giovedì 30 maggio 2024

L'icona miracolosa della Madonna di Chernivtsi "La Speranza dei disperati", incoronata il 30 maggio del 2021

 

L'icona miracolosa della Madonna di Chernivtsi 

"La Speranza dei disperati"

Incoronata il 30 maggio 2021

a cura di Yaryna Moroz Sarno


L'icona miracolosa della Madre di Dio "La Speranza dei disperati"

   L'immagine miracolosa della Madre di Dio di Chernivtsi si trova nella Chiesa dell'Assunzione della Beata Vergine a Chernivtsi. La Madre di Dio di Chernivtsi è venerata come patrona della famiglia, davanti a lei pregano per tutti i membri della famiglia, per la grazia di un'educazione saggia e buona dei bambini, per risolvere problemi difficili della vita. Per lo slogan dell'immagine miracolosa erano scelte le parole: "Attenti alla disperazione - rivolgiti alla speranza dei disperati". 
   Secondo l'analisi scientifica dei restauratori, l'icona è stata dipinta alla metà del XVII secolo, probabilmente per una cappella domestica o una piccola chiesa. L'icona della Madre di Dio è una replica dell'icona della Madre di Dio di Czestochowa, già famosa a quel tempo. L'icona è composta da due parti: l'immagine della Madre di Dio con il Bambino in braccio e la "corona di angeli" che elevano al cielo la Beata Vergine Maria. Gli Angeli furono dipinti molto più tardi, verosimilmente nella prima metà o verso la metà del XVIII secolo. 


Il viso della Madonna scoperto durante il restauro del 2020


  Le informazioni sull'origine dell'icona sono quasi assenti. Сi sono numerose leggende. Probabilmente, questa icona apparteneva alla famiglia molto devota alla Vergine Maria del famoso donatore bukoviniano e fondatore della chiesa Taddeo Turkul nel 1879, che  realizzò abiti dorati per l'icona. Nel 1879, copie stampate della Vergine di Chernivtsi furono ordinate a Cracovia e distribuite a numerosi pellegrini che si recavano al santuario per adorare la Madonna. I personaggi di spicco della cultura ucraina Olga Kobylyanska, Iryna Wilde, Stepan Smal-Stotsky e altri eminenti ucraini che erano parrocchiani della Chiesa dell'Assunta pregarono la Madre di Dio vicino a questa miracolosa icona. 



    Il 20 maggio 2021 il Santo Padre Papa Francesco ha benedetto la corona per l'icona miracolosa della Madre di Dio "Speranza dei disperati" e già il 30 maggio del 2021 Sua Beatitudine Sviatoslav Shevshuk insieme al vescovo di Chernitsi Josafat Moschych hanno incoronato l'icona mariana di Chernivtsi





Alla Signora Nostra invincibile, alla Vergine Maria, in onore della Tua maternità,
che ha partorito il Verbo del Dio-Uomo, Salvatore e Redentore,
noi peccatori cantiamo un canto di ringraziamento.
Chiediamo a Te, che sei diventata la Madre del mondo e la Madre di sterili.
Ti invochiamo, Madre di Dio - concedi la grazia a coloro che vogliono avere una famiglia,
affinché possiamo glorificarti con tutta la famiglia numerosa in ogni momento:
Rallegrati, speranza dei disperati - la protettrice della maternità!

Kondakion 13
O Madre piena di gloria, Tu sei la Speranza dei fedeli, il porto dei disperati, 
accogli la nostra parola sincera delle preghiere delle madri, porta a Dio Cristo Tuo Figlio,  
il sospiro del padre, porta nell'alto la richiesta, 
Te glorifichiamo Dio, sincero Alleluia: Alleluia!






