LA DISCESA DI GESÙ AGLI INFERI
L'icona ucraina del XV secolo, villaggio Poliana,
Museo Nazionale di Leopoli
Anonimo del IV sec.
Le «Homélies diverses» da cui è tratto il brano seguente,
figurano a torto nella Patrologia greca sotto il nome di Sant'Epifania. In
numero consistente sono entrate a far parte delle letterature orientali.
Oggi un grande silenzio avvolge la terra. Un grande silenzio ed
una grande calma. Un grande silenzio. perché il Re dorme. La terra ha
rabbrividito e si è ammutolita, perché Dio si è addormentato nella carne, e
l'inferno ha tremato. Dio si è addormentato per un istante, e ha svegliato
coloro che erano negl'inferi... Va alla ricerca dell'uomo come della pecorella
smarrita. Vuole assolutamente visitare quei che giacciono nelle tenebre e
nell'ombra di morte (Le. 1, 79). Va a liberare dalla loro prigione e dalle loro
pene Adama ed Eva, Lui che è al tempo stesso Dio e figlio di Eva... Prende per
mano l'uomo e gli dice:
«Svegliati, o tu che dormi, sorgi fra i morti e Cristo t'illuminerà. (Ef. 5, 14). lo sono il tuo Dio, per te sono divenuto figlio tuo, e ho il potere di dire a te ed ai tuoi discendenti incatenati: uscite. A coloro che si trovano nelle tenebre, io dico: ecco la luce; ed a coloro che sono coricati: alzatevi. A te dico: «Svegliati, o tu che dormi», dal momento che non ti ho creato per farti restare incatenato. «Sorgi tra i morti", perché io sono la vita dei morti. Sorgi, opera delle mie mani; alzati o mia immagine, tu che sei stato creato a mia somiglianza. Sorgi, partiamocene da qui, perché tu sei in me ed io in te; noi formiamo un unico volto indivisibile.
«Per te, io che sono Dio, sono divenuto tuo figlio. Per te, io, tuo Signore, ho preso la tua forma di servo. Per te, io che sto al di sopra dei cieli, sono disceso sulla terra, e perfino al di sotto della terra. Per te, o uomo, sono diventato come Un uomo sfinito, che troverà scampo soltanto fra i morti (Sal. 87, 5-6; LXX). Per te che sei uscito da un giardino, sono stato consegnato ai Giudei in un giardino e crocifisso in un giardino. Guarda sul mio viso gli sputi che ho ricevuto per restituire a te il tuo primo alito. Osserva sulle mie guance gli schiaffi che ho ricevuto per creare di nuovo le tue sembianze a mia immagine. Guarda sul mio dorso i colpi di frusta con cui sono stato colpito per liberare il tuo corpo dal peso dei tuoi peccati. Osserva le mie mani inchiodate alla croce per te che tendesti la mano verso l'albero.
«Alzati. andiamocene da qui. Il nemico ti ha fatto uscire dal paradiso terrestre; io sto per introdurti non più in quel paradiso. ma in cielo. Un tempo ti vietai l'accesso all'albero della vita; ma io stesso sono la vita, ed ora a te mi unisco»
«Svegliati, o tu che dormi, sorgi fra i morti e Cristo t'illuminerà. (Ef. 5, 14). lo sono il tuo Dio, per te sono divenuto figlio tuo, e ho il potere di dire a te ed ai tuoi discendenti incatenati: uscite. A coloro che si trovano nelle tenebre, io dico: ecco la luce; ed a coloro che sono coricati: alzatevi. A te dico: «Svegliati, o tu che dormi», dal momento che non ti ho creato per farti restare incatenato. «Sorgi tra i morti", perché io sono la vita dei morti. Sorgi, opera delle mie mani; alzati o mia immagine, tu che sei stato creato a mia somiglianza. Sorgi, partiamocene da qui, perché tu sei in me ed io in te; noi formiamo un unico volto indivisibile.
«Per te, io che sono Dio, sono divenuto tuo figlio. Per te, io, tuo Signore, ho preso la tua forma di servo. Per te, io che sto al di sopra dei cieli, sono disceso sulla terra, e perfino al di sotto della terra. Per te, o uomo, sono diventato come Un uomo sfinito, che troverà scampo soltanto fra i morti (Sal. 87, 5-6; LXX). Per te che sei uscito da un giardino, sono stato consegnato ai Giudei in un giardino e crocifisso in un giardino. Guarda sul mio viso gli sputi che ho ricevuto per restituire a te il tuo primo alito. Osserva sulle mie guance gli schiaffi che ho ricevuto per creare di nuovo le tue sembianze a mia immagine. Guarda sul mio dorso i colpi di frusta con cui sono stato colpito per liberare il tuo corpo dal peso dei tuoi peccati. Osserva le mie mani inchiodate alla croce per te che tendesti la mano verso l'albero.
«Alzati. andiamocene da qui. Il nemico ti ha fatto uscire dal paradiso terrestre; io sto per introdurti non più in quel paradiso. ma in cielo. Un tempo ti vietai l'accesso all'albero della vita; ma io stesso sono la vita, ed ora a te mi unisco»
Omelie per il Sabato Santo, PG 43, 349, 451, 462-463.
L'inizio del XVI secolo, Volyn'
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