sabato 5 aprile 2025

Il Sabato dell'Acatisto (Akathistos)

    Il Sabato dell'Acatisto (Akathistos)

 a cura di Yaryna Moroz Sarno


“Rallegrati, Madre della Stella indelebile;
Rallegrati, l'anima della mia salvezza.
Rallegrati, sposa senza macia!”

(Dall'Acatisto).
 
 Il Sabato della Quinta settimana della grande Quaresima i cristiani orientali  celebrano un giorno speciale in onore della Vergine Maria, il Sabato dell'Akathistos. L'Akathistos, una celebrazione speciale con le lodi di ringraziamento in onore della Madre di Dio, si svolge al mattutino della festa. Il sabato dell'Acatisto si canta l'intero acatisto dell'Annunciazione della Beata Vergine Maria. 
  La funzione solenne di questo sabato è stata istituita come ringraziamento alla Vergine Maria per la triplice protezione di Costantinopoli dagli attacchi nemici: per la prima volta nel 626 durante il regno dell'imperatore Eraclio dall'assedio dei persiani e gli avari; la seconda difesa miracolosa di Costantinopoli fu trent'anni nel 674-77 nei tempi l'imperatore Costante II Pogonato (641-668), quando la capitale fu attaccata dai musulmani. Il patriarca (610-638) Sergio I di Costantinopoli (565 -638) insieme alla popolazione, percorse l'intera città lungo le mura, portando in mano le icone della Madre di Dio per incoraggiare i soldati. La terza volta nel 717 era sotto l'imperatore Leone III Isaurico (Λέων Γ΄ ὁ Ἴσαυρος, 675-741), dall'assedio della flotta araba con gran numero di navi. I sacerdoti della città portavano l'icona della Madre di Dio Odigitria e la reliquia dell'albero della Santa Croce lungo le mura della fortezza e con le lacrime gridarono l'aiuto del Signore. 
   La celebrazione della festa della lode della Santissima Theotokos fu istituita nel IX secolo per la ripetuta liberazione di Costantinopoli con l'aiuto e l'intercessione della Santissima Theotokos dall'invasione dei nemici. La festa si inizialmente celebrava solo a Costantinopoli nella chiesa delle Blacherne, dove sono state conservate l'icona miracolosa delle Blacherne della Madre di Dio, secondo la leggenda, dipinta dall'evangelista Luca, e oggetti legati alla vita terrena della Madonna: una ryza (la sua veste) e la sua cintura. In seguito la festa fu inclusa nei Typikon del monastero di San Saba, lo statuto dei monaci  studiti, e poi nei libri liturgici della chiesa, diventando comune alla Chiesa orientale. Il canone di questa festa fu scritto nel IX secolo da Giuseppe lo Studita.
   L'Akathistos (dal gr. ὕμνος ἀκάθιστος l'inno cantato in piedi) è uno tra i più antichi e più celebri inni liturgici della Chiesa Orientale. Nella sua forma, l'akathistos appartiene a un tipo speciale di inni antichi: i cosiddetti kontakion. Il kontakion (che è un inno a più stanze, contenente solitamente da 18 a 30 strofe (ikos), identiche in numero di versi e nell'organizzazione ritmica dei versi corrispondenti)  si creò nell'innografia bizantina alla fine del V - la prima metà del VI secolo come un nuovo genere poetico. Le strofe (in gr. στροφή), stanze poetiche di Kontakion, o ikos, sono collegate da una sorta di acrostico. Quindi, nell'akathist, l'alfabeto greco serviva come l'acrostico. La lettera "alfa" c'è nella stanza poetica "L'Angelo messaggero". L’inno dell'Akathistos è composto dalle 24 stanze (strofe), quante sono le lettere dell'alfabeto greco con le quali progressivamente ogni stanza comincia, e divise in due parti di 12 concatenate stanze ciascuna: una liturgico-narrativa, l’altra - dogmatica.
     La sua prima parte (stanze 1-12) è il ciclo ispirato dai Vangeli dell'Infanzia (Lc 1-2; Mt 1-2): l'Annunciazione della maternità divina e il mistero dell'Incarnazione (stanze 1-4), la grazia per Sant'Elisabetta e Giovanni (stanza 5), la rivelazione a Giuseppe (stanza 6), l'adorazione dei pastori (stanza 7), l'adorazione dei magi (stanze 8-10), la fuga in Egitto (stanza 11), l'incontro con Simeone (stanza 12). Nella seconda parte (stanze 13-24) si presenta la dottrina mariana dei Concili (soprattutto di Nicea (325), Efeso (431) e Calcedonia (451)).
   Nella seconda parte la Vergine Maria è presentata come la Nuova Eva, verginale nel corpo e nello spirito. Il Frutto del suo grembo riconduce al paradiso perduto (stanza 13); la Madre di Dio, sede e trono dell'Infinito, che apre le porte del cielo (stanza 15); è la Vergine e Madre che invoca ad inchinarsi davanti al mistero della nascita divina (stanza 17); è la Vergine, l'inizio della verginità della Chiesa consacrata a Cristo e la sua protettrice (stanza 19); la Madre dei Sacramenti pasquali, che nutrono del Cibo celeste (stanza 21); l'Arca Santa e il Tempio vivente di Dio (stanza 23); l'Avvocata nell'ultimo giorno (stanza 24). Una parte significativa dell'akatisto molto assomiglia agli inni in onore della Madre di Dio di Efrem il Siro (VI secolo). 
   La storia non ha lasciato il nome esatto dell'autore che è tuttora discusso: l'inno Akathistos lo attribuiscono a Romano il Melode (485 ca - 555 ca) o a Basilio di Seleucia (+468) uno dei padri del Concilio di Calcedonia nel 451. Il saluto conclusivo all'ikos: "Rallegrati, sposa pura" è stato preso dal kontakion dell'Annunciazione di Roman il Melode. L'Acatisto attribuiscono anche al vescovo dell'Antiochia di Pisidia Giorgio il Confessore (VII secolo) o diacono della Chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli che descrisse la guerra di Bisanzio con gli Avari, in cui la Vergine Maria difese miracolosamente la capitale. Gli altri considerano come autore il patriarca Sergio o Germano, il patriarca di Costantinopoli dell'VIII secolo. La traduzione latina è stata eseguita dal vescovo di Venezia Cristoforo l'800 ca,  portava il nome del patriarca di Costantinopoli Germano. 
   Nei Triodi greci del IX secolo l'Acatisto alla Madre di Dio era già collocato il sabato della Quinta settimana della Grande Quaresima. Probabilmente nel IX secolo sorsero la leggenda sull'Akathisto inclusa in raccolte Triod e Synaxar. I titoli della leggenda spesso dipendevano dalla volontà dello scriba, perciò poteva essere diverso da uno breve, ad esempio, "Λόγο άναγινω^κόμενο ει τή Άκάθιατον" ("La Parola, letta all'Acatista") (l'IX secolo), da a lungo, come nei secoli X - XII. 
   Nella tradizione letteraria ucraina, l'Akathis della Madre di Dio è noto dall'XI. Il suo testo si trova in Kondakar dell'XI e nel Triodo quaresimale del XII secolo, anche nell'Octioch del XIII secolo. L'Akathistos influenzò la letteratura ucraina antica, ciò si vede, per esempio, nella preghiera conclusiva del racconto dell'omicidio di Borys e Glib" incluso nella cronaca dei Tempi Passati.
   Nei manoscritti greci degli Acatisti del XIV secolo oltre allo stesso l'inno acatista (fol. 1 – 34 v), ci sono la raccolta comprende i testi liturgici letti al ​​sabato dell'Akatista e l'Annunciazione (fol. 35 – 55), il canone di Teodoro II Doukas Laskaris (fol. 55 v – 61 r), oltre a due opere non liturgiche: il canto dell'imperatore Leone VI il Saggio (fol. 67 - 71) e tropario del patriarca di Costantinopoli Filoteo Kokkinos.
   Le prime analogie di trama nell'iconografia della "La lode della Madre di Dio" sono state conservate nelle icone del Sinai della fine dell'XI e l'inizio del XII secolo. La tradizione iconografica dell'Akatisto alla Madre di Dio si iniziò nell'arte bizantino del XII secolo. 
   Il tema principale dell'icona della lode della Madre di Dio è la glorificazione della Vergine Maria. L'iconografia si basa sulle parole del canto del canone ai profeti, compilato nell'VIII secolo dal patriarca Germano I di Costantinopoli: e la scala, e il trono dei re. Sulla base di questo canto, le icone raffigurano i profeti dell'Antico Testamento che tengono in mano simboli della Vergine Maria: Giacobbe si rappresenta con una scala, Mosè con il roveto ardente, Balaam con una stella, Gedeone con una runa, Ezechiele con un cancello, Geremia con una tavoletta, Isaia con tenaglie e carbone, Iesse e Aronne con verghe fiorite, Davide e Salomone con i modellini del Tempio di Gerusalemme, Daniele e Abacuc con le montagne.
    Ci sono i famosi cicli iconografici dell'Akatista, uno dei più lunghi cicli nell'arte, realizzati dai maestri greci, serbi, bulgari. Lo schema iconografico dell'Acatisto è stato formato verso la fine del XIII secolo nell'epoca della dinastia bizantina Paleologhi. Sono conservati numerosi esempi del ciclo dell'Acatisto nell'arte monumentale bizantina del XIV secolo e nelle illustrazioni dei manoscritti. 
  Le più antiche affreschi sono nella chiesa del monastero Panagia Olympiotissa a Elasson (Μονή Παναγίας Ολυμπιώτισσας, 1300 ca), della Panaghía ton Chalkeon (Παναγία τῶν Χαλκέων, dell'inizio del XV secolo) e di San Nicola Orphanos (Ἅγιος Νικόλαος ὁ Ὀρφανός, 1320 ca) a Salonicco. Nella pittura monumentale nella sua forma sviluppata la trama troviamo negli affreschi della cattedrale della Nostra Signora di Ljeviš (Serbia, 1306-1307), dove la Madre di Dio con il Bambino è raffigurata nella lunetta sopra il portale che conduce al naos, e sugli archi che separano la parte mediana del vestibolo di lato, i profeti sono raffigurati con i simboli della Madre di Dio. 
   Il ciclo dell'Acatisto si trova negli affreschi della chiesa di San Nicola a Salonicco, databile all'inizio del secondo quarto del XIV secolo; del monastero di Dečani in Serbia (tra il 1335-1350), San Pietro di Prespa, nella chiesa della Vergine Maria (Peribleptos) di Ocrida, Mariko, del monastero di Matejic (Macedonia, 1356-1360), la chiesa della Vergine a Ocrida (Macedonia, 1364-1365), la chiesa di San Demetrio nel monastero di Markiv (Macedonia, 1376-1381), nella chiesa del villagio Roustika sull'isola Creta (1335 ca) e nel monastero di Kozia (Valacchia, fine del XIV secolo). Più tardi, nei vestiboli di Zhichi (1334) e Lesnovo (1349), si ripetono simili illustrazioni di questo canto liturgico, insolitamente amato dalla fine del XIII secolo come nelle terre dei greci e nelle terre dei paesi balcanici. L'Acathisto è sui manoscritti: nel salterio bulgaro della metà del XIV secolo e manoscritto greco degli anni 1335-1363, manoscritto nella Biblioteca Escorial di Madrid (Cod 19, R. I, 19) a cavallo dei secoli XIV - XV. 
   L'iconografia delle prime dodici stanze raffigura gli episodi dell'infanzia di Gesù, aggiungendo i numerosi elementi canonici e apocrifi.  Nelle raffigurazioni si sono gli accenti  su un gruppo di tre immagini dell'Annunciazione e la Concezione (nel salterio bulgaro Tomič); tre scene dei Re Magi con il loro ritorno a Babilonia; la caduta degli idoli nella narrazione della Fuga in Egitto. Alcuni di questi temi influenzarono anche i mosaici nella chiesa di San Salvatore in Chora (in gr. ἡ Ἐκκλησία τοῦ Ἅγιου Σωτῆρος ἐν τῇ Χώρᾳ, in turc. Kariye Camil) a Costantinopoli (1315-1320). 
   Le rappresentazioni  del testo più importanti e più variati sono nei manoscritti che nella pittura monumentale, generalmente più tradizionale. Il ciclo dell'Acatisto occupava il posto importante nell'arte postbizantina, soprattutto nella pittura delle chiese dei secoli XVI e XVII, ma anche in manoscritti, icone ed epitrachélia (stole ricamate).
   Nell'arte ucraina medievale sono preservati i frammenti degli affreschi nella chiesa monastica di Sant'Onofrio a Lavriv (regione di Leopoli) della fine del XV secolo. 
 
