venerdì 9 settembre 2022

Il messaggio di Sua Beatitudine Sviatoslav del 9 settembre 2022

 

Il messaggio di Sua Beatitudine Sviatoslav del 9 settembre 2022: "i cristiani sono chiamati a ringraziare Dio per il dono della vita e fare tutto il possibile per proteggere questa vita."


   Sia lodato Gesù Cristo! 
   Cari fratelli e sorelle! 
  Oggi è venerdì del 9 settembre 2022 e in Ucraina è già il 198° giorno della grande guerra sanguinosa e ingiusta  che la Russia sta conducendo contro il popolo ucraino. 
  Abbiamo avuto un'altra dura giornata e una notte inquieta. Le dure battaglie si stanno svolgendo quasi su tutta la linea del fronte. Secondo i rapporti dell'esercito ucraino, 5 missili e 45 attacchi aerei sono stati effettuati sull'Ucraina in un solo giorno. Kharkiv, che si sta trasformando in una città martire, questa notte ha sofferto di più. Un terzo dei suoi edifici è già stato distrutto. Diversi razzi hanno colpito l'istituto di istruzione superiore, il centro dell'istruzione, della scienza e della cultura in questa grande città di un milione di persone. Ma, grazie a Dio, il nostro esercito resiste agli attacchi dell'esercito russo. Ieri abbiamo ricevuto informazioni su una controffensiva delle truppe ucraine nelle regioni di Kharkiv e Kherson. Il presidente ha annunciato che dal 1 settembre il nostro esercito ha liberato dal nemico più di mille chilometri quadrati di terra ucraina. 
   Ringraziamo ancora questa mattina il Signore e le Forze Armate dell'Ucraina per questo che siamo vivi e che l'Ucraina non solo sa resistere al nemico, ma lo sconfigge. 
    L'Ucraina sta in piedi. L'Ucraina sta combattendo. L'Ucraina sta pregando. Sullo sfondo degli eventi in corso al fronte, dai territori occupati giungono notizie molto inquietanti. Il nemico sembra impazzire per la propria impotenza e intensifica il terrore della popolazione locale; si nasconde, come dallo scudo, dietro persone pacifiche e persino nella centrale nucleare di Zaporizhzhya. Sfortunatamente, abbiamo esempi della cattura degli uomini per strada con la loro successiva mobilitazione forzata. Ci sono casi del genere, in particolare, nella regione di Kharkiv. 
   Ecco perché è così importante oggi, nel contesto di questo dramma della guerra, ascoltare il quinto comandamento della "Guida sociale del credente", che dice: "Ringrazio Dio per il dono della vita, proteggo la vita dell'uomo dal concepimento alla morte naturale, aiuto i malati, gli indifesi e gli emarginati". Questo comandamento è estremamente importante, vivificante nelle circostanze odierne per i cristiani di tutto il mondo. I cristiani professano che è il Signore, che è la fonte e il Maestro della vita umana, a stabilire i confini, l'inizio e la fine. 
   L'uomo è chiamato a collaborare con Dio affinché un uomo nuovo nasca nel mondo. Tuttavia, una persona non può togliere a Dio il diritto di determinare i limiti della vita umana o, mettendosi al suo posto, dire chi dovrebbe vivere e chi dovrebbe morire. Pertanto, anche nelle circostanze più drammatiche della guerra, i cristiani sono chiamati a ringraziare Dio per il dono della vita e fare tutto il possibile per proteggere questa vita. Nel mondo moderno, come possiamo vedere, ci sono diverse gravi minacce all'esistenza umana. In una cultura consumistica, in cui l'idolo principale è il benessere, l'inizio e la fine della vita umana sono in pericolo. 
  La dignità di una persona, il suo diritto ad esistere, si misura da quanto una persona consuma. Chi consuma molto ha più diritti, chi consuma meno ha meno dignità. In questo tipo di cultura, anche il piacere è un idolo. La dignità di una persona è valutata da come è in grado di provare piacere, o soddisfazione, o dolore e sofferenza. In un tale sistema filosofico, un animale può avere più diritti di un embrione umano. Pertanto, anche nei paesi della relativa prosperità, i cristiani sono chiamati a difendere la dignità della vita umana dal concepimento alla morte naturale, opponendosi a fenomeni come l'aborto e l'eutanasia. 
   Le moderne tecnologie offrono molte opportunità per manipolare l'embrione umano, una vita umana non ancora nata. E la legge della morte "dolce" forzata, la cosiddetta eutanasia, si applica spesso alle persone anziane, malate, indifese. Ci sono altre ideologie - ideologie misantropiche che privano le persone del loro diritto di esistere in base alla loro identità nazionale, etnica, religiosa o razziale. Possiamo vedere che la guerra che la Russia sta conducendo oggi contro l'Ucraina ha una chiara componente ideologica in accordo con la moderna ideologia russa della pace russa. 
   L'occupante priva l'intero popolo ucraino del diritto di esistere, distruggendolo brutalmente e metodicamente sul suolo ucraino. Dobbiamo tutti unirci per proteggere la dignità della vita umana, perché questo è il fondamento di una società umana giusta. I diritti umani sono uno dei migliori meccanismi per proteggere la vita umana. Pertanto, anche durante la guerra, esistono diritti della popolazione civile dichiarati dal diritto internazionale umanitario, in particolare il diritto alla vita. Bisogna fare in modo che i malati, gli indifesi, gli emarginati si sentano proprio nelle comunità ecclesiali in un'oasi di dignità umana nel mondo moderno. 
  La fede cristiana è un cuore che riscalda e protegge una persona dalle diverse ideologie, filosofie che mirano alla sua vita oggi. Preghiamo oggi: "O Dio, Ti ringraziamo per il dono della vita, perché siamo vivi e possiamo difendere e affermare la dignità dell'uomo. Grazie per aver dato forza vitale al popolo ucraino per sopravvivere a tutte le tribolazioni. E in Te, Dio, è la nostra forza, speranza e vittoria. Insegnaci a rispettare ogni persona e a vedere Te, nostro Creatore e Salvatore, in ogni persona. Perché ci hai creati, persone, a Tua immagine e somiglianza".
   Dio, benedici l'Ucraina! Dio, benedici l'esercito ucraino! Dio, benedici i bambini ucraini! Dio, benedici l'uomo, aiutaci tutti ad essere prima di tutto umani!
   La benedizione del Signore sia su di voi, con la Sua grazia e il Suo amore verso l'umanità, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.



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