giovedì 13 ottobre 2022

L'appello di Sua Beatitudine Sviatoslav del 13 ottobre 2022

 


  L'appello di Sua Beatitudine Sviatoslav del 13 ottobre 2022: "Oh Dio, benedici l'Ucraina! Dio, sii con noi nel mezzo del nostro dolore e sofferenza nazionale!"    

     Sia lodato Gesù Cristo!
    Cari fratelli e sorelle in Cristo! 
Oggi è giovedì del 13 ottobre 2022, e il popolo ucraino sta nella battaglia indomita di questa grande guerra già il 232° giorno.
    Durante l'ultima giornata ci sono state di nuovo pesanti e sanguinose battaglie su tutta la linea del fronte. La situazione più difficile è nella regione di Donetsk, vicino a Bakhmut e Avdiyivka, dove il nemico inesorabilmente, più volte al giorno, attacca le posizioni ucraine. Ma il nostro esercito è resistente, coraggiosamente, orgogliosamente respinge questi attacchi.
     I russi hanno lanciato 3 missili di vario tipo contro città e villaggi ucraini, hanno effettuato 21 attacchi aerei e 104 attacchi con vari tipi di sistemi missilistici. Circa 40 insediamenti dell'Ucraina sono stati colpiti da questi terribili bombardamenti. Sebbene l'intensità degli attacchi russi alle nostre città e villaggi sia diminuita rispetto ai giorni precedenti, il nemico sta attaccando senza sosta l'Ucraina dall'alto. Al mattino presto è stato annunciato più volte un allarme aereo a Kiev e nella regione di Kyiv e le nostre città vicino alla capitale sono state attaccate da droni kamikaze pieni di esplosivo.
   I russi hanno lanciato nelle città e nei villaggi Ucraini 3 razzi di diverso tipo, hanno lanciato 21 attacchi aerei, hanno effettuato 104 bombardamenti con jet di diverso tipo. Circa 40 insediamenti dell'Ucraina sono stati colpiti da questi terribili bombardamenti. Anche se l'intensità degli attacchi russi nelle nostre città e villaggi è diminuita rispetto ai giorni precedenti, ma il nemico sta instancabilmente attaccando l'Ucraina dal cielo. Da questa mattina, più volte a Kyiv e nella regione di Kyiv sono stati annunciati allarme aereo e le nostre città sono state attaccate vicino alla capitale dai droni-kamikaze pieni di esplosivo.
  Il nemico bombarda costantemente Zaporizhzhia e Mykolaiv. Ieri, fortunatamente, un bambino è stato trovato vivo sotto le macerie a Mykolaiv. Siamo stati così contenti di questo fatto, ma, d'altra parte, ci duole il cuore per quelle città che sono quotidianamente vittime degli attacchi missilistici e bombe russi.
   Secondo i nuovi dati ufficiali, i russi nel nostro Paese hanno ucciso 422 bambini. Questo è ufficialmente un numero registrato. E 805 bambini sono rimasti feriti in vari gradi. A causa di questi attacchi di razzi e bombe, l'approvvigionamento energetico dell'Ucraina è stato danneggiato. Quasi un terzo degli impianti che producono, distribuiscono e forniscono elettricità è stato danneggiato. Nelle grandi città, la mancanza di elettricità si trasforma subito in un grave problema di mancanza d'acqua. Ora 1.400.000 ucraini non hanno accesso alla fonte di acqua potabile. Dobbiamo fare del nostro meglio per dare da bere agli assetati in Patria.
     Ma l'Ucraina resiste! L'Ucraina sta combattendo! L'Ucraina sta pregando!
    Continuiamo a riflettere sulla virtù della resilienza. Come siamo messi in mezzo al folle, terribile dolore che sta crescendo nel nostro popolo, che permea il corpo e l'anima di ogni ucraino, non importa dove vive.