 Фрески ХV ст. у церві св. Онуфрія с. Лаврів, фото Ю. Чабан, 2011 р.
 Gli affreschi con le scene dell'Acatisto nella chiesa di Sant'Onofrio a Lavriv 









    
 
 






INNO AKATHISTOS
ALLA ALTISSIMA MADRE DI DIO


«Parte Narrativa»

1. L’annunciazione
alfa (Stanza I)

Il più eccelso degli Angeli
fu mandato dal cielo
per portare alla madre di Dio
il saluto di grazia: "Rallègrati, Maria!"
Al suo incorporeo saluto, o Signore,
vedendoti in Lei fatto uomo,
la tua santa Madre si fermò in estasi,
mentre l'angelo così acclamava:

Rallegrati, per Te la gioia risplende;
Rallegrati, per Te il dolore s'estingue.

Rallegrati, salvezza di Adamo caduto;
Rallegrati, riscatto del pianto di Eva.

Rallegrati, Tu vetta sublime a umano intelletto;
Rallegrati, Tu abisso profondo agli occhi degli Angeli.

Rallegrati, in Te fu elevato il trono del Re;
Rallegrati, Tu porti Colui che il tutto sostiene.

Rallegrati, o stella che il Sole precorri;
Rallegrati, o grembo del Dio che s'incarna.

Rallegrati, per Te si rinnova il creato;
Rallegrati, per Te il Creatore è bambino.

Rallegrati, Vergine e Sposa! Rallegrati, Vergine e Sposa!

beta (Stanza II)

Ben sapeva Maria
d'esser Vergine sacra e così a Gabriele diceva:
«Il tuo singolare messaggio all'anima mia incomprensibile appare:
da grembo di vergine
un parto predici, esclamando:
Alleluia!»




gamma (Stanza III)

Desiderava la Vergine
di capire il mistero e al nunzio divino chiedeva:
«Potrà il verginale mio seno
mai dare alla luce un bambino?
Dimmelo!»
E Quegli riverente
acclamandola disse così:

Rallegrati, Tu guida al superno consiglio;
Rallegrati, Tu prova d'arcano mistero.

Rallegrati, Tu il primo prodigio di Cristo;
Rallegrati, compendio di sue verità.

Rallegrati, o scala celeste
che scese l'Eterno;
Rallegrati, o ponte che porti gli uomini al cielo.

Rallegrati, dai cori degli Angeli cantato portento;
Rallegrati, dall'orde dei dèmoni esecrato flagello.

Rallegrati, la Luce ineffabile hai dato;
Rallegrati, Tu il «modo» a nessuno hai svelato.

Rallegrati, la scienza dei dotti trascendi;
Rallegrati, al cuor dei credenti risplendi.

Rallegrati, Vergine e Sposa! Rallegrati, Vergine e Sposa!

delta (Stanza IV)

La Virtù dell'Altissimo
adombrò e rese Madre
la Vergine ignara di nozze:
quel seno, fecondo dall'alto,
divenne qual campo ubertoso per tutti,
che vogliono coglier salvezza cantando così:
Alleluia!

2. La visitazione
epsilon (Stanza V)

Con in grembo il Signore
premurosa Maria
ascese e parlò a Elisabetta.

Il piccolo in seno alla madre
sentì il verginale saluto,
esultò,
e balzando di gioia
cantava alla Madre di Dio:


Rallegrati, o tralcio di santo Germoglio;
Rallegrati, o ramo di Frutto illibato.

Rallegrati, coltivi il divino Cultore;
Rallegrati, dài vita all'Autor della vita.

Rallegrati, Tu campo che frutti ricchissime grazie;
Rallegrati, Tu mensa che porti pienezza di doni.

Rallegrati, un pascolo ameno Tu fai germogliare;
Rallegrati, un pronto rifugio prepari ai fedeli.

Rallegrati, di suppliche incenso gradito;
Rallegrati, perdono soave del mondo.

Rallegrati, clemenza di Dio verso l'uomo;
Rallegrati, fiducia dell'uomo con Dio.

Rallegrati, Vergine e Sposa! Rallegrati, Vergine e Sposa!

3. Il sogno di Giuseppe
zeta (Stanza VI)

Con il cuore in tumulto fra pensieri contrari
il savio Giuseppe ondeggiava:
tutt'ora mirandoti intatta sospetta segreti sponsali,
o illibata!
Quando Madre ti seppe
da Spirito Santo, esclamò:
Alleluia!

4. Il Natale
eta (Stanza VII)



I pastori sentirono
i concerti degli Angeli
al Cristo disceso tra noi.

Correndo a vedere il Pastore,
lo mirano come agnellino innocente
nutrirsi alla Vergine in seno,
cui innalzano il canto:


Rallegrati, o Madre all'Agnello Pastore,
Rallegrati, o recinto di gregge fedele.

Rallegrati, difendi da fiere maligne,
Rallegrati, Tu apri le porte del cielo.

Rallegrati, per Te con la terra esultano i cieli,
Rallegrati, per Te con i cieli tripudia la terra.

Rallegrati, Tu sei degli Apostoli la voce perenne,
Rallegrati, dei Martiri sei l'indomito ardire.

Rallegrati, sostegno possente di fede,
Rallegrati, vessillo splendente di grazia.

Rallegrati, per Te fu spogliato l'inferno,
Rallegrati, per Te ci vestimmo di gloria.

Rallegrati, Vergine e Sposa! Rallegrati, Vergine e Sposa!


teta (Stanza VIII)

Osservando la stella
che guidava all'Eterno,
ne seguirono i Magi il fulgore.

Fu loro sicura lucerna
andando a cercare il Possente,
il Signore.

Al Dio irraggiungibile giunti,
l'acclaman beati:
Alleluia!

iota (Stanza IX)

Contemplarono i Magi
che guidava all'Eterno,
sulle braccia materne
l'Artefice sommo dell'uomo.

Sapendo ch'Egli era il Signore
pur sotto l'aspetto di servo,
premurosi gli porsero i doni,
dicendo alla Madre beata:

Rallegrati, o Madre dell'Astro perenne,
Rallegrati, o aurora di mistico giorno.

Rallegrati, fucine d'errori Tu spegni,
Rallegrati, splendendo conduci al Dio vero.

Rallegrati, l'odioso tiranno sbalzasti dal trono,
Rallegrati, Tu il Cristo ci doni clemente Signore.

Rallegrati, sei Tu che riscatti dai riti crudeli,
Rallegrati, sei Tu che ci salvi dall'opre di fuoco.

Rallegrati, Tu il culto distruggi del fuoco,
Rallegrati, Tu estingui la fiamma dei vizi.

Rallegrati, Tu guida di scienza ai credenti,
Rallegrati, Tu gioia di tutte le genti.


Rallegrati, Vergine e Sposa! Rallegrati, Vergine e Sposa!

5. I Magi
kappa (Stanza X)

Banditori di Dio
diventarono i Magi
sulla via del ritorno.

Compirono il tuo vaticinio
e Te predicavano, o Cristo,
a tutti, noncuranti d'Erode,
lo stolto, incapace a cantare:
Alleluia!

6. L'esilio
lambda (Stanza XI)

Irradiando all'Egitto
lo splendore del vero,
dell'errore scacciasti la tenebra:
ché gli idoli allora, o Signore,
fiaccati da forza divina caddero;
e gli uomini, salvi,
acclamavan la Madre di Dio:



Rallegrati, riscossa del genere umano,
Rallegrati, disfatta del regno d'inferno.

Rallegrati, Tu inganno ed errore calpesti,
Rallegrati, degl'idoli sveli la frode.
Rallegrati, Tu mare che inghiotti il gran Faraone,
Rallegrati, Tu roccia che effondi le Acque di Vita.

Rallegrati, colonna di fuoco che guidi nel buio,
Rallegrati, riparo del mondo più ampio che nube.

Rallegrati, datrice di manna celeste,
Rallegrati, ministra di sante delizie.

Rallegrati, Tu mistica terra promessa,
Rallegrati, sorgente di latte e di miele.


Rallegrati, Vergine e Sposa! Rallegrati, Vergine e Sposa!

7. La presentazione al Tempio
mi (Stanza XII)

Stava già per lasciare
lo splendore del vero,
questo mondo fallace
Simeone, ispirato vegliardo.

Qual pargolo a lui fosti dato,
ma in Te riconobbe il Signore perfetto,
e ammirando stupito
l'eterna sapienza esclamò:
Alleluia!

«Parte Tematica»

8. Il figlio dell’uomo
ni (Stanza XIII)

Di natura le leggi
innovò il Creatore,
apparendo tra noi, suoi figlioli:
fiorito da grembo di Vergine,
lo serba qual era da sempre, inviolato:
e noi che ammiriamo il prodigio
cantiamo alla Santa:

Rallegrati, o fiore di vita illibata,
Rallegrati, corona di casto contegno.

Rallegrati, Tu mostri la sorte futura,
Rallegrati, Tu sveli la vita degli Angeli.

Rallegrati, magnifica pianta che nutri i fedeli,
Rallegrati, bell'albero ombroso che tutti ripari.

Rallegrati, Tu in grembo portasti la Guida agli erranti,
Rallegrati, Tu desti alla luce Chi affranca gli schiavi.

Rallegrati, Tu supplica al Giudice giusto,
Rallegrati, perdono per tutti i traviati.

Rallegrati, Tu veste ai nudati di grazia,
Rallegrati, Amore che vinci ogni brama.

Rallegrati, Vergine e Sposa! Rallegrati, Vergine e Sposa!

xi (Stanza XIV)

Tale parto ammirando,
ci stacchiamo dal mondo
e al cielo volgiamo la mente.

Apparve per questo fra noi,
in umili umane sembianze l'Altissimo,
per condurre alla vetta
coloro che lieti lo acclamano:
Alleluia!


9. Il mistero dell’incarnazione
omicron (Stanza XV)

Era tutto qui in terra,
e di sé tutti i cieli
riempiva il Dio Verbo infinito:
non già uno scambio di luoghi,
ma un dolce abbassarsi di Dio verso l'uomo
fu nascer da Vergine,
Madre che tutti acclamiamo:

Rallegrati, Tu sede di Dio, l'Infinito,
Rallegrati, Tu porta di sacro mistero.

Rallegrati, dottrina insicura per gli empi,
Rallegrati, dei pii certissimo vanto.

Rallegrati, o trono più santo del trono cherubico,
Rallegrati, o seggio più bello del seggio serafico.

Rallegrati, o tu che congiungi opposte grandezze,
Rallegrati, Tu che sei in una e Vergine e Madre.

Rallegrati, per Te fu rimessa la colpa,
Rallegrati, per Te il paradiso fu aperto.

