mercoledì 1 novembre 2023

Santi medici e martiri Cosma e Damiano


I Santi Cosma e Damiano
medici e martiri

di Yaryna Moroz Sarno

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Menologio di Basilio II, Vat. gr. 1613, fol. 152


 I santi medici Cosma e Damiano (Κοσμάς και Δαμιανός) sono stati tra i santi più popolari dell'Oriente. La venerazione dei Santi Cosma e Damiano era divisa in tre tradizioni e si veneravano tre gruppi di santi con lo stesso nome: 1) Cosma e Damiano, i monaci asiatici (commemorati il 1 novembre), i figli del cristiano Teodoto, che morirono di morte naturale e furono sepolti nella zona di Feremma (Fereman), a nord della città di Ciro (Siria settentrionale); 2) i gemelli Cosma e Damiano, martiri romani (commemorati il ​​1 luglio), furono uccisi per invidia da un medico pagano durante il regno dell'imperatore Marco Aurelio Carino (283-285); 3) Cosma e Damiano, martiri arabi (commemorati il 17 ottobre), hanno accettato il martirio insieme ad altri fratelli, Leonzio, Anfimo ed Euprepius, nella città di Aegi (Αἰγαί, Cilicia) durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano. 
  Già entro il IX secolo a Costantinopoli esisteva la differenziazione nella venerazione delle tre coppie dei santi. Il patriarca di Costantinopoli Metodio I (843-847) li separa chiaramente (BHG, N 377a). La distinzione delle 3 coppie di santi è presente nel Menologio di Basilio II e nel Synaxarion della chiesa di Costantinopoli della fine del X secolo. Le tre coppie dei santi con questi nomi hanno in comune quello che sono fratelli e sono medici guaritori che svolgevano il loro servizio gratuitamente. 
  I santi martiri Cosma e Damiano (ca 260-303), due santi medici, che furono gemelli e fratelli maggiori dei santi Antimo, Leonzio ed Euprepio, furono della prima generazione dei martiri che testimoniarono la loro fede durante le persecuzioni di Diocleziano. Studiarono insieme medicina in Siria e ben presto avevano grande fama per la loro capacità di curare i malati ed anche curavano gratuitamente. Animati da vero spirito di fede e di carità si servirono della loro conoscenza medica per curare sia i corpi sia le anime con l'esempio e con la parola. Riuscirono a convertire al cristianesimo molti pagani. Si recavano in fretta presso chiunque li richiedesse rifiutando ogni compenso, contenti di poter per mezzo della loro arte medica esercitare un po' di apostolato. In questo modo si attirarono amore e stima non solo dai cristiani, ma anche dagli stessi infedeli. Venivano da tutti soprannominati "Anàrgiri" (dal greco anargyroi, parola greca che significa "senza denaro"), proprio perché non si facevano pagare per la cura dei malati. 
  Mentre essi compivano tanto bene, furono arrestati sotto la persecuzione di Diocleziano ed accusati di essere cristiani. I santi Cosma e Damiano si trovavano in quel tempo ad Egea di Cilicia, in Asia Minore. Così circa l'anno 300 i santi medici furono arrestati e condotti davanti al tribunale di Lisia, governatore della Cilicia. Lisia sdegnato ordinò che fossero legati e flagellati. Dopo questo primo tormento, persistendo i Santi nel loro fermo proposito, ordinò che fossero gettati in mare. L'ordine fu all'istante eseguito, mentre una grande turba di cristiani piangeva dirottamente. Il Signore venne in loro soccorso: le onde li spinsero fino alla riva e così poterono salvarsi. A tal vista il popolo gridò : "Siano salvi i nostri medici; si rispettino quelli che il mare stesso rispetta". Purtroppo tutte queste grida furono vane: il proconsole li voleva assolutamente morti, perciò li fece gettare in una fornace ardente. Liberati miracolosamente dal Signore, dopo altri vari tormenti, furono fatti decapitare a Egea probabilmente nel 303. Furono sepolti insieme a Ciro in Siria, il loro sepolcro divenne meta di pellegrinaggi. 
    Il culto dei santi Cosma e Damiano si diffuse subito dopo la loro morte. Le loro reliquie, secondo le testimonianze del vescovo di Ciro, Teodoreto (m. 458), sono state inviate alle numerose chiese già costruite in loro onore (a Gerusalemme, in Egitto, in Mesopotamia fondate già nel IV secolo). Nella Cronaca di Edessa, si parla della costruzione della chiesa dedicata ai santi Cosma e Damiano nell'ospedale di Edessa (Chronicon Edessenum, ActaSS. T. 7, 439). L'agiografo del VI secolo Cirillo di Scitopoli riferisce che San Saba (439-532) trasformò la sua casa a Mutalaska (Cappadocia) nella chiesa di Cosma e Damiano (Cyr. Scyth., Vita Sabae, 75). Il diacono Teodosio (prima metà del VI secolo) raccontava della tomba di Cosma e Damiano a Ciro, dove, secondo la sua testimonianza, loro subirono il martirio (Theodos., De situ Terrae sanctae, 32, 125). I racconti sul loro martirio furono riscritti da vari autori: Andrea di Creta, Pietro d'Argo, Teodoro. 