  Oggi vorrei considerare con voi quale strada dobbiamo intraprendere per domire il proprio dolore e se sia possibile. Le persone passionali, i nostri eroi, i martiri dicono che è possibile. A volte non possiamo cambiare le circostanze, non possiamo sfuggire al nostro dolore, ma possiamo cambiare il nostro atteggiamento nei suoi confronti, per non soccombere alle paure e alle fobie che a volte vogliono riempire il nostro mondo interiore, spirituale, la nostra coscienza, la nostra mente e la nostra volontà , e così ci paralizzano. Perché le paure sono ciò che il nemico oggi vuole portare agli ucraini.
   Le paure ci fanno più male quando dominano la nostra mente. Dovrebbero essere chiamati per nome. Dovresti scriverli su un pezzo di carta e guardarli negli occhi. E così, come il nostro dolore, perdono il loro potere.
  Per diventare resilienti, bisogna imparare a controllare la propria vita e non abbandonarla a paure e ansie. Così come nella vita ascetica non possiamo cedere la nostra vita, la nostra libertà alle nostre concupiscenze, passioni, desideri momentanei, emozioni, così non dobbiamo diventare schiavi delle nostre paure o delle nostre ansie. La fiducia in Dio ci permette di dominare le nostre paure. Chi si fida di Dio, si fida di Lui con le proprie ferite, le proprie sofferenze, il proprio dolore, riceve da Lui la forza per sopravvivervi, per perseverare.
    Padroneggiare il dolore inizia con padroneggiare sé stessi. Mostrare questo è consapevolezza e gratitudine. Abbiamo pensato alla gratitudine che ci rende più forti. La gratitudine a Dio e le brave persone ci danno la forza di vincere le nostre paure. Le persone che praticano la gratitudine sono meno stressate, dicono gli psicologi e i medici. Quando esprimiamo la nostra gratitudine agli altri dal profondo del nostro dolore, notiamo qualcosa di buono, notiamo che anche in mezzo al nostro dolore e alla nostra sofferenza, c'è qualcosa di buono in noi e intorno a noi per cui essere grati, che bontà e verità sono presenti nelle nostre vite. Li riconosciamo davanti a noi stessi e ringraziamo il Signore Dio e il nostro prossimo di non essere soli, abbandonati e dimenticati nelle nostre sofferenze.
   E qui, per noi cristiani, si apre una nuova dimensione della forza della preghiera, che ci aiuta a trovare un senso in mezzo al dolore. Chi chiama Dio in mezzo al dolore comincia a capire meglio, realizzare il suo dolore e dominarlo. La preghiera unisce molti elementi di resilienza, di cui abbiamo già parlato, in particolare la gratitudine, l'opportunità di vedere la stessa situazione dall'esterno, di riconoscere i propri limiti. La preghiera ci ricorda il senso della vita umana e la nostra destinazione, la vocazione, la nostra dignità di figli di Dio.
    Che il Signore Dio, presente con noi e in noi in mezzo al nostro dolore e alla nostra sofferenza, sia la nostra forza, la fonte della nostra resistenza. Che possa la nostra preghiera in mezzo al dolore e alla sofferenza diventare il potere che porterà la vittoria sulla paura, il dolore, il male e la vittoria finale sul nostro nemico che è venuto oggi per ucciderci.
   Oh Dio, benedici l'Ucraina! Dio, sii con noi nel mezzo del nostro dolore e sofferenza nazionale! O Dio, Tu illumini il senso della nostra vita, della nostra sofferenza e della nostra lotta, ci dici quanto vale il nostro lavoro, per il quale oggi viviamo e moriamo! Perché questa è la Tua opera: la liberazione dell'uomo dal peccato e dalla morte! Dio, benedici la nostra Patria, il nostro esercito con la Tua potenza dall'alto! Dio, benedici tutti noi con la Tua pace celeste!
   La benedizione del Signore scenda su di voi, con la Sua grazia e il Suo amore verso l'umanità, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

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