La festa dell'Eucarestia: il Corpo di Dio




La festa dell'Eucarestia 
Il Corpo di Dio



Изучаем историю с Еленой Переходовой: Культура Київської Русі ...
Il mosaico della cattedrale di San Michele a Kyiv, l'XI secolo 


   La festa dell'Eucarestia (Corpus Domini, il Corpo di Dio) è una delle più importanti nell'anno liturgico; viene celebrato il giovedì successivo alla solennità della Discesa dello Spirito Santo, rievocando il Giovedì Santo. Una festività liturgica estesa a tutta la Chiesa fu introdotta nel calendario da papa Urbano IV l' 11 agosto del 1264 con una bolla Transiturus e viene indicata come "memorialis sacramentum in cotidianis missarum sollemnior, festum sanctissimi Corporis Domini nostri Jesu Christi", che sottolineava la divinità di Gesù Cristo Dio e il Suo Corpo. L’istituzione della solennità nella Chiesa universale è dovuta principalmente a una suora augustiniana Giuliana di Cornillon (prima metà del XIII secolo) che ebbe una visione della Chiesa come la luna con la macchia scura che evidenziava la mancanza di una festività. In seguito ebbe un’altra visione: Cristo in persona la apparve chiedendole di istituire la festa del Santissimo Sacramento, con il duplice scopo di riaccendere la fede nei fedeli ed espiare i peccati commessi contro il sacramento dell’Eucarestia. Il Corpus Domini come solennità nacque per celebrare la reale presenza di Cristo nell'eucaristia nella diocesi di Liegi, (Belgio) nel 1247.
 
 УКРАЇНА: Релігія-Культура-Мистецтво UCRAINA : Religione-Cultura-Arte: La  festa dell'Eucarestia: il Corpo di Dio
La parte superiore delle Porte Reali dell'iconostasi del XVI secolo, 
Domazhyr, Museo Nazionale dell'Arte a Leopoli 

Рівненський обласний краєзнавчий музей



Рівненський обласний краєзнавчий музей

La parte superiore delle Porte Reali dell'iconostasi del XVI secolo, Museo a Rivne  

L'icona ucraina del XVIII secolo, Museo delle icone di Volyn' 

L'icona ucraina del XVIII secolo, Museo delle icone di Volyn' 

L'icona ucraina del XVIII secolo, Museo Nazionale dell'Arte a Kyiv 


La facciata della chiesa della Santa Eucarestia a Leopoli 

domenica 19 maggio 2024

La Discesa dello Spirito Santo

Yaryna Moroz Sarno

La Discesa dello Spirito Santo 
PENTECOSTE

Vangelo di Rabbula del 586, Firenze, Laur., Plut. 1.56, fol. 14 v 

Il Paraclito, essendo Dio, 
aveva percepito in quanti fossero ad invocarlo, 
e loro aveva compreso, mentre pregavano, 
perché Egli mai è lontano, Egli, l'Ineffabile. 

 Romano il Melode.   