La miniatura sul martirio di Santi Cosma e Damiano, Menologio di Basilio II, Vat. gr. 1613, fol. 120

 L'imperatore bizantino Giustiniano I (527 - 565), guarito per la loro intercessione (Procop., De aedif. I, 6), portò le reliquie a Costantinopoli ed insieme al patriarca Proclo costruì la basilica dedicata ai santi che divenne un luogo di numerosi pellegrinaggi. La basilica e poi monastero, cosiddetto Cosmidion (Κοσμίδιον) che ha dato il nome alla zona circostante, fu il principale centro bizantino del culto dei Santi Cosma e Damiano. A questa chiesa erano associati i molti miracoli postumi dei santi. La venerazione di Cosma e Damiano si diffuse rapidamente oltre Costantinopoli. Sono numerose le dedicazioni delle chiese e dei monasteri in loro onore in Asia Minore, in Bulgaria, in Grecia. 
    Nella Chiesa Orientale la festa dei Santi Cosma e Damiano si celebra 1 luglio, 17 ottobre, 1 novembre. Nell'Occidente la loro commemorazione è 26 settembre. 
   Partendo da Roma, con l’oratorio dedicato a loro presso Santa Maria Maggiore (Liber Pontificalis, vol. 1, 262) da papa Simmaco (498- 514) e con la basilica al Foro romano eretta per la volontà di papa Felice IV (526-530), che fece anche portare le loro reliquie a Roma, il loro culto divenne noto in Occidente. 

San Damiano, il mosaico della chiesa di San Giorgio a Salonicco, 
la fine del IV - l'inizio del V secolo 

San Cosma, l'affresco della chiesa di Santa Maria Antiqua a Roma, 705-707

San Cosma e Damiano, mosaico della basilica di Sant'Eufrasio in Parenzo (543–553), Croazia

   Tra le prime raffigurazioni conservate di Cosma e Damiano sono i  mosaici della fine del IV - l'inizio del V secolo nella rotonda di San Giorgio a Salonicco. Le rappresentazioni dei Santi Cosma e Damiano (insieme al santo donatore papa Felice IV) sono nel mosaico absidale della basilica di Santi Cosma e Damiano al Foro Romano (V - VI secolo), nel mosaico nella conca dell'abside della basilica di Sant'Eufrasio in Parenzo a Croazia (543–553), nella cappella della chiesa di Santa Maria Antiqua al Foro a Roma negli affreschi realizzati sotto papa Giovanni VII (705-707). 
    Le loro raffigurazioni si trovano nell'arco trionfale della basilica di San Michele in Africisco a Ravenna, nella Cappella di Sant'Andrea, l'oratorio vescovile (all'interno del Museo Arcivescovile di Ravenna). Il santuario dei Santi medici Cosma e Damiano,  menzionato nella lettera di papa Bonifazio IX nel 1397, che si trova a Ravello (SA), contiene gli affreschi della tradizione bizantina con le rappresentazioni dei Santi che possano testimoniare che l'origine della chiesa è più antica.

