giovedì 31 ottobre 2024

Santi medici e martiri Cosma e Damiano


I Santi Cosma e Damiano

medici e martiri

di Yaryna Moroz Sarno

Вдалих посиденьок: 14 липня - день безсрібників і працьовитих жінок

Menologio di Basilio II, Vat. gr. 1613, fol. 152


 I santi medici Cosma e Damiano (Κοσμάς και Δαμιανός) sono tra i santi più popolari dell'Oriente. La venerazione dei Santi Cosma e Damiano era divisa in tre tradizioni e si veneravano tre gruppi di santi con lo stesso nome: 1) Cosma e Damiano, i monaci asiatici (commemorati il 1 novembre), i figli del cristiano Teodoto, che morirono di morte naturale e furono sepolti nella zona di Feremma (Fereman), a nord della città di Ciro (Siria settentrionale); 2) i gemelli Cosma e Damiano, martiri romani (commemorati il ​​1 luglio), furono uccisi per invidia da un medico pagano durante il regno dell'imperatore Marco Aurelio Carino (283-285); 3) Cosma e Damiano, martiri arabi (commemorati il 17 ottobre), hanno accettato il martirio insieme ad altri fratelli, Leonzio, Anfimo ed Euprepius, nella città di Aegi (Αἰγαί, Cilicia) durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano. 
  Già entro il IX secolo a Costantinopoli esisteva la differenziazione nella venerazione delle tre coppie dei santi. Il patriarca di Costantinopoli Metodio I (843-847) li separa chiaramente (BHG, N 377a). La distinzione delle 3 coppie di santi è presente Typikon della Grande Chiesa a Costantinopoli, nel Menologio di Basilio II e nel Synaxarion della chiesa di Costantinopoli della fine del X secolo. Le tre coppie dei santi con questi nomi hanno in comune quello che sono fratelli e sono medici guaritori che svolgevano il loro servizio gratuitamente. Le loro vite erano descritti da Simeone Metafraste (X secolo), Massimo Diacono i greco. 
  I santi martiri Cosma e Damiano (ca 260-303), due santi medici, che furono gemelli e fratelli maggiori dei santi Antimo, Leonzio ed Euprepio, furono della prima generazione dei martiri che testimoniarono la loro fede durante le persecuzioni di Diocleziano. Studiarono insieme medicina in Siria e ben presto avevano grande fama per la loro capacità di curare i malati ed anche curavano gratuitamente. Animati da vero spirito di fede e di carità si servirono della loro conoscenza medica per curare sia i corpi sia le anime con l'esempio e con la parola. Riuscirono a convertire al cristianesimo molti pagani. Si recavano in fretta presso chiunque li richiedesse rifiutando ogni compenso, contenti di poter per mezzo della loro arte medica esercitare un po' di apostolato. In questo modo si attirarono amore e stima non solo dai cristiani, ma anche dagli stessi infedeli. Venivano da tutti soprannominati "Anàrgiri" (dal greco anargyroi, parola greca che significa "senza l'argento, senza denaro"), proprio perché non si facevano pagare per la cura dei malati. 
  Mentre essi compivano tanto bene, furono arrestati sotto la persecuzione di Diocleziano ed accusati di essere cristiani. I santi Cosma e Damiano si trovavano in quel tempo ad Egea di Cilicia, in Asia Minore. Così circa l'anno 300 i santi medici furono arrestati e condotti davanti al tribunale di Lisia, governatore della Cilicia. Lisia sdegnato ordinò che fossero legati e flagellati. Dopo questo primo tormento, persistendo i Santi nel loro fermo proposito, ordinò che fossero gettati in mare. L'ordine fu all'istante eseguito, mentre una grande turba di cristiani piangeva dirottamente. Il Signore venne in loro soccorso: le onde li spinsero fino alla riva e così poterono salvarsi. A tal vista il popolo gridò : "Siano salvi i nostri medici; si rispettino quelli che il mare stesso rispetta". Purtroppo tutte queste grida furono vane: il proconsole li voleva assolutamente morti, perciò li fece gettare in una fornace ardente. Liberati miracolosamente dal Signore, dopo altri vari tormenti, furono fatti decapitare a Egea probabilmente nel 303. Furono sepolti insieme a Ciro in Siria, il loro sepolcro divenne meta di pellegrinaggi. 
    Il culto dei santi Cosma e Damiano si diffuse subito dopo la loro morte. Le loro reliquie, secondo le testimonianze del vescovo di Ciro, Teodoreto (m. 458), sono state inviate alle numerose chiese già costruite in loro onore (a Gerusalemme, in Egitto, in Mesopotamia fondate già nel IV secolo). Nella Cronaca di Edessa, si parla della costruzione della chiesa dedicata ai santi Cosma e Damiano nell'ospedale di Edessa (Chronicon Edessenum, ActaSS. T. 7, 439). L'agiografo del VI secolo Cirillo di Scitopoli riferisce che San Saba (439-532) trasformò la sua casa a Mutalaska (Cappadocia) nella chiesa di Cosma e Damiano (Cyr. Scyth., Vita Sabae, 75). Il diacono Teodosio (prima metà del VI secolo) raccontava della tomba di Cosma e Damiano a Ciro, dove, secondo la sua testimonianza, loro subirono il martirio (Theodos., De situ Terrae sanctae, 32, 125). I racconti sul loro martirio furono riscritti da vari autori: Andrea di Creta, Pietro d'Argo, Teodoro. 