Rallegrati, o chiave del regno di Cristo,
Rallegrati, speranza di eterni tesori.

Rallegrati, Vergine e Sposa! Rallegrati, Vergine e Sposa





pi (Stanza XVI)

Si stupirono gli Angeli
per l'evento sublime
della tua Incarnazione divina:
ché il Dio inaccessibile a tutti
vedevano fatto accessibile, uomo,
dimorare fra noi
e da ognuno sentirsi acclamare:
Alleluia!

ro (Stanza XVII)

Gli oratori brillanti
come pesci son muti
per Te, Genitrice di Dio:
del tutto incapaci di dire
il modo in cui Vergine e Madre Tu sei.

Ma noi che ammiriamo il mistero
cantiamo con fede:

Rallegrati, sacrario d'eterna Sapienza,
Rallegrati, tesoro di sua Provvidenza.

Rallegrati, Tu i dotti riveli ignoranti,
Rallegrati, Tu ai retori imponi il silenzio.

Rallegrati, per Te sono stolti sottili dottori,
Rallegrati, per Te vengono meno autori di miti.

Rallegrati, di tutti i sofisti disgreghi le trame,
Rallegrati, Tu dei Pescatori riempi le reti.

Rallegrati, ci innalzi da fonda ignoranza,
Rallegrati, per tutti sei faro di scienza.

Rallegrati, Tu barca di chi ama salvarsi,
Rallegrati, Tu porto a chi salpa alla Vita.

Rallegrati, Vergine e Sposa! Rallegrati, Vergine e Sposa!


10. L’agnello
sigma (Stanza XVIII)

Per salvare il creato,
il Signore del mondo,
volentieri discese quaggiù.

Qual Dio era nostro Pastore,
ma volle apparire tra noi come Agnello:
con l'umano attraeva gli umani,
qual Dio l'acclamiamo:
Alleluia!

11. L’Immacolata  (Stanza XIX)

Tu difesa di vergini,
Madre Vergine sei,
e di quanti ricorrono a Te:
che tale ti fece il Signore
di tutta la terra e del cielo, o illibata,
abitando il tuo grembo
e invitando noi tutti a cantare:

Rallegrati, colonna di sacra purezza,
Rallegrati, Tu porta d'eterna salvezza.

Rallegrati, inizio di nuova progenie,
Rallegrati, datrice di beni divini.

Rallegrati, Tu vita hai ridato ai nati nell'onta,
Rallegrati, hai reso saggezza ai privi di senno.

Rallegrati, o Tu che annientasti il gran seduttore,
Rallegrati, o Tu che dei casti ci doni l'autore.

Rallegrati, Tu grembo di nozze divine,
Rallegrati, che unisci i fedeli al Signore.

Rallegrati, di vergini alma nutrice,
Rallegrati, che l'anime porti allo Sposo.

Rallegrati, Vergine e Sposa! Rallegrati, Vergine e Sposa!



upsilon (Stanza XX)

Cede invero ogni canto,
che presuma eguagliare
le tue innumerevoli grazie.

Se pure ti offrissimo inni
per quanti granelli di sabbia, Signore,
mai pari saremmo ai tuoi doni
che desti a chi canta:
Alleluia!

12. La luce
phi (Stanza XXI)

Come fiaccola ardente,
per che giace nell'ombre
contempliamo la Vergine santa,
che accese la luce divina
e guida alla scienza di Dio tutti,
splendendo alle menti
e da ognuno è lodata col canto:

Rallegrati, o raggio di Sole divino
Rallegrati, o fascio di Luce perenne.

Rallegrati, rischiari qual lampo le menti,
Rallegrati, qual tuono i nemici spaventi.

Rallegrati, per noi sei la fonte dei sacri Misteri,
Rallegrati, Tu sei la sorgente dell'Acque abbondanti.

Rallegrati, in Te raffiguri l'antica piscina,
Rallegrati, le macchie detergi dei nostri peccati.

Rallegrati, o fonte che l'anime mondi,
Rallegrati, o coppa che versi letizia.

Rallegrati, o fragranza del crisma di Cristo,
Rallegrati, Tu vita del sacro banchetto.

Rallegrati, Vergine e Sposa! Rallegrati, Vergine e Sposa!



13. La salvezza dei peccatori
chi (Stanza XXII)

Condonare volendo
ogni debito antico,
fra noi, il Redentore dell'uomo
discese e abitò di persona:
fra noi che avevamo perduto la grazia.

Distrusse lo scritto del debito,
e tutti l'acclamano:
Alleluia!

14. Orazione
psi (Stanza XXIII)

Inneggiando al tuo parto
l'universo ti canta
qual tempio vivente, o Regina!

Ponendo in tuo grembo dimora
Chi tutto in sua mano contiene, il Signore,
tutta santa ti fece e gloriosa
e ci insegna a lodarti:


Rallegrati, o «tenda» del Verbo di Dio,
Rallegrati, più grande del «Santo dei Santi».

Rallegrati, Tu «Arca» da Spirito aurata,
Rallegrati, «tesoro» inesausto di vita.
Rallegrati, diadema prezioso dei santi sovrani,
Rallegrati, dei pii sacerdoti Tu nobile vanto.

Rallegrati, Tu sei per la Chiesa qual torre possente,
Rallegrati, Tu sei per l'Impero qual forte muraglia.

Rallegrati, per Te innalziamo trofei,
Rallegrati, per Te cadon vinti i nemici.

Rallegrati, Tu farmaco delle mie membra,
Rallegrati, salvezza dell'anima mia.

Rallegrati, Vergine e Sposa! Rallegrati, Vergine e Sposa!


omega (Stanza XXIV)

Grande ed inclita Madre,
Genitrice del sommo fra i Santi,
Santissimo Verbo,
or degnati accogliere il canto!

Preservaci da ogni sventura, tutti!

Dal castigo che incombe
Tu libera noi che gridiamo:
Alleluia!





Kondàkion

O Madre ci Dio,
o intatta protettrice,
noi, tua città, salvati da terribili sciagure
eleviamo a Te inni di vittoria e di ringraziamento
Tu, che possiedi potenza invincibile,
liberaci da tutti i mali
e noi grideremo a Te:
"Rallegrati Vergine Sposa!"

Amen





Inno Akathistos alla Madre di Dio. Edizione metrica, è stata pubblicata sulla rivista Marianum 77 (2015) 133-210. 


 P. DE MEESTER, L’Inno Acatisto (∆Akavqisto" ”Umno"), in Bessarione, anno VIII, serie II, vol. VI, 2° semestre (gennaio-giugno 1904), 9-16, 159-165, 252-257; anno IX, serie II, vol. VII, 1° semestre (luglio-dicembre 1904), 36-40, 134-142, 213-224
M. D. SPADARO, Sulla liturgia dell’Inno «Akathistos»: «quaestiones chronologicae», in S. FELICI (a cura di), La mariologia nella catechesi dei Padri (età postnicena), LAS, Roma 1991, p. 247-264. 
E. M. TONIOLO, Akathistos. Saggi di critica e di teologia, Centro di Cultura Mariana «Madre della Chiesa», Roma 2000, 266 pp.
E. M. TONIOLO, L’inno Acatisto, monumento di teologia e di culto mariano nella Chiesa bizantina, in Pontifica Academia Mariana Internationalis, De cultu mariano saeculis VI-XI, vol. IV, Romae 1972, pp. 1-39; 
E. M. TONIOLO, Akáthistos, in S. DE FIORES e S. MEO (ed.), Nuovo Dizionario di Mariologia, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (MI) 1986 (e seguenti edizioni), p. 16- 25; 
ID., Numeri e simboli nell’«Inno Akathistos alla Madre di Dio», in Ephemerides Liturgicae, 101 (1987) 267-288;
ID., La genesi dei testi liturgico-mariani in rapporto ai Padri, in Ufficio delle  Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice,  Liturgie dell’Oriente cristiano a Roma nell’Anno Mariano 1987-1988. Studi e Testi, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1990, p. 945-983;
ID., La teologia dell’Inno «Akathistos», in S. FELICI (a cura di), La mariologia nella catechesi dei Padri (età postnicena), LAS, Roma 1991, 265-283; 
ID., L’Akathistos nella «Vita di Maria» di Massimo il Confessore, in IGNAZIO M. CALABUIG (a cura di), Virgo Liber Verbi, Edizioni «Marianum», Roma 1991, p. 209-228; 
ID., L’inno «Akathistos» alla Madre di Dio. Presentazione letteraria e teologica, in Ephemerides Mariologicae, 44 (1994) 313-353. 
ID., Akathistos: temi e problemi, in Theotokos 15 (2007) 77-102. 



Le foto da: https://photo-lviv.in.ua/mistse-moie-tam-v-lavrovi-abo-spohady-karla-zviryns-koho/
https://neo7777vitaha.livejournal.com/22845.html
https://vidviday.ua/blog/lavrivskyi-monastyr/
http://www.kray.org.ua/3063/mandrivky/lavrivskiy-monastir-svyatist-spokiy-i-tayemnitsi/

La prima pubblicazione 16/04/21



giovedì 3 aprile 2025

Dmytro Chyzhevskyj (23 marzo (4 aprile) 1894 - 18 aprile 1977) grande slavista ucraino, filosofo, linguista, culturologo

 

Dmytro Chyzhevsky
(23 marzo (4 aprile) 1894-18 aprile 1977)
grande slavista ucraino, filosofo, linguista, culturologo

Di Yaryna Moroz Sarno



  Dmytro Chyzhevsky (1894-1977) - scienziato-enciclopedista ucraino; culturologo-slavista, filosofo, critico letterario, studioso di religioni, linguista, ricercatore di letterature ucraine e slave, storia della cultura, filosofia, pensiero religioso e spiritualità slava, è stato chiamato il più grande slavista ucraino, le cattedre di letteratura ucraina ad Harvard portano il suo nome, è riuscito a dare contributi significativi alle discipline umanistiche in ogni paese in cui ha lavorato, ma in Ucraina, che ha lasciato dopo la sua occupazione da parte dei bolscevichi nel 1921, la sua figura rimane poco conosciuta.
  Il culturologo, filosofo, religioso, critico letterario, linguista, ricercatore di letterature ucraine e slave Dmytro Chyzhevskyj nacque il 4 aprile (23 marzo) 1894 nella città di Olessandria, nella provincia di Kherson in una famiglia nobile di un ufficiale in pensione Ivan Chyzhevsky, membro dei circoli populisti. Un posto importante nella formazione spirituale del futuro scienziato, nella formazione della sua visione del mondo, appartiene ai genitori di Chyzhevskyj: Ivan Konstantynovych e Maria Dmytrivna.

Piccolo Dmytro con sorella Maria, 1902 

   Il padre di Chyzhevskyj, di nobile origine, un ufficiale dell'artiglieria, fu espulso dall'accademia militare per la sua partecipazione al circolo populista, arrestato e, dopo due anni di prigione nella Fortezza di Pietro e Paolo, fu esiliato da San Pietroburgo al nord, e poi in patria, ad Olessandria. In seguito, Ivan Chychevskyj prese parte attiva al movimento zemstvo, divenne membro del Partito dei cadetti. Successivamente, I. K. Chyzhevskyj fu eletto presidente del consiglio di amministrazione di questa città, e nel 1906 divenne deputato della Duma di Stato, dove fu uno dei leader del Club parlamentare ucraino-fazione del Partito degli Ucraini.