Gli affreschi dell'Oratorio delle catacombe di Santa Lucia, Siracusa, 
la prima metà del VII secolo

I mosaici della Cappella di Sant'Andrea a Ravenna 

L'affresco del XIII secolo, Tempio di Romola sottostante alla basilica di San Cosma e Damiano a Roma

   La vita dei Santi Cosma e Damiano che risale al IV secolo e dalla letteratura bizantina si diffuse nell'antica tradizione della Rus'-Ucraina, dove subì alcune elaborazioni: riduzione ed aggiunte. Per esempio, sono stati compilati articoli aggiuntivi sui dodici miracoli, la parola lodevole, la lettura per la memoria dei santi Cosma e Damiano, un miracolo speciale, cosiddetto di Korsun. Il miracolo di Korsun scritto in ambiente slavo descrive la fratellanza come la trasformazione dell'acqua in vino, e viceversa, il vino in acqua.   
  Gli Uffici di Santi Cosma e Damiano dell'Asia e di Roma sono tra le più antiche traduzioni slave: gli contengono già gli Uffici delle Minei dell'XI secolo. Alla metà del XIV secolo questi Uffici sono stati ritradotti in lingua paleoslava in Bulgaria (o sul Monte Athos) come parte delle Minei. Nella Rus'-Ucraina questa traduzione si è diffusa dal primo trentennio del XV secolo. 
    La popolarità di Cosma e Damiano come guaritori è stata consolidata nella Rus'-Ucraina attraverso le dedicazioni di numerose chiese, nella loro rappresentazione sulle icone e miniature di manoscritti, nell'onomastica e nella toponomastica. 
   Il culto dei Santi Cosma e Damiano era uno dei più importanti culti patronali medievali. Nelle città medievali le chiese patronali di Cosma e Damiano si costruivano negli insediamenti dei fabbri, intorno erano raggruppate le confraternite delle corporazioni dei fabbriSanti Cosma e Damiano erano considerati i loro patroni. Il giorno della loro commemorazione c'era una festa nelle botteghe dei fabbri, quando la bottega del fabbro portava lo stendardo della gilda dei fabbri decorato con le immagini dei Santi Cosma e Damiano.
   La rappresentazione di Cosma e Damiano è presente tra gli affreschi di Santa Sofia di Kyiv (l'XI secolo). Dal XIV secolo in Ucraina si sono diffuse le icone di Santi Cosma e Damiano con le scene della loro vita.  
    
La miniature del Salterio di Kyiv, 1397  

Gli affreschi della cappella di Santissima Trinità a Liublino, 1418 

Кузьма і Дем'ян" кін 15 Тилич НМЛ | Церква
 L'icona ucraina, villaggio Tyluch, Museo Nazionale a Leopoli 

L'icona ucraina del XV secolo, villaggio Jablunytsa-Ruska, Museo a Sianok (Polonia)

L'incisione del 1674, Kyiv

Кузьма і Дем'ян" 1688-1691 маляр Яцент Риботицький. Замок Ланцута | Церква

L'icona del maestro Yacent Rybotycky, 1688-91, Museo del castello Lancut


L'icona della fine del XVII secolo, villaggio Bajiv, Lutsk, Museo delle icone di Volyn' 

Santi Cosma e Damiano, l'icona ucraina del XVII secolo,
villaggio Bodakiw, Museo Storico di Sianok

L'icona ucraina della devozione popolare, villaggio Lodyna, 
Museo del Castello di Lancut, Polonia

L'icona ucraina del XVIII secolo, Museo delle Religioni a Leopoli 

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