CUCUTENI
- TRYPILLYA
una
grande civiltà dell’antica europa
(5000
– 3000 a.C.)
ROMA,
PALAZZO DELLA CANCELLERIA
16
SETTEMBRE - 31 OTTOBRE 2008
Roma
20 agosto 2008.
Si presenta in anteprima mondiale a Roma, a Palazzo della
Cancelleria, la mostra dedicata ad una magnifica e antica civiltà
d’Europa: i Cucuteni
-Trypillya,
una delle prime e importanti manifestazioni della civiltà del
Vecchio Continente. L’eccezionale
rassegna vede per la prima volta la collaborazione in campo storico e
culturale fra Romania ed Ucraina, con uno speciale contributo della
Repubblica di Moldavia.
La
stretta collaborazione tra gli esperti dei musei dei tre paesi
confinanti si risolve in un progetto espositivo unitario che
illustrerà al pubblico lo splendore ed il mistero dell’antica
civiltà neolitica.
Composta
da oltre 450 reperti, fra i più significativi finora emersi dagli
scavi e provenienti dai musei e dalle collezioni private più
importanti dei tre paesi, la mostra Cucuteni-Trypillya:
una grande civiltà dell’antica europa verrà
presentata con uno speciale allestimento che proporrà diverse
visioni delle proto-città ricostruite dagli archeologi. Gli studi
finora condotti confermano che fra gli aspetti più importanti
raggiunti da questa civiltà si può verosimilmente parlare di uno
stadio proto-urbano: una condizione certamente significativa per una
civiltà le cui prime testimonianze risalgono al V millennio a. C.
L’importante
rassegna è promossa dall’Ambasciata d’Ucraina presso la Santa
Sede; dal Ministero della Cultura e degli Affari Religiosi di
Romania; dal Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica
di Moldavia; dal Ministero della Cultura e del Turismo d’Ucraina.
La parte
scientifica vede la collaborazione dei massimi esperti e accademici
dei tre Paesi: la Dott.ssa Lacramioara Stratulat, Direttrice del
Complesso Museale Nazionale “Moldova” di Iasi, il Prof. Nicolae
Ursulescu, Direttore del Centro Interdisciplinare di Studi
Archeostorici dell’Università “Alexandru Ioan Cuza” di Iasi,
il Dr. Romeo Dumitrescu, Presidente della Fondazione “Cucuteni
pentru Mileniul III” di Bucarest, il Dr. Sergiy Krolevets,
Direttore del Museo Nazionale Storico-culturale “Kyevo-Pecherska
Lavra”, il Dr. Sergiy Chaykovskyi, Direttore del Museo Nazionale
Storico dell’Ucraina, i Sig.ri Sergiy Taruta e Mykola Platonov,
comproprietari della famosa collezione “Platar” di arte antica
(Ucraina) e con la partecipazione dell’Istituto di Archeologia
dell’Accademia Nazionale delle Scienze dell’Ucraina ed il Museo
Storico Nazionale di Dnipropetrovsk.
Per la
Repubblica di Moldavia i contributi scientifici sono a cura del Dr.
Eugen Sava, Direttore del Museo Nazionale di Archeologia e Storia
della Repubblica di Moldavia, del Dr. Valentin Dergacev, Direttore
dell’Istituto della Memoria Culturale di Chisinau.
La
rassegna si avvale del patrocinio dell’Ambasciatore d’Ucraina
presso la Santa Sede S.E. Sig.ra Tetiana Izhevska, del Ministro della
Cultura e del Turismo d’Ucraina On. Vasyl’ Vovkun, del Ministro
della Cultura e degli Affari Religiosi di Romania, On. Adrian
Iorgulescu e del Segretario Generale del Ministero della Cultura e
degli Affari Religiosi di Romania, On. Virgil Nitulescu.
La
mostra è organizzata da Artifex, Comunicare con l’Arte, e si
avvale del sostegno dell’Unione Industriale di Donbass (Ucraina),
Sig. Sergiy Taruta, Presidente del Consiglio d’Amministrazione
dell’UID, il Progetto “Artinvest”, nonchè dal Sig. Mykola
Platonov, comproprietario del Museo del patrimonio nazionale
culturale “PLATAR” (Ucraina) e Presidente del Fondo di
beneficenza in memoria di Sergiy Platonov.