   La madre, la nobildonna ucraina Maria Yershova, era un'artista e un'insegnante di talento, allieva di Chistyakov e Repin. Su consiglio di I. Y. Repin, che conosceva personalmente, Maria Dmytrivna cercava bambini di talento nelle province e insegnava loro a dipingere. La famiglia viveva modestamente, ma in famiglia regnava il culto della scienza, della letteratura e della pittura. I figli, Dmytro e Maria, sono stati allevati con gli ideali dell'illuminazione. Dmytro Chyzhevsky diceva di aver ereditato da suo padre l'interesse per la scienza e la politica, e da sua madre la passione per la pittura e la musica. 
   Nonostante il fatto che Ivan Konstantynovych fosse un membro del consiglio di zemstvo, desse lezioni private, la famiglia viveva abbastanza modestamente. Tuttavia, il culto della scienza, della letteratura e della pittura regnava in famiglia. I figli di Dmytro e Maria furono allevati con gli ideali dell'illuminismo. Dmytro Chyzhevsky è cresciuto in una famiglia dell'intellighenzia in cui le tradizioni culturali ucraine erano rispettate. 
    Fin dalla tenera età padroneggia brillantemente le principali lingue europee, in particolare il tedesco. Il ragazzo, estremamente capace, ricevette la sua educazione alla scuola elementare locale e poi, dal 1904 al 1911. Dal 1904 al 1911 studiò al Ginnasio classico di Olessandria. Inoltre, la biblioteca paterna, ricca di letteratura filosofica, scientifica e narrativa, forniva un ottimo cibo per la giovane mente curiosa. 
    Tuttavia, gli interessi di Chyzhevskyj, uno studente delle scuole superiori, non si limitavano agli studi e organizzò circoli educativi e poi politici giovanili, i cui membri si riunivano nelle case dei Chyzhevskyj. 
   Organizzò circoli educativi e poi politici giovanili, i cui membri si riunivano nelle case dei Chyzhevskyj. I giovani leggevano libri vietati dalla censura. Tra i partecipanti a questi incontri c'erano otto futuri professori. Anche durante i suoi studi al ginnasio, gli insegnanti gli predicevano una carriera da scienziato e i suoi coetanei lo chiamavano rispettosamente professore. 


Dmytro Chyzhevsky mentre studiava al ginnasio


Membri del circolo educativo di Olessandria, guidato da Dmytro Chyzhevsky (terzo da sinistra)

 Dopo essersi diplomato al Ginnasio di Olessandria nel 1911 con una medaglia d'argento, D. Chyzhevskyj divenne uno studente della Facoltà di Fisica e Matematica dell'Università di San Pietroburgo. Nel 1912 fu pubblicata la sua prima ricerca scientifica sull'astronomia. 

Membri del circolo educativo di Olessandria, guidati da Dmytro Chyzhevsky (al tavolo con un libro, la prima fila da sinistra)

   Chyzhevskyj era affascinato dai problemi filosofici, sotto l'influenza di Lossky, Chyzhevsky decise di dedicarsi alla filosofia e alla filologia e, in seguito, nel 1913, si trasferì all'Università di Kyiv, dove si concentrò sullo studio della filosofia e della filologia indoeuropea e slava. Nel suo ulteriore sviluppo intellettuale, un ruolo enorme fu svolto da Vasyl Zenkovsky, professore di teologia, autore di opere fondamentali, che spinse il giovane a prestare attenzione alla tradizione filosofica ucraina, sulle opere di Skovoroda, Jurkevyc, Gogol'. In futuro, questi filosofi e scrittori si troveranno al centro degli interessi dello scienziato. Chyzhevskyj frequentò anche un corso di filosofia di Aleksej Giljarov, uno dei più importanti filosofi dell'epoca, che cercò di conciliare le "verità della ragione" con le "verità del cuore". In futuro, anche Chyzhevsky si interesserà a tali problemi, parlerà della "filosofia del cuore" come momento fondamentale del pensiero filosofico ucraino.
     Nell'autunno del 1919 difese la sua tesi sulle concezioni filosofiche di F. Schiller. Questa ricerca fu molto apprezzata e Chyzhevskyj fu lasciato al Dipartimento di Filosofia "per prepararsi alla cattedra". Allo stesso tempo, iniziò a tenere lezioni di filosofia. Nel 1920 fu eletto professore associato dei Corsi Superiori Femminili e successivamente dell'Università di Kyiv.


D.I. Chyzhevsky, Praga intorno al 1932
    
  
   D. Chyzhevskyj univa i suoi studi all'università con l'attività politica attiva nel movimento socialdemocratico ucraino, partecipando alle attività dei circoli studenteschi e operai di quel tempo. Per le sue attività rivoluzionarie nel 1916 fu imprigionato, da cui fu liberato dalla Rivoluzione di marzo del 1917. Dopo il suo rilascio, diresse un giornale menscevico e nel 1919 si laureò all'università e ricevette un diploma di primo grado.
    Durante la rivoluzione ucraina, D. Chyzhevskyj fu membro del Consiglio centrale ucraino, della fazione nel comitato della Rada Centrale, in seguito si unì al Partito Menscevico nel Piccolo Consiglio del governo ucraino. Lì, come uno dei quattro rappresentanti della "minoranza", ha votato contro la dichiarazione di indipendenza della Repubblica popolare ucraina. Dmytro era membro del partito menscevico sotto la guida del Consiglio ristretto ucraino, aveva anche la prospettiva di ricoprire la carica di ministro del Lavoro dell'Ucraina.
    Nel 1919 lo scienziato sposò Lydia Marshak. Cinque anni dopo, la coppia ebbe una figlia, Tatiana. Anche lei, come suo padre, è diventata una scienziata, in particolare, ha ricoperto la posizione di professore di studi slavi presso la Wayne State University (USA).
   L'Università di Kyiv invitò D. Chyzhevskyj al posto di professore associato di filosofia. Chyzhevskyj insegnava filosofia all'università, insegnava lingue nei corsi presso istituti di istruzione superiore per donne. 
   Nell'agosto del 1920, i bolscevichi arrestarono Chyzhevskyj a Kyiv e lo trasferirono in una prigione di Kharkiv. Poi fu condannato a morte e quasi giustiziato, ma riuscì a fuggire. Miracolosamente, riuscì ad evitare la morte ed emigrare dalla sua terra natale all'estero. 
   Non volendo più sfidare il destino, Dmytro Ivanovych e sua moglie si trasferirono illegalmente in Polonia nell'estate del 1921 e da lì partirono per la Germania. Il 13 maggio 1921, dopo aver attraversato illegalmente il confine polacco-sovietico, D. Chyzhevskyj arrivò a Heidelberg (Germania). Durante gli anni 1921-1924 continuò i suoi studi presso le università tedesche. All'Università di Heidelberg ascoltò le lezioni di Karl Jaspers, e all'Università di Friburgo ascoltò eminenti filosofi del XX secolo i luminari della filosofia tedesca di quel tempo E. Husserl, Martin Heidegger, G. Rickert, G. Kogen e R. Kroner. Ben presto gli fu offerto l'insegnamento. 


Logica, Praga, 1924  

  
   Periodo di Praga (1924-1932) è stato importante nella vita di Chyzhevsky. Nel 1924, a Praga, Chyzhevskyj difese la sua tesi di dottorato sui problemi di percezione della filosofia di Hegel in Russia e la sua influenza sulla cultura russa. Lavorò presso l'Istituto Pedagogico Libero Ucraino intitolato a M. Drahomanov, come professore associato, insegnò corsi di filosofia, nel 1929 divenne professore all'Istituto Ucraino di Praga e nel successivo all'Istituto Scientifico Ucraino di Berlino. Durante questi anni, Dmytro Ivanovych ha spesso tenuto presentazioni presso istituti di istruzione superiore ucraini e russi e società scientifiche in molti paesi dell'Europa centrale e occidentale.
   Nel 1925, Chyzhevskyj si trasferì a Praga. A quel tempo, nella capitale della Cecoslovacchia, sorse un vero e proprio centro della vita culturale e scientifica ucraina, in cui il ruolo di primo piano fu svolto da un autorevole critico d'arte e storico delle belle arti, in gioventù noto partecipante del movimento socialdemocratico ucraino Dmytro Antonovych, che Chyzhevskyj conosceva bene a Kyiv. A Praga incontrò personaggi ucraini di spicco: Dmytro Doroshenko, Mykola Shapoval, Mykhailo Grushevskyj, qui c'era l'Istituto pedagogico superiore ucraino Mykhailo Drahomanov da loro formato. Comunicando con personaggi culturali e pubblici ucraini in esilio, così come con gli studenti ucraini, Chyzhevsky si interessò alle questioni ucraine. Nel 1926 pubblicò a Praga l'opera "La filosofia in Ucraina. Un tentativo di storiografia della questione", per il quale il Consiglio accademico dell'Istituto pedagogico libero ucraino gli ha conferito il titolo di professore. L'anno successivo, nel 1927, scrisse "Saggi sulla storia della filosofia in Ucraina". Tuttavia, questo manoscritto è scomparso. Soltanto negli anni 1929-1930 Chyzhevsky ripristinò i "Saggi...", e nel 1931 li pubblicò. A Praga nel 1929 difese la sua dissertazione "Hegel e la Rivoluzione francese".



  Il filosofo Chyzhevskyj instaura una collaborazione con periodici tedeschi, polacchi, russi, ucraini, francesi e cechi, come la rivista "Logica", "Filosofia in Ucraina" ed altri. Per la prima volta aprì l'Istituto di studi slavi, che voleva rendere di livello mondiale nella città tedesca di Halle. 
  Durante gli anni '20, Dmytro Chyzhevsky collaborò attivamente con le organizzazioni di emigrati ucraini, principalmente in Cecoslovacchia. Aveva un atteggiamento estremamente negativo nei confronti della politica bolscevica in Ucraina, considerandola estremamente crudele e totalitaria. 
   Dmytro Chyzhevskyj pubblicò a Praga un piccolo articolo "Sulla filosofia della storia"  nel 1925, forse il più appassionato dei suoi circa mille lavori, dove il filosofo riflette sul condizionamento del destino della persona e della nazione in base al suo carattere e alle circostanze storiche.  
   Successivamente iniziò un proficuo periodo di insegnamento e di lavoro scientifico, che durò per diversi decenni. Era impegnato in attività scientifiche finalizzate alla storia comparata della letteratura slava, alla letteratura ecclesiastica ceca, all'analisi delle opere di Gogol, Skovoroda, Shevchenko, Chapek e fu molto interessato alla storia dell'antica letteratura russa (secoli XI-XII) e ucraina (secoli XVI). D. I. Chyzhevskyj diventò professore presso l'Istituto Pedagogico Superiore Ucraino di Mychailo Draghomanov a Praga, e nel 1929 - alla Libera Università Ucraina di Monaco. 
  Durante il periodo praghese, Chyzhevskyj mostrò un crescente interesse per l'opera di Skovoroda. Il risultato di questi interessi fu la sua monografia "La filosofia di G. Skovoroda", pubblicata nel 1934 a Varsavia. In esso, ha attirato l'attenzione sui parallelismi tra Skovoroda e i mistici tedeschi. In alcune delle sue opere, lo scienziato ha sottolineato l'influenza di Angelius Silesius e Valentin Weigel, che appartenevano ai rappresentanti del misticismo tedesco, sul pensatore ucraino.             Nella Società storica e filologica ucraina lesse discorsi "L'etica di Skovoroda", "Opinioni filosofiche di Pamfil Yurkevych", "Visione del mondo del giovane Kostomarov", "Filosofia del cuore sul terreno ucraino", "La visione del mondo di Kulish", nella Società dei sostenitori del libro relazioni: "Una raccolta tedesca dimenticata di poesie su temi ucraini", "Letteratura filosofica in ucraino", "Dai compiti delle biblioteche slave", "Alla psicologia del lettore", "Psicologia del bibliotecario", nella Società biologica "La pianta come simbolo dell'universo", Società filosofica - "Platone nell'antica Rus", "Visione del mondo di kyrylo-metodiani". Al II Congresso scientifico ucraino, tenutosi a Praga nel 1932, lo scienziato fece sei relazioni, quattro delle quali relative alla storia della filosofia ucraina: "Il lavoro degli ucraini nel campo della filosofia", "Compiti della storia della filosofia ucraina", "All'etica di Skovoroda", "Alle fonti della filosofia ucraina dei secoli XVII-XVIII".

