
Cristo è nato!
Cari fratelli e sorelle in Cristo!
Oggi è sabato 7 gennaio 2023. In Ucraina, insieme ad altri cristiani di tradizione orientale, celebriamo la grande festa della Natività di Cristo, anche se siamo già al 318° giorno di una grande, sanguinosa, guerra su vasta scala.
Nonostante la simulazione di una tregua natalizia, le ostilità al fronte non si fermano un minuto. Il nemico non smette di ucciderci nemmeno in questa festa, bombardando le nostre città e i nostri villaggi. La nostra zona di confine nel nord soffre per i bombardamenti: le regioni di Chernihiv, Sumy e Kharkiv. Le regioni di Zaporizhzhia e Kherson sono state colpite dalla Russia, ma il nostro Donbass è il centro del fuoco e dei più grandi scontri militari.
Tuttavia, in questa festa, vogliamo dire ancora una volta al mondo intero: l'Ucraina resiste! L'Ucraina sta combattendo! L'Ucraina sta pregando! L'Ucraina festeggia il Natale!
Il Natale è una grande festa cristiana della venuta al mondo attraverso la nascita del nostro Dio, il Creatore e Salvatore, nella natura umana. Questa festa, che noi cristiani celebriamo, dà una risposta ponderosa alle eterne aspirazioni umane al bene come pienezza di vita, pace e armonia.
Il Natale, nella tradizione cristiana, è intriso di uno spirito intrinseco di novità. Di tanto in tanto i testi liturgici portano ai fedeli la lieta notizia che Cristo è venuto a rinnovare tutto. Cantiamo che "c'è una nuova gioia che non è accaduta". A volte diciamo che con l'inizio della guerra siamo diventati tutti diversi. L'Ucraina e il mondo sono cambiati per sempre. Ma in realtà, l'evento centrale nella storia di tutto il mondo creato è la Natività di Cristo. Da allora, l'intera storia è stata divisa in due parti: prima e dopo Cristo. E la vera novità viene dalla nascita di Dio nel corpo umano.
Se approfondiamo l'atmosfera della festa, espressa nei suoi canti di preghiera, allora ci troviamo di fronte a tre aspetti molto importanti del rinnovamento di Dio, dell'uomo, del mondo intero e della storia. Se Dio si fa uomo, suo Figlio, la seconda Persona Divina della Trinità, diventa ciò che non era, come dicono i nostri testi liturgici. Rimanendo Dio, accetta la pienezza della natura umana. Perché? Cristo è nato per far rivivere noi esseri umani. Si abbassa per elevarci. Diventare un bambino per rinnovarci. Pertanto, in Cristo, da una parte, si è verificata l'iniziativa divina di salvare, di rinnovare la propria creazione, e dall'altra, l'instancabile desiderio dell'uomo di creare e trovare novità. Quando sperimentiamo qualcosa di nuovo, abbiamo la sensazione di vivere, di svilupparci.
Il rinnovamento dell'uomo e del mondo intero non è che un embrione che vuole svilupparsi nei nostri cuori e attraverso le nostre mani. È importante rendersi conto che per i cristiani il concetto di novità è una realtà. Una persona rinnovata in Cristo ha la forza, l'energia e la capacità adeguate per riempire la storia di uno spirito nuovo, uno spirito di bontà, amore e giustizia. Questo rinnovamento a volte può essere paragonato a una sorta di illuminazione umana. Perché se non abbiamo accesso a una fonte di luce, allora viviamo nell'oscurità. Se abbiamo un generatore di energia costante ed eterno, allora non abbiamo paura del buio, possiamo brillare anche nel cuore della notte. E così, i cristiani che celebrano il Natale hanno un'opportunità unica, un segreto, per ripristinare la loro luminosità, per riconnettersi ancora e ancora alla fonte della vita attraverso il rinnovamento, la rinascita nella nascita del Salvatore.
Combattere l'invecchiamento, che si manifesta sotto forma di disperazione, indifferenza, perdita di speranza e di entusiasmo, sembra essere il contenuto della vita cristiana. L'aggiornamento comporta un lavoro costante, responsabile e instancabile. Il vero rinnovamento non può avvenire come per magia, ma deve essere sostenuto da un lavoro paziente e costante. Un tale vero rinnovamento per la nostra Patria, preparato dal nostro lavoro, anche dal sacrificio della vita, sarà la vittoria sul male, sull'occupante, per la quale oggi imploriamo il neonato Salvatore. Pertanto, la celebrazione più appropriata della Natività di Cristo è rinnovare la presenza del suo Spirito nei nostri cuori, ravvivare la nostra coscienza ed essere pronti a fare il bene nonostante il male dilagante nel mondo.
La glorificazione di Cristo, che tutto rinnova attraverso il suo Natale, è un'occasione unica per liberarsi una volta per tutte dalla perniciosa tentazione dell'ossificazione, che si fonda sull'inerzia, sulla disperazione, sull'indecisione e sulla paura. Cristo si è incarnato per ricostruire l'uomo. Quando, contemplando le nostre città e i nostri villaggi distrutti, pensiamo alla ricostruzione, non vediamo solo una ricostruzione del passato, ma una realtà completamente diversa: vediamo oggi, nella Natività di Cristo, insediamenti ricostruiti e rinnovati che appariranno sicuramente. Chi, se non i cristiani, è in grado di rinnovare il mondo intero con la sua fede in Dio, la fede nella luminosità dello Spirito di Dio, la sua luminosa speranza, l'amore sacrificale e il lavoro dedicato!
Ogni persona che viene al mondo è un segno certo, una luce di speranza. La nascita di un nuovo figlio in famiglia è un segno di speranza per il futuro della famiglia, e la nascita di Dio come bambino in mezzo a noi è un segno che questo rinnovamento è già iniziato. Il Natale è un simbolo della nuova grande speranza che lega i nostri cuori ogni anno.
Mi congratulo cordialmente con tutti voi per questa grande festa! Vi auguro di sperimentare profondamente questo spirito di rinnovamento che emerge dal misero presepe, lo spirito di forza e di ottimismo che ci dona questo piccolo Bambino di Dio, che abbraccia nel suo cuore la Purissima Vergine Maria. Possa il neonato Cristo donare a voi tutta la bontà, la luce celeste, la forza e il coraggio per sopravvivere a tutte le avversità. Possa egli benedire la nostra terra ucraina a lungo sofferente con la sua pace giusta e celeste! Buon Natale a tutti noi e un benedetto, felice, vittorioso anno nuovo!
La benedizione del Signore sia su di voi, con la Sua grazia e il Suo amore per gli uomini, sempre, ora, e sempre, e sempre e sempre. Amen.
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