   L'effusione dello Spirito Santo è il compimento dell'economia della salvezza, della rivelazione trinitaria: il Verbo e lo Spirito mostrano Dio Padre, dove l'Uno si espande in Tre, e i Tre si raccolgono nell'Uno. Negli Atti degli Apostoli è descritto questo evento: "Arrivato il giorno della Pentecoste, (gli apostoli) si trovano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito Santo dava loro il potere d'esprimersi. Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua" (At 2, 1-5). Le lingue un tempo furono confuse (torre di Babele), ora si uniscono nella conoscenza misteriosa della Trinità. Gesù stesso ha promesso agli Apostoli: "Io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Consolatore perché sia con voi per sempre: lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi" (Gn 14, 16-17) e "Quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me" (Gn 15, 26). 
   Nella tradizione giudaica la festa aveva un aspetto agricolo: della messe e primizie dei lavori agricoli (Es 23, 16), giorno delle primizie (Nm 28, 26), la festa delle settimane (in ebr. shabhu‛ōth) perché accadeva sette settimane dopo la Pasqua e sette settimane dopo l'inizio della raccolta dell'orzo (Dt 16, 9), delle primizie della mietitura del grano (Es 34, 22; Dt 16, 10). 
  Nell'epoca precristiana questa festa ebraica anche era chiamata Pentecoste (2 Mac. 12, 32. Giuseppe Flavio, Antichità III. 10, 6) ed era una delle tre grandi feste dell'Antico Testamento: "Feste per me tre volte l'anno", disse il Signore per mezzo di Mosè ai figli d'Israele, quando sostavano al Sinai, "nella festa della Pasqua, Pentecoste e Tabernacoli" (Es 23, 14–17, 34, 23; Dt 16, 16). Si celebrava precisamente nel cinquantesimo giorno da quel giorno della festa degli azzimi, in cui gli israeliti portavano al tabernacolo, e poi al tempio, il primo covone della mietitura dell'orzo appena maturato.
   Nel cristianesimo la festa assume un senso salvifico con un legame con l'Alleanza: con Noè (Gn 6-9), con Abramo (An 14-17) e del Sinai quando ebrei hanno ricevuto la Legge (Es 19, 1-24; Sal 67 (68)) che ricordava l'uscita dall'Egitt0. "Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme" leggiamo nella profezia d'Ezechiele (Ez 36, 27). La festività dai Padri della chiesa era descritta come il giorno del dono della Legge (Girolamo, Epistole, LXXVIII, 12, PL  42, 707; Agostino d'Ippona, Contra Faustum, XXXII, 12, PL 22, 503; Leone I, De Pentecoste, I, PL 54, 400). 
   Discesa dello Spirito Santo è una tra le più importanti festività dell'anno liturgico che simboleggia il rinnovamento dell'uomo e il ritorno all'unità dopo la divisione dei popoli a Babele (Gn 11, 1-9). La commemorazione dell'Alleanza quando agli ebrei è stato donato la Legge del Signore divenne per i cristiani la festività del dono delle lingue (Mc 16, 17). Cinquanta giorni dopo la Pasqua con la Discesa dello Spirito Santo nasce la Chiesa (At 2, 1-13), trasformando la comunità cristiana nel Corpo di Cristo. 
  La Pentecoste (πεντηκοστή [ἡμέρα], "cinquantesimo [giorno]"), secondo le testimonianze di Sant'Ireneo (130-202), confermati dall'apologista cristiano Tertulliano (ca 155 - ca 230), si festeggiava già nel periodo apostolico. In realtà, Tertulliano fu il primo a distinguere una festa particolare in onore della Spirito Santo. Sulla Pentecoste è stato scritto nell'Itinerario (43, 4-6) di Egeria. 
   Fino al IV secolo l'intero periodo dalla Pasqua alla Pentecoste era considerato come una lunga celebrazione della Pasqua. La Chiesa celebrava insieme l'Ascensione e la Pentecoste. La Discesa dello Spirito Santo come la ricorrenza da festeggiare si affermò dal IV secolo. San Basilio il Grande compose le preghiere dei vespri della festa che sono ancora in uso. L'Ufficio della festa è stato concluso  nell'VIII secolo da San Giovanni Damasceno (675 ca - 749) e San Cosma di Maiuma (706-794). 
   Nel momento più solenne della liturgia nell'Anafora di San Basilio si legge: "Noi Ti preghiamo e Ti invochiamo, o Sovrano santissimo: per il beneplacito della Tua bontà venga il Tuo Santo Spirito su di noi e sui doni posti su questo altare. Li benedica e li consacri e renda questo pane il corpo prezioso del Signore, Dio e salvatore nostro Gesù Cristo, versato per la vita del mondo. E noi tutti, quanti comunichiamo all'unico pane e al calice, unisci fra noi nella comunione dell'unico Spirito Santo". 
   San Basilio scriveva: "La creazione è santificata e lo Spirito è il santificatore. Allo stesso modo gli angeli, gli arcangeli e tutte le potenze celesti ricevono la loro santità dallo Spirito. Ma lo Spirito possiede la santità per natura: egli non la riceve per grazia, ma la possiede per essenza; questo è il motivo per cui ha la peculiarità di essere chiamato santo. Egli è dunque per natura, il Padre e il Figlio sono santi per natura" (Basilio il Grande, Epist. 159, 2; PG 32, 621 AB). 
   Sugli inni della Pentecoste influenzò Giovanni Damasceno: "Spirito di Dio, retto, sovrano; fonte di sapienza, vita e santità; Dio che esiste ed è invocato insieme con il Padre e il Figlio; increato, perfetto, creatore, che tutto governa, che tutto opera, onnipotente, d'infinita potenza, che domina tutta la creazione e non è dominato; che divinizza e non è divinizzato; che riempie e non è riempito; partecipato e non partecipante; santificante e non santificato" (De fide orthodoxa, I, 8, in PG 94, 821 BC).   
   Nel cantico liturgico si esclama: "Con soffio infuocato ti posi sugli apostoli che attendono in Sion la tua venuta come bramato onore, come dimostrazione, o Spirito, del Figlio generato dal Padre, e prontamente dimostri indecoroso il ciarlare delle genti con fischi". "Per far ricordare le parole di vita udite dal Padre e dette agli apostoli, il Cristo manda lo Spirito a posarsi su di loro in forma di lingue di fuoco. Cantando ti benedice il creato, che prima da te estraniato, gode ora della tua amicizia". 
   L'iconografia della festa si formò verso il VI secolo. La più antica raffigurazione troviamo nell'evangeliario siriaco di Rabbula. Lo schema simile, ma più complesso c'era sull'ampola di Monza (VI secolo). Nelle prime rappresentazioni della Discesa dello Spirito Santo insieme agli apostoli era raffigurata anche la Madre di Dio. Da quando l'Ascensione e la Pentecoste iniziano ad essere celebrate separatamente, nelle icone si rappresentava i dodici apostoli riuniti in preghiera che ricevono lo Spirito Consolatore, ma senza la Vergine Maria, spesso con la predominanza della figura dell’arco. La figura della Madonna si ritrova nuovamente solo nel XVI secolo. 