Chyzhevskyj D. Filosofia in Ucraina, Praga, 1926

Chyzhevsky D. Saggi sulla storia della filosofia in Ucraina, Praga 1931

Stampe ucraine a Halle, Cracovia -Leopoli, 1943

     Con le sue opere di filosofia e critica letteraria, D. Chyzhevskyj acquisì autorità nei circoli scientifici e nel 1932 fu invitato a insegnare all'Università di Halle (Germania). Oltre all'Università di Halle, D. Chyzhevskyj insegnò nelle università di Jena e Marburg e occasionalmente tenne conferenze in molte università di altri paesi europei (Polonia, Francia, Svezia, Cecoslovacchia, ecc.).  
   All'inizio del 1935 durante le sue ricerche negli archivi nella biblioteca Weizenhauses di Halle, D. Chyzhevskyj si imbatté in una scoperta che divenne la più grande scoperta della sua vita che gli portò fama mondiale. Fu lui a trovare e aprire al mondo negli archivi della biblioteca un manoscritto di 2000 pagine dell'opera principale "Pansofia" ("Consigli generali sulla correzione degli affari umani") del riformatore dell'educazione, teologo e poeta ceco Jan Amos Comenius (1592-1670), che era stata considerata perduta per centocinquant'anni. Quando alla fine della guerra ci fu la minaccia di bombardare Halle, Chyzhevsky portò l'opera fuori dalla biblioteca e la portò costantemente con sé in una piccola valigia, che metteva accanto al suo letto di notte. Il filosofo e pedagogo rinascimentale ceco Giovanni (Jan) Amos Comenio, Chyzhevskyj definì "l'unico dei pensatori slavi che aveva l'importanza mondiale", lo metteva accanto all'eccezionale filosofo ucraino Grygoriy Skovoroda. Negli archivi di Halle, Chyzhevskyj trovò opere in lingua latina di scienziati ucraini che studiarono nelle università dell'Europa occidentale nei tempi antichi, così come la poesia latina di Feofan Prokopovych.
    D. Chyzhevskyj in una delle sue lettere dedicata al teologo e storico della filosofia Fritz Lieb osserva "Considero Skovoroda uno dei teosofi più significativi. Tutto ciò che è stato scritto finora su Skovoroda è insufficiente e nella maggior parte dei casi privo di significato". Le sue opere su Grygoriy Skovoroda e Mykola Gogol sono ancora tra le migliori. Fu anche uno dei primi a sottolineare l'importanza del barocco per la cultura ucraina nel suo complesso.

Chyzhevskyi D. "Alcune fonti di simboli di G.S. Skovoroda", Praga 1934 

Filosofia di G. Skovoroda, Varsavia 1934


   Le opere di Chyzhevskyj sulla filosofia e la storia della letteratura hanno reso il suo nome molto noto nella comunità scientifica europea. Scrisse gli studi fondamentali "Filosofia in Ucraina", infatti, l'autore della prima opera sintetica sulla storia della filosofia ucraina, "Filosofia di Skovoroda", "Filosofia greca per Platone", "Al problema del barocco", "Storia della letteratura ucraina", "Storia comparata delle letterature slave". Dmytro Chyzhevskyj introdusse il concetto di "carattere del popolo" nella filosofia ucraina e credeva che fosse l'eredità filosofica del popolo ad avere un impatto positivo sulla loro autocoscienza e che fosse solo necessario aprire l'accesso alle fonti di questo patrimonio.
    Dal 1932 lo scienziato lavorò all'Università di Halle (Germania), dove difese la sua tesi di dottorato "Hegel in Russia", pubblicando una relativa monografia, scrisse una serie di opere dedicate ad alcune figure della filosofia ceca e slovacca.

Chyzhevskyj durante una conferenza a Gale, intorno al 1935

   Negli anni '30, i nazisti non permisero a Chyzhevskyj di ricevere il titolo di professore ed interruppero la sua partenza per la Columbia University negli Stati Uniti, o le Università di Vienna o Bratislava, a causa dell'origine ebraica di sua moglie. I nazisti gli chiesero di sciogliere il matrimonio con la moglie ebrea, ma il filosofo rifiutò, anche se rischiò di perdere il lavoro e persino la libertà. Con lo scoppio della guerra tedesco-sovietica, la Gestapo proibì a Chyzhevsky di lasciare Halle senza un permesso speciale. In quella "cupa realtà" fu sostenuto da un gruppo di giovani filosofi, che, a loro volta, lo coinvolsero nell'assistenza illegale ai prigionieri dei campi di concentramento e agli Ostarbeiter. La moglie e la figlia di Dmytro Chyzhevskij dovettero emigrare negli Stati Uniti, mentre lo scienziato rimase in Germania con i suoi studenti, continuando a insegnare all'università e scrivendo il suo lavoro di ricerca.
     Chyzhevskyj scrisse il primo studio fondamentale sul barocco ucraino - "Barocco letterario ucraino: saggi" (in 3 volumi 1941-1944), cercando di costruire la storia della letteratura ucraina come una storia di stili, sottolineando il legame iniziale con la cultura bizantina. La ricerca dello scienziato del barocco letterario ucraino non ha perso il suo significato scientifico ancora oggi, gettò le basi dei moderni studi medievali ucraini. 
   Durante il periodo della sua emigrazione negli anni 1921-1945, scrisse 450 opere.

Chyzhevskyj D., Barocco letterario ucraino. Saggi (1941)

Chyzhevskyj D. Storia della letteratura ucraina. 2, IV. Rinascimento e Riforma. V. Barocco, Praga 1942


    Negli anni del dopoguerra, prese parte attiva alla vita della diaspora, divenne uno dei fondatori della Libera Accademia delle Scienze ucraina, insegnò alla Libera Università Ucraina e all'Accademia Teologica Ucraina. Dirige la Libera Accademia ucraina delle scienze, dopo aver ripristinato il titolo di professore di filosofia. Fu accusato di spionaggio, comunismo e, secondo un'indagine ufficiale, fu confermato che il filosofo non era coinvolto in nessuna agenzia. 


   Dal 1945 al 1949, Chyzhevskyj insegnò filologia slava all'Università della città di Marburgo, nella Germania occidentale, nota per le sue tradizioni filosofiche; presso l'Università di Marburg fondò il Seminario di studi slavi, divenendone il direttore a pieno titolo. Partecipa anche al restauro delle università ucraine, delle istituzioni scientifiche tedesche; insegna discipline accademiche speciali presso l'Accademia teologica ortodossa ucraina: filosofia e logica.   

Epoche culturali e storiche, Augsburg 1948

      
     Incontrò alcune difficoltà nel dopoguerra nella pubblicazione di articoli scientifici nelle condizioni del Partito Nazionalsocialista in Germania. Fu quindi costretto a firmarsi lui stesso, prendendo in prestito lo pseudonimo di Fritz Erlenbusch. Alcuni dei suoi articoli furono pubblicati, l'altra parte andò perduta. Chyzhevskyj lavorò fruttuosamente e quando le truppe sovietiche arrivarono a Gale, lo lasciò con la sua biblioteca scientifica confiscata, unica e multilingue. Il filosofo tedesco Gadamer ricorda una visita a Chyzhevskyj, in cui tutte le sedie erano occupate da una pila di libri. 
    I legami con i vecchi amici, interrotti dalla guerra, furono gradualmente ristabiliti, molti dei quali si erano trasferiti negli Stati Uniti a quel tempo. Gli ex studenti di Chyzhevskyj gli chiedono di lasciare la Germania e di venire negli Stati Uniti. 


  
   Sull'invito dell'Università di Harvard nel 1949, D. Chyzhevskyj lasciò l'Europa e partì per gli Stati Uniti, dove gli fu offerta una cattedra all'Università di Harvard: insegnò storia delle letterature slave e condusse studi comparativi all'Università di Harvard, dirigendo il dipartimento di filosofia della Libera Accademia delle Scienze ucraina a New York. Rimase ad Harvard fino al 1956, insegnando studi slavi, comunicando con i colleghi: sia vecchi - R. Jacobson, l'arciprete George Florovsky, O. Gershenkron - che nuovi - G. Lant, V. Weintraub, Y. Shevelev. Lì pubblicò la sua fondamentale "Storia della letteratura ucraina". A causa della sua mancanza di conoscenza dell'inglese, teneva lezioni in tedesco o in russo. 
   Dal 1951 Divenne l'editore degli "Annali" in lingua inglese dell'Accademia ucraina delle scienze. In questo periodo, collaborò attivamente con l'"Enciclopedia degli studi ucraini", preparando articoli.  Nel periodo americano, D. Chyzhevsky partecipò attivamente alla vita scientifica dell'emigrazione ucraina, in particolare alle attività della Libera Accademia delle Scienze ucraina, essendone membro del consiglio direttivo e dirigendo prima la sezione letteraria e poi quella filosofica. 
   Come professore di studi slavi all'Università di Harvard, contribuisce allo sviluppo della ricerca nel campo degli studi slavi, della traduzione e della pubblicazione della letteratura in lingua russa e ucraina. Ha scritto numerose opere nel campo della ricerca slava: "Saggio sulla storia comparata della letteratura slava", "Labirinto del mondo Comenius", "Gogol sconosciuto" e altre opere. Il professor Chyzhevskyj considerava gli studi slavi americani un po' superficiali e dilettantistici e ha nostalgia della Germania. Nella corrispondenza con Thomas Mann esprime il desiderio di tornare in Germania, perché è lì che si è ritrovato e si è sentito libero allo stesso tempo. La propaganda contro di lui si intensificò da parte degli slavi sovietici e della Germania dell'Est che lo accusavano di sostenere il nazionalismo ucraino, ma la diaspora lo considerava troppo legato all'influsso russo.

Chizhevsky D. Oltre i limiti della bellezza, New York, 1952  
 
Chyzhevskyj D. Storia della letteratura ucraina. Pubblicato a New York nel 1956. Editore: Libera Accademia delle Scienze Ucraina (UVAN) negli Stati Uniti


   Nel mondo scientifico occidentale, Dmytro Chyzhevsky ha ricevuto riconoscimenti e popolarità durante la sua vita come eccezionale slavista e scienziato di fama mondiale. Non si è mai chiuso solo ai temi ucraini, ricercando la storia spirituale ceca, slovacca e tedesca. Era uno scienziato enciclopedico interessato a vasti strati della scienza e della cultura. Egli, ad esempio, poteva essere impegnato in un'analisi comparativa delle letterature slave. Cioè, sulla base della sua conoscenza delle letterature dei diversi popoli slavi, poteva confrontarle tra loro in epoche diverse. Analizza la stilistica, l'uso del linguaggio, le immagini e così via.


    
    Dmytro Chyzhevsky, troppo profondamente radicato nella tradizione accademica tedesca, non riesce mettere radici indolore nell'ambiente americano. Nel 1956, D. Chyzhevskyj tornò in Germania, dove diresse il Dipartimento di Studi Slavi appena creato presso l'Università di Heidelberg, il più antico della Germania, fondato nel 1386. Dal 1956 fino alla fine della sua vita, ricoprì la carica di professore, direttore dell'Istituto di Studi Slavi dell'Università di Heidelberg (Germania). Sei anni dopo, nel 1962, fu eletto membro a pieno titolo dell'Accademia delle Scienze di Heidelberg e subito dopo dell'Accademia Croata delle Scienze di Zagabria.