La miniatura sul martirio di Santi Cosma e Damiano, Menologio di Basilio II, Vat. gr. 1613, fol. 120

   
   Già nel V secolo a Ciro c'era la chiesa intitolata a San Cosma. Nel V - VI secolo a Costantinopoli esisteva la chiesa dei santi Cosma e Damiano vicino alla basilica Blacherna. L'imperatore bizantino Giustiniano I (527 - 565), guarito per la loro intercessione (Procop., De aedif. I, 6), portò le reliquie a Costantinopoli ed insieme al patriarca Proclo costruì la basilica dedicata ai santi che divenne un luogo di numerosi pellegrinaggi. La basilica e poi monastero, cosiddetto Cosmidion (Κοσμίδιον) che ha dato il nome alla zona circostante, fu il principale centro bizantino del culto dei Santi Cosma e Damiano. A questa chiesa erano associati i molti miracoli postumi dei santi. Il culto dei santi cresce nell' XI secolo. Durante il suo regno l'imperatore Michele IV detto il Paflagone ricostruisce la chiesa e decora, poi si ritirò nel monastero e si fece seppellire (1041) nella chiesa dedicata ai santi. 
 La venerazione di Cosma e Damiano si diffuse rapidamente oltre Costantinopoli. Sono numerose le dedicazioni delle chiese e dei monasteri in loro onore in Asia Minore, in Bulgaria, in Grecia, in Panfilia, in Cappadocia, Gerusalemme. Nella Chiesa Orientale la festa dei Santi Cosma e Damiano si celebra 1 luglio, 17 ottobre, 1 novembre. Nell'Occidente la loro commemorazione è il 26 settembre. 
   Partendo da Roma, con l’oratorio dedicato a loro presso Santa Maria Maggiore (Liber Pontificalis, vol. 1, 262) da papa Simmaco (498- 514) e con la basilica con i mosaici absidali al Foro romano eretta per la volontà di papa Felice IV (526-530), che fece anche portare le loro reliquie a Roma, il loro culto divenne noto in Occidente. I loro nomi erano introdotti nel Canone della Messa. 
  Santi Cosma e Damiano sono diventi santi patroni della famiglia dei Medici a Firenze, che prima si essere banchieri erano medici e speziali. 

San Damiano, il mosaico della chiesa di San Giorgio a Salonicco, 
la fine del IV - l'inizio del V secolo 

San Cosma, l'affresco della chiesa di Santa Maria Antiqua a Roma, 705-707

San Cosma e Damiano, mosaico della basilica di Sant'Eufrasio in Parenzo (543–553), Croazia

   Tra le prime raffigurazioni conservate di Cosma e Damiano sono i  mosaici della fine del IV - l'inizio del V secolo nella rotonda di San Giorgio a Salonicco. Le rappresentazioni dei Santi Cosma e Damiano (insieme al santo donatore papa Felice IV) sono nel mosaico absidale della basilica di Santi Cosma e Damiano al Foro Romano (V - VI secolo), nel mosaico nella conca dell'abside della basilica di Sant'Eufrasio in Parenzo a Croazia (543–553), nella cappella della chiesa di Santa Maria Antiqua al Foro a Roma negli affreschi realizzati sotto papa Giovanni VII (705-707). Le loro raffigurazioni si trovano nell'arco trionfale della basilica di San Michele in Africisco a Ravenna, nella Cappella di Sant'Andrea, l'oratorio vescovile eseguiti durante i tempi del vescovo Pietro II (494-520), adesso all'interno del Museo Arcivescovile di Ravenna, tra le miniature dell'XI secolo della vita dei Santi nella biblioteca di Santa Caterina. 
   Il santuario dei Santi medici Cosma e Damiano,  menzionato nella lettera di papa Bonifazio IX nel 1397, che si trova a Ravello (SA), contiene gli affreschi della tradizione bizantina con le rappresentazioni dei Santi che possano testimoniare che l'origine della chiesa è più antica.
   
