sabato 26 febbraio 2022

L'appello di Sua Beatitudine Sviatoslav del 26 febbraio 2022

 

  
L'appello di Sua Beatitudine Sviatoslav del 26 febbraio 2022: "Preghiamo per tutti coloro che hanno dato la vita per l'Ucraina. Preghiamo per le vittime innocenti tra la popolazione civile: donne, bambini, anziani."


   Sia lodato Gesù Cristo! 
     Cari fratelli e sorelle in Cristo!
   Oggi è sabato del 26 febbraio e il sole sorge su Kyiv, sulla Kyiv ucraina, sulla Kyiv che trionfa, sulla Kyiv che è sopravvissuta un'altra notte, una notte benedetta da Dio. Consentitemi di rivolgermi a tutti voi con una parola di saluto, di benedizione e di ringraziamento. 
  Prima di tutto permettetemi di trasmettervi le parole di saluto e di sostegno del Santo Padre, Francesco, che ieri mi ha chiamato lui stesso per esprimere il suo sostegno. Ha detto letteralmente le seguenti parole: "Farò tutto che é possibile". 
  Naturalmente, per fermare la guerra, in modo che persone innocenti non muoiano, in modo che l'Ucraina abbia l'opportunità di svilupparsi liberamente. Vorrei che tutti fossero grati al Santo Padre, perché l'intera comunità mondiale si sta mobilitando nel nostro sostegno. Vorrei ringraziare oggi tutti coloro che in questi giorni mi hanno inviato lettere di sostegno e solidarietà con l'Ucraina, con il popolo ucraino e con la nostra Chiesa. 
  Vorrei ringraziare la Conferenza episcopale d'Europa e il suo presidente, l'arcivescovo di Vilnius, l'arcivescovo Gintaras Grušas, nonché i vescovi di Polonia, Germania, Francia, Inghilterra, Italia, USA, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria, Croazia, ma è stato particolarmente piacevole per me ricevere una lettera da parte di tutti i vescovi cattolici del Kazakistan esprimendo il loro sostegno alla nostra Ucraina ed esprimevano la loro unità con il nostro popolo nella preghiera.
  A tutti coloro che stanno sostenendo l'Ucraina in vari modi, in nome del nostro popolo, in nome del nostro Stato, in nome di Kyiv assediata, nelle cui strade si svolgono battaglie, lasciatemi dire un sincero "grazie". 
  Dicono che quando l'artiglieria parla, le muse tacciono. Tacciono le muse, ma noi cristiani, noi popolo, non abbiamo il diritto di tacere. In questi momenti in cui il sangue viene versato sulla terra ucraina, quando si ripetono le parole del patriarca Yosyp Slipyj, le montagne di corpi e fiumi di sangue, nelle nostre città e in tutte le sponde del fiume Dnipro, dai confini con la Bielorussia, sulle rive del Mar Nero, nessuno ha il diritto di tacere, perché con una parola si possono salvare vite. 
   L'Ucraina sta resistendo. L'Ucraina sta combattendo. Ma chiediamo al mondo di oggi di essere solidale con noi e di non tacere, perché la parola salva, la parola costruisce la pace. Il silenzio e l'indifferenza uccidono. 
   Oggi chiedo a tutti coloro quanti ci ascoltano, a tutti quelli che udiranno la nostra voce da Kyiv scorrere di sangue: lottare per la pace, proteggete quelli che hanno bisogno del vostro aiuto, facciamo tutto affinché l’aggressore si fermi e si ritiri dalla terra dell'Ucraina. Chiunque voi siate, capi dei stati o leader in parlamento, politici,  militari o leader della chiesa, del lavoro, fate la vostra parte dite la vostra parola per sostenere l'Ucraina. 
  Vorrei ringraziare in particolare Sua Santità il Patriarca Bartolomeo, che ha espresso la sua preoccupazione per il mio benessere personale qui a Kyiv e ha assicurato il suo sostegno fraterno e la sua preghiera. Vediamo che di fronte alla morte, di fronte alla brutale forza militare, cade ogni scisma e divisione della Chiesa, e tutti ci uniamo nel nome di Dio e del bene della persona. Voglio ringraziare tutti i nostri vescovi, specialmente quelli che sono a Kharkiv, Zaporizhzhia, Odessa, tutti i nostri sacerdoti che sono nelle città assediate e servono il popolo ucraino, che aprono le loro case, che aprono le loro chiese, le loro cantine, a tutti i nostri monaci comunità, ai nostri seminari, che oggi aprono i loro edifici e le loro residenze a tutti i bisognosi. Vorrei anche ringraziare tutti i nostri fratelli e sorelle, tutti i nostri fedeli, i nostri vescovi, i nostri monaci, sul territorio dell'Ucraina occidentale e centrale. Oggi ci sono decine di centinaia di migliaia di rifugiati che si stanno muovendo nella tua direzione. Accoglieteli nel nome di Cristo, come emissari di Dio. 
  “Chi accetta voi, accetta me”, disse il Signore ai suoi apostoli. Nel nome di Dio, accogliete coloro che bussano alla porta delle vostre case. In questo tempo drammatico ma eroico, continuiamo a pregare. Oggi, in questo sabato, celebriamo la Commemorazione universale dei morti e preghiamo in modo particolare per i nostri soldati che hanno dato la vita per l'Ucraina, soprattutto in questi ultimi giorni. Abbracciamo in preghiera le guardie di confine dell'Isola dei Serpenti nel Mar Nero, il nostro eroe che con il prezzo della propria vita ha fermato gli eserciti russi a Kherson facendo saltare in aria con se stesso un ponte sul Dnipro. 
  In questo tempo drammatico, ma eroico, continuiamo a pregare. La terra ucraina, il popolo ucraino ci danno oggi numerosi eroi come loro. Preghiamo per tutti quelli che hanno sacrificato la loro vita per l’Ucraina. Preghiamo per le vittime innocenti tra i civili: donne, bambini, anziani. Oggi consegniamo nelle mani di Dio quelli che hanno lasciato questo mondo e chiediamo che Dio li accolga tra le Sue braccia.
   Dalla nostra Kyiv dalle cupole d'oro, dalla nostra città santa, la nuova Gerusalemme, con tutto il cuore vi imparto la mia benedizione, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. 
   Sia lodato Gesù Cristo!


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