La letteratura antica dell'Ucraina antica, Monaco 1956 


Orbis scriptus dedicata a 70 anniversario di D. Chyzhevskyj


   D. Chyzhevsky morì a Heidelberg il 18 aprile del 1977, lasciando dietro di sé più di 900 articoli scientifici. Il suo archivio personale è conservato presso le università di Halle, Heidelberg e Harvard. Ha lasciato un ampio e diversificato patrimonio creativo: oltre 1.000 opere sulla storia delle letterature ucraine e slave, sulla filosofia e la cultura, sul pensiero socio-politico, sugli studi slavi, sulla biblioteconomia, sugli studi sul libro, sulla letteratura comparata, sulla linguistica strutturale e su una serie di altri branche e discipline, in particolare studi dedicati a G. Skovoroda, M. Gogol, T. Shevchenko, G.-W. Hegel, I. Kant, J.-A. Comenius, V. Lypynsky, S. Franko, F.-W. Nietzsche, F. Schiller, F.-W. Schelling, ecc. Le opere più famose: "Logica" (1924), "Filosofia in Ucraina" (1926), "Saggio sulla storia della filosofia in Ucraina" (1931), "Filosofia di G. S. Skovoroda" (1934), "Geschichte deraltrussischen Literarur. Kiever Epoche" (1948, 1960), "Schizzo comparativo delle letterature slave (1952), "Storia della letteratura ucraina dagli inizi all'epoca del realismo" (1956), ecc.  Membro a pieno titolo della Società scientifica Shevchenko e della Libera Accademia delle Scienze ucraina, membro dell'Accademia croata delle scienze di Zagabria (1962) e dell'Accademia delle scienze di Heidelberg (Germania). Presidente della Società degli Slavisti (Germania). Membro del Consiglio di Amministrazione delle Scienze Internazionali dell'Unione Hegel. Professore onorario presso l'Università di Colonia (Germania) e molte università e istituti europei. Docente presso le università di Halle, Jena, Marburg, Heidelberg, Colonia. Nelle sue posizioni a Halle, Marburgo e Heidelberg, fondò e costruì istituti slavi.
    Un vecchio amico dello scienziato, un politico, storico, pubblicista ucraino Panas Vasyliovych Fedenko, ha valutato l'importanza di Chyzhevskyj per la scienza nazionale e mondiale come segue: "Questa perdita, come una ferita non guarita, causerà dolore e rimpianto per molto tempo nei cuori delle persone di scienza e tristezza nelle anime di tutti coloro che conoscevano il nobile carattere del defunto. Scienziati di questo livello nascono una volta ogni secolo o meno. Tra i creatori della scienza ucraina che hanno agito secondo la regola del "sine ira et studio" – Mykhailo Maksymovych, Volodymyr Antonovych, Mykhailo Drahomanov, Ivan Franko, Mykhailo Grushevsky – il nome di Dmytro Chyzhevskyj rimarrà in grande considerazione finché vivrà la nazione ucraina e la sua cultura".

Chyzhevsky D. Epoche culturali e storiche (Augsburg-Montreal, 1978)


   Tenendo conto del contributo di Chyzhevskyj alla cultura nazionale, egli appartiene certamente alla gloriosa schiera di eminenti scienziati ucraini del XX secolo. Dal 1997 è stato intitolato a Chyzhevskyj un premio dell'Accademia Nazionale delle Scienze dell'Ucraina per la ricerca filosofica. 

   


D. Chyzhevsky, La filosofia antica in sinossi: Lezioni tenute presso l'Accademia teologica e pedagogica della UAOC a Monaco di Baviera. — Ed. 2-e. — Kirovohrad. — 1994. — 71 p. (Антична філософія в конспективному вигляді: Лекції читані в Богословсько-Педагогічній Академії УАПЦ в Мюнхені. — Вид. 2-е. — Кіровоград. — 1994. — 71 с.)
D. Chyzhevsky, Storia della letteratura ucraina / Dmytro Chyzhevsky; Prefazione dell'autore di M.K. Naienko. — Kyiv: Akademiya, 2003. — 567 p. — (Ser. "Alma Mater"). — Rif.: p. 558-567.
D. Chyzhevsky, Storia della letteratura ucraina. Istituto per l'educazione per corrispondenza presso l'Università Libera Ucraina // Saggi sulla storia della letteratura e della critica ucraina. — Monaco di Baviera. — 1994. — p.2-46.
D. Chyzhevsky, Storia della letteratura ucraina: dagli inizi all'età del realismo / Dmytro Chyzhevskyi; scritto da M.K. Nayelenko. — Ternopil: Prezent, 1994. — 478,[2] p. — Rif.: p. 462-472.
D. Chyzhevsky, Storia della letteratura ucraina. — New York: Libera Accademia ucraina delle scienze negli Stati Uniti, 1956. — 511 p.
D. Chyzhevsky, Saggi sulla storia della filosofia in Ucraina. — Kiev: Casa editrice "Oriy" presso UKSP "Kobza", 1992. — 230 p. — (Eredità).
D. Chyzhevsky, Saggi sulla storia della filosofia in Ucraina. — New York, 1991. — 175 p.
D. Chyzhevsky, Oltre la bellezza. — New York, 1952. — 22 p.
D. Chyzhevsky, Teoria dei simboli di G. Skovoroda : Hieroqlyphica , emblemata , simbola (Stampato secondo l'edizione: Chizhevsky D.I. Filosofia di G.S. Skovoroda. — Varsavia, 1934. 
D. Chyzhevsky, Un frammento della seconda parte di quest'opera unica è presentato nella sezione "Filosofia della religione") // Cronaca 2000. — 2000. — N. 2 (39-40). — P. 58-67.
D. Chyzhevsky, Filosofia ucraina / Cultura ucraina: Lezioni a cura di D. Antonovych. — Kiev: Lybid, 1993. — P.146-167.
D. Chyzhevsky, Barocco letterario ucraino: saggi / Preparazione del testo ed edizione linguistica di Leonid Ushkalov; articolo introduttivo di Oleksa Myshanych. — Kharkiv: Akta, 2003. — 460 p.
D. Chyzhevsky, Barocco letterario ucraino // Saggi sulla storia della letteratura e della critica ucraina. — Monaco, 1994. — p.41-204.
D. Chyzhevsky, Filosofia di G.S. Skovoroda / Preparazione del testo, edizione linguistica e articolo introduttivo di Leonid Ushkalov. — Kharkiv: Akta. — 2003. — 432 p.
D. Chyzhevsky, Filosofia di G. Skovoroda // Note del gruppo accademico russo negli Stati Uniti. — 1992-93. — Vol. XXV. — p. 43-67.
D. Chyzhevsky, Filosofia di G. Skovoroda. Introduzione / Skovoroda Hryhoriy. Ricerche, esplorazioni, materiali: collezione di opere scientifiche. — Kyiv: Pensiero scientifico, 1992. — p.237-248.
D. Chyzhevsky, Filosofia di G. Skovoroda. — Varsavia: Druk. NTSh, 1934. — 219 p. (Atti dell'Istituto Scientifico Ucraino. XXIV vol.)
Chyzhevskyi D., Ogloblin O. opanas lobysevich. 1732-1805. — Monaco di Baviera — New York: "Onda del Dnipro", 1966. — P.9, 59.
D. Chyzhevsky, Una storia della letteratura ucraina. — New York, 1997. — 815 s.
Baader e la Russia // Novy Zhurnal. — New York, vol. 35, pp. 301-310.
D. Chyzhevsky, Vjačeslav Lypynskyi come filosofo della storia // Pensiero filosofico e sociologico. — 1991, n. 10. — pagg. 51-62.
D. Chyzhevsky, Mostre di artisti russi in Europa // New Journal. — New York, 1958, libro. 53. — P. 80-97.
D. Chyzhevsky, Ai problemi del barocco // Modernità. — 1974. — n. 4. — p. 42-54.
D. Chyzhevsky, Al problema del doppio pensiero filosofico e sociologico di Dostoevskij — 1994. — n. 5-6. — pagg. 7-75.
D. Chyzhevsky, Biografia // Pensiero filosofico e sociologico. — 1990. — N. 11. — P. 31-35.
D. Chyzhevsky, Il significato dell'Università di Kharkiv nella vita spirituale ucraina // Kryvbas Courier. — 1997. — Marzo. — P. 8-103.
D. Chyzhevsky, Dai compiti delle biblioteche slave // Bollettino delle biblioteche. — 1996. — N. 2. — P.24-25.
D. Chyzhevsky, Principe Nikolai Sergeevich Trubetskoy // Sovremennye zapiski. Parigi. 1939. — N. 68. — P. 445-467.
D. Chyzhevsky, Epoche culturali e storiche // Elisabetta. — 1992. — 28 ottobre.
D. Chyzhevsky, Sui temi della filosofia della storia // Kryvbas Courier. — 1997. — Marzo. — p. 91-98.
D. Chyzhevsky, Pubblicazioni scientifiche di D. Chizhevsky, da lui stesso indicato quando entrò all'Università di Halle per la posizione di lettore di studi slavi nel 1932 // Pensiero filosofico e sociologico. — 1990. — N. 11. — P. 52-54.
D. Chyzhevsky, Pamfil Yurkevich // Osnova. — 1993. — N. 24 (2). — P. 155.
D. Chyzhevsky, Sulla parodia letteraria // New Journal. — New York, 1965, libro 79. — P.118-140.
D. Chyzhevsky, Perché il 1° agosto c'è una processione di croci sull'acqua // Bollettino del Movimento Cristiano Studentesco Russo. — Parigi — New York, 1955. — N. 38. — P. 25-28.
D. Chyzhevsky, Il diciassettesimo secolo nella storia spirituale dell'Ucraina // Cronaca 2000. — 2000. — n. 1 (37-38). — p. 202-216.
D. Chyzhevsky, Tre libri su Gogol' (Recensione) // New Journal. — New York, 1955, libro. 41. — P. 277-288.
D. Chyzhevsky, Filosofia e nazionalità: pensiero filosofico e sociologico. — 1990. — N. 10 (viene presentata anche la biografia di D. Chyzhevsky). // Cronaca 2000. — 2000. — N. 1 (37-38). — P. 606-616.
D. Chyzhevsky, Le idee filosofiche di Schelling (1775-1854) in Ucraina // Problemi di filosofia. — Vyp. 92. — 1992. — P. 28-33.
D. Chyzhevsky, "Filosofia del cuore" di Pamfil Yurkevich (Saggi sulla storia della filosofia in Ucraina.) // Mondo ucraino. — 1994. — Gennaio-febbraio. — p. 8-12.
D. Chyzhevsky, Filosofia di G. Skovoroda: Skovoroda il mistico // Cronaca 2000. — 2000. — No 2 (39-40). — P. 455-474.
D. Chyzhevsky, S.L. Frank come storico della filosofia e della letteratura // Pensiero filosofico e sociologico. — 1990. — n. 11. — pagg. 36-49.
D. Chyzhevsky, T. Shevchenko e D. Strave: (L'introduzione della parola Reva di Lesya) // Slovo i Chas. — 1999. — n. 3. — p. 18-29; n. 4-5. — p. 39-45.
D. Chyzhevsky, L'evemerismo nella letteratura slava antica // New Journal. — New York, 1968, libro 92. — p. 251-254.
D. Chyzhevsky, Yuriy Klen, scienziato e uomo / Vedi. Raccolta del "Giornale letterario ucraino", 1956. — Monaco di Baviera, 1957. — p. 157-166.

