumi della guerra. Secondo i rapporti del mattino, circa 10 milioni di ucraini sono rimasti senza elettricità. Non c'è fornitura di calore nelle città e nei villaggi durante questa stagione fredda.
O Signore, salva il Tuo popolo! O Signore, guarda le nostre lacrime, il sangue e le grida dei Tuoi figli! Sii con noi!
Oggi vorrei avvolgere con il mio calore e la mia compassione tutti coloro che sono stati provati da questo terrore e hanno sofferto a causa di questo terribile attacco terroristico, e dirvi: cari fratelli e sorelle, non abbiate paura, non lasciate che il nemico intimidisca l'Ucraina! Insieme possiamo resistere a questo attacco psicologico, che è stato effettuato anche ieri dal nemico. E stiamo insieme, perché Dio è con noi.
Oggi possiamo di nuovo dire che l'Ucraina sta in piedi, l'Ucraina sta combattendo, l'Ucraina sta pregando.
Continuiamo a pensare a come dovremmo curare le ferite di questi attacchi russi, come dovremmo curare le ferite dell'Ucraina. La vita è il dono più grande che Dio ha condiviso con noi. Sin dai tempi antichi, l'umanità cercava le varie opportunità per preservare la vita e la salute umana. Gesù Cristo, incontrando i malati e i sofferenti, non è passato, ma ha donato loro la salute, li ha restituiti a una vita piena. E oggi il Signore opera i miracoli di guarigione in mezzo a noi. Si tratta però di momenti straordinari, qualcosa che non ha solo uno scopo curativo, ma anche il compito di rivelare Dio presente in mezzo a noi. E in modo quotidiano e ordinario, nostro Signore e Dio, il Guaritore e Salvatore delle nostre anime e dei nostri corpi, ci salva con l'aiuto dell'arte medica. È Lui che ispira le menti dei nostri operatori sanitari, ricercatori e scienziati a scoprire ogni volta nuove medicine, metodi più efficaci di prevenzione e cura di quelle malattie che ci affliggono oggi. Pertanto, la saggezza medica è un riflesso, un raggio della saggezza divina, che Egli mette nelle mani di professionisti, persone che hanno una chiamata speciale per servirci.
Oggi il Signore tocca le nostre ferite non solo attraverso le mani dei sacerdoti, ma anche attraverso le mani dei nostri operatori sanitari. Pertanto, dobbiamo rispettare il loro lavoro, la loro vocazione. Fare il medico è un'arte, è un dono. Quanto è importante che l'Ucraina apprezzi, accetti, sostenga, sviluppi e non trascuri in alcun modo quei talenti dati da Dio che il Signore Dio ci dà attraverso i nostri medici di talento. Che possa il Signore ridonare cento volte tutti i nostri medici saggi e coraggiosi. Che possano la saggezza e il potere curativo di Dio giungere alle ferite dell'Ucraina attraverso di loro.
Davanti alle tragedie della guerra, ascoltiamo le parole del giusto Metropolita Andrey Sheptyckyj: "Nell'anima degli ucraini c'è una volontà profonda e forte di avere il suo proprio Stato. Ma nonostante questa volontà, potrebbe esserci una volontà altrettanto forte e profonda che questo stato sia necessariamente come come vuole che sia un partito, o una cricca, o un gruppo di individui, o anche una persona. Perché come si spiega questa divisione fatale tra loro, queste dispute, le discordie, i liti, questa partigianeria che distrugge ogni causa nazionale?". Che possa il Signore guarire queste nostre malattie sociali interne, che non ci permettono di unirci al servizio del nostro popolo anche di fronte alle avversità e alla guerra, per mettere il bene del popolo al di sopra del bene privato o di partito.
O Dio, salva i Tuoi figli! O Dio, benedici l'Ucraina! O Dio, quando ci manca la luce, visibile e materiale, sii luce per noi! Tu stesso hai detto: "Io sono la luce del mondo"! O Dio, quando ci manca il calore, sii per noi il calore dell'amore che ci riscalderà, ci darà la forza e la vita! O Dio, benedici i bambini dell'Ucraina, il nostro esercito ucraino! Benedici l'Ucraina con la Tua pace celeste, vera, giusta!
La benedizione del Signore sia su di voi, con la Sua grazia e il Suo amore sull'umanità, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.
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