CUCUTENI
- TRYPILLYA
Considerata
la prima grande civiltà d’Europa, quella di Cucuteni-Trypillya
è emersa e si è sviluppata nelle regioni che oggi fanno parte di
tre differenti stati: Romania, Ucraina e Repubblica di Moldavia. Gli
scavi, iniziati alla fine dell’800 e da allora mai interrotti,
hanno restituito al patrimonio culturale universale una civiltà
caratterizzata da una forte originalità e da un livello di progresso
sorprendente per quell’epoca.
Il nome
di questa civiltà è stato stabilito in modo convenzionale dagli
archeologi in base ai nomi dei villaggi Cucuteni in Romania, vicino a
Iasi, e Trypillya in Ucraina, vicino a Kiev, dove, alla fine del XIX
secolo sono state rinvenute per la prima volta ceramiche dipinte e
statuette di terracotta, categorie di oggetti divenuti simbolo di
quest’antica popolazione. A più di cento anni dalla loro scoperta
questi siti archeologici sono entrati nella letteratura scientifica
di tutto il mondo. Siamo di fronte ad una civiltà estesa su circa
350.000 km quadrati con insediamenti di varie dimensioni, proto-città
che si sviluppavano su centinaia di ettari, elaborate fortificazioni,
abitazioni che variavano da capanne interrate a costruzioni fino a
due piani, oggetti in ceramica la cui utilità si abbina in modo
armonioso all’aspetto estetico, una religione affascinante le cui
tracce sono marcate fra idoli e oggetti cultuali dall’incredibile
simbolismo, oggetti rituali la cui funzionalità è ancora in fase di
interpretazione.
Maggiori
sono le informazioni raccolte sulla civiltà Cucuteni-Trypillya,
più questa cultura diventa misteriosa, soprattutto per ciò che
riguarda i luoghi e il suo ruolo ricoperto nella storia universale;
vi è anche l’ipotesi che questi luoghi potrebbero essere il punto
di partenza della civiltà dei Sumeri se non, addirittura, che a
questi luoghi sia riferibile il mito di Atlantide.
Alla
fine del XIX secolo un nucleo fondamentale di scoperte archeologiche
hanno modificato la visione della storia dell’umanità: Schliemann
scoprì la città di Troia, Evans rivelò al mondo il Palazzo di
Knossos a Creta, in Medio Oriente si diede inizio alle scoperte delle
civiltà mesopotamiche, conosciute, fino ad allora, solo in antichi
scritti.
Per
quello che riguarda l’Europa dell’Est vi era un’opinione
secondo cui, in quest’area, nell’epoca preistorica i contributi
allo sviluppo della civiltà furono pochi. Contrariamente, grazie
agli scavi dal 1884 in Romania e dal 1893 in Ucraina, furono portati
alla luce i primi segni delle civiltà che progressivamente hanno
modificato l’idea che gli storici avevano, fino a quel momento, del
progresso della civiltà in Europa. Un gruppo di intellettuali di
Iasi (Theodor Burada, Nicolae Beldiceanu, Grigore Butsureanu e George
Diamandi), effettuando gli scavi su Dealul
Cetatuia,
nel villaggio Cucuteni, scoprirono belle ceramiche dipinte e numerose
statuette di terracotta, raffiguranti uomini e animali. La
comunicazione dei risultati ad un congresso internazionale, svoltosi
a Parigi nel 1889, introdusse nel circuito scientifico europeo i dati
necessari per l’avvio allo studio di queste antica civiltà. A
quell’eccezionale congresso erano presenti, nel ruolo di componenti
del comitato scientifico e archeologico, figure quali Schliemann,
Evans, de Mortillet e Montelius, che convalidarono il legame fra le
scoperte di Cucuteni, le scoperte del bacino Egeo e quelle dell’Asia
Minore. Poco tempo dopo, l’archeologo ucraino V. Khvoyka, divenuto
successivamente uno dei fondatori del Museo Nazionale di Storia
dell’Ucraina, trovò in un sito archeologico nelle vicinanze del
villaggio Trypillia, vicino Kiev, resti di vasi in argilla, statuette
raffiguranti donne e armi in pietra e rame, risalenti sicuramente a
periodi antecedenti a quelli finora ipotizzati.
I
ritrovamenti rivelarono come gli abitanti che vivevano in quei
territori coltivavano la terra, erano abili artigiani ed avevano
credenze religiose.