Вибрані листи Дмитра Чижевського до о. Георгія Флоровського : публ. і комент. Ірини Валявко // Філософська думка. –– 2010. –– № 6. –– С. 90–129
Чижевський Д. Баадер и Россия // Новый журнал. — Нью Йорк, кн. 35, С. 301-310.
Чижевський Д. Вячеслав Липинський як філософ історії // Філософська і соціологічна думка. — 1991, № 10. — С. 51-62.
Чижевський Д. Выставки русских художников в Европе // Новый журнал. — Нью Йорк, 1958, кн. 53. — С. 80-97.
Чижевський Д. Геґель і Ніцше / Д. Чижевський // Дмитро Чижевський. Філософські твори: у 4-х тт. / Під заг. ред. В. Лісового. – Т. 4. – К.: Смолоскип, 2005. – С. 339–360.
Чижевський Д. Геґель у Росії / Д. Чижевський // Дмитро Чижевський. Філософські твори: у 4-х тт. / Під заг. ред. В. Лісового. – Т. 4. – К.: Смолоскип, 2005. – С. 3–306. 
Чижевський Д. Геґель і французька революція / Д. Чижевський // Дмитро Чижевський. Філософські твори: у 4-х тт. / Під заг. ред. В. Лісового. – Т. 4. – К.: Смолоскип, 2005. – С. 307–338. 
Чижевський Д. До проблем барокко // Сучасність. — 1974. — № 4. — C. 42-54.
Чижевський Д. До проблеми двійника у Достоєвського // Філософська і соціологічна думка. — 1994. — № 5-6. — С. 7-75.
Чижевський Д. Эвгемеризм в старославянских литературах // Новый журнал. — Нью Йорк, 1968, кн.92. — С.251-254.
Чижевський Д. Жизнеописание // Философская и социологическая мысль. — 1990. — № 11. — С.31-35.
Чижевський Д. Життєпис / Д. Чижевський // Філософська і соціологічна думка. – 1990. – № 11. – С. 29–33. 
Чижевський Д. Значіння Харківського університету в українському духовному житті // Кур’єр Кривбасу. — 1997. — Березень. — С. 8-103.
Чижевський Д. Із завдань славістичних бібліотек // Бібліотечний вісник. — 1996. — № 2. — С.24-25.
Чижевський Д. Історія української літератури / Дмитро Чижевський; Авт. передм. М. К. Наєнко. — К.: Академія, 2003. — 567 с. — (Сер. “Альма-матер”). 
Чижевський Д. І. Історія Української літератури. Інститут заочного навчання при Українському Вільному Університеті // Нариси історії укр. літератури й критики. — Мюнхен. — 1994. — С.2-46.
Чижевський Д. І. Історія української літератури : Від початків до доби реалізму / Дмитро Чижевський; Авт.передм. М.К.Наєлнко. — Тернопіль: Презент, 1994. — 478,[2] с. — Бібліогр.: С. 462-472.
Чижевський Д. І. Історія української літератури. — Нью Йорк: Українська Вільна Академія наук у США, 1956. — 511 c.
Чижевський Д. Князь Николай Сергеевич Трубецкой // Современные записки. Париж. 1939. — № 68. — С. 445-467.
Чижевський Д. І. Культурно-історичні епохи [вступна стаття О.В.Яся] / Д. І. Чижевський // Український історичний журнал. - 2017. - № 2. – С.183-204.
Чижевський Д. Культурно-історичні епохи // Єлисавет. — 1992. — 28 жовтня.
Чижевський Д. На теми філософії історії // Кур’єр Кривбасу. — 1997. — Березень. — С. 91-98.
Чижевський Д. Нариси з історії філософії на Україні. — К.: Вид-во “Орій” при УКСП “Кобза”, 1992. — 230 с. — (Спадок).
Чижевський Д. І. Нариси з історії філософії на Україні. — Нью Йорк, 1991. — 175 с.
Чижевський Д. Научные публикации Д.Чижевского, указанные им самим при поступлении в Галльский университет на должность лектора славистики в 1932 году // Философская и социологическая мысль. — 1990. — № 11. — С. 52-54.
Чижевський Д. Памфил Юркевич // Основа. — 1993. — № 24 (2). — С. 155.
Чижевський Д. О литературной пародии // Новый журнал. — Нью Йорк, 1965, кн.79. — С.118-140.
Чижевський Д. Поза межами краси : (до естетики бароккової літератури). – Нью-Йорк : Українсько-Американське видавниче товариство, 1952. – 22 с. – (Серія наукова ; ч. 2).
Чижевський Д. Почему 1-го августа бывает кресный ход на воду // Вестник русского студенческого христианского движения. — Париж — Нью Йорк, 1955. — № 38. — С. 25-28.
Чижевський Д. Религиозная утопия А. Иванова “Путь”. – Вып. ХХІV / Д. Чижевський. – Париж,– 1930. – С. 41– 57. 
Чижевський, Д. Сімнадцяте сторіччя в духовній історії України // Слово многоцінне : хрестоматія української літератури, створеної різними мовами в епоху Ренесансу (друга половина XV–XVI) та в епоху Бароко (кінець XVI–XVIII століття) : в 4 кн. / упоряд.: В. Шевчук, В. Яременко. – Київ : Аконіт, 2006. – Кн. 2 : Література високого Бароко (1632–1709 рік). – С. 27–37.
Чижевський Д. Сімнадцяте сторіччя в духовній історії України // Хроніка 2000. — 2000. — № 1 (37-38). — C. 202-216.
Чижевський Д. Сковорода и немецкая мистика. “Записки Русского народного университета в Праге”. – Т. ІІ. 1929. – С. 283–301. 
Чижевський Д. Теорія символів Г. Сковороди : Hieroqlyphica , emblemata , simbola (Друкується за виданням: Чижевський Д.І. Філософія Г.С.Сковороди. — Варшава,1934. 
Чижевський Д. Українська філософія / Українська культура: Лекції за редакцією Д. Антоновича. — К.: Либідь, 1993. — С.146-167.
Чижевський Д. Український літературний барок: Нариси / Підготовка тексту та мовна редакція Леоніда Ушкалова; вступна стаття Олекси Мишанича. — Харків: Акта, 2003. — 460 с.
Чижевський Д. Українське літературне барокко // Нариси історії укр. літ. й критики. — Мюнхен, 1994. — С.41-204.
Чижевський Д. Українське літературне бароко = The Ukrainian literature baroque : Вибрані праці з давньої літератури / Дмитро Чижевський; Гол. редкол. Омелян Пріцак; Передм. Олекса Мишанич. – К. : Обереги, 2003. – 576 с. – (Київська б-ка давнього українського письменства. Студії; Т. 4). 
Чижевський Д. Фрагмент з другої частини цієї унікальної праці подаємо в розділі “Філософія релігії”) // Хроніка 2000. — 2000. — № 2 (39-40). — C. 58-67.
Чижевський Д. Три книги о Гоголе (Рецензия) // Новый журнал. — Нью Йорк, 1955, кн. 41. — С. 277-288.
Чижевський Д. Філософія і національність: Філософська і соціологічна думка. — 1990. — №10 (Подається також біографія Д.Чижевського). // Хроніка 2000. — 2000. — № 1 (37-38). — C. 606-616.
Чижевський Д. Філософські ідеї Шеллінга (1775-1854) на Україні // Проблеми філософії. — Вип. 92. — 1992. — С. 28-33.
Чижевський Д. “Філософія серця” Памфіла Юркевича (Нариси з історії філософії на Україні.) // Український світ. — 1994. — Січень-лютий. — С. 8-12.
Чижевський Д. Філософія Г. Сковороди: Сковорода-містик // Хроніка 2000. — 2000. — № 2 (39-40). — C. 455- 474.
Чижевський Д. С. Л. Франк как историк философии и литературы // Философская и социологическая мысль. — 1990. — № 11. — С. 36-49.
Чижевський Д. Т. Шевченко і Д. Штраве: (Вступне слово Реви Лесі) // Слово і час. — 1999. — № 3. — C. 18-29; № 4-5. — С. 39-45.
Чижевський Д. Філософія Г. Сковороди  – Варшава: НТШ, 1934. – 219 с.
Чижевський Д. Філософія Г. С. Сковороди / Підготовка тексту, мовна редакція та вступна стаття Леоніда Ушкалова. — Харків: Акта. — 2003. — 432 с.
Чижевський Д. Философия Г. Сковороды // Записки русской академической группы в США. — 1992-93. — т. ХХV. — С.43-67.
Чижевський Д. Філософія Г. Сковороди. Вступ / Сковорода Григорій. Дослідження, розвідки, матеріали: Зб. наукових праць. — К.: Наук.думка, 1992. — С.237-248.
Чижевський Д. Філософія Г. Сковороди. — Варшава: Друк. НТШ, 1934. — 219 с. (Праці Українського Наукового Інституту. ХХІV т.)
Чижевський Д. Філософські твори : у 4-х т. / під заг. ред. В. Лісового / Дмитро Чижевський. –К. : Смолоскип, 2005
Чижевський Д. Философский метод Сковороды. “Abhandlungen der wissenschaftlichen Sevcenko-gessellsschaft in Lemberg”, Bd. 99, 1930. – S.145–171. 
Чижевський Д. Юрій Клен, вчений та людина / Див. Збірник “Української літературної газети”, 1956. — Мюнхен, 1957. — С. 157-166.
Чижевський Д., Оглоблин О. Опанас Лобисевич. 1732-1805. — Мюнхен — Нью Йорк: “Дніпрова хвиля”, 1966. — С.9, 59.

A Histori of Ukranian Literature. — New York, 1997. — 815 s.



Targa commemorativa in memoria di Dmytro Chyzhevsky (1894-1977) sulla facciata 
dell'Istituto di Filologia dell'Università Nazionale Taras Shevchenko di Kyiv