Dettaglio della Pala d'Oro da Costantinopoli, 1100 ca, Duomo di Venezia

   Lo schema iconografico con gli apostolo radunati, seduti su triclini (o l'emiciclo) con i rotoli o codici nelle mani come per annunciare la Parola si formò nel IX secolo. In basso in alcune icone appare un personaggio in abiti regali che porta nelle mani un drappo bianco su cui certe volte sono posti dodici rotoli, la Parola di Fede dei dodici Apostoli: Ο κόσμος, il mondo abitato. Il vecchio re potrebbe essere spiegato come il simbolo delle diverse lingue e nazioni (At 2, 9-11). A volte re è identificato con il profeta Gioele che diceva: "Io effonderò il mio spirito sopra ogni persona; i vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri anziani avranno sogni, i vostri giovani avranno visioni" (Gl 3, 1-5; At 2, 17). Questa profezia venne menzionata da San Pietro dopo la Pentecoste a Gerusalemme (At 2, 17-18). 
 
L'icona dall'Athon, XII secolo 

L'affresco dell'XI secolo della  cattedrale di Santa Sofia a Kyiv 

L'icona ucraina della prima metà del XV secolo, villaggio Radruzh
Museo Nazionale a Leopoli  

L'icona dell'inizio del XVI secolo, Zhuravyn, Museo Nazionale di Leopoli 
 
 

L'icona ucraina del XV secolo
 
L'icona del XVI secolo, villaggio Stara Skvariava, scuola di Peremyshl 

L'icona del XVI secolo, Kalush

L'icona del XVI secolo, scuola di Sambir, villaggio Lopushanka

L'icona del XVI secolo, Skole, Museo Nazionale a Leopoli

L'icona ucraina dell'inizio del XVII secolo, villaggio Okorsk, regione di Lokachyn