Gli affreschi dell'Oratorio nella parete sud est delle catacombe di Santa Lucia, Siracusa, 
la prima metà del VII secolo


I mosaici della Cappella di Sant'Andrea a Ravenna 

L'affresco del XIII secolo, Tempio di Romola sottostante alla basilica di San Cosma e Damiano a Roma

   La vita dei Santi Cosma e Damiano che risale al IV secolo e dalla letteratura bizantina si diffuse nell'antica tradizione della Rus'-Ucraina, dove subì alcune elaborazioni: riduzione ed aggiunte. Per esempio, sono stati compilati articoli aggiuntivi sui dodici miracoli, la parola lodevole, la lettura per la memoria dei santi Cosma e Damiano, un miracolo speciale, cosiddetto di Korsun' (Cersoneso). Il miracolo di Korsun' scritto in ambiente slavo descrive la fratellanza come la trasformazione dell'acqua in vino, e viceversa, il vino in acqua.   
  Gli Uffici con la loda di Santi Cosma e Damiano dell'Asia e di Roma sono tra le più antiche traduzioni slave: gli contengono già gli Uffici delle Minei dell'XI secolo. I santi erano inclusi del Prolog del XII secolo. Alla metà del XIV secolo questi Uffici sono stati ritradotti in lingua paleoslava in Bulgaria (o sul Monte Athos) come parte delle Minei. Nella Rus'-Ucraina questa traduzione si è diffusa dal primo trentennio del XV secolo. La vita dei santi incluse nei suoi Chetiji -Minei pubblicati a Kyiv nel 1689 grande agiografo ucraino dell'epoca barocca Dmytro Tuptalo.  
    La popolarità di Cosma e Damiano come guaritori è stata consolidata nella Rus'-Ucraina attraverso le dedicazioni di numerose chiese, nella loro rappresentazione sulle icone e miniature di manoscritti, nell'onomastica e nella toponomastica. Tra sovrani della dinastia di Riuryk nella Rus'-Ucraina il primo che ebbe nome Cosma fu Sviatoslav Yaroslavoych. Il culto dei Santi Cosma e Damiano era uno dei più importanti culti patronali medievali. 
  Nelle città medievali le chiese patronali di Cosma e Damiano si costruivano negli insediamenti dei fabbri, intorno erano raggruppate le confraternite delle corporazioni dei fabbriSanti Cosma e Damiano erano considerati i loro patroni. Il giorno della loro commemorazione c'era una festa nelle botteghe dei fabbri, quando la bottega del fabbro portava lo stendardo della gilda dei fabbri decorato con le immagini dei Santi Cosma e Damiano.
   Le raffigurazioni di Cosma e Damiano sono presente tra gli affreschi di fronte all'altare di Santa Sofia di Kyiv (l'XI secolo). Dal XIV secolo in Ucraina si sono diffuse le icone di Santi Cosma e Damiano con le scene della loro vita. Le loro rappresentazioni sono tra le miniature del capolavoro della scuola artistica di Kyiv c.d. Salterio di Kyiv del 1397, negli affreschi del Maestro Andrij con suoi allievi nella cappella di Santissima Trinità a Liublino (1418).  
    
La miniature del Salterio di Kyiv, 1397  

Gli affreschi della cappella di Santissima Trinità a Liublino, 1418 

Кузьма і Дем'ян" кін 15 Тилич НМЛ | Церква
 L'icona ucraina, villaggio Tyluch, Museo Nazionale a Leopoli 

L'icona ucraina del XV secolo, villaggio Jablunytsa-Ruska, Museo a Sianok (Polonia)

L'icona della prima metà del XVII secolo, dal villaggio di Volya Vysotskaya, 
Museo Nazionale intitolata ad Andrey Sheptytsky di Leopoli, Ucraina.

L'incisione dal libro di L. Baranovych. Trombe nel giorno della festa, Kyiv, 1674

Кузьма і Дем'ян" 1688-1691 маляр Яцент Риботицький. Замок Ланцута | Церква

L'icona del maestro Yacent Rybotycky, 1688-91, Museo del castello Lancut

L'icona della seconda metà del XVII secolo, il villaggio di Velyki Grybovychi, 
intorni di Leopoli.