Fin
dall’inizio del XX secolo si determina un collegamento fra le
scoperte portate alla luce in Romania ed in Ucraina; la forma è
quella di un’unica grande civiltà, Cucuteni-Trypillya,
pur se, nei due paesi, furono mantenuti nomi differenziati. La
moltitudine delle scoperte riferibili a Cucuteni-Trypillya,
dall’est della Transilvania fino al fiume Dnipro e dal nord-est di
Muntenia fino al sud della Polonia, hanno dimostrato l’unità di
questa grande civiltà con luoghi estesi e ricchi, con edificazioni e
oggetti di un senso estetico del tutto peculiare.
Gli
scavi archeologici provarono l’eccellente grado raggiunto dalla
popolazione nell’agricoltura, confermarono come non solo vi erano
solo villaggi comuni, ma anche centri abitati di dimensioni davvero
impressionanti con superfici che variavano dai 150 fino ai 450
ettari. Non si trattava, chiaramente, di singole abitazioni anche se
molto grandi, ma di vere e proprie “città
preistoriche”.
In particolare l’insediamento del bacino del Bugo Meridionale
mostrava strutture urbane con abitazioni poste in cerchi concentrici
oppure disposte in linee parallele o gruppi, tese a formare piazze e
luoghi destinati ad attività pubbliche o comunitarie. Alcune
abitazioni erano molto grandi, da 300 a 600 metri di lunghezza,
composte da molte stanze. I muri ed il soffitto erano decorati con
disegni neri e rossi. I letti e altri arredamenti d’interni erano
decorati con disegni complicati realizzati con colori brillanti.
Alcune
delle statuette ritrovate negli scavi archeologici rappresentavano i
personaggi importanti che vivevano nelle costruzioni appartenenti a
queste città preistoriche. I volti maschili sono allungati, con nasi
pronunciati. Mentre tutte le statuette rappresentanti le donne sono
state trovate senza alcuna maschera sul volto e questo è uno dei
misteri della civiltà Cucuteni-Trypillya.
Il numero delle statuette maschili ritrovate è decisamente inferiore
rispetto a quelle femminili e, in tutte, si può notare la forma
ovale del volto o la presenza di una maschera. La maggior parte delle
statuette femminili sono aggraziate, con lunghe gambe, alcune nude e
altre avvolte in quello che sembra un abito da festa. La ragione per
cui le figure femminili sono “senza volto” non è chiara, ma si
presume possa essere riferibile a esigenze rituali. Uno studio
approfondito rivela che le maschere sono caratterizzate da
raffigurazioni di animali: pecore, maiali, lucertole, tartarughe,
serpenti e pennuti quali galli, galline, cicogne, falchi, anatre e
altri uccelli sacri.
Perché
il volto era coperto ed il corpo no? Gli esami sulle statuette
rivelarono che i corpi delle donne erano tatuati in diversi punti,
soprattutto sullo stomaco e sulla schiena. I disegni ornamentali più
diffusi erano spirali, rombi e serpentine (l’Albero della Vita).
Alcune delle statuette portano ancora segni di colori rosso e nero
che riprendono i dettagli dei vestiti. L’ornamento più popolare
sembra essere stato la gonna con frange di varie lunghezze, ma anche
grembiali.
L’ultimo
stadio nello sviluppo della civiltà Cucuteni-Trypillya
rivela un cambiamento nel modo di vestire. Le donne iniziano ad
indossare vestiti aderenti e probabilmente anche qualcosa di simile
ai pantaloncini corti. Questi indumenti erano tutti decorati con
spirali e serpentine. Le statuette e le figure sui vasi indicano che
le donne indossavano anche alti stivali rossi. I capelli erano
pettinati in vari modi. Le raffigurazioni sui vasi mostrano che i
capelli delle donne erano raccolti oppure sistemati in alto con due
trecce. Comunque erano pettinati indietro per le occasioni speciali.
Le
occupazioni di base della popolazione di Cucuteni-Trypillya
erano l’agricoltura e l’allevamento di suini, ovini e bovini;
verosimilmente addomesticavano i cavalli. Gli specialisti di
paleo-botanica hanno dimostrato l’esistenza di certi tipi di grano,
orzo, cereali, legumi, viti, ciliegi e prugni. La loro agricoltura
era avanzata per quei tempi, usavano, infatti, aratri a trazione
animale.
La
popolazione di Cucuteni-Trypillya
usava dei forni per cuocere la ceramica. Nel villaggio di Vesely Kut
(letteralmente tradotto: angolo allegro) furono trovati resti di
sofisticati forni. Ad Ariusd nel sud-est della Transilvania sono
stati ritrovati forni evoluti, composti da due camere separate che
permettevano di ottenere alte temperature per la cottura in
profondità degli oggetti di ceramica. I vasi erano di diversi tipi e
stili, decorati in almeno 20 diversi modi. Nell’insediamento di
Nebelivka, vicino a Maydanetsky in Ucraina, gli archeologi portarono
alla luce quello che potrebbe essere considerato il più antico set
di ceramiche dell’Est Europa, con piatti, ciotole e coppe
riportanti lo stesso decoro. La ceramica di qualità era opera di
alcuni maestri specializzati e costituiva uno dei beni di prestigio
utilizzato negli scambi commerciali intercomunitari.