Артюх В. Філософсько-історичні ідеї у творчості Дмитра Чижевського // Вісник Київського національного університету імені Тараса Шевченка. Сер.: Філософія. Політологія. – Вип. 81–83. – К., 2006. – Вип. 83. – С. 131–134.
Барабаш Ю. Гоголіана Дмитра Чижевського // Дивослово. — 2002. — № 10. — С. 2-6.
Валявко І. Діалог крізь роки: листування Дмитра Чижевського та о. Георгія Флоровського / І. Валявко // Філософська думка. – № 6. – 2010. – С. 81–88.
Валявко І. Дмитро Іванович Чижевський як дослідник слов’янського бароко // Інтернет ресурси [Режим доступу]: http:// barocco 2006.narod.ru/valiavko.htm.
Валявко І. До біографії двох мислителів: Дмитро Чижевський та Юрій Шевельов // Славістика /за ред. Є. Пшеничного, Р. Мниха, В. Янцена. — Т. ІІ. — Дрогобич: Коло, 2011. — С. 227—266.
Валявко І. Інтелектуальна біографія Дмитра Чижевського: Спроба наукової ретроспективи // Чижевський Д. І. Філософські твори: У 4 т. — К.: Смолоскип, 2005. — Т. 1.- С. Х-ХХХ.
Валявко І. Наукова та архівна спадщина Дмитра Чижевського (до 110-ліття з дня народження вченого) / І. Валявко // Інтернет ресурси [Режим доступу]: www.archives.gov.ua/ArchUkr/Chyjevskiy.rtf
Валявко І. Чижевський — фундатор поняття «філософія серця» // Слово і Час. — 1998. — № 8. -С. 83-89.
Василенко В. С. Дослідження Дмитра Чижевського: культура, епоха, стиль // Вісник НАН України. 2023. № 9. С. 42–61.
Васильева М. А. Чижевский Дмитрий Іванович (23. ІІІ (4. ІV). 1894, Александрия, Херсон. губ. — 18. ІV. 1977, Гейдельберг) — историк, философ, филолог // Литературная Энциклопедия Русского Зарубежья 1918-1940 Писатели русского зарубежья. — Москва, 1997. — C. 435-437.
Вільчинський Ю. Історик філософії слов'янства // Слово і Час.- 1994. — № 4-5. — С. 32-40.
Вчений-енциклопедист Дмитро Іванович Чижевський (1894-1977): До 100-річчя з дня народження. Бібліографічний покажчик / ОУНБ ім. Д. І. Чижевського. — Кіровоград. — 1994. — 20 с.
Геник С.М. Чижевський Дмитро // Геник С.М. 150 великих українців. — Івано-Франковськ, 2001. — С. 271.
Горський В. Дмитро Чижевський як історик філософії України / В. Горський // Дмитро Чижевський. Філософські твори: у 4-х тт. / Під заг. ред. В. Лісового. – Т. 1. – К.: Смолоскип, 2005. – С. XХХI–XXXVIII. 
Дмитро Чижевський // Сто великих украинцев / Михаил Гнатюк, Лидия Громовенко и др. — 2-е изд., испр. и доп. — М., 2002. — С. 446-449.
Записки обласної наукової бібліотеки імені Дмитра Чижевського: До 100-річчя з дня народження Дмитра Чижевського. — Кіровоград, 1994. — С. 48.
Діалог культур: Матеріали Перших наукових читань пам’яті Дмитра Чижевського: Кіровоград-Київ 17-19 жовтня 1994 р./ Республіканська асоціація українознавців; КДПІ; Ін-т східноєвропейських досліджень НАН України; Східноєвропейський дослідний ін-т ім. В. К. Липинського; Наук. ред. Л. Довга. — К., 1996. — 149 с.
Бонфельд С. Дмитро Чижевський та Борис Пастернак: заочне знайомство. Цей факт, що увійшов в аннали світової культури, має свою невелику, але цікаву історію // Народне слово. — 1997. — 9 вересня.
Валявко Ірина. Дмитро Іванович Чижевський як дослідник української філософської думки: Автореферат дисертації на здобуття наукового ступеня канд. філософ. наук. — Київ. — 1997. — 24 с.
Гумецька А. “Для мене він залишиться завжди усміхненим…” // Народне слово. — 2001. — 22 лютого. — C. 3.
Дмитро Іванович Чижевський і його сучасники. Листи, спогади / упоряд.: І. Валявко, О. Чуднов, В. Янцен. – Кіровоград: Імекс-ЛТД, 2013. – 527 c.
Закидальський Т. Досліди в діаспорі над історією вкраїнської філософії (Аналіз поглядів Д.Чижевського на сутність філософії на Україні) // Філософська і соціологічна думка. — 1993. — № 4. — С. 89-100.
Козак С. Українська романтична історіософія з погляду Д.Чижевського // Філософська і соціологічна думка. — 1994. — № 5-6. — С.37-38.
Куценко, Л. В. Олександрія скитська в житті Нестора славістів // “Благословенні ви, сліди…”. — Кіровоград: Центр.-Укр. вид-во, 1995. — 100, [2] с.: іл.
Куценко Л. Імена повертаються додому: З історії рідного краю // Народне слово. — 2000. — 2 листопада. — C. 3.
Кравців Б. 80-річчя професора Дмитра Чижевського // Сучасність. — 1974. — № 4. — C. 35-41.
Куценко Л. Alexandria scyinarum у житті Нестора славістів (Родина Чижевських і Кіровоградщина)  // Слово і час. — 1994. -№ 4-5. — С. 120—126.
Лавріненко Ю. Дмитро Чижевський — літературознавець. В кн.: Лавріненко Ю. Зруб і парости: Літературно-критичні статті, есеї, рефлексії. [Мюнхен,] 1971
Луців Л. Григорій Сковорода і його філософія. Дм.Чижевський про Сковороду // Альманах УНС, 1972. — С. 51-52.
Лісовський В. Дмитро Іванович Чижевський: онтологія, гносеологія, філософія культури // Філософська і соціологічна думка. — 1994. — № 5-6. — С. 4-18.
Лісовий В. Д. І. Чижевський: онтологія, гносеологія, філософія культури // Філософська і соціологічна думка. — 1994. — № 5-6.
Мельниченко І. “Дмитро Чижевський: особистість і творчість”: Міжнародна конференція, присвячена Д.І.Чижевському // Літературна Україна. — 2002. — 5 вересня. — C. 7.
Мишанич О. «Дмитро Чижевський як історик давньої української літератури» у кн. Дм. Чижевський. «Літературний український барок». — Харків, вид-во «Акта». 2003.
Мишанич, О. На переломі: Літературознавчі статті і дослідження; НАН України, Ін-т літ. ім. Т.Г.Шевченка. — К.: Вид-во Соломії Павличко “Основи”, 2002. — 437 с.: 1 л. портр. — Бібліогр.: с. 414-417. — Покажч. імен та назв с. 418-434.
Миколаєнко Л. Український степ як естетичний феномен: Праця “Український степ як естетичний феномен” присвячена дослідженню естетичних багатств української землі і спирається на об’єктивний матеріал опису степу та української природи в літературі. Написана у 1928 році за рецензією професора Д. Чижевського. Уривки подаються за виданням: Праці Українського високого педагогічного інституту ім. Михайла Драгоманова у Празі. Науковий збірник. Т ІІ. — Прага, 1932. Підготовка публікації — Н.Блошко // Хроніка 2000. — 2000. — № 1 (37-38). — C. 28-43.
Надьярных Н. Возможность, равнозначная необходимости: К изучению литературоведческого наследия Д. Чижевского // Вопросы литературы. — 1999. — Ноябрь-декабрь. — C. 66-97.
Надъярных Н. Дмитрий Чижевский. Единство смысла. — М.: Наука, 2005. — 366 с.
Наєнко М. Порівняльна славістика в інтерпретації Дмитра Чижевського // Чижевський Д. Порівняльна історія слов'янських літератур. — К.: Академія, 2005. -С. 7-24.
Наєнко М. Дмитро Чижевський і Київський університет // Диво слово. – 2004. – № 10. – С. 61–63. 
Погорілий А. Д.І.Чижевський як історик української філософії // Проблеми філософії. — К. 1992. — Вип. 92. — С.20-27.
Панченко В. Небо Дмитра Чижевського // Всесвіт. — 1995. — № 10-11. — С. 149-150.
Петров, В., Українська література (Віктор Петров, Дмитро Чижевський, Микола Глобенко, Іван Мірчук. Історія української культури) Іван Мірчук, Віктор Петров, Дмитро Чижевський, Микола Глобенко; Український вільний ун-т. — Мюнхен; Львів, 1994. — 373,[7] с. — (Сер. “Підручники”; Т. 14/15).
Пизюр Євген Дмитро Іванович Чижевський : Публікується (у скороченому вигляді) за виданням: Пизюр Є. Дмитро Іванович Чижевський (до 60-літнього ювілею). — Вид-во “Україна”, 1955. Публікація А.Погорілого // Хроніка 2000. — 2000. — № 1 (37-38). — C. 617-637.
Пизюр Є. Дмитро Іванович Чижевський. Новий Ульм, 1955
Пизюр Є. Дмитро Іванович Чижевський: До 60-літнього ювілею. — К.: Україна, 1955. — 52 с.
Погорілий А. О. Дмитро Чижевський як історик філософії: Дис.. .. канд. філос. н. К., 1999
Погорілий А. О. Постать Дмитра Чижевського в Українській філософській культурі : монографія / А. О. Погорілий ; М-во освіти і науки України, Київський нац. ун-т ім. Т. Шевченка. – Київ : ВПЦ Київський університет, 2020. – 215 с.
Пріцак О., Шевченко І. Пам’яті Д. Чижевського (23 березня 1894 р. — 18 квітня 1977 р.). «Філософська і соціологічна думка», 1990, № 10.
Розумний Я. Дмитро Чижевський англійською мовою // Сучасність. — 1976. — № 7-8. — C. 234-235.
Стрелка Йозеф. Всесвітнє значення Дмитра Чижевського // Київська старовина. — 1996. — Березень-квітень. — С. 96-98.
Стрелка Й. Всесвітнє значення Дмитра Чижевського / Й. Стрелка // Київська старовина. – № 2–3 (317–318). – березень–квітень, 1996. – С. 90–96. 
Ткачук М. Дмитро Чижевський і традиція українського «серцезнавства» // Філософська думка. −2008. — № 2. — С.51-60.
Феденко П. Дмитро Чижевський (4 квітня 1894 — 18 квітня 1977): Спомин про життя і наукову діяльність. Мюнхен, 1979
Феденко П. Дмитро Чижевський, 4 квітня 1894—18 квітня 1977 (спомини про життя і наукову діяльність) : Нарис. – Ч. 1. // Український історик. – 1978. – №01-03 . – С.57-59. 
Феденко П. Дмитро Чижевський, 4 квітня 1894—18 квітня 1977 (спомини про життя і наукову діяльність) : Нарис. – Ч. 2. // Український історик. – 1978. – №04. – С.60.
Феденко П. Дмитро Чижевський (Спомин про життя і наукову діяльність) Вступне слово М. Вербового // Кур’єр Кривбасу. — 1994. — № 13, 14, 15, 16, 17, 18.
Феденко П. Нестор славістики // Хроніка 2000. — 2000. — Вип. 35-36. — C. 411-416.
Филипович Л. Дмитро Чижевський: як ми його бачимо // Філософська і соціологічна думка. — 1994. — № 5-6. — С. 98-102.
Феденко, Панас. Д. І. Чижевський (Спомин про життя і наукову діяльність). — Мюнхен, 1979. — 40 с.
Федорів І. Внесок Дмитра Чижевського у розвиток європейського слов’янознавства // Україна-Європа-Світ. Міжнародний збірник наукових праць. Серія: Історія, міжнародні відносини. – 2013. – Вип. 12. – С.123-137. 
Чижевський Д. К.Мочульский. Андрей Белый. ИМКА-Пресс, Париж, 1955 (Рецензия) // Новый журнал. — Нью Йорк, 1955, кн. 42. — С. 290-297.
Шаров І. Чижевський Дмитро Іванович // Шаров І. 100 видатних імен України. — К., 1999. — С. 453-457.
Шерех Ю. Про літературу без політики (Д. Чижевський як історик української літератури) // Шерех Ю. Друга черга. — Сучасність, 1978. — С. 27-38.
Шкандрій М. Історія, стиль, епоха, культура: до проблеми періодизації Д. Чижевського // Слово і час. – 1995. – № 7. – С. 30–35. 
Янцен В. До історії влаштування Дмитра Чижевського та викладання ним в об’єднаному університеті міст Галле і Віттенберга / В. Янцен // Філософська і соціологічна думка. – 1990. – № 11. – С. 46–48. 
Янцен В. В. К истории поступления и преподавания Чижевского в объединенном университете городов Галле и Виттенберга // Философская и социологическая мысль. — 1990. — № 11. — С. 49-52.
Янцен В. Про деякі проблеми і парадокси сучасного чижевськознавства // Філософська думка. – 2010. – № 6. – С. 68–78. 
Янцен В. Про деякі проблеми і парадокси чижевськознавства //Славістика / за ред. Є. Пшеничного, Р. Мниха, В. Янцена. — Т. ІІ. -Дрогобич: Коло, 2011. — С. 11-19.
Bojko-Blochyn J. Dmytro Ivanovyč Čyževskyj. Heidelberg, 1988
Orbis scriptus: Dmitrij Tschižewskij zum 70. Geburstag. München, 1966.














Post più popolari