L'icona della fine del XVII secolo, villaggio Bajiv, Lutsk, Museo delle icone di Volyn'

Santi Cosma e Damiano, l'icona ucraina del XVII secolo,
villaggio Bodakiw, Museo Storico di Sianok

L'icona ucraina della devozione popolare, villaggio Lodyna, 
Museo del Castello di Lancut, Polonia

L'icona ucraina del XVIII secolo 

L'icona della prima metà del Settecento, Riserva Storica e Culturale Statale di Ostrigh.




L'icona ucraina del XVIII secolo, Museo delle Religioni a Leopoli 

martedì 29 ottobre 2024

Nykodym Zubrytskyj (data di nasсità scon. 1688 (?) - 1724) famoso incisore ucraino su legno e rame


  Nykodym Zubrytsky 
(nс. -1724), 
famoso grafico e iconografo ucraino 



a cura di Yaryna Moroz Sarno


   Nykodym Zubrytsky (in ucr. Никодим Зубрицький) famoso incisore ucraino su legno e rame nacque nella regione di Leopoli nel villaggio di Zubrka (Galizia) сa 1688. 
     Da giovane divenne l'ieromonaco nel monastero di Krechiv di nome Nicodemo. La sua vita svolse nei diversi monasteri dell'Ucraina: a Krekhiv, Univ, Leopoli, Pochayiv, Kyiv, Chernihiv, lavorando per tipografie del monastero di Krekhiv, della Fraternita della della Dormizione della Madre di Dio a Leopoli (1691-1702), della tipografia monastica di Pochaiv, poi fu invitato dall'etamno Ivan Mazepa a Kyiv per lavorare nella tipografia monastica della Lavra a Kyiv (1705-1712). 
    Già nel 1688 Nykodym Zubrytsky faceva le incisioni per il monastero di Krekhiv. L'artista si trasferì nel 1691 a Leopoli, dopo al monastero di Univ (1691-1702), dove si impegnò, lavorando sulla decorazione dei libri liturgici pubblicati nella tipografia della confraternita di Leopoli ("Sluzhebnyk", "Anfologion" nel 1692, Akathists (1699), l'Apostolo (Leopoli, 1696), "Libro di preghiere di tutti i giorni", "Liturgion" (1702), Salterio (1704); illustrò una ristampa del Vangelo con le omelie e gli insegnamenti di Kyrylo Tranquilion-Stavrovetskyj nel 1696 (Tipografia del monastero basiliano dell'Univ). Tra le prime stampe decorate da Nikodym Zubrytskyi ad Univ furono i Salteri del 1689, 1692 e 1699 Nel "Salterio" del 1689 di Univ stamparono soltanto salvaschermi e colarono decorazioni realizzato da Zubrytskyi, e nelle altre due edizioni sui paraventi furono aggiunte anche incisioni della trama. Il Salterio di Univ del 1692 è decorato con iniziali, tre intermezzi di quattordici tavole e quattro illustrazioni. Le illustrazioni del "Re David" e della "Dormizione della Vergine Maria" portano la firma di Zubrytskyi, ma l'incisore ha realizzato solo un'incisione direttamente per questa edizione: "Re David", che è datata 1692, mentre l'incisione "La Dormizione della Vergine Maria" è stato ristampato da "Molytvoslovets" (1691). Le opere di Zubrytskyi sono completate da due opere dell'artista del monogramma LM. Questa non è la prima stampa su cui insegnante e studente hanno lavorato insieme: nel 1691 decorarono insieme l'Univ "Chasoslov" e nel 1694 nella tipografia della confraternita Stavropygius di Lviv realizza un ciclo di xilografie per "Anfologion". Sull'incisione di Nikodym Zubrytskyi "Re Davide", che è inclusa nel "Salterio" del 1692, è raffigurato uno dei personaggi della Bibbia - il re salmista. 
   Nel 1700, sull'incarico del monastero di Santa Caterina del Sinai fece le illustrazioni della prima edizione dell'“Irmologion”. Nikodym Zubrytskyi decorò anche "Respublica consanguinitatis ...", che fu pubblicata nel 1701 nella tipografia della Compagnia di Gesù a Leopoli.  