L'icona della chiesa dello Spirito Santo, Rogatyn 

L'icona della metà del XVII secolo, Sudova Vyshnia


L'icona del XVII secolo, chiesa di Santa Paraskeva a Leopoli 

Ivan Rutkovych, l'icona dell'iconostasi di Zovkva, XVII secolo

L'icona del XVII secolo 

Jov Kodzylevych, l'icona dall'iconostasi del monastero di Bilostok, l'inizio del XVIII secolo 

Jov Konzhylevych, l'icona dell'iconostasi di Skyt Maniavsky, 1698-1705

 

L'icona ucraina del XVIII secolo dell'iconostasi di Velyki Sorochynci 

Michael Vrubel, gli affreschi della chiesa di San Cirillo di Alessandria a Kyiv, 1884 

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G. Passarelli, Icone delle dodici grandi feste bizantine, Milano 1998
Per consultare le immagini vedi: http://icon.org.ua/gallery/zishestya-svyatogo-duha/


Data della prima pubblicazione
07/06/20 10:32

L'icona della Madre di Dio d'Univ. La commemorazione nella terza domenica di maggio

La Santa Madre di Dio di Univ, salva e protegga Ucraina! 


L'icona miracolosa della Madre di Dio d'Univ
Madonna Univska

La commemorazione nella terza domenica di maggio

  
    L'icona miracolosa della Madre di Dio del monastero di Univ, uno dei più antichi dell'Ucraina Occidentale risalente al XIII secolo, è del tipo iconografico dell'Odigitria. Sulla sua origine esistono molte leggende ma tempo e luogo esatti non sono conosciuti.  
  Durante i secoli XIV - XVIII il monastero ad Univ (Lavra dell'Univ) era il centro della vita monastica dei monaci studiti (di San Teodoro Studita) e centrale di tutta la diocesi galiziana. I monaci studiti aderiscono allo Statuto studita, che nell'XI secolo i santi monaci Antonio e Teodosio di Pechersk hanno portato da Costantinopoli e dall'Athosin in Ucraina. Nel 1898 metropolita Andei Sheptycky ha rinnovato il monachesimo dello Statuto studita.
    La prima menzione scritta dell'Univ risale al 1395, quando il re polacco Ladislao II Jagaillo emise una sua lettera, interrotta a Glyniany, nei pressi del "noto monastero dell'Univ". Nel XV secolo questo monastero aveva un ruolo significativo e ricchi patroni: il primo monastero che ha preso sotto la sua tutela dai principi lituani Gedimynovyc, poi Univ divenne proprietà dei principi Lagodovsky. Il 30 luglio 1542 il re polacco Sigismondo I il Vecchio donò lo status speciale al monastero dell'Univ (Lavra l'Archimandria d'Univ), dando al monastero il diritto di eleggere autonomamente un archimandrita, e al vescovo di Leopoli fu proibito di interferire negli affari finanziari dei monaci. 
   Nel 1549, questo centro spirituale cadde come vittima dell'attacco tartaro. Ma la Madre di Dio, che scelse questo posto per custodirlo, apparve nel sogno ad un nobile ucraino Oleksandr Lagodovsky che era malato e gli consigliò di andare a cercare un pozzo per guarirsi. Così Lagodovsky si imbatté nelle rovine del monastero dell'Univ e vide l'icona della Madre di Dio, che sopravvisse miracolosamente. Grato per la sua guarigione Lagodovsky costruì la chiesa dell'Assunzione della Beata Vergine e trasferì lì l'icona che è stata situata dietro l'altare sopra il pozzo. Nel 1630 venne qui Fedir Orlovych  che riuscì a fuggire dalla prigionia turca e dovette la sua liberazione per un appello all'icona dell'Univ. Si ritiene che l'icona sia stata incoronata dall'archimandrite del monastero d'Univ, il metropolita Atanasiy Sheptycky (1715-1746), che ha contribuito notevolmente alla diffusione della venerazione di questa icona della Madre di Dio.
  L'originale dell'icona non è stato conservata fino ad oggi Già nella prima metà del XIX secolo nei tempi  l'icona fu notevolmente danneggiata. Al tempo di Mykhailo Levitsky, era già abbastanza distrutto. Pertanto, il metropolita ha ordinato di farne una copia su tela. Quest'ultimo era collocato sull'icona originaria, sotto il mantello. Fino al 1939, un'altra icona della Vergine l'Odigitria (senza vesti precciosi, con corone di metallo) era appesa nella cappella del monastero. Entrambi i monumenti perirono dopo che le autorità sovietiche chiusero l'Univ Lavra nel 1950. 
   Sono sopravvissute solo le incisioni antiche e fotografie della miracolosa Madre di Dio. La rappresentazione più antica dell'icona contiene libro degli "Akathisti" pubblicati nella tipografia dell'Univ nel 1660 e già allora famosa come miracolosa. Nel 1648-1770 presso monastero d'Univ esisteva una tipografia monastica, dove venivano stampate famose stampe antiche con le incisioni dei famosi incisori Ilya, M. Zubrycky, E. Zavadovsky, Mina e M. Filevyc.
  Forse quello era l'icona incoronata nel XVIII secolo della cappella di Giovanni Battista, che si trova sopra il monastero, costruito fosse dall'archimandrita d'Univ Atanasy Sheptycky (1715-1746). Il padre A. Dolnytsky nella storia della parrocchia dell'Univ scrisse nel 1894: "questa immagine era molto tempo fa nella cappella del cimitero dell'Univ, e quando quell'immagine fu decorata con una corona, fu trasferita nella chiesa. Il cimitero, dove è rimasta la cappella fino ad oggi, si chiamava Coronato".
  