I
metallurgici della civiltà Cucuteni-Trypillya
conoscevano diversi metodi di lavorazione del rame, e perfino i
metodi per ottenere le leghe metalliche, compresi rame e argento. In
proporzione inferiore lavoravano anche l’oro con cui realizzavano
gioielli di prestigio. Gli oggetti di metallo erano accumulati quali
tesori (come quelli scoperti a Ariusd, Habasesti, Brad, Carbuna,
Horodnica). Il tesoro di Ariusd (Romania) conteneva ben 1.992 oggetti
di rame, il tesoro di Carbuna (Repubblica di Moldavia) 444 oggetti di
metallo, mentre i tesori di Ariusd e Brad (Romania) contenevano
anche oggetti in oro.
Gli
insediamenti di Cucuteni-Trypillya
(oggi denominati “piccole fortezze” per via della posizione
dominante) mostrano sistemi di fortificazione che consistono in
fossati, terrapieni e palizzate.
Nell’ultima
fase di sviluppo della civiltà Trypilliana, le città di tipo
proto-urbano dell’area est (Trypillia) estendevano le
fortificazioni fino a tutto il perimetro dell’abitato, innalzando,
talvolta, anche muri di pietra. Queste fortificazioni avevano lo
scopo di difendere gli insediamenti e le ricchezze dagli attacchi
delle comunità vicine e dalle tribù nomadi infiltrate nell’area
attraverso le regioni delle steppe.
Gli
archeologi, i fisici e i paleo-botanici, impegnati nello studio della
civiltà Cucuteni-Trypillya,
presumono che uno dei fattori che determinarono il declino di questa
civiltà agli apici del suo sviluppo fu il progressivo peggioramento
della situazione ecologica, sentita in tutta l’area dell’Eurasia.
Ma le vere ragioni della scomparsa della civiltà Cucuteni-Trypillya
non sono ancora del tutto chiare. Altresì, ad oggi, non si conosce
l’idioma parlato pur se, secondo varie opinioni, è fra la
popolazione di Cucuteni-Trypillya
che andrebbe cercata l’origine della lingua Indo-Europea.
La
civiltà Cucuteni-Trypillya
ha attraversato distinte fasi di evoluzione, designate in modo
diverso nella letteratura specifica della Romania e dell’ex Unione
Sovietica. Nella loro fase più antica, le dimore di
Cucuteni-Trypillya
erano relativamente piccole, alcune di esse scavate nel terreno.
Nella fase media, le dimensioni degli insediamenti e delle abitazioni
crebbero. Durante l’ultima fase la decorazione della ceramica è
più raffinata, vi si rappresentano scene mitologiche. Allo stesso
tempo si realizzano armi sempre più sofisticate, sia in metallo
(pugnali e asce) sia in pietra (asce, punte di freccia e lance), che
mettono in evidenza come il combattimento occupasse un posto sempre
più importante nella vita della comunità.
La loro
religione e i loro culti trattavano in tutta evidenza argomenti quali
la cosmogonia e l’aldilà. Tra i culti più sviluppati vi è il
culto per la Madre Terra (che assicurava fecondità e fertilità),
per il Toro Celeste e per il Fuoco (come attributo celeste). Gli
artefatti trovati negli scavi archeologici suggeriscono l’esistenza
di scambi commerciali con le altre tribù del centro e sud-est
Europa, ma anche con quelle delle aree di steppa, del Caucaso e
dell’Asia centrale.
Al
momento vi sono molte più domande che risposte su questa importante
civiltà dell’est europeo, ciò può solo aumentare l’aura di
mistero che ancora ne avvolge usi e costumi, ma la ricerca continua e
nuove scoperte potranno certamente chiarire, almeno in parte, il
ruolo storico e l’apporto all’evoluzione dell’uomo dell’antica
civiltà Cucuteni-Trypillya.
Fonte :
Ufficio
Stampa: Ku.Ra, Rosi Fontana
Tel.
+390509711343 – fax +390509711317
Email:
info@rosifontana.it
– web: www.rosifontana.it
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