 Nel 1702 nella tipografia della Lavra (monastero delle Grotte) a Kyiv apparve "Pateryk" con 47 incisioni di Zubryckyj e maestro dell'incisione Ilya. Zubryckyj eseguì l'Assunzione della Beata Vergine Maria e molti altri. Gli Akathisti pubblicati nel 1707, su cui lavorò anche Nikodym Zubrytsky, contenevano un'incisione di Antonio e Teodosio.
    Nel 1704 ca lavorò nel monastero di Pochayiv, dove eseguì un capolavoro del genere storico sulla battaglia contro i turchi: "L'assedio di Pochayiv da parte dei turchi" (1704), ricreato sull'opera dell'artista Anatoliy (l'opera originale non è stato conservato). Nel 1705 si trasferì a Kyiv sull'invito di Ivan Mazepa, divenne ieromonaco del monastero delle Grotte a Kyiv, nel 1709–24 fu a Chernighiv, illustrando l'edizione "Nuovo Testamento. Apocalisse" (Chernighiv, 1717). 
   La sua opera più importante che aveva un impatto significativo sulla cultura ucraina sono le 67 incisioni su rame realizzate tra il 1705 e il 1712  l'Ifika ieropolitica (Ифіка Ієрополітака (1712) in onore dell'etman Ivan Skoropadsky (1646-1722): sul rovescio del titolo c'è lo stemma della famiglia Skoropadsky e con una dedica panegirica che si estende sulle diverse pagine. "Ifika Hieropolitika" è una raccolta unica dell'opere di carattere filosofico-moralistico con un'interpretazione figurativa sui testi didattici e moralistici delle 67 piccole incisioni (dimensioni 5,3x7,5) sugli argomenti relativi ad etica, moralità, filosofia e fondamenti educativi, fu pubblicata dalla tipografia del monastero delle Grotte a Kyiv nel 1712. Sotto ogni illustrazione allegorica (Verità, Vergogna, Umiltà, Gentilezza, ecc.) c'era un verso di quattro o (meno spesso) sei versi. L'autore del libro è sconosciuto; probabilmente era un monaco del monastero delle Grotte a Kyiv. Le immagini grafiche sono state accompagnate con versetti sillabici esplicativi. Le incisioni si riferiscano alla letteratura emblematica particolarmente popolare nel XVI secolo e contengono le interpretazioni figurativo-allegoriche dei concetti dell'etica, della moralità e della filosofia ucraina coeva. 
    Durante la sua breve vita, eseguì incisioni sui numerosi committenze dai monasteri e dalle chiese di Krechiv, Leopoli, Kyiv e Chernihiv. Le opere da cavalletto sono caratterizzate da concisione, immagini e dall'uso di sagome contrastanti ("Gesù e San Gaetano", 1703). Numerose xilografie per libri sono caratterizzate dal realismo e dalla ricerca di nuove versioni compositive dei soggetti canonici ("Sluzhebnyk" 1691, "Anfologon", 1692;  "Gli Akafisti", 1699; "Triodion" (Leopoli, 1717) e "Nuovo Testamento", Chernighiv 1717, "Apostol", 1719).
     L'eredità del famoso incisore e pittore ucraino Nykodym Zubrytsky conta oltre quattrocento opere: realizzò più di 400 incisioni di vario genere nelle tecniche della xilografia, dell'incisione sul rame, dell'acquaforte. Le sue numerose xilografie per i libri sono caratterizzate da tratti realistici e dalla ricerca di nuove varianti compositive dei soggetti canonici univano organicamente le tendenze occidentali con le peculiarità nazionali. 
     Le sue opere sono state pubblicate a Leopoli, Kyiv e Chernighiv, lavorò  anche per Univ e Pochajiv. Si conoscono circa 400 opere, per lo più su argomenti biblici per pubblicazioni di libri.
     L'attività creativa di N. Zubrytsky aveva un forte impatto sullo sviluppo dell'arte ucraina. Durante il XVIII secolo queste illustrazioni sono state ripubblicate nelle diverse edizioni a San Pietroburgo, Mosca, Leopoli, Kyiv e Vienna.