Атанасій Шептицький. Атанас Шаптыцкі (XVIII).jpg
Il metropolita Atanasiy Sheptytsky (1715-1746)

  Esisteva un'altra icona della Vergine del XVII secolo del tipo l'Odigitria (con corone di metallo) nella cappella del monastero fino al 1939. Le due icone furono perdute dopo la chiusura del monastero dell'Univ nel 1950 da parte dell'autorità sovietica. Sopravvisse soltanto il rivestimento d'argento del XVIII secolo. Ultimamente nel Museo Nazionale delle Arti a Leopoli si sono ritrovate le icone mariane del XVII secolo (attribuite ad Ivan Rutkovyc) portate lì dal monastero dopo la sua chiusura. 
  Una copia dell'icona miracolosa, che è stata dipinta sulle antiche incisioni e fotografie dal pittore e monaco Juvenalij Mokrycky, venne solennemente trasferita al monastero dell'Univ nel 1995. 
  Su richiesta dei monaci del santuario della Santa Dormizione dell'Univ, Sua Beatitudine il cardinale Lubomyr Guzar ha istituito la festa dell'icona miracolosa della Beata Vergine dell'Univ nella terza domenica di maggio.

La foto della chiesa dell'Assunzione ad Univ, 1913

Унівська Лавра і Глинянська Церква Успення Пресвятої Богородиці ...


Gli affreschi nella chiesa monastica di Univ

 






La processione con l'icona dell'Univ attorno il monastero 




L'icona della Madre di Dio dal monastero di Univ (1696), Ivan Rutkovych (?)
dal 1950 nel Museo Nazionale di Leopoli



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http://tvoemisto.tv/news/u_lvovi_tryvaie_vystavka_ikony_bogorodytsi_z_univskoi_lavry_85984.html
https://photo-lviv.in.ua/odna-ikona-i-dva-zobrazhennya-abo-unikalna-univska-bohorodytsya-video/
https://galinfo.com.ua/news/odna_ikona__dva_obrazy_presvyata_bogorodytsya_z_univskoi_obyteli_260939.html
https://risu.org.ua/ua/index/all_news/ukraine_and_world/ukrainians_outside_of_Ukraine/42173/


Data di prima pubblicazione
06/05/20

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