Фрагмент "Євангелія учительного" Кирила Транквіліона Ставровецького. Фото з https://photo-lviv.in.ua

NYKODYM ZUBRYTSKYJ,  Leopoli, Tipografia della Frternità leopolitana 1699 

L'incisore Nykodym Zubrytsky, 1721 





Чотири вершника. Фото з http://w.histrf.ru/articles/article/show/zubritskii_zubrzhitskii_nikodim




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sabato 26 ottobre 2024

NESTORE Cronista (ca 1056- ca 1114)

      27 ottobre 
       La festa della letteratura e della lingua ucraina 

La memoria di NESTORE Cronista  
 di Yaryna Moroz Sarno 

Immagine correlata 

"Tutta la saggezza non confermata in scrittura sarà ignorata e dimenticata" 
                                                                                                     Nestore Cronista

  Nestore cronista, 
 il patrono di tutti coloro che insegnano e studiano, 
nonché degli storici, studiosi e giornalisti
 

    Nestore Cronista (circa 1056 - circa 1114, Kyiv) fu il primo storico, scrittore, agiografo ucraino, monaco del monastero delle Grotte a Kyiv (Kyiv-Pechersk) che scrisse "La storia degli anni passati". L'autore della vita dei santi principi Borys e Glib, della Vita di San Teodosio Pechersky, l'abate del monastero delle Grotte a Kyiv. Il suo lavoro fortemente influenzò la letteratura agiografica ucraina e degli slavi orientali. 
   Nestore nacque non prima del 1056. Nell'anno 1073, all'età di diciassette anni giunse al monastero delle Grotte a Kyiv (di Kyiv-Pechersk). Fu novizio del monastero di Teodosio, prese la tonsura dall'igumeno Stefano, successore di Teodosio, che lo condusse anche al diaconato. 
   La sua istruzione primaria probabilmente conseguì presso la scuola di Santa Sofia a Kyiv, che fu fondata dal Principe Yaroslav il Saggio. Lavorò nello scriptorium di Yaroslav e fu direttamente impregnato alla conservazione della Biblioteca di Yaroslav il Saggio, il più grande patrimonio della Rus'-Ucraina di allora. Nestore aveva una mente acuta e buona memoria, leggeva molto, la sua lettura non era solo religiosa, ma anche filosofica, storica. 
   Nestore aveva conoscenza della storia, della letteratura, del greco e della teologia ed era considerato l'uomo più colto di Rus di Kyiv della fine dell'XI - l'inizio del XII secolo. Oltre alle sue conoscenze teologiche, aveva un'eccezionale abilità nella storia e nella letteratura ed era fluente in greco.
     La sua prima opera fu la vita dei Santi Borys e Glib. Grazie a Nestore, i nomi di questi giovani principi non furono dimenticati. Dopo scrisse "La vita di San Teodosio di Pechersk" che fornisce grande materiale sulla vita del santo, dà estratti dei suoi insegnamenti, racconta la storia del monastero. 
Nell'introduzione della Vita di San Teodosio scrisse: "Ed io, peccatore Nestore, mi sono consolato con il pensiero, e mi sono rafforzato con fede e speranza che con il Tuo aiuto nulla è impossibile, e ho posto le basi per la parola della Scrittura e ho dedicato alla vita del nostro Reverendo Padre Teodosio". La 
Vita si conclude: "Questo è scritto da me, il peccatore Nestore, l'ultimo di tutti nel monastero del nostro benedetto padre Teodosio, dove ero accettato dal monaco abate Stefan. Mi ha anche eseguito e tonsurato, vestendomi con abiti monastici, e anche in seguito mi ha elevato al diaconato".
  "La Cronaca degli anni passati" si fondò sugli eventi storici e quasi contemporanei all'autore, i racconti popolari, nel tentativo di presentare gli eventi nel modo più preciso possibile. Nestore revisionò le cronache bizantine di George Amartol e Giovanni  Malapi, cronache d'archivio monastico nei riassunti di Nikon (1073) e Giovanni (1093), elaborò la serie di nuove fonti scritte e orali e diede loro una forma letteraria. 
     "... Con Dio iniziamo. Padre, benedici! .. Da dove proviene la terra di Rus' e cosa è diventata" -  scrisse Nestor all'inizio della "Cronaca degli anni passati". Poi racconta come dopo il diluvio di Noè i figli di Noè si stabilirono in tutta la terra,  descrive come il santo apostolo Andrea venne in Ucraina con la predicazione del Vangelo, racconta in dettaglio del regno di Askold e Dir, Oleg, Igor, Olga,  Volodymyr e tutto il popolo. Nestore raccota sulle relazioni diplomatiche della Rus'-Ucraina con altri paesi, parla sulla Rus'-Ucraina come un paese distintivo, indipendente, che detiene un posto speciale tra gli altri paesi; con amarezza e dolore racconta sugli invasioni stranieri e conflitti tra i principi. Ma l'autore non perde l'ottimismo, perché gli esempi passati mostrano che il male sarà sempre superato. 

Le prime pagine della "Storia degli anni passati"
di Nestor nella Chronica di Lavrentiy.

 
Immagine correlata


Miniatuara che rappresenta Nesore Cronista nella Cronica di Radzivil del XV secolo, 
basata sull'originale del XII secolo 

 
  "La storia degli anni passati" inclusa nella Cronica di Radzivil
 con le miniature del XV secolo basate sull'originale del XII secolo 


Risultati immagini per радзивилівський літопис


   "La Cronaca degli Anni Passati" fu completata intorno al 1113. La stesura della storia è durata quasi 20 anni. La cronaca degli eventi fu ridotta al 1110. E' un'opera interessante e particolarmente preziosa per alcuni fatti storici, i dati geografici; racconta anche di eclissi solari, terremoti accaduti in quei giorni. La Bibbia è stata  abbondantemente citata in questa opera.
     Nestore Cronista si considera anche l'autore del "Racconto sui primi santi eremiti delle grotte", del "Racconto sul trasferimento delle reliquie del nostro reverendo padre Teodosio del monastero delle grotte", "Il racconto da cui il monastero delle Grotte ha preso il nome".
   Nel 1114 Nestore morì e fu sepolto nel monastero delle Grotte. La cronaca fu trasmessa al monastero Vydubitsky di San Michele, dove l'abate Sylvester revisionò gli articoli finali dell'opera, portando la storia al 1117. Le sue incorruttibili reliquie riposano nelle Grotte vicine di Sant'Antonio, fondatore del monastero, a Kyiv. 
    


L'incesione del monaco Elia, Paterikon, Kyiv 1661, fol. 273 r. 

   
   Il "Messaggio" del monaco del monastero delle Grotte Policarpo all'abate Akyndyn menziona "Nestore, che fu il compilatore della cronaca" dice anche che "il beato Nestore raccontato negli annali dei padri benedetti: di Damiano ed Efraim, e di Matteo e di Isacco". Le vite dei quattro santi sono descritte in "Il racconto dei primi monaci delle grotte" dall'articolo annalistico del 1074 nel "Racconto degli anni passati".   
   "Pateryk" del 1462 menziona San Nestore, l'autore delle storie nella cronaca sulla fondazione del monastero di Pechersk e sull'acquisizione delle reliquie di San Teodosio. La vita di Nestore apparve per la prima volta nel Pateryk (Paterikon o Le vite dei padri del monastero delle Grotte di Kyjiv) stampato a Kyiv nel 1661. Dmitry Tuptalo scrisse la sua vita e i cantici al suo onore (tropari) nel "Libro delle vite dei santi per i primi tre mesi, per esempio: settembre, ottobre, novembre" pubblicato a Kyiv nella tipografia Lavra nel 1689. Soltanto nell'anno 1763 per la prima volta nel giorno della memoria del Cronista Nestore nel monastero delle Grotte fu cantato un canone in suo onore. Nel 1872 fu fondata nel 1872 la Società scientifica in onore di Nestore Cronista.
  "La cronaca degli anni passati" era molto apprezzata da Mychaylo Grushevskyj. Egli scriveva su Nestore come un grande ricercatore erudito e di grande talento che ha creato il primo concetto scientifico della storia ucraina. Pertanto, gli eventi di quel tempo, registrati dalla parola di Nestore, divennero noti. Grazie alla grande opera dell'asceta, le gloriose pagine del passato ci vengono aperte, ispirando le generazioni future a pensieri e azioni nobili.
   La sua vita e attività divenne un'impresa a convalida del valore della scrittura e del libro. Scrisse Nestore: "Grande è il beneficio della lettura del libro", "i libri ci guidano e ci insegnano le vie del pentimento, perché dalle parole del libro otteniamo saggezza e moderazione ... Chi legge libri parla con Dio o con gli uomini santi".


Nestore Cronista sull'incisione di Leontiy Tarasevych


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Troparion all'onore del Reveverendo Nestore il Cronista:
(in lingua ucraina)

Тропар преподобного Нестора Літописця, Печерського, у Ближніх печерах лежачого, голос 4
Великих князів Київської Русі діяння/ і преподобних батьків Печерських життя й чудеса що описало, / твоє ж, Богомудрий Несторі, через численні чесноти ім’я / відзначене написанням в Небесній Книзі Життя, молися, що б і нам бути записаними в тої Книги Життя.

Інший тропар преподобного Нестора Літописця, Печерського, у Ближніх печерах лежачого, голос 4
 Часи й роки достопам’ятних діянь,/ подвиги й праці Богоносних отців, / Несторі премудрий, описував,/ любов’ю запалився  до Господа й бажанням крокувати слідами первісних,/ з ними ж не переставай молитися Христу Богові,/ що б урятуватися душам нашим.

Кондак преподобного Нестора Літописця, Печерського, у Ближніх печерах лежачого, голос 2
Як духовний син і учень Богоносного Феодосія / і щирий житія того наслідувач,/ перший чесних його мощів самовидцем бути вдостоївся,/ які з іншими отцями Києво-Печерськими набожно переніс,/ успадковуючи з іншими святими ченцями Царство Небесне, / молися тепер Господу, що б його одержати й нам, що гідно святкують пам’ять твою.


Писемність і освіта Київської Русі: як писали наші прадіди


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Нестор. Сказання, чого монастир прозвався Печерським // Корені та парості: український генеалогікон / Нестор ;  упоряд. тексту та іл., перекладач, автор вст. ст. та прим. Валерій Шевчук. – К., 2008. – С. 46–50.
Нестор-літописець. Убивство князів Бориса і Гліба ; Сказання, чого монастир прозвався Печерським [Текст] / Нестор-літописець // Дерево пам'яті: книга українського історичного оповідання : у 4 вип. / упоряд. текстів, авт. передм. і приміт. В.Шевчук. - К., 1990. – Вип. 1. – С. 244-254.
Chronique dite de Nestor. Paris, 1884;
Nestorkrönikan översätting frÅn fornryskan av A. Norrback. Stockholm, 1919;
Die altrussische Nestorchronik. Leipzig, 1931; Cronica lui Nestor. Bucureşti, 1935;
Повесть временных лет, ч. 1: Текст и перевод. М.–Л., 1950
The Russian Primary Chronicle: Laurentian Text, translated and edited Samuel Hazzard Cross and Olgerd P. Sherbowitz-Wetzor. Cambridge, Massachusetts, 1953;
Nestorův letopis ruský: Povĕst dávných let. Praha, 1954;
Powieść minionych lat. Wrocław, 1968;
Літопис руський. К., 1989;
Повість временних літ: Літопис (за Іпатським списком). К., 1990;
Die Nestorchronik: Die altrussische Chronik, zugeschrieben dem Mönch des Kiever Höhlenklosters Nestor, in der Redaktion des Abtes Sil'vestr aus dem Jahre 1116, rekonstruiert nach den Handschriften Lavrent'evskaja, Radzivilovskaja, Akademičeskaja, Troickaja, Ipat'evskaja und Chlebnikovskaja und ins Deutsche übersetzt, von Ludolf Müller [Handbuch zur Nestorchronik, bd 4; Forum Slavicum, bd 56]. München, 2001.

Возняк, М. С. Агіографічні писання Нестора: ["Читання про Бориса та Гліба", "Житіє Теодосія"] [Текст] // Історія української літератури : у 2 кн. – Львів, 1992. – Кн. 1. – С. 169–173.
Возняк, М. С. Літописець Нестор. "Повість временних літ" [Текст] : сумніви щодо Нестерового авторства // Історія української літератури : у 2 кн. – Львів, 1992. – Кн. 1. – С. 195–198.
Грушевський, М. С. Нестор [Текст] : [про твори Нестора-літописця "Чтениє о житии и погублении блаженную страстотерпцю Бориса и Глеба" (1080), "Житиє Феодосия игумена печерского" (1080)]  // Історія української літератури : в 6-ти т., 9 кн. – К., 1993. – Т. 2. – С. 88–91.
Іванченко Р. Нестор-літописець (фрагмент старокиївської хроніки) // Вітчизна. – 1982. – № 5. – С. 35–140.
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Туптало Д. Житіє преподобного отця нашого Нестора, літописьця руського [Текст] / Д. Туптало // Дерево пам'яті : кн. укр. іст. оповідання : у 4 вип. / упоряд. текстів та іл., авт. передм. й прим. В.Шевчука . – К., 1995. – Вип. 4 . – С. 11–12.


L'affresco di Ivan Izakevych nella chiesa Trapezna del monastero delle Grotte a Kyiv,
1902-1910
Україна сьогодні, 9 листопада, святкує День української писемності та мови. А також вшановують пам'ять Преподобного Нестора-Літописця

Детальніше читайте на УНІАН: https://www.unian.ua/society/10331286-den-ukrajinskoji-pisemnosti-ta-movi-istoriya-ta-tradiciji-svyata.html
9 листопада 2018 року вшановують Нестора Літописця - київського літописця та письменника-агіографа. З 1073 Нестор - чернець Києво-Печерського монастиря. Автор «Житій святих князів Бориса і Гліба й Теодосія Печерського». Вважається упорядником (за іншою версією автором) «Повісті минулих літ». Помер і похований у Києво-Печерській лаврі. У церковному календарі день вшанування пам'яті Преподобного Нестора Літописця припадає на 9 листопада. Цього дня в Україні, починаючи